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Untitled - The Vampire Inside

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tentativo di superare i pensieri e le immagini. Il movimento lo<br />

aiutava a tenere a bada quello che finalmente la sua mente aveva<br />

registrato in modo permanente: il corpo di sua zia fatto a pezzi, le<br />

parti sparpagliate vicino all'ingresso, il tutto bagnato dal sangue che<br />

si era sparso su ogni cosa nelle vicinanze.<br />

Con i pensieri che vorticavano alla velocità della luce, ne creò<br />

subito una storia: lei aveva aperto la serratura della porta, non<br />

aveva avuto il tempo di richiuderla, aveva fatto solo qualche passo...<br />

Che cosa la stava attendendo? Aveva visto il suo occhio, duro come<br />

il marmo, morto... era quella la morte? Non si sarebbe dovuta<br />

tramutare in cenere come voleva la leggenda?<br />

Un brivido lo colse con un'irruenza di ghiaccio e cominciò a<br />

tremare in maniera incontrollata. Casa. Salì i gradini di pietra due<br />

alla volta. Le sue mani tremavano, e fece fatica a trovare la chiave<br />

giusta per entrare dentro. Gli altri: suo padre e sua madre, Gerlinde<br />

e Karl, stavano tutti dormendo. Che cosa poteva fare? Non lo<br />

sapeva. A chi raccontarlo. Chi l'avrebbe aiutato? Nonostante quello<br />

che sapeva, corse allo scantinato, nella stanza dei suoi genitori.<br />

I due giacevano abbracciati sul grande letto art déco. La<br />

familiarità della scena, il vederli insieme, i loro corpi quasi fossero<br />

mescolati, i capelli scuri di suo padre come i suoi, i rigogliosi capelli<br />

castani di sua madre sparpagliati sulla federa argentata di seta del<br />

cuscino... così normale. Si era forse sognato tutto quello che era<br />

successo al Columbarium? Quello che aveva visto là non poteva<br />

essere stato reale. Come avrebbe voluto che fosse così.<br />

Sua madre era entrata in quella vita solo da pochi anni e non<br />

poteva svegliarsi alla luce del sole. Ma suo padre forse poteva. Lo<br />

chiamò: «André.<br />

Papà! Reveille-toi! Ho bisogno di te!». Scosse il braccio di quella<br />

sagoma addormentata. Suo padre si mosse appena: la testa si spostò<br />

di un paio di centimetri, il braccio ebbe un tremito, ma i suoi occhi<br />

non si aprirono. Michel sapeva che era impossibile per lui riprendere<br />

conoscenza. Chloe era Tunica in quella casa che poteva rimanere<br />

sveglia dopo l'alba e non poteva muoversi.<br />

Nonostante lo sapesse, volendo fare tutto quello che poteva,<br />

Michel andò nella stanza di Karl e Gerlinde. Soltanto Karl giaceva

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