Untitled - The Vampire Inside

o per lo meno un alchimista.
Predispose l'apparecchiatura e avviò il processo che poteva
impiegare anche sei ore per giungere a compimento. Nel frattempo,
si aggirò per il laboratorio per vedere cosa c'era di nuovo. Un rapido
giro in quell'area rivelò delle attrezzature che aveva già visto e usato
in precedenza. Tranne che il GPC. Aveva soltanto letto qualcosa a
riguardo, e adesso ne stava osservando uno.
Il gas-cromotografo era un'apparecchiatura molto specialistica. Era
in grado di determinare quali gas fossero presenti in una piccola
quantità di materiale organico semplicemente bruciandolo. "Perché
no", pensò. Non ne aveva mai usato uno, ma non sarebbe servito un
genio per farlo.
Accese prima l'interruttore poi il computer adiacente che. avrebbe
mostrato sullo schermo un grafico mentre i gas venivano separati tra
loro. Da qualche parte in quella stanza doveva esserci un libro con i
modelli di riferimento, ma avrebbe provato prima con il computer,
per vedere quante informazioni fornisse. Poteva bruciare parte del
sangue di Chloe, verificare i grafici che indicavano cosa era presente
nel plasma, identificare di cosa si trattava confrontando quei
campioni con il catalogo che aveva appena trovato nel computer
poi, una volta scoperto, stabilire per lo meno ciò che non poteva
essere spiegato.
Dopotutto, la scienza era per lo più un processo di eliminazione.
E gli avrebbe dato qualcosa da fare mentre aspettava che l'HPLC
svolgesse il suo compito, e mentre aspettava la mezzanotte, quando
avrebbe potuto nuovamente tracciare Gerlinde. Prese un frammento
del sangue secco di Chloe e, sotto un beccuccio che si trovava dentro
l'apparecchiatura, gli diede fuoco. Il gas emesso era appena visibile, il
che significava ben poco. Si chiese quanto tempo sarebbe stato
necessario per trattare tutti i diversi gas presenti nel sangue.
Mentre aspettava, si sedette sopra una delle sedie stracolme di
roba e il suo pensiero corse a Gerlinde.
Persino dopo tutto quel tempo passato insieme, la trovava ancora
più attraente di ogni altra donna, mortale o immortale. E questo la
diceva lunga. Ognuna delle donne della sua razza aveva un suo
fascino, ed era intenso: Carol possedeva un erotismo calmo, sensuale