Untitled - The Vampire Inside

caduto, era soltanto un piano, e c'era il tappeto di sotto.
Ovviamente c'era anche quella spaventosa scultura in metallo di
persone che fluttuavano nello spazio che dal piano inferiore
giungeva fino quasi al lucernario. Pensò che dovesse avere a che
vedere con le anime che si libravano fino in paradiso o qualcosa del
genere. Se si fosse procurato qualche taglio o escoriazione, sarebbe
guarito.
Una volta salito sulla ringhiera, fu abbastanza facile trovare
l'equilibrio sulla piatta superficie di metallo. Fintantoché restava
immobile. Il pipistrello, ovviamente, svolazzava avanti e indietro,
vicino alla sommità del lucernario, che Michel non poteva
raggiungere. Di tanto in tanto volava un po' più basso, dove
l'avrebbe potuto afferrare, e lui sapeva che se avesse atteso
abbastanza a lungo e fosse rimasto immobile, sarebbe finito dove
poteva ghermirlo. Sembrava volare ad est e a ovest, e si domandò se
quello fosse una sorta di campo magnetico, oppure tracciati
immaginari, o altro: avrebbe dovuto chiedere a Chloe. Lei
conosceva quel genere di cose.
Se si fosse spostato un po' lungo la ringhiera e si tosse tolto la
maglietta, sarebbe stato nella posizione migliore per intrappolare il
pipistrello. Probabilmente avrebbe persino potuto usare la maglietta
per colpirlo e farlo abbassare, poi bloccarlo nel tessuto e tirarlo fuori
di là. E tirare anche se stesso fuori di là. Sulla terra non vi era un
altro posto dove avrebbe preferito non essere più del Columbarium.
Ma non poteva abbandonare quella povera creatura, più di quanto
non avrebbe potuto restare lui stesso in una simile, orribile
atmosfera. David avrebbe detto che si trattava di una cosa simbolica.
Poco importava.
Si tolse la T-shirt, poi cominciò a spostarsi di qualche millimetro
lentamente sulla ringhiera. Il pipistrello strideva rumorosamente,
innervosito dalla sua presenza, e divenne più isterico. «Calme-toi, le
petit oiseau de nuit.», disse alla creatura della notte. Attese, mentre
lo osservava volare, cercando di colpirlo una o due volte, ma il
pipistrello si era spostato ancor più alla sua sinistra. "D'accordo",
pensò, "posso spostarmi". Fece scorrere il piede piano sulla ringhiera,
già figurandosi come avrebbe preso il pipistrello, l'avrebbe portato
con sé all'ingresso per poi liberare quel volatile notturno nel cielo