Untitled - The Vampire Inside

loro, questo era ovvio. Pur impiegando tutte le sue energie, non
riusciva a trovare un motivo valido per cui Gerlinde dovesse essere
in Germania.
Che cosa stava facendo a Colonia? Erano stati là in visita insieme.
La prima volta negli anni Sessanta, due anni dopo essersi incontrati
ed essere andati in "vacanza", un breve viaggio per vedere se
potevano realmente stare insieme e farcela in posti nuovi. Quello
sarebbe stato un ingrediente essenziale per la loro relazione. Lui
stava pensando di trasformarla.
Ma si stavano ancora "frequentando", come diceva lei. Erano
innamorati. Allora. Adesso.
Era stato un periodo particolare a Berlino. Quella che gli
americani avevano definito "l'era Beatnik" era terminata, e "l'era
psichedelica" stava appena iniziando. Per un certo periodo i locali
furono una mescolanza delle due cose. Restavano le pareti nere e i
tavolini da caffè, ma non c'erano più bonghi che accompagnavano
poesie sullo stile di quelle di Ginsberg. Il sound dei Doors turbinava
nell'aria, accentuato dalle luci stroboscopiche e dalle stampe
psichedeliche.
Era tornato in Germania da New York nel 1958. Là le cose erano
precipitate per lui, e anche per André e David. Non era Ariel il vero
problema, almeno per quanto riguardava Karl: lei rifletteva
semplicemente la solitudine, l'alienazione che lui già avvertiva.
Tornare a casa sembrava la mossa giusta, benché Berlino fosse vicina
quanto Karl voleva per andare nella città dove era nato.
La vita notturna a Berlino scarseggiava. Uno dei suoi locali
preferiti era il Klub Hole, un posto simile a una cava nello scantinato
di un edificio andato in fiamme durante la guerra e ancora in attesa
di essere demolito. Ci andava spesso, e non passò molto prima che
diventasse un habitué di quella scena in evoluzione. Non passò
neppure molto prima che conoscesse Gerlinde.
Lei era piccola, esile, con capelli fiammeggianti ed enormi occhi
castani che gli sembravano sul punto di diventare liquidi. Aveva
poco più di vent'anni: fortunatamente Karl dimostrava l'età in cui
era stato trasformato. Quello che era cominciato come un incontro
occasionale, crebbe con naturalezza finché finirono per trascorrere