Untitled - The Vampire Inside

non poteva contenere tante possibilità quante il suo cervello
immortale.
«Perché gli altri supervisori non hanno menzionato questi
tunnel?», chiese in tedesco.
«Perché sono tutti vicoli ciechi. Vanno tutti circa venti metri sotto
ogni edificio e sono tutti murati. Guardi qui!». Si diresse verso uno
dei corridoi e fece brillare la luce davanti a sé, e Karl lo seguì. Alla
fine giunsero a un muro di mattoni. «Sono tutti così, il muro è
innalzato a circa venti metri da entrambe le parti».
Quei tunnel erano strani. Karl immaginò che le infrastrutture di
sopra fossero state erette dopo la seconda guerra mondiale. Perché
c'era stato bisogno di tunnel? Sembravano progettati per
sopravvivere agli attacchi.
«Cosa c'era qui prima che venissero costruite queste fabbriche?»,
chiese Karl.
«Ich weiss es nicht».
Ma Karl sentì che quell'anziano abitante o lo sapeva, o aveva dei
sospetti, e di certo Karl aveva i suoi. Quella zona poteva aver
ospitato fabbriche di proiettili, e le armi potevano essere state
riposte sottoterra dai nazisti per impedirne la distruzione se gli edifici
fossero stati bombardati dalle forze alleate.
«Perché solo questo tunnel sotto il vostro edificio non è stato
murato?»
«Non è l'unico. Ce ne un altro, e i due sono ancora collegati».
«Quale altro edificio?»
«Quello di fianco».
«Alla fine della strada?»
«Ja».
Quell'uomo era evasivo, e rispondeva solo quello che doveva,
nulla più.
«Perché questi due?» chiese Karl.
«Perché? Perché siamo della stessa compagnia, e i proprietari si
accorsero che immagazzinare il prodotto finito sottoterra era più