Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche
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valutazioni sulla strumentalizzazione e/o spettacolarizzazione cui spesso si assiste, in un panorama<br />
mediale in cui prevale nettamente una «visione radicalmente immanentistica dell’esistenza» (per<br />
usare le parole del card. Ruini) e in cui la corsa all’audience è l’imperativo principale, è<br />
innegabile che il Vaticano e i vescovi siano divenuti interlocutori imprescindibili <strong>della</strong> vita <strong>sociale</strong>,<br />
culturale e politica, e che i media dedichino loro uno spazio crescente e costante (quasi del tutto<br />
assente dalla copertura dei media, peraltro, è la dimensione comunitaria <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> e il suo<br />
essere radicata nella dimensione locale: questo aspetto emerge invece con grande chiarezza nella<br />
stampa cattolica).<br />
Ci concentreremo qui sul secondo aspetto, dato che il primo è già stato affrontato, e che il<br />
terzo implica più il riconoscimento di una tendenza che effettive possibilità di intervento.<br />
L’istruzione pastorale Aetatis novae del 1992, del Pontificio consiglio delle comunicazioni<br />
<strong>sociali</strong>, afferma che «il lavoro dei media cattolici non è soltanto un’attività supplementare che si<br />
aggiunge a tutte quelle <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>», e sottolinea la necessità che «la comunicazione sia parte<br />
integrante di ogni piano pastorale perché essa, di fatto, ha un contributo da dare a ogni altro<br />
apostolato, ministero o programma» (n.17).<br />
Al riconoscimento, da parte <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>, <strong>della</strong> imprescindibilità dell’utilizzo dei media,<br />
corrisponde una solida e longeva tradizione di media, per la maggior parte pubblicazioni, che<br />
fanno riferimento alla <strong>Chiesa</strong>.<br />
Il panorama <strong>della</strong> stampa cattolica è ampio e articolato, e un censimento delle testate si rivela<br />
problematico: secondo una stima approssimativa si tratta infatti di circa 3.000 pubblicazioni,<br />
raggruppabili in alcune categorie generali:<br />
a) i quotidiani: i quotidiani cattolici sono tre: «Avvenire», a carattere nazionale, con una<br />
diffusione giornaliera di circa 90.000 copie; «L’Eco di Bergamo», diffuso nella diocesi di<br />
Bergamo, e «Il Cittadino di Lodi», nel territorio lodigiano, rispettivamente con circa 62.000 e<br />
6.000 copie vendute.<br />
È significativo sottolineare che nel 1904 i quotidiani cattolici erano ben 29.<br />
b) i periodici: è questa una categoria variegata, che comprende una serie di realtà eterogenee,<br />
tra cui: - 134 settimanali diocesani, alcuni dei quali hanno più di un secolo di vita e che diffondono<br />
complessivamente 1.200.000 copie la settimana. Tali settimanali possono oggi beneficiare di un<br />
consorzio di servizi tecnico-amministrativi (Consis) creato dalla Fisc (Federazione italiana<br />
settimanali cattolici, nata nel 1966), e di un supplemento dell’agenzia di stampa Sir (si veda sotto)<br />
appositamente realizzato per la stampa delle 227 diocesi di tutta Italia;<br />
- il Gruppo delle edizioni Paoline, con «Famiglia Cristiana», il settimanale illustrato più diffuso<br />
in Italia (più di un milione di copie la settimana) e altre importanti riviste, tra cui «Jesus», mensile<br />
di cultura, e «Il Giornalino», settimanale per ragazzi;<br />
- il Gruppo Messaggero di S. Antonio, la cui omonima rivista mensile sfiora il milione di copie;<br />
- le pubblicazioni associative dell’Azione Cattolica (circa un milione di copie complessive);<br />
- numerose importanti riviste culturali di approfondimento, alcune delle quali godono di<br />
prestigio internazionale, come «La Civiltà Cattolica», «Vita e Pensiero», «Studium», «Studi<br />
Cattolici», «Aggiornamenti Sociali» e altre;<br />
- numerose riviste settoriali di teologia, spiritualità, psicologia, pedagogia, scienza e etica etc.<br />
- alcuni periodici per ragazzi;<br />
- una quarantina di riviste missionarie;<br />
- oltre 300 pubblicazioni devozionali, legate a santuari mariani e altro;<br />
- oltre un centinaio di riviste diocesane (per gli atti di curia, o come organi di informazione<br />
intraecclesiali)<br />
- numerose (oltre 200) riviste e pubblicazioni legate ad associazioni, gruppi e movimenti<br />
ecclesiali<br />
- circa 15.000 informatori parrocchiali (su 25.834 parrocchie esistenti in Italia).