Untitled - The Vampire Inside

Forse si stava sbagliando. Forse cercava solo di essere amichevole.
Forse quel tale era suo fratello o altro. O semplicemente un amico.
In ogni caso, si era sentito sprofondare il cuore. Non sapeva cosa
pensare di tutta quella faccenda, cosa concludere. Aveva trascorso
delle ore a passeggiare per le strade sotto la pioggia, ma comunque
le idee non gli si erano schiarite. Aveva aspettato di tornare a casa
fino a quando il sole non era spuntato all'orizzonte. Quella notte
l'ultima cosa che avrebbe voluto era di doversi trovare davanti a
Karl e Gerlinde o a suo padre e sua madre, con qualcuno di loro a
chiedergli dettagli su quella ragazza.
Vide l'ultima cripta, appena dietro l'angolo, separata dalle altre, e
guardò attraverso l'apertura. Era una cripta dedicata alle suore.
Dentro c'erano semplici bare scure, appoggiate sobriamente una
sopra l'altra. Nulla di spettacolare.
Se la prese comoda, dando così a Chloe il tempo che le serviva
per gustarsi quell'ambiente perverso in cui le piaceva stare. Camminò
per un po' fino a quando non riuscì a vedere l'uscita, ma lei non era
ancora venuta fuori. In alto, il cielo cominciava a perdere parte della
sua oscurità e il suo Swatch diceva che mancava un'ora al sorgere del
sole. Erano abbastanza vicini a casa. C'era un mucchio di tempo per
arrivarci.
Raggiunse l'uscita e attese all'esterno. Persino sbirciare dalle porte
vetrate lo infastidiva. Era come se una qualche presenza ostile vivesse
in quel tunnel moderno e chirurgicamente asettico. Come poteva
non provare repulsione a guardare nelle cripte, persino nelle tombe
aperte con le ossa che fuoriuscivano dai sarcofaghi in pezzi, mentre
passeggiare per quei corridoi lo riempiva di paura?
Salì sul terrapieno e guardò dentro uno dei lucernai del
Columbarium. Ce n'erano due, di forma ottagonale, entrambi che
davano sulle sezioni circolari alla fine dei corridoi che li collegavano
creando la forma a L. Nel primo nulla degno di nota. Nel secondo
c'era un uccello che svolazzava e si fermava a breve distanza dal
vetro, in cerca di un'uscita che non avrebbe trovato. A una seconda
occhiata si rese conto che non era un uccello bensì un piccolo
pipistrello. Provò l'istinto di salvarlo, ma per farlo sarebbe dovuto
entrare, e lui non voleva andare lì dentro.