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Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche

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È, in modo specifico, l’impresa industriale di beni di largo consumo (saponi, detersivi, lieviti,<br />

alimenti per l’infanzia,ecc.) ad identificare nella comunicazione rivolta a vasti pubblici lo<br />

strumento basilare per una rapida ed estesa diffusione delle produzioni attuate 49 .<br />

Accesa appare, di conseguenza, la situazione concorrenziale con riferimento a mercati, che si<br />

strutturano spesso in oligopoli con frange concorrenziali.<br />

A differenza, tuttavia, dell’utenza pubblicitaria che aveva prevalso fino ad allora (costituita<br />

principalmente da aziende di spettacolo - a cominciare dai circhi - e da laboratori o pseudolaboratori<br />

farmaceutici), la moderna impresa industriale - che destina risorse economiche<br />

consistenti quando non addirittura eccezionali alla pubblicità - si propone di fondare la sua azione<br />

su una base razionale, introducendo pertanto i temi <strong>della</strong> programmazione e del controllo anche<br />

all’interno <strong>della</strong> comunicazione.<br />

Alle poche regole empiriche, che avevano fino ad allora retto l’uso del fattore di produzione in<br />

esame, viene così storicamente a contrapporsi la richiesta di una precisa tecnica di impiego <strong>della</strong><br />

pubblicità.<br />

Questa inizia ad essere elaborata negli Stati Uniti, ma anche in Europa tra gli anni Novanta del<br />

secolo scorso e gli anni Venti di quello attuale 50 : i formulatori di questa prima impostazione<br />

tecnica appartengono all’ambiente universitario o, più in generale,al mondo <strong>della</strong> scuola così<br />

come a quello delle aziende che offrono servizi pubblicitari, a cominciare dalle agenzie di<br />

pubblicità. Indicativo dell’indirizzo di impiego dello strumento pubblicitario è il titolo del primo testo<br />

tecnico in materia che risale al 1893: Building business. An illustrated manual for aggressive<br />

business men 51 .<br />

Pertanto, allorché prende avvio - con la famosa enciclica leoniana - la <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> <strong>della</strong><br />

<strong>Chiesa</strong>, la comunicazione d’azienda - e, per essa, la sua attività principale, cioè la pubblicità<br />

(relazioni pubbliche e promozioni delle vendite svolgono a quell’epoca una funzione<br />

indubbiamente limitata) - non dispone ancora nè di una elaborazione teorica di base, nè di una<br />

sistematica impostazione tecnica. Entrambe, lo ribadisco, si svilupperanno nei decenni successivi.<br />

L’intervento <strong>della</strong> <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> poteva dunque in quegli anni rivolgersi esclusivamente -<br />

come di fatto è avvenuto con la citata enciclica - all’impresa in quanto tale, ai principi generali<br />

cui si ispirava ed alle sue modalità di intervento sul mercato e nella società.<br />

La crescita, quantitativa e qualitativa, <strong>della</strong> comunicazione d’azienda è consentita ed anzi<br />

stimolata dall’avvento dei mezzi audio e audiovisivi, che - seppure scoperti (mi riferisco al cinema<br />

e alla radio) negli anni Novanta del secolo scorso - si affermeranno come «mass media» negli<br />

anni Dieci e Venti di questo secolo. Come è noto, l’iniziale affermazione <strong>della</strong> televisione risale<br />

invece agli anni Trenta e ancor più Quaranta, cioè a mezzo secolo fa.<br />

L’avvento e la crescente affermazione di tali mezzi non è certo sfuggita al magistero, che è<br />

più volte intervenuto al riguardo dall’enciclica di Pio XI Vigilanti cura del 1936 all’enciclica di<br />

Pio XII Miranda prorsus del 1957.<br />

L’attenzione, in questi casi, appare però principalmente rivolta ai mezzi in questione, alla loro<br />

potenzialità, ai loro operatori ed all’utenza ultima degli stessi e cioè al pubblico e non all’azienda o<br />

alla sua attività di comunicazione, anche se non mancano accenni e richiami 52 .<br />

49 E. T. Brioschi, Elementi di economia e tecnica <strong>della</strong> pubblicità, vol. I: Dai primordi alla pubblicità<br />

moderna, prima ristampa, Vita e Pensiero, Milano 1994, pp. 102 ss.<br />

50 Ibid., pp. 104 ss.<br />

51 N. C. Fowler jr., Building business. An illustrated manual for aggressive business men, The Trade,<br />

Boston 1893.<br />

52 Pio XII, Lettera enciclica «Miranda prorsus» circa la cinematografia la radio e la televisione,<br />

Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1957, p. 21. Il richiamo si riferisce, nella fattispecie, a «la<br />

pubblicità commerciale insidiosa o indecente» a favore di spettacoli cinematografici.

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