Untitled - The Vampire Inside

che mi farà diventare pazza, vero? Intendo dire, vorrò trasferirmi in
periferia e avere figli o roba del genere?»
«È possibile. Non so come reagirai. Non ho mai creato nessuno
prima».
«Sei certo di poterlo fare, vero? Voglio dire, non finirò come una
specie di spirito o qualcosa che si aggira per i cimiteri e le discariche?»
«Spero di no».
«Ma potrei morire».
«Non credo sia probabile».
«Nessuna garanzia: soddisfatti o rimborsati?».
Lui non disse nulla.
«D'accordo, facciamolo. Chi non scommette non vince. O perde,
ma chi è che ragiona da pessimista? Dov'è quel libro di Norman
Vincent Peal quando serve?».
Ovviamente Karl aveva dei timori. E se non ci fosse riuscito?
André ci aveva provato. E aveva fallito. Ma non era quello, non
proprio. Piuttosto si preoccupava che le cose sarebbero state diverse,
che lui e Gerlinde non avrebbero voluto, o potuto, essere così vicini.
Potevano diventare concorrenti: non era una cosa inverosimile. E
con i suoi nuovi poteri di seduzione, lei avrebbe potuto decidere che
la vita soltanto con lui sarebbe stata troppo noiosa, anche se lo
aveva negato.
Aveva cercato di essere onesto con lei su tutto. Specialmente
questo: per ogni trasformazione riuscita di cui sapesse, c'era almeno
un tentativo fallito.
«Ascolta», disse lei con un sospiro stanco, «possiamo azzuffarci,
morderci le unghie fino alla pelle, tirarci per i capelli ma sai qual è il
punto? Credo che dovremmo andarcene in vacanza, tanto per
vedere se possiamo davvero resistere e restare insieme in posti
nuovi. Ehi, ho sempre desiderato vedere quella enorme cattedrale a
Colonia! Ti va di andarci?».
Arrivarono a Colonia di sera tardi. Lei andò alla cattedrale il
giorno seguente in piena luce, da sola. La raggiunse subito dopo il
tramonto.