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Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche

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4. Il problema <strong>della</strong> scelta individuale e le sue connessioni col concetto di libertà<br />

Si consideri il modo in cui viene descritto e trattato il problema dell’individuo. Formalmente<br />

esso consiste in un esame del concetto di scelta e di comportamento razionale. Si postula<br />

l’esistenza di un centro di decisioni dotato di una sfera di autonomia il cui contenuto è dato dalle<br />

alternative, che per semplicità si supporranno di numero finito, a sua disposizione; questo centro è<br />

dotato di criteri di scelta tra le alternative, che riflettono i suoi obiettivi, criteri che vengono<br />

supposti completi e transitivi; la razionalità è scegliere l’elemento preferito, tecnicamente un<br />

elemento massimo, tra quelli disponibili.<br />

L’astrattezza <strong>della</strong> presentazione è in parte legata al fatto che questa si propone di essere una<br />

teoria generale <strong>della</strong> scelta, ma è soprattutto voluta; costringe a porsi il problema del contenuto<br />

da dare ai vari termini (non a quelli tecnici che sono facilmente definibili, anche se la loro<br />

discussione è importante) e dell’interpretazione del problema. Si è inoltre volutamente scelto un<br />

contesto in cui le conseguenze <strong>della</strong> scelta sono univocamente determinate dalla medesima per<br />

evitare tutti i problemi che sono più tipici delle interazioni.<br />

Le prime difficoltà riguardano la definizione e le implicazioni dell’ipotesi di razionalità e<br />

l’estensione del dominio <strong>della</strong> scelta controllato dalla razionalità. Un’interpretazione comune è<br />

quella che vede nei criteri di scelta i gusti di un individuo e nelle alternative, combinazioni di beni<br />

diverse che si può procurare; e questa è certo un’interpretazione realistica di situazioni incontrate<br />

da tutti. Ma come si è detto, la formulazione lascia del tutto indeterminato l’oggetto <strong>della</strong> scelta.<br />

Sopra si fatto l’esempio di panieri di beni alternativi, ma oltre a decidere se si vogliono delle mele<br />

o delle pere, spesso, magari erroneamente, la gente crede di poter scegliere che tipo di persona<br />

vuole essere. Qui le alternative sono i tipi di persona che si può essere, o almeno i tipi di criteri di<br />

scelta (e di conseguenza di modi di comportamento) che si possono adottare. Per l’economista<br />

non è chiaro quanto i fini perseguiti dal singolo individuo e la stessa idea che l’individuo si fa di<br />

sé, le caratteristiche che possiede come persona, debbano essere considerati, almeno da lui e per<br />

i fini <strong>della</strong> propria indagine, come esogenamente dati, e dunque non controllati dalla persona che li<br />

persegue, o debbano essi stessi essere visti come oggetti di scelta, eventualmente soggetti a una<br />

valutazione di razionalità. E naturalmente, se l’oggetto <strong>della</strong> scelta sono i criteri di scelta, occorre<br />

stare attenti quando si definiscono, da un lato, i criteri per scegliere tra criteri alternativi e,<br />

dall’altro, come si costruisce, e si arriva a conoscere, l’insieme delle alternative tra cui si può<br />

scegliere. Da un punto di vista logico, il problema è quello di evitare le regressioni all’infinito; da<br />

un punto di vista pratico il problema è quello di vedere quanto una scelta sia il risultato di<br />

preferenze o le preferenze siano il risultato di scelte.<br />

Per fare un esempio, si esaminino le connessioni tra questo problema e la maniera in cui è<br />

possibile introdurre il concetto di libertà e di responsabilità <strong>della</strong> persona nel discorso economico.<br />

Credo che nessuno dubiti che essere libero richieda avere delle alternative tra cui scegliere;<br />

questa può non essere una condizione sufficiente ma si deve ritenere, almeno in prima approssimazione,<br />

necessaria. Nelle formulazioni più semplici, l’insieme delle alternative a<br />

disposizione di un individuo è determinato dal suo reddito (o dalla sua dotazione) e dall’insieme<br />

dei prezzi a cui può acquistare o vendere; se il reddito aumenta, dati i prezzi, aumenta l’insieme<br />

delle scelte che l’individuo è in grado di realizzare e si sarebbe tentati di dire che aumenta la sua<br />

libertà.<br />

Tuttavia, se i suoi obiettivi sono dati e l’individuo è razionale, ciò che deve scegliere è determinato<br />

e consiste nell’elemento che massimizza la funzione obiettivo; può essere difficile<br />

individuare la scelta ottimale ma essa è data una volta specificate le condizioni su indicate. In<br />

sostanza, l’individuo ha delle alternative, deve fare una scelta ma forse non ha libertà di scelta.<br />

Ad esempio, se si tolgono dal suo insieme di alternative tutte quelle diverse da quella ottimale non<br />

cambia nulla dal punto di vista <strong>della</strong> realizzazione dei suoi obiettivi; la sua scelta viene solo resa

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