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Untitled - The Vampire Inside

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CAPITOLO 19<br />

Gli occhi di Karl si aprirono di scatto nell'oscurità. L'odore di<br />

candeggina gli investì le narici, insieme a quello di escrezioni umane,<br />

entrambi in quantità non eccessiva ma sufficiente per infastidirlo.<br />

Sapeva con precisione dove si trovava, e che ora era. Il sole era<br />

calato soltanto un attimo prima dietro l'orizzonte - lo sentì in ogni<br />

cellula, a livello molecolare, come se il liquido dentro di lui fosse<br />

stato sotto pressione e quella pressione fosse finalmente cessata.<br />

Si tirò su dalla vasca, aprì la porta e avvertì immediatamente<br />

un'energia particolare mentre entrava nella camera dell'albergo.<br />

Donata e Michel sedevano insieme sul letto, tra di loro c'era un<br />

vassoio per il servizio in camera cosparso di quello che restava delle<br />

patatine fritte, dei crauti e delle salsicce, oltre a delle lattine di Coca-<br />

Cola. Il lettore CD portatile stava riproducendo ad alto volume<br />

Masochistic Keligion, qualcosa riguardo "l'assenzio e il desiderio di<br />

morte". Erano completamente vestiti, ma avrebbero anche potuto<br />

essere nudi.<br />

Entrambi alzarono lo sguardo quando entrò nella stanza. I loro<br />

occhi brillarono. Donata sembrava imbarazzata. Michel si fece subito<br />

rosso e s'impegnò a pulire la sporcizia dal vassoio. Entrambi<br />

sembravano più felici di come non li avesse mai visti. Non si curò di<br />

fare il discorsetto: ovviamente avevano fatto l'amore o ci erano<br />

andati maledettamente vicino. Il profumo di secrezioni si diffondeva<br />

nell'aria e non sfuggiva al suo vigile nervo olfattivo.<br />

Stranamente, la cosa toccò Karl in due modi. Si sentì leggermente<br />

infastidito. Ma quando considerò quella sensazione, si rese conto che<br />

era soltanto un pretesto per coprire la tristezza schiacciante dell'aver<br />

perduto Gerlinde. Non sapeva se sarebbe mai più stato insieme a lei,<br />

se l'avrebbe mai più presa tra le braccia, assaporato la sua carne,<br />

sentito che si avvicinava e si apriva a lui.<br />

«Qualcosa non va?», chiese Michel. «Sembri arrabbiato».<br />

«Non è nulla», disse al ragazzo. «Nulla che abbia a che vedere con<br />

voi due. Sentite, io devo uscire per andarmi a nutrire...».

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