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Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche

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di produzione dati, bensì dal suscitare e utilizzare risorse e capacità nascoste, disperse o male<br />

utilizzate (Hirshman). Insomma, la questione dello sviluppo concerne cultura, atteggiamento e<br />

decisioni degli attori; la loro azione produce il cambiamento, in quanto individuano nessi,<br />

allacciano connessioni, colgono opportunità. Si noti che nel linguaggio corrente - anche se non<br />

nelle riflessioni scientifiche più accorte - la parola sviluppo non indica una azione, un agire<br />

umano; la parola sviluppo ha finito per denotare quasi esclusivamente l’esito o il fine dell’azione<br />

stessa: una cosa, e non l’azione di un soggetto. Per inciso: analogo trattamento oggettizzante è<br />

stato riservato alla parola lavoro.<br />

La <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> è geniale, invece, nel porre i termini delle questioni economiche a partire<br />

dalla sua esperienza nell’umano. Gli elementi di una definizione realistica di sviluppo e di una<br />

possibile politica per lo sviluppo contenuti nella <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> possono essere così riassunti:<br />

a) la natura del processo di sviluppo è la partecipazione all’opera <strong>della</strong> creazione, attraverso il<br />

lavoro;<br />

b) il processo di sviluppo è mosso dalla coscienza e responsabilità del bisogno, proprio e del<br />

prossimo;<br />

c) lo sviluppo è il concreto svolgersi, nello spazio e nel tempo, di azioni che producono un<br />

cambiamento nella realtà;<br />

d) lo sviluppo, come ogni cambiamento, comporta dei rischi e rende necessaria la solidarietà<br />

fra persone e fra gruppi.<br />

I quattro punti sopra elencati non mancano di implicazioni analitiche e pratiche, che possono<br />

essere - sia pur brevemente - suggerite.<br />

La natura del processo di sviluppo è la partecipazione all’opera <strong>della</strong> creazione,<br />

attraverso il lavoro<br />

Al centro del processo di sviluppo c’è l’uomo, chiamato a «dominare» la terra (Laborem<br />

exercens, n. 6), cioè a partecipare all’opera <strong>della</strong> creazione (n. 25). Il lavoro (la capacità<br />

dell’uomo di rinnovare, riorganizzare, inventare, cambiare) è infatti la chiave di tutte le questioni<br />

<strong>sociali</strong> (n. 3).<br />

Alla luce <strong>della</strong> <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong>, si può dire che lo sviluppo è un nuovo modo di lavorare.<br />

Questa definizione ricomprende anche i molteplici aspetti dello sviluppo che la scienza economica<br />

ha via via sottolineato: l’aspetto tecnico (produttivo e organizzativo) che i classici hanno così<br />

mirabilmente messo in rilievo; il riferimento alla figura dell’imprenditore innovativo, alla<br />

Schumpeter. Ma si tratta di una definizione assai più generale, come si può documentare.<br />

Attraverso il lavoro, l’uomo e gli uomini partecipano all’opera <strong>della</strong> creazione: la principale<br />

risorsa dell’uomo è, insieme alla terra, l’uomo stesso (Centesimus annus, n. 32). Ci sono alcune<br />

azioni chiave che caratterizzano lo sviluppo così definito:<br />

a) il prendere (nel senso fisico dell’acquisire un dato, ma anche nel senso di prendere atto<br />

<strong>della</strong> situazione);<br />

b) il comprendere (attraverso questa azione il dato diventa risorsa, cioè un bene nel senso<br />

economico; ad esempio, il dato immateriale compreso diventa informazione, cioè risorsa);<br />

c) il connettere (la risorsa viene messa in relazione al bisogno, proprio e del prossimo, e viene<br />

usata per soddisfarlo. Produzione, consumo e investimento si collocano qui, come esempi di<br />

azioni che connettono risorse e bisogni; vale la pena di osservare che tali tre azioni, pur<br />

costituendo l’oggetto normale dell’analisi economica dello sviluppo, non possono esaurire, dal<br />

punto di vista analitico, le azioni di partecipazione all’opera <strong>della</strong> creazione);<br />

d) l’informare (nei suoi diversi sensi, ma soprattutto nel senso di dare forma, di dare ordine<br />

alla realtà; in altre parole, lo sviluppo ha anche una dimensione esplicitamente progettuale).<br />

Così caratterizzato, il processo di sviluppo consiste essenzialmente nel creare nessi: nessi con<br />

il dato (il dato inanimato, cioè gli elementi naturali e le loro trasformazioni avvenute nel passato) e

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