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Untitled - The Vampire Inside

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Subito dopo Karl notò tre grosse buste verdi per la spazzatura sul<br />

banco della cucina e non era necessario un vampiro per sentire<br />

l'odore di sangue rappreso. C'era del sangue appiccicato all'esterno di<br />

quelle buste lisce di plastica. Non era fresco, no, affatto. A dire il<br />

vero, se avesse dovuto definirlo, l'avrebbe chiamato "riciclato". C'era<br />

un altro odore, uno che non fu in grado di identificare subito, ma<br />

che in un certo senso era familiare. Si chiese che cosa potesse esserci<br />

all'interno delle buste e, facendo attenzione a non disturbare Michel,<br />

si diresse verso il bancone per aprirne una.<br />

I suoi passi dovevano aver svegliato Michel, che disse con voce<br />

pesante e piatta: «Non aprirle. Ti prego».<br />

«Va bene», Karl si girò ed estrasse una sedia per sedersi al tavolo<br />

con Michel, che aveva un aspetto terribile, adesso che poteva vedere<br />

il suo volto. Chiaramente il ragazzo non aveva dormito. La pelle e le<br />

labbra erano pallide, gli occhi spenti, quasi fossero l'immagine di<br />

occhi stampati sopra un manichino. Le spalle di Michel erano<br />

leggermente curve, un segno di sfinimento o di sconfitta, pensò Karl,<br />

benché non sapesse perché gli sembrasse così.<br />

Conosceva il ragazzo fin dalla nascita, persino quando era ancora<br />

nell'utero di Carol incinta. Michel era molto simile a suo padre,<br />

naturale, spontaneo. Ma era anche come sua madre. Carol gli aveva<br />

dato una quantità infinita di amore, ancor più perché diverse volte<br />

aveva rischiato la vita per stare insieme a lui e, tranne le prime<br />

settimane dopo la sua nascita, aveva dovuto lavorare duro per rifarsi<br />

del tempo perduto. Karl sapeva che la sua devozione era penetrata<br />

dentro Michel. L'amore della madre dava al ragazzo un carattere<br />

forte che gli permetteva di affrontare cose che altri avrebbero<br />

considerato troppo difficili... e avere successo!<br />

Ma Michel aveva beneficiato dell'amore, della comprensione e<br />

del sostegno di tutta la casa. Tanto Gerlinde quanto Kathleen erano<br />

state come delle seconde madri per lui, spensierate, frivole e<br />

divertenti madri, e Karl si sentiva più uno zio che assecondava il<br />

nipote coltivandone la mente. David offriva al ragazzo un<br />

collegamento con l'anima per mezzo dell'arte che nessuno degli altri<br />

era in grado di fornire, persino Gerlinde, che amava dipingere. Ma<br />

Chloe era la saggia e calorosa nonna, che aveva insegnato a Michel

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