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LO SPIRITO SANTO NELLA VITA DELL ... - Sante Babolin

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BABOLIN SANTE (Collevalenza, 23 luglio 2010)<br />

1. Nessuno può proferire legittimamente esorcismi sugli ossessi, se non ne ha ottenuto peculiare<br />

ed espressa licenza dall’Ordinario del luogo.<br />

2. L’Ordinario del luogo conceda tale licenza solo al sacerdote che sia ornato di pietà, scienza,<br />

prudenza e integrità di vita.<br />

Per la Chiesa l’esorcismo richiama l’azione liberatrice di Cristo, a favore di tanti infelici vessati e<br />

posseduti dal maligno e costituisce un’azione molto delicata, per cui essa vieta a chiunque (nemo) di<br />

compiere esorcismi sugli ossessi, se non ha ottenuto una speciale licenza dall’Ordinario del luogo:<br />

licenza che deve essere espressa, non basta quella presunta.<br />

Per la licenza è competente solo l’Ordinario del luogo (Vescovo diocesano), non l’Ordinario di<br />

un Istituto religioso o di una Società di vita apostolica clericale e di diritto pontificio (c. 134, § 2).<br />

3.1 <strong>LO</strong> <strong>SPIRITO</strong> <strong>SANTO</strong> <strong>NELLA</strong> <strong>VITA</strong> <strong>DELL</strong>’ESORCISTA<br />

Secondo il canone 1172, il Vescovo dovrebbe trovare nel presbitero, che ritiene idoneo al ministero<br />

dell’esorcismo, queste qualità: pietà, scienza, prudenza, integrità di vita.<br />

Circa la pietà:<br />

dal contesto sembra si tratti dello spirito di preghiera. Sappiamo che la preghiera di attua secondo<br />

diverse tipologie (lode, ringraziamento, umiliazione e richiesta di perdono, di aiuto per sé e per gli<br />

altri; preghiera liturgica, privata, meditazione, ecc.); e tutte sono richieste a chi esercita il ministero<br />

della consolazione e dell’esorcismo. Però mi sembra che una costante attitudine le lega tutte; attitudine<br />

che chiamerei l’intenerimento del cuore, perché è grande la sofferenza delle persone che patiscono<br />

disagi dell’anima e vessazioni da parte del Maligno.<br />

Perciò in un sacerdote, dedito al ministero della consolazione e dell’esorcismo, mi sembra che lo<br />

spirito di preghiera dovrebbe svelare ed esprimere un costante intenerimento del cuore, verso Dio<br />

Padre e verso l’uomo sofferente. Questo spirito di preghiera realizzerebbe così la beatitudine riservata<br />

ai misericordiosi:<br />

Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia [mak£rioi oƒ le»monej, Óti aÙtoˆ<br />

le-hq»sontai - En marche, les matriciels! Oui, ils seront matriciés! - Chouraqui] (Mt 5, 7)<br />

Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso” [G…nesqe o„kt…rmonej kaqëj Ð<br />

pat¾r Ømîn o„kt…rmwn st…n – Soyez matriciels, comme votre père est matriciel - Chouraqui]<br />

(Lc 6, 36).<br />

Circa la scienza:<br />

come dono dello Spirito produce una giusta valutazione delle realtà terrene. Infatti come la profezia<br />

facilita la scoperta della presenza di Dio nella storia, così il dono della scienza facilita la scoperta<br />

della presenza di Dio nella natura. San Francesco d’Assisi era particolarmente dotato di questo dono<br />

dello Spirito Santo: nel suo Cantico delle creature, che esprime rispetto, gioia e lode per tutto ciò<br />

che di buono c’è nella creazione, egli traccia la via che guida l’uomo verso la sua suprema elevazione<br />

nell’incontro con Dio. Blondel, nelle sue Notes d’Esthétique, vede in questa attitudine di san<br />

Francesco la perfetta raffigurazione della sua estetica.<br />

L’ordine e l’armonia dell’universo diventano bellezza, solo quando vengono percepiti, conosciuti, amati<br />

e integrati nella vita dell’uomo. Di conseguenza la bellezza dell’universo più che ordo e splendor<br />

ordinis, inteso come accettazione integrale del cosmos da parte dell’uomo. Perciò è l’uomo, propriamente,<br />

che fa bello l’universo, perché dà voce al suo determinismo e perché intona il Cantico delle<br />

creature (L’estetica di M. Blondel, 141-142).<br />

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