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Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche

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Già nel messaggio del 1978, infatti, è presente l’idea di un effetto di ritorno dell’attività del<br />

ricettore su quella dei media. A essa si affianca, poi, l’ipotesi - introdotta nell’ambito del<br />

magistero di Giovanni Paolo II - che i mass media siano parte di un’industria culturale e, quindi,<br />

che non agiscano in modo autonomo rispetto al contesto che li circonda. Nell’ambito del<br />

messaggio pontificio per la Giornata delle comunicazioni <strong>sociali</strong> del 1982, poi, il papa ribadisce<br />

l’esistenza di un reciproco rapporto di influenza tra i media e la cultura contemporanea<br />

affermando che: «se è vero che gli strumenti di comunicazione <strong>sociale</strong> sono il riflesso <strong>della</strong> realtà<br />

in cui operano, non è meno vero che essi contribuiscono a mo<strong>della</strong>rla».<br />

La dimensione ambientale dei media è poi individuata, dal card. Martini, nella costruzione di<br />

una modalità percettiva e cognitiva che arriva a valicare i confini del contesto strettamente<br />

mediale: «I media non sono più uno schermo che si guarda, una radio che si ascolta. Sono<br />

un’atmosfera, un ambiente nel quale si è immersi, che ci avvolge e ci penetra da ogni lato» 30 .<br />

Non manca, infine, anche un’attenzione particolare rivolta ad alcune caratteristiche specifiche<br />

del linguaggio audiovisivo, lette in chiave di un’etica <strong>della</strong> responsabilità dell’emittente.<br />

Già nel messaggio del 1967, e più tardi in quello del 1970, Paolo VI sottolinea la natura dei<br />

media non tanto di finestra sul mondo, quanto di veicolo di segni interpretativi del mondo stesso,<br />

espressi in un linguaggio «emotivo, proprio dei suoni, delle immagini, dei colori, del movimento» 31 ,<br />

in grado di conferire verosimiglianza al contenuto <strong>della</strong> comunicazione <strong>sociale</strong> e indurre, così, a<br />

un’interpretazione di questo linguaggio come analogo alla percezione del reale.<br />

Tale attenzione si conferma anche nel magistero di Giovanni Paolo II che ribadisce, nel<br />

messaggio del 1983, l’impossibilità di un’informazione assolutamente neutra poiché essa<br />

«risponde sempre, almeno implicitamente e nelle intenzioni, a scelte di fondo… [e che] abili<br />

sottolineature o forzature, come pure dosati silenzi, rivestono un profondo significato<br />

[interpretativo]» 32 .<br />

In sintonia con la rifiessione teorica sono infine le osservazioni avanzate dal card. Martini a<br />

proposito <strong>della</strong> complessa articolazione del linguaggio audiovisivo:<br />

Lo slogan <strong>della</strong> TV “fìnestra aperta sul mondo”, in presa diretta con la realtà, è solo in parte vero. Il mondo che il piccolo schermo ci porta<br />

in casa è un’immagine elettronica che solo parzialmente corrisponde alla complessità <strong>della</strong> realtà inquadrata dalla telecamera. (…). Tra la<br />

telecamera che riprende un fatto e me seduto davanti al mio televisore, c’è un complicato e artificioso processo di selezione e costruzione delle<br />

immagini. (…) I media “in-formano” soprattutto perché danno una certa forma alla realtà, reinterpretandola secondo ben precisi e interessati<br />

criteri 33 .<br />

Tra le responsabilità dell’emittente si configura, così, anche quella di un corretto uso delle<br />

forme espressive mediali e tra quelle del ricettore l’acquisizione di una lucida consapevolezza<br />

<strong>della</strong> non neutralità del linguaggio dei mezzi di comunicazione.<br />

3. I1 futuro <strong>della</strong> ricerca e <strong>della</strong> teoria alla luce <strong>della</strong> <strong>dottrina</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>.<br />

Sembra possibile affermare che - nelle sue linee generali - la ricerca sui media e i<br />

pronunciamenti magisteriali su questo settore <strong>della</strong> vita <strong>sociale</strong> siano andati negli ultimi anni in<br />

direzioni convergenti. Nei documenti del magistero si nota una coscienza sempre più esplicita del<br />

fatto che i media non si limitano ad amplificare messaggi, ma che già la loro stessa esistenza<br />

contribuisce alla creazione di una certa cultura 34 . Dal canto suo, la ricerca sui media negli ultimi<br />

anni ha lavorato su alcune tematiche che sono presenti anche nella <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong>: i media come<br />

costruttori di realtà <strong>sociale</strong>, creatori di repertori di significati, i cui linguaggi hanno una forte<br />

30 Il lembo del mantello, cit., pag. 34.<br />

31 Messaggio pontificio per la Giornata delle comunicazioni <strong>sociali</strong> del 1970.<br />

32 Messaggio pontificio per la Giornata delle comunicazioni <strong>sociali</strong> del 1983.<br />

33 I1 lembo del mantello, cit., pag. 25-28.<br />

34 Cfr. Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, n. 37

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