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Untitled - The Vampire Inside

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Tunnel dopo tunnel, ciascuno terminava bruscamente con una<br />

parete di mattoni. Poi alla fine, mentre si accingeva a imboccare il<br />

penultimo, scoprì quella che sembrava una piccola ferrovia con<br />

piccoli carrelli aperti che portavano delle casse.<br />

La lunghezza di questo tunnel non era più venti metri ma<br />

quaranta, e lungo la strada fece luce con la torcia su quelle casse di<br />

legno e vide la parola Feuerwerks marcata con uno stampo sulle<br />

fiancate. La pista era piena di casse, da una estremità all'altra, che<br />

infine raggiunse. Un altro slargo, ma questo non dava su un tunnel<br />

più breve ed era sempre colmo di casse. C'erano alcuni gradini che<br />

portavano più su e una porta che senza dubbio conduceva all'ultimo<br />

edificio sulla strada.<br />

Dov'erano? Non dovevano essere là? Si trovavano forse nel piano<br />

interrato dell'edificio sopra di lui? Forse avrebbe dovuto controllare<br />

quel corridoio finale che portava via dall'edificio precedente.<br />

Una rapida occhiata all'orologio gli disse che erano le 6:10. Se il<br />

sole non era tramontato, l'avrebbe fatto da un momento all'altro.<br />

Karl spinse quella pesante porta, ma non si mosse. Benché fosse<br />

fresco e asciutto, il suo corpo era ricoperto di sudore, i suoi pensieri<br />

deliranti. Che cosa poteva fare? Anche se fosse riuscito a uscire di là e<br />

a salire raggiungendo il livello interrato avrebbe potuto essere<br />

troppo tardi.<br />

Fu allora che lo sentì. Il suo sesto senso mortale si fece strada, e il<br />

risultato fu che i peli nella parte posteriore del collo si rizzarono.<br />

Una fredda e sorda paura salì strisciando su per le gambe,<br />

serpeggiando lungo la colonna vertebrale. C'era qualcosa insieme a<br />

lui nel tunnel. Qualcosa di pericoloso per lui. Senza sapere perché,<br />

senza fare domande, comprese che gli stava dando la caccia, si<br />

faceva avanti con passo veloce.<br />

Ogni molecola del suo corpo, ogni atomo che componeva quelle<br />

molecole, ogni particella che formava quegli atomi, tutto in lui<br />

riconobbe il pericolo per quello che era: Antoine. Il suo corpo era<br />

già stato devastato dall'assalto furibondo di quell'essere diabolico.<br />

Avrebbe per sempre tremato di paura alla presenza di quel demone.<br />

Karl picchiò alla porta e gridò. Udì un grido e pensò fosse il suo,

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