Untitled - The Vampire Inside

porta si aprì. Dall'altra parte c'era André nudo. Karl poté vedere
Carol ancora a letto, le lenzuola di seta sopra gran parte del suo
corpo inerte. Si era trasformata soltanto sei anni prima. Lui ricordava
i primi giorni, e come era difficile svegliarsi, mentre il sonno
sopraggiungeva in un istante. Il tempo in cui erano svegli in quella
fase si accorciava considerevolmente, e Carol poteva perdere un'ora
o persino due rispetto a loro, dipendeva da molte variabili.
«Penso che dovreste venire subito di sopra».
«Okay», disse André comprendendo l'urgenza nella voce di Karl.
Raramente faceva delle domande, ed era una buona cosa; in quel
momento non ne fece nessuna.
André prese l'accappatoio, ma Karl disse: «Forse dovresti vestirti».
André si fermò un istante, non disse nulla, poi infilò un paio di
Levi's aderenti, una felpa nera e delle Nike da ginnastica. Karl notò
uno sguardo teso sul volto dell'amico. Qualunque cosa lo assillasse,
assillava anche André.
«È sveglia Carol?», domandò.
«Carol?», chiamò André. La sua risposta fu il silenzio.
Salirono in cucina, André dietro, Karl davanti. Una volta là,
André andò subito da Michel e mise la mano sulla spalla del ragazzo,
con uno sguardo preoccupato sul viso. La testa di Michel si mosse
verso quella mano.
«Dov'è la mamma?», chiese.
«Dorme».
«Forse è meglio», disse Michel.
«Che succede?», chiese Karl, mentre lui e André si sedevano.
«È successo qualcosa. Qualcosa... di terribile. Riguarda noi tutti».
La voce di Michel era bassa e sommessa, e Karl vide la
preoccupazione crescere sul viso di André. Anche lui, ovviamente,
aveva notato subito i sacchi, il sangue e l'odore.
«Dicci, Michel», lo incitò André, con tono leggermente severo.
André non sapeva gestire bene la tensione. Il suo impulso era quello
di agire immediatamente. Aspettare accresceva la sua impazienza.