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Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche

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nessi con le persone. Questo secondo tipo di nessi è particolarmente interessante da studiare,<br />

perché tende a presentare connotati diversi a seconda che le altre persone siano «dei nostri» (in<br />

senso parentale o comunitario) o «altri». La partecipazione all’opera <strong>della</strong> creazione comporta<br />

dunque l’esercizio di un potere sulle cose e sulle persone, che non può essere disgiunto da una<br />

responsabilità etica. Specie nelle relazioni di appartenenza (parentale, comunitaria, nazionale) e di<br />

conseguenza nell’esercizio <strong>della</strong> solidarietà la dimensione etica non è un problema di finalità, ma<br />

di non volontà di dominio.<br />

La <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> ricorda spesso che la crescita economica è un fenomeno ambivalente:<br />

necessaria per permettere all’uomo di essere più uomo, essa può anche ritorcersi contro di lui<br />

(Sollicitudo rei <strong>sociali</strong>s, n. 28). Ma vale la pena di osservare che anche lo sviluppo non consiste<br />

nel fine buono da perseguire: esso è un processo di partecipazione all’opera <strong>della</strong> creazione, e il<br />

contenuto dell’azione umana: dunque è un percorso essenzialmente ambivalente. Queste due<br />

affermazioni portano un messaggio più forte <strong>della</strong> solita idea che non ogni crescita è sviluppo.<br />

L’esistenza innegabile di forze oggettive, di grandi meccanismi di inerzia e di<br />

predeterminazione delle azioni dei singoli e dei gruppi non eliminano la centralità del lavoro umano<br />

nello sviluppo. Anzi, per prova provata la meccanica <strong>della</strong> crescita non risolve alcun problema:<br />

non elimina, ma aggrava gli squilibri (come si è sperimentato nelle aree sottosviluppate, dove lo<br />

strumento prescelto per dare un contributo allo sviluppo - il prestito internazionale- si è<br />

trasformato in un congegno controproducente; n. 19); non traduce l’abbondanza di beni materiali<br />

in effettivo benessere per gli uomini (super sviluppo con disoccupazione nei paesi ricchi; n. 28).<br />

Il processo di sviluppo è mosso dalla coscienza e responsabilità del bisogno, proprio e del<br />

prossimo<br />

La definizione dei bisogni cui si intende dare risposta (si potrebbe dire: la definizione del<br />

contenuto di bene comune) non sono date a priori; si possono solo cogliere nell’azione. Detto in<br />

un altro modo, non esiste una predefinizione di bene comune che possa essere assunta come il<br />

traguardo cui tendere. La dimensione etica appartiene all’azione concreta nello spazio e nel<br />

tempo, non alla definizione del fine cui l’azione dovrebbe tendere.<br />

Questo ha implicazioni ovvie per quanto riguarda l’azione delle persone e dei gruppi,<br />

ispessimento delle relazioni fra persone (l’azione afferma il valore che la muove); ma non manca<br />

di implicazioni per il funzionamento delle istituzioni, che obbediscono ad un sistema di regole<br />

predefinite e non modificabili istantaneamente e che possono essere «strutture di peccato» (n.<br />

16, ma soprattutto n. 37). L’assolutizzazione <strong>della</strong> brama esclusiva del profitto e la sete di potere<br />

sono la vera natura del male nella questione dello sviluppo; si tratta di un male morale, frutto di<br />

molti peccati, che portano a «strutture di peccato»; diagnosticare così il male significa indicare<br />

esattamente il cammino da seguire per superarlo.<br />

Dal punto di vista dello studioso dei processi di sviluppo economico, questo è uno spunto di<br />

lavoro potentissimo. Occorre lavorare sistematicamente per comprendere le ragioni per cui la<br />

capacità di prendere, comprendere, connettere e informare mette in moto un processo di<br />

sviluppo; tali ragioni non sono meccanicamente inscritte nella dotazione di risorse, nel grado di<br />

istruzione, nella qualità del sistema giuridico o in quant’altro, ma hanno a che fare con la virtù<br />

degli uomini e, in qualche senso che merita di essere approfondito, anche delle istituzioni.<br />

Lo sviluppo è il concreto svolgersi, nello spazio e nel tempo, di azioni che producono un<br />

cambiamento nella realtà<br />

La partecipazione dell’uomo all’opera <strong>della</strong> creazione non è per sua natura un processo<br />

lineare: l’uomo fa, disfa, sbaglia, corregge; è tuttavia un percorso oggettivamente sperimentabile<br />

e, per certi aspetti, misurabile.

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