Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche
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prodotti buoni dai meno buoni e quindi la pubblicità aiuterà veramente il bene a imporsi, le cose<br />
migliori a essere riconosciute tali, attraverso un’educazione e una maturazione del pubblico» 59 .<br />
4. Stimoli all’approfondimento disciplinare offerti dalla <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong>.<br />
Nel nostro paese - come d’altronde a livello internazionale - si avverte l’esigenza di elaborare<br />
una cultura <strong>della</strong> comunicazione d’azienda, intesa quale comprensione vera e piena del ruolo e<br />
delle potenzialità di tale comunicazione colta nella molteplicità delle sue componenti<br />
(comunicazione interna ed esterna, istituzionale e di marca, locale e internazionale, ecc.).<br />
Ora, con particolare riguardo a tale cultura, sarebbe opportuno approfondire: il grado di<br />
conoscenza e di recepimento <strong>della</strong> <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> da parte del top management delle aziende o,<br />
più realisticamente, il recepimento dell’istanza etica da parte di tale management; le prospettive<br />
di sviluppo <strong>della</strong> comunicazione d’azienda e <strong>della</strong> cultura relativa offerte dalla tecnologia più<br />
evoluta; il contributo che la comunicazione interna è in grado di recare all’azienda intesa quale<br />
«comunità di uomini» (Centesimus annus, n. 35).<br />
Con riferimento poi, a problematiche specifiche di ampio respiro, risulterebbero utili<br />
approfondimenti circa: le influenze e/o i rapporti concretamente esistenti tra la <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> e<br />
l’attività di autodisciplina <strong>della</strong> comunicazione d’azienda; le influenze e/o i rapporti concretamente<br />
esistenti tra la <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> ed i movimenti consumeristici; gerarchie di valori ed incidenza<br />
effettiva <strong>della</strong> comunicazione d’azienda (con riguardo a specifici pubblici o stili di vita); modelli di<br />
consumo ed incidenza effettiva <strong>della</strong> comunicazione d’azienda (con riferimento a specifiche<br />
classi di beni e di servizi); l’influenza <strong>della</strong> comunicazione d’azienda sui contenuti dei mezzi di<br />
comunicazione non commerciale (ad esclusione, dunque, delle radio e delle televisioni<br />
commerciali) 60 .<br />
59 C. M. Martini, Necessità e difficoltà del discernimento etico, Intervento al Convegno sul tema «Il<br />
comunicatore: professionista adulto», promosso dall’Associazione italiana tecnici pubblicitari, Milano, 22<br />
marzo 1991, testo ciclostilato, p. 11.<br />
60 Il presente testo è stato steso nel dicembre 1996 e, pertanto, precedentemente l’uscita del documento<br />
del Pontificio consiglio delle comunicazioni <strong>sociali</strong>, Etica nella pubblicità, Libreria Editrice Vaticana, Città<br />
del Vaticano, 1997. A tale documento è esplicitamente dedicato un contributo in via di pubblicazione.