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Scienze sociali e dottrina sociale della Chiesa Carlo ... - Meic Marche

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unitaria, il suo essere allo stesso tempo riflessione teorica e movimento reale di persone che, per<br />

fede, annunciano la salvezza e (almeno per fragili cenni) la rendono sperimentabile.<br />

Non è un caso che, anticipando quel che la chiesa dice per sintetizzare il suo compito e la sua<br />

<strong>dottrina</strong> in materia di sviluppo, «la <strong>Chiesa</strong>… dà il suo primo contributo alla soluzione urgente del<br />

problema dello sviluppo quando proclama la verità su Cristo, su se stessa e sull’uomo,<br />

applicandola ad una situazione concreta» (Sollicitudo rei <strong>sociali</strong>s, n. 41), «preparando la venuta<br />

del suo Regno e anticipandolo pur nelle ombre del tempo presente» (n. 48).<br />

2. Quali impieghi ha fatto la <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> dei risultati scientifici?<br />

Il secondo quesito -non vorrei averlo banalizzato- ha anch’esso una prima risposta ovvia: è<br />

evidente che il genere letterario <strong>della</strong> <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> non è indicato ad esibire raffinatezze<br />

analitiche; anzi, potrebbe essere pericoloso valutare quanto avanzata è la <strong>dottrina</strong> sulla base di<br />

quanto sono state utilizzate le risultanze scientifiche delle diverse discipline (anche perché ricerca<br />

economica avanzata rischia troppo spesso di essere sinonimo di alla moda).<br />

La <strong>Chiesa</strong>, esperta in umanità, rivela il suo genio non tanto nell’impiegare, nella <strong>dottrina</strong><br />

<strong>sociale</strong>, i risultati scientifici (questo lo san fare tutti, anche i pagani); il suo genio sta piuttosto nel<br />

porre e nel dare voce alle domande più umane che muovono dal di dentro le discipline. Meglio<br />

ancora: alle domande che muovono il lavoro, concreto e storico, dei ricercatori.<br />

3. Quali indicazioni di approfondimento scientifico l’approccio disciplinare riceve dalla<br />

<strong>dottrina</strong>?<br />

Più che l’approccio disciplinare in quanto tale, è il lavoro scientifico delle persone (delle<br />

persone concrete e storiche: il mio e il tuo) a ricevere ricchissime indicazioni di approfondimento<br />

dalla <strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong>. Su questa terza domanda mi permetto di esemplificare quali indicazioni la<br />

<strong>dottrina</strong> <strong>sociale</strong> suggerisce in merito all’analisi scientifica dei processi di sviluppo economico.<br />

L’urgenza di una visione realistica del processo di sviluppo è unanimemente riconosciuta, non<br />

essendo secondo la natura dell’uomo l’abbandonarsi alla pessimistica conclusione che i<br />

meccanismi di sviluppo siano impermeabili all’azione umana. Certo è che l’ottimismo dei decenni<br />

per lo sviluppo, associato ad una concezione del sottosviluppo come arretratezza dovuta a<br />

mancanza delle risorse tipiche di paesi sviluppati e, conseguentemente, dello sviluppo come<br />

meccanismo dinamico attivabile con adeguati trasferimenti di risorse, è ormai definitivamente<br />

tramontato. Oggi, gran parte degli studi che hanno per oggetto i processi di crescita economica<br />

tendono a sottolinearne la natura endogena e a studiare i meccanismi cumulativi che descrivono<br />

le ragioni per cui diversi sistemi economici sperimentano un ritmo più o meno veloce di crescita;<br />

di conseguenza, la teoria <strong>della</strong> crescita che oggi va per la maggiore non ha per oggetto immediato<br />

lo studio dei problemi di sviluppo economico dell’umanità (in senso concreto e storico), anche se<br />

non manca di avere ripercussioni sull’atteggiamento e sui contenuti di coloro che affrontano<br />

operativamente i problemi dei paesi poveri.<br />

In quanto segue, si parlerà di crescita per intendere quel sottoinsieme di eventi economici<br />

osservabili che riguardano fenomeni (più o meno) misurabili, quali le dimensioni di elementi del<br />

sistema economico (il reddito procapite, per esempio) o la composizione strutturale del sistema<br />

stesso (grado di industrializzazione). È - giustamente - alla crescita che fa riferimento la maggior<br />

parte dei modelli che tentano di misurare e spiegare la dinamica dei sistemi economici.<br />

Si userà la parola sviluppo per indicare l’incremento <strong>della</strong> capacità di una popolazione a far<br />

aumentare in modo durevole e stabile il proprio benessere in forza di cambiamento mentali,<br />

culturali e di comportamento che costituiscono le precondizioni di tale incremento (Perroux). Lo<br />

sviluppo, dunque, non dipende tanto dal trovare le combinazioni ottimali delle risorse e dei fattori

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