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Untitled - The Vampire Inside

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personale se ne sarebbe già andato via. Si affrettò ad attraversare il<br />

centro della città, diretto ad est in taxi verso l'edificio senza insegne<br />

su rue Parthenais, vicino al ponte Jacques Carrier. Un'alta palizzata<br />

circondava quella struttura grigiastra. Prima era stata un centro di<br />

detenzione per criminali abituali. Ora era il quartier generale della<br />

Sureté du Québec, la centrale di polizia. L'ufficio del coroner era nel<br />

sotterraneo, e la Scientifica occupava tutto il quinto piano.<br />

L'ambulatorio della Scientifica era il luogo dove venivano eseguite<br />

le autopsie e condotti i test sui morti per determinare la causa del<br />

decesso. Karl si era servito di quei locali già un paio di volte,<br />

all'insaputa di tutti. Per un mortale l'accesso a quell'edificio ben<br />

controllato sarebbe stato quasi impossibile. Per Karl non si trattava di<br />

una cosa difficile. Grazie a un processo mentale simile all'ipnosi,<br />

persuadeva la guardia all'ingresso per avere un pass. Era tutta una<br />

questione di contatto visivo.<br />

Karl fu fortunato che non vi fosse nessuno a fare lo straordinario<br />

dopo le cinque. Sembrava che non vi fossero stati omicidi o morti<br />

sospette a Montreal da un paio di giorni, per cui non c'erano test<br />

urgenti da fare. Fu fortunato anche che l'apparecchiatura per<br />

l'icromatografia non fosse in funzione. Una volta che era stato in<br />

quel posto, il personale l'aveva lasciata accesa per completare<br />

un'analisi nel corso della notte. Ma quella notte la macchina, che<br />

sembrava un'apparecchiatura del dottor Frankenstein, era libera.<br />

Scosse la testa e fece un timido sorriso... alla faccia del nuovo<br />

millennio: un rettangolo di plastica con sopra due recipienti marroni<br />

di solvente. Un cavo qualsiasi color argento fuoriusciva da un<br />

vasetto di vetro, entrava nella macchina, per poi uscirne passando<br />

all'interno di una barra che reggeva un filtro, e rimanere steso come<br />

un filo per i rami. Il plasma nel sangue di Chloe conteneva degli<br />

elementi che avrebbero superato quei filtri simili a ciglia, le particelle<br />

più piccole per prime. Si trattava di un processo abbastanza diretto.<br />

Purtroppo, poteva fare soltanto un esperimento per volta, un<br />

processo scrupoloso, ma almeno sarebbe stato qualcosa.<br />

Karl aveva sempre adorato la chimica. Nulla lo affascinava di più<br />

dello scomporre le sostanze, e gli elementi essenziali della materia.<br />

Salvo combinarli. Se c'è un dio, aveva pensato spesso, è un chimico,

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