Untitled - The Vampire Inside

Antoine ritrasse la testa indietro come un serpente e la fece scattare
in avanti, mordendo selvaggiamente il collo di Donata.
Questa urlò, ma la mano di lui sulla bocca attutì il suono.
Prendere il sangue di Donata l'avrebbe tenuto occupato solo per
uno, due o tre minuti, a seconda della velocità con cui l'avesse fatto.
Karl cercò di riflettere. Gli sembrava di essere uno con disturbi
dell'attenzione.
«Sembri saporito», disse Gerlinde leccandosi le labbra. Però Karl
vedeva che il cuore di lei non era tutto in quelle parole, e prese
quella minuscola offerta come un buon segno.
Ispezionò la stanza in cerca di un'arma e prese una sedia. Gerlinde
gliela tolse dalle mani. Alla faccia del buon segno.
«Prendimi», disse una voce. Una voce debole ma familiare. Che
raggiunse le orecchie di Antoine.
Antoine lasciò andare Donata e questa cadde pesantemente al
suolo come una bambola di porcellana.
Michel si sforzò di mettersi a sedere sul letto, con la pelle
biancastra, gli occhi fiammeggianti. «Bevi il mio sangue. Lo desideri
tanto. Vuoi essere mortale».
«Che bella sottomissione», disse Antoine, ovviamente soddisfatto
per come volgevano gli eventi.
«Michel, non farlo», disse Karl. «Non servirà. Salvati».
Ma il ragazzo scosse leggermente la testa, cosa che parve fargli
venire le vertigini. Quando si riprese, disse: «Ora so quello che sanno
tutti gli altri. Com'è amare qualcuno. Com'è perderlo. Com'è
morire...». Si girò verso Antoine. «Non ti ricordi nulla di tutto
questo, vero? Provo pena per te».
La quiete che durò grosso modo due secondi parve, a Karl,
l'occhio del ciclone. Quando finì, Antoine era completamente sopra
Michel, a succhiargli furiosamente il sangue, ringhiando come una
bestia impazzita.
Karl si mosse verso la finestra, sperando di aprire le tende,
sperando che fosse l'alba. Arrivò a metà strada quando Gerlinde lo
afferrò. Lo sguardo demoniaco negli occhi di lei sembrava empio. Se