30.05.2013 Views

leggi questo libro - Associazione Serenella Onlus

leggi questo libro - Associazione Serenella Onlus

leggi questo libro - Associazione Serenella Onlus

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

‘Oh mamma, come faccio, adesso?’, piagnucolava e sospirava il gracchio.<br />

Crac aveva la sensazione che il mondo gli fosse caduto in testa, coglieva nel suo cuore la nostalgia dei momenti<br />

più belli vissuti con Martin: quando quest’ultimo consigliava i giovani scalatori, quando raccontava<br />

le avventure di quei monti alle persone salite fin lassù per incontrarlo; pensava alla sua tenera amicizia ed<br />

alla sua forte figura protettiva.<br />

Fermo, immobile sullo stipite della finestra del rifugio, Crac aspettava con ansia ogni momento nell’attesa<br />

che l’amico ritornasse. Piangeva di nascosto tutti i giorni. Ogni scalatore che passava di lì gli pareva Martin<br />

ma poi, di fronte alla realtà, si sentiva ancora più triste ed abbattuto. Non aveva nemmeno più la voglia di<br />

volare e pensava, pensava... Lentamente e inesorabilmente si lasciava morire.<br />

Pensò alla sua vita, ai desideri più nascosti, ai suoi sogni. Chiuso nel mondo del passato rammentò i momenti<br />

trascorsi con il suo alpinista e dalla sua voglia di vivere e grazie anche alla solidarietà di altri animali che vivevano<br />

tra le rocce, ritroverà l’importanza di essere il personaggio, l’interprete principale della sua esistenza<br />

e di non vivere soltanto in funzione degli altri. Ma ormai troppi erano i giorni vissuti nella tristezza e <strong>questo</strong><br />

lo aveva tanto debilitato: ‘Ho paura! Ho fame, ho freddo, ma vorrei tanto volare come prima! ‘Dai Crac,<br />

prova ad aprire le ali!’, si disse con forza. ‘Non ce la faccio più! Forse se mi butto nel vuoto l’aria mi aiuta,<br />

ma se... se non si aprono? Allora semplicemente morirò!’.<br />

‘Ah, come fare? Rinviare è impossibile! Bisogna farlo! Ho sentito un alpinista dire che la preghiera è un filo<br />

d’amore verso il cielo... ma certo! Con l’amore si può tutto e la preghiera è amore’.<br />

‘Dio, cosa vuoi fare di me?’, gridò disperato il gracchio. ‘Ti prego, aiutami!’.<br />

E il Dio degli uccelli, degli uomini, delle montagne, del cielo e delle stelle, dell’universo intero, gli diede la<br />

forza di vivere!<br />

‘Aahhhh! ...Aiutooo! Sono nel vuoto, sto precipitando!’.<br />

Terra e nuvole si misero a turbinargli attorno. Ora picchiava diritto. Il vento fischiava gelido mentre il fondo<br />

della valle si avvicinava sempre più.<br />

‘Apri le ali!’, si disse Crac chiudendo gli occhi e concentrando tutte le sue forze per farlo. ‘Su, dai, apri le<br />

ali!’.<br />

‘Dio aiutami! Lasciami volare!’.<br />

E Crac diventò leggero come non si era mai sentito in tutta la vita.<br />

‘Sono morto? Mi sono sfracellato!’”.<br />

“Non sarà mica morto, vero?”, interruppe Chiara.<br />

“Ma no! Non temere”, esclamò il papà continuando a raccontare: “Il sole che si affacciava all’orizzonte delle<br />

cime lanciava i suoi raggi di vita sulle piume nere di Crac che si librava nel cielo muovendo in continuazione<br />

le sue ali aperte a pochi metri dal terreno. Non sentiva neanche più il freddo. Si mise a toccarsi con il becco,<br />

a guardare, a fare evoluzioni.<br />

‘Cra! Cra! Cra!’.<br />

‘Sì! Sì! Sììì! Sono vivo! Urrà!’, esclamò battendo nuovamente le ali.<br />

‘So volare! So ancora volare! Sono in cielo: è un’emozione unica, mai vissuta precedentemente, è fantastico!’,<br />

continuava a ripetere e, dalla gioia, quasi sveniva. Crac, dopo essersi rifocillato, volò anche nella notte,<br />

mentre la grande luna gialla lo guardava entusiasta. Solamente verso l’alba raggiunse un gruppetto di altre<br />

cornacchie.<br />

C’era una luce intensa intorno, la forza della vita aveva trionfato, per la prima volta Crac avvertiva sensazioni<br />

mai vissute. Ritornò anche il desiderio di stare con i suoi simili che lo accolsero entusiasti, come un figlio<br />

ritornato alla famiglia. Per giorni e giorni visse con loro, divise le stesse esperienze, ma soprattutto si accorse<br />

di quanto fosse naturale stare assieme”.<br />

Silenzio.<br />

“Vedi piccola”, disse Giuliano, “a volte nella vita bisogna lasciarsi, per ritrovarsi ancora più felici... Ora<br />

Chiara è molto tardi e la storia è ancora lunga. Domani ti racconterò il resto, nell’addormentarti pensa a<br />

Crac ed al suo Martin”.<br />

“Va bene papi, buona notte”.<br />

Un giorno, un’anziana signora che viveva con la “minima” pensione, voleva adottare un bambino a distanza;<br />

era un po’ preoccupata poiché non sapeva se qualche imprevisto le avrebbe permesso di continuare il<br />

suo impegno nel futuro. Chiamò Giuliano. Dopo averla ascoltata, commosso da tanta grandezza di cuore,<br />

la tranquillizzò assicurandole che l’adozione a distanza non comportava alcun obbligo, anzi avrebbe potuto<br />

smettere il suo gemellaggio in qualsiasi momento. Lui, vista la situazione, la invitò a limitarsi ad una piccola<br />

offerta, ma lei era decisa e gli fece capire come la sua scelta fosse il sogno di una vita.<br />

34

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!