Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche
Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche
Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Queste considerazioni evidenziano, a un livello più generale, il concentrarsi dell’attenzione non<br />
più soltanto sulla dimensione strutturale del testo, bensì, piuttosto, sulla sua vocazione<br />
comunicativa, sul suo esserci per qualcuno e non solo fine a se stesso. Vero fulcro e punto di<br />
orientamento del processo comunicativo è dunque il ricettore, che si trova investito, nella<br />
prospettiva pragmatica, di una inedita centralità.<br />
Sul secondo versante, la centralità del momento ricettivo appena richiamata può condurre a<br />
focalizzare l’attenzione sul contesto in cui avviene il consumo testuale. In tale orizzonte si colloca<br />
la ricerca etnografica, dedicata all’analisi delle dinamiche <strong>della</strong> fruizione mediale in diverse<br />
situazioni ambientali. L’assunto di base 21 , ripreso e sottolineato da questa branca teoricoapplicativa,<br />
è che i mass media siano uno degli elementi del sistema ambientale che circonda<br />
l’individuo.<br />
Il processo fruitivo dipende, quindi, anche dal complesso delle sollecitazioni conoscitive e<br />
comunicative a cui sono sottoposti gli utenti. In questo senso, anche la sociologia si è<br />
progressivamente orientata verso una visione più complessa degli effetti provocati dai media. Tali<br />
effetti sono il risultato di articolate interazioni tra i mezzi, le istituzioni, le condizioni<br />
socioeconomiche, ecc. che caratterizzano l’ambiente ricettivo.<br />
Questa complessificazione dell’interpretazione del rapporto tra media e ambiente fa sì che si<br />
prendano in considerazione anche quelli che si potrebbero definire «effetti di ritorno», ovvero i<br />
fenomeni per cui la variazione delle dinamiche del consumo può indurre una variazione delle<br />
caratteristiche <strong>della</strong> produzione mediale.<br />
Un ulteriore ambito di riflessione, trasversale rispetto a quelli appena ricordati, si configura<br />
come punto di intersezione tra la riflessione semiotica e quella etica.<br />
Si tratta dello studio dei linguaggi audiovisivi: in particolare <strong>della</strong> specificità del linguaggio<br />
iconico e <strong>della</strong> messa in discorso <strong>della</strong> realtà rappresentata. Da un lato, l’uso di immagini dotate<br />
di un elevato grado di somiglianza con il mondo reale (come per esempio quelle televisive) può<br />
indurre il ricettore ingenuo ad attribuire alla rappresentazione audiovisiva lo stesso grado di<br />
evidenza che pertiene alla realtà e quindi a ritenere ciò che vede in Tv altrettanto vero rispetto a<br />
ciò che vede nel mondo reale. D’altro lato, queste immagini così evidenti non sono frutto di un<br />
atteggiamento neutrale, speculare, puramente riproduttivo <strong>della</strong> realtà: costruire un testo che parli<br />
del mondo implica una «messa in scena» 22 , che comporta operazioni di selezione, di<br />
decontestualizzazione e di successiva ricontestualizzazione, connotate dall’assunzione di uno<br />
specifico punto di vista sul rappresentato.<br />
Benché apparentemente evidenti, le immagini dei media sono quindi caratterizzate da scelte<br />
interpretative che filtrano la realtà e ne orientano la lettura. Tali operazioni, di per sé non<br />
necessariamente di segno negativo, chiedono comunque un atteggiamento di correttezza etica, al<br />
fine di non spingere il ricettore a credere vero ciò che può essere anche soltanto probabile o<br />
verosimile 23 .<br />
Non si vuole qui sostenere una diretta e reciproca influenza tra riflessione teorica e<br />
insegnamenti <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> in materia. Tuttavia le aree di interesse appena individuate, attinenti<br />
alla centralità e responsabilità del ricettore, alla presenza ambientale dei media e alla complessità<br />
del rapporto tra linguaggio audiovisivo e realtà significata, trovano numerosi e interessanti<br />
riscontri negli interventi del magistero.<br />
21 L’idea dei media come agenti di forte determinazione sull’ambiente è già presente in un autore come<br />
McLuhan (cfr. in particolare il concetto di «villaggio globale» e l’idea di un «nuovo umanesimo» a esso<br />
collegata), la cui riflessione è antecedente al consolidamento dell’interesse <strong>della</strong> semiotica per i media.<br />
22 Cfr. su questo tema G. Bettetini, Produzione del tempo e messa in scena, Bompiani, Milano 1975.<br />
23 Sulla dimensione etica <strong>della</strong> comunicazione mediale si veda G. Bettetini, L’occhio in vendita, Marsilio,<br />
Venezia 1985.