Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche
Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche
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«uomini di scienza e di coscienza» 55 . Tale scuola ha altresì promosso di recente (1994) il centro<br />
di ricerche denominato «Osservatorio sulla comunicazione».<br />
Nel frattempo i codici di autodisciplina - proposti, oltre che dalla Camera di commercio<br />
internazionale, da altri enti ed associazioni di norma internazionali ed espressione di specifici<br />
settori <strong>della</strong> utenza e <strong>della</strong> professione del comunicare - si erano grandemente diffusi. In Italia il<br />
Codice <strong>della</strong> lealtà pubblicitaria entra in vigore nel 1966, facendo specifico riferimento al modello<br />
<strong>della</strong> citata Camera di commercio, mentre fin dal 1970 la Federazione relazioni pubbliche italiana<br />
adotta il Codice di etica <strong>della</strong> International Public Relations Association.<br />
Gli interventi del magistero vengono dunque ad incidere sulla società, intrecciandosi anzitutto e<br />
in particolare con i codici suddetti, che prevedono altresì strutture e procedure atte alla concreta<br />
e cogente applicazione delle regole introdotte presso gli operatori che - direttamente o<br />
indirettamente - si sono obbligati a rispettarle (un caso esemplare per il nostro paese è<br />
rappresentato dall’Istituto <strong>della</strong> autodisciplina pubblictaria e dagli organismi preposti alla<br />
applicazione del codice relativo).<br />
Un tale intrecciarsi si verifica anche nei confronti dei principi e dell’operato dei movimenti<br />
consumeristici, cioè a difesa dei diritti dei consumatori, che si affermano in ambiente statunitense<br />
già negli anni Sessanta: emblematico di tale affermazione è il Messaggio al consumatore,<br />
pronunciato da Kennedy davanti al Congresso appunto nel 1962.<br />
Al di là di organizzazioni storiche per il nostro paese (si pensi, ad esempio, all’Unione nazionale<br />
consumatori o al Comitato difesa consumatori), una crescente rilevanza è andata poi assumendo<br />
in epoca recente l’Associazione consumatori utenti (Acu), le cui origini risalgono alla metà del<br />
passato decennio e che ha tra l’altro promosso nel 1992 l’«Osservatorio <strong>della</strong> pubblicità e <strong>della</strong><br />
comunicazione di massa», che si propone in modo specifico di segnalare i casi di pubblicità<br />
ingannevole sia all’Istituto <strong>della</strong> autodisciplina pubblicitaria, sia all’Autorità garante <strong>della</strong><br />
concorrenza e del mercato 56 .<br />
A quest’ultimo proposito, un aspetto particolare dell’incidenza del magistero riguarda la nascita<br />
o il consolidamento di associazioni cattoliche che rivolgono una particolare attenzione alle<br />
problematiche educative suscitate dalla diffusione e dall’uso degli strumenti <strong>della</strong> comunicazione<br />
<strong>sociale</strong>, diverse delle quali hanno di recente dato vita ad un Coordinamento delle associazioni per<br />
la comunicazione.<br />
3. Contributi <strong>della</strong> disciplina offerti e/o utilizzati dalla <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong><br />
Il tema in esame può essere affrontato, prendendo avvio dall’istruzione pastorale Communio<br />
et progressio, che, a differenza del decreto conciliare Inter mirifica, richiama esplicitamente la<br />
pubblicità e le problematiche relative (nn. 59-62). Al centro di tale richiamo vi è il problema di<br />
fondo <strong>della</strong> responsabilità <strong>sociale</strong> <strong>della</strong> comunicazione tramite i mass media in generale e di quella<br />
d’azienda in particolare, colta ed esemplificata nella pubblicità.<br />
Non si può che riconoscere - si afferma al riguardo - il valore di questo processo economico [di<br />
comunicazione e di scambio, innescato dalla pubblicità], purché sia tutelata la libertà di scelta<br />
dell’acquirente e nell’opera di persuasione venga data la preferenza ai beni di prima necessità piuttosto che<br />
ad altri prodotti. La pubblicità deve poi essere veritiera, tenendo conto naturalmente delle sue specifiche<br />
forme espressive (n. 59).<br />
Ora, le tre condizioni sopra richiamate, affinché il contributo economico <strong>della</strong> pubblicità risulti<br />
socialmente accettabile, coinvolgono concetti propri <strong>della</strong> teoria e <strong>della</strong> tecnica <strong>della</strong><br />
55 E. T. Brioschi, Alle origini di una <strong>dottrina</strong> italiana <strong>della</strong> pubblicità: Mario Apollonio,<br />
«Comunicazioni Sociali», 3/4, 1986, pp. 217 ss.<br />
56 Associazione consumatori utenti, Profilo e statuto, testi ciclostilati, Milano 1995.