Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche
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GIANFRANCO BETTETINI<br />
LA COMUNICAZIONE SOCIALE<br />
1. Influsso <strong>della</strong> Dottrina <strong>sociale</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> sulla società alla luce delle discipline<br />
relative alla comunicazione<br />
1.1. La debole eco dei messaggi <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong><br />
Soprattutto a partire dagli anni ’70 i mezzi di comunicazione di massa sono stati ben presenti<br />
nella riflessione <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>, anche se non sempre esplicitamente e specificatamente tematizzati:<br />
la loro presenza costante, il loro essere ormai divenuti parti dell’ambiente in cui i soggetti si<br />
formano e crescono è una consapevolezza che traspare da molti dei documenti del magistero. Si<br />
può citare, a titolo di esempio, un passo significativo dell’istruzione pastorale Communio et<br />
progressio (1971) che insieme sottolinea l’importanza <strong>della</strong> comunicazione e la relativizza,<br />
collocandola nella sua giusta dimensione: la donazione. Dopo avere sottolineato la natura di<br />
«comunicatore perfetto» di Cristo, che incarnandosi si è fatto vicino a chi doveva accogliere il<br />
suo messaggio, l’istruzione pastorale prosegue:<br />
Egli parlava pienamente inserito nel suo popolo, proclamava perciò a tutti, con fortezza e perseveranza, il messaggio divino, ma<br />
adeguandosi al loro modo di parlare e alla loro mentalità, al loro stato e situazione. Del resto “comunicare” comporta qualcosa di più <strong>della</strong><br />
semplice manifestazione ed espressione di idee e sentimenti. Infatti, la comunicazione è piena quando realizza la donazione di se stessi<br />
nell’amore; e la comunicazione di Cristo è spirito e vita. (Communio et progressio, n. 11).<br />
«Comunicare», nella sua accezione più autentica, contiene quindi l’idea di comunione, di<br />
partecipazione piena. Questa sottolineatura, insieme alla consapevolezza <strong>della</strong> pervasività e<br />
accessibilità dei media, porta la <strong>Chiesa</strong> a una presa di posizione chiara:<br />
sull’esempio degli apostoli, che ricorsero ai mezzi di comunicazione di cui il loro tempo disponeva, oggi la missione apostolica deve essere<br />
espletata anche mediante i mezzi e gli strumenti oggi in uso. Sicché si dovrà dire che non ottempera al mandato di Cristo chi trascurasse gli<br />
enormi vantaggi che questi strumenti apportano nel recare a numeri stragrandi di uomini la <strong>dottrina</strong> e i precetti evangelici (Communio et<br />
progressio, 126).<br />
Nonostante la chiarezza e la modernità di queste posizioni (più aperte di quelle di molti studiosi<br />
cattolici: la loro eco, e quindi la loro capacità di incidere effettivamente, nel contesto produttivo,<br />
distributivo e sulla riflessione teorica sono state piuttosto limitate.<br />
Se si considerano infatti i quattro settori tradizionali degli studi massmediologici (ovvero<br />
l’emittenza, con lo studio degli apparati produttivi e distributivi e <strong>della</strong> regolazione dei flussi di<br />
informazione; la ricezione, con lo studio dei comportamenti e degli atteggiamenti di consumo, che<br />
determinano l’interpretazione dei messaggi; i testi, ovvero i messaggi con il loro contenuto e il<br />
loro progetto comunicativo; la riflessione teorica, con la sua tendenza modellizzante e il suo<br />
tentativo di operare delle connessioni tra gli ambiti sopra citati e fenomeni <strong>sociali</strong> più generali), si<br />
può osservare infatti che non si è verificato un ripensamento, o seppure anche una critica <strong>della</strong><br />
<strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> rispetto ai media.<br />
Se a livello teorico si riscontra uno scarso impatto (dovuto probabilmente a scarsa conoscenza,<br />
da parte dei cattolici stessi, prima ancora che da scarso interesse), non si può non riconoscere<br />
alla riflessione <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> sui media la capacità di avere fatto da stimolo, in contesti determinati,<br />
all’impegno di singoli o piccoli gruppi e alla nascita di iniziative di un certo rilievo. Si possono<br />
citare, a questo proposito, tre importanti settori in cui tale contributo si è espresso, spesso con<br />
importanti risultati: l’influenza <strong>della</strong> cultura cattolica sulla televisione italiana delle origini e<br />
l’importante contributo che l’umanesimo cattolico ha apportato all’idea di servizio pubblico; la<br />
creazione di media cattolici (stampa, radio, televisioni); l’importante ruolo, svolto dai cattolici alla<br />
luce <strong>della</strong> <strong>dottrina</strong> <strong>della</strong> chiesa, nella formazione del pubblico (attraverso cineforum, teleforum),