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Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche

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c) le case editrici: l’editoria religiosa è costituita da oltre 200 case editrici, di cui una ventina a<br />

carattere nazionale. Le pubblicazioni raggiungono i 2.000 nuovi titoli l’anno, su 30.000 novità<br />

complessive del mondo editoriale italiano.<br />

L’editoria cattolica pubblica attualmente oltre l’8% dei libri in commercio e ha un fatturato di<br />

300 miliardi rispetto ai 3.500 complessivi del mondo editoriale. I titoli finora editi sono 22.000 su<br />

226.000 <strong>della</strong> produzione nazionale. Tra le case editrici più prestigiose si ricordano: La Scuola,<br />

Sei, Edizioni Paoline, Piemme, Marietti (oggi però culturalmente trasformata), Città Nuova, Ares.<br />

d) le agenzie di stampa: un importante contributo all’unità tra le testate locali è legato alla<br />

presenza di un’agenzia di servizi giornalistici comuni sorta nel 1951 con il nome di «Servizi<br />

informazioni settimanali» (Sis), che dal 1989 è diventata «Sir» (Servizio Informazione Religiosa);<br />

essa opera in stretta collaborazione con la Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc) e con<br />

l’approvazione <strong>della</strong> Cei. L’agenzia, che esce bisettimanalmente, attua lanci quotidiani via telefax<br />

ai giornali abbonati. Gli utenti sono diverse centinaia, tra giornali, televisioni nazionali e locali,<br />

radio, operatori pastorali e studiosi.<br />

Per quanto riguarda il settore degli audiovisivi si può distinguere:<br />

a) il settore video-cinematografico: l’impegno delle realtà cattoliche nel settore produttivo di<br />

questo settore è ancora, tutto sommato, piuttosto limitato. Ci sono però alcune eccezioni: alcune<br />

società come la San Paolo Audiovisivi, la Elle Di Ci, l’Audiovideo Messaggero di S. Antonio e<br />

altre sono infatti attivamente inserite nel mercato <strong>della</strong> produzione di videocassette e di strumenti<br />

multimediali (in particolare Cd-Rom). Finora la produzione si è concentrata soprattutto sui<br />

programmi di video-catechesi e di cultura religiosa, ma il settore è in grande sviluppo.<br />

b) emittenti radiotelevisive: le emittenti radiofoniche ecclesiali sono circa 450, riunite nel<br />

Co.Ra.L.Lo. (Consorzio radiotelevisioni libere locali), che produce direttamente (in<br />

collaborazione con l’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali <strong>della</strong> Cei) la rubrica<br />

settimanale «Ecclesia» messa in onda da tutte le emittenti. Il consorzio ha anche promosso, dal<br />

1992, un’agenzia di informazione radiofonica («New Press»).<br />

Anche le emittenti radiotelevisive fanno riferimento al Co.Ra.L.Lo. Le emittenti che hanno<br />

ottenuto le concessioni sono circa 30. In Lombardia trasmettono «Telenova» e «Bergamo TV».<br />

Da segnalare che dal 1992 «Telepace» (che copre Veneto, Trentino, Romagna, parte <strong>della</strong><br />

Lombardia e <strong>della</strong> Liguria e ha una rete «gemella» a Roma) ha inaugurato un servizio di<br />

diffusione via satellite del magistero del papa, realizzato in collaborazione con il Centro televisivo<br />

vaticano e con Radio vaticana. Il servizio raggiunge tutta l’Europa, il Medio Oriente e parte<br />

dell’Africa settentrionale.<br />

La tendenza, condizionata anche dai piani di assegnazione delle frequenze da parte del<br />

Ministero e dalla necessità di razionalizzare i costi per potenziare gli apparati, è comunque quella<br />

di una sempre maggiore interconnessione e, dove opportuno, di una fusione di testate che<br />

recuperi in una struttura più articolata e organizzata le diverse esperienze locali.<br />

Da questo panorama, piuttosto sintetico rispetto ai caratteri delle specifiche realtà elencate,<br />

emerge la ricchezza e articolazione del contributo che le realtà ecclesiali apportano allo scenario<br />

mediale nazionale (un contributo significativo, ma quantitativamente limitato: il settore <strong>della</strong><br />

stampa, che è quello di più antica tradizione e più sviluppato, rappresenta solo il 3% <strong>della</strong> stampa<br />

nazionale, secondo una stima riportata da «Aggiornamenti Sociali» del 1993).<br />

Due aspetti meritano in particolare di essere sottolineati qui: lo strettissimo legame tra <strong>dottrina</strong><br />

<strong>sociale</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> e sviluppo dei media cattolici (soprattutto la stampa, come si è visto) e il<br />

forte radicamento dei media cattolici sul territorio, con una valorizzazione non particolaristica<br />

<strong>della</strong> dimensione locale.<br />

Quanto al primo punto, si può osservare come l’editoria di ispirazione cattolica abbia tratto<br />

ispirazione e ricevuto grande impulso in seguito all’enciclica di Leone XIII Rerum novarum, nel

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