Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche
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4) Infine, l’ultimo ambito in cui si riconosce l’azione del laicato cattolico è quello che ha come<br />
protagonisti l’associazionismo e il volontariato; anche in questo caso l’esigenza iniziale è, spesso,<br />
quella di costituire degli spazi auto-formativi nei quali il confronto tra genitori, insegnanti o<br />
semplici utenti in merito ai problemi sollevati dai mass media sia occasione di un aumento di<br />
consapevolezza critica nei confronti dei loro messaggi e di una personale maturazione umana. Si<br />
tratta, soprattutto, di associazioni familiari, spesso espressione <strong>della</strong> ricchezza di movimenti<br />
ecclesiali sviluppatisi in Italia dopo il Concilio Vaticano II o, ancora, di insegnanti, accomunati ai<br />
genitori dalla preoccupazione nei confronti dell’erosione che i media, e in particolar modo la<br />
televisione, stanno operando nei confronti delle tradizionali agenzie di <strong>sociali</strong>zzazione quali la<br />
famiglia e la scuola.<br />
Associazioni di utenti (come l’Aiart), di genitori (Age, Agesc, Faes, Famiglie nuove, Sidef), di<br />
insegnanti (Adasm, Aimc, Fism, Uciim) e di volontari (Avam) hanno sviluppato, negli ultimi anni,<br />
una considerevole capacità di coordinamento, senza per questo rinunciare a strategie di<br />
intervento diversificate, specifiche di ogni realtà: alle iniziative del Coordinamento nazionale per la<br />
comunicazione <strong>sociale</strong> e delle sue declinazioni regionali 19 si affiancano così le singole iniziative<br />
delle associazioni, che possono essere riassunte nei diversi ambiti <strong>della</strong> produzione di strumenti<br />
culturali (sussidi, quaderni, materiali per cine e teleforum, convegnistica specializzata), dell’azione<br />
diretta sull’opinione pubblica o sulle stesse rappresentanze parlamentari e, soprattutto, <strong>della</strong><br />
partecipazione a quelle forme di controllo delle o di negoziazione con le emittenti televisive che<br />
assumono la forma del Comitato consultivo degli utenti attivato presso l’Ufficio del garante<br />
dell’editoria o del Comitato di attuazione del Codice convenzionale di autoregolamentazione in<br />
difesa dell’utenza minorile sottoscritto dalle emittenti aderenti alla Federazione radio televisioni e<br />
da una ventina di associazioni, cattoliche e laiche.<br />
2. Consonanze tra la ricerca sui media e il magistero <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong><br />
Osservando panoramicamente lo sviluppo del magistero postconciliare sui mezzi di<br />
comunicazione <strong>sociale</strong> e la riflessione teorica sui mass media dal dopoguerra a oggi, è possibile<br />
cogliere le tracce di un reciproco avvicinamento, benché ciò non implichi una precisa<br />
corrispondenza cronologica, né rimandi a un immediato influsso dell’uno sull’altra. Sul versante<br />
del magistero ecclesiastico possiamo osservare come lo sguardo rivolto ai media sia venuto via<br />
via arricchendosi secondo due direzioni. Da un lato, la riflessione ha acquisito una maggiore<br />
profondità. Al di là <strong>della</strong> più immediata e superficiale fenomenologia dei media, è stata rinvenuta<br />
una relazione tra mass media e fondamenti teologici <strong>della</strong> comunicazione.<br />
Questa direzione di riflessione, già evidente nel passaggio dall’Inter Mirifica alla Communio<br />
et progressio, costituisce un motivo presente «sotterraneamente« nei pronunciamenti papali in<br />
occasione delle Giornate mondiali delle comunicazioni <strong>sociali</strong> e riemerge più di recente nel<br />
magistero del card. Martini (in particolare nelle lettere pastorali Effatà, del 1990, e Il lembo del<br />
mantello, del 1991). In base a questa linea di riflessione, appare chiaro che una corretta lettura<br />
dell’universo dei media - e, conseguentemente, una corretta delineazione dei principi etici<br />
dell’operare nell’universo mediale - deve partire da una collocazione di tali mezzi all’interno del<br />
più ampio orizzonte antropologico e teologico <strong>della</strong> comunicazione umana: il comunicare umano<br />
strumento utile per fare il punto <strong>della</strong> situazione e per fornire alcune ipotesi concrete di lavoro è il recente<br />
volume Teleduchiamo. Linee per un uso didattico <strong>della</strong> televisione, a cura di R. Giannatelli e P. C.<br />
Rivoltella, Elle Di Ci, Torino 1994.<br />
19 Si veda, per esempio, la nascita del Coordinamento lombardo per la comunicazione <strong>sociale</strong> cui<br />
aderiscono attualmente diciassette associazioni nonché gli Uffici diocesani <strong>della</strong> comunicazione <strong>sociale</strong>;<br />
nato anche sulla spinta del piano pastorale diocesano del card. Martini (1990-91 e 1991-92), ha promosso<br />
recentemente il convegno Mass media protagonisti del Duemila (Milano, 12 novembre 1994).