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Untitled - The Vampire Inside

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"decorato" da un orribile cono di marmo verde con all'interno una<br />

luce a basso consumo. La maggior parte era accesa. "Le luci sono<br />

accese", pensò, "c'è qualcuno in casa". E questo gli fece venire i<br />

brividi.<br />

Mentre passava accanto a quelli che definiva "cassetti", anche se<br />

non avevano maniglie, vide che avevano nomi, numeri e talvolta<br />

fotografie. Occhi vitrei a due dimensioni lo fissavano. Quello che lo<br />

infastidiva di più erano le foto poco nitide in bianco e nero, sgranate<br />

e di scarsa qualità, che facevano sembrare la persona un fantasma.<br />

Più avanti l'illuminazione si affievoliva. Non era mai stato a un<br />

funerale al coperto, ma ritenne che questo era ciò che avrebbe<br />

ricreato al meglio un'atmosfera di lutto. E in questo caso anche di<br />

terrore. Non aveva idea del perché temeva il Columbarium, ma così<br />

era e a lui andava bene così. O male così.<br />

Quando Michel arrivava in corrispondenza di ciascuna<br />

diramazione, guardava a sinistra e poi a destra. Le corsie erano<br />

profonde circa tre metri. Quelle che andavano verso le finestre<br />

erano abbastanza chiare. Ma quelle che conducevano al muro<br />

posteriore avevano delle rientranze a destra e a sinistra dove il<br />

corridoio incontrava la parete. "Qualcuno potrebbe nascondercisi",<br />

pensò, poi si domandò cosa c'era che non andava in lui. Era lui<br />

l'essere soprannaturale. Quello dotato di una forza straordinaria.<br />

Quello che dovevano temere i mortali. Era lui a essere in vantaggio,<br />

allora perché stava tremando?<br />

Come se dovesse placare i nervi, si mosse un po' più velocemente,<br />

e presto raggiunse la sola circolare di raccordo. Le scale erano nel<br />

corridoio appena prima di quella zona. Di lì doveva tornare su, dato<br />

che il corridoio d'entrata era a un livello soltanto, che si collegava<br />

con il piano superiore del corridoio d'uscita, e lui doveva ancora<br />

controllarlo. Diede un'occhiata alla ringhiera circolare e al lucernaio<br />

oltre questa. Il pipistrello era là, intrappolato nel Columbarium, nella<br />

rotonda di giunzione. "E meno male che ha il sonar", pensò tra sé.<br />

Quel povero animale svolazzava avanti e indietro istericamente,<br />

fermandosi a breve distanza da un pannello, dirigendosi poi verso<br />

quello opposto dell'ottagono, fermandosi un istante per cambiare<br />

direzione nel tentativo disperato di fuggire. Michel sapeva come ci si

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