Untitled - The Vampire Inside

CAPITOLO 18
Donata si lasciò andare sul letto di fianco a Michel. Non era mai
stato così vicino a una ragazza in una situazione tanto intima prima
di allora. Be', si erano seduti uno di fianco all'altra sull'aereo. Ma in
quel frangente era rimasto poco più che sorpreso.
Lei era sbucata dal nulla mentre Michel era corso fuori dalla porta
ed era balzato sulla Fiat per scappare dai suoi genitori: cielo, aveva
proprio bisogno di aria! Voleva soltanto andarsene da qualche parte
in macchina per schiarirsi le idee. E lei era là, che tamburellava sul
finestrino del guidatore e gli diceva: «Ciao!». Qualcosa sul suo viso gli
aveva fatto abbassare il finestrino. Stando alle leggende e tutto il
resto, era lui quello che doveva fare la sua comparsa e chiedere di
poter entrare. Dopo essersi seduta sul sedile del passeggero si era
presentata, poi si era avvicinata toccandogli un braccio.
Era troppo. Aveva inserito la marcia e dato gas. E mentre
guidava, pensando a quel contatto, aveva ascoltato la sua storia
stramba.
O almeno all'inizio era parsa stramba. Ma lei sapeva così tante
cose riguardo Karl, e Gerlinde, e altre cose importanti, ed era stata
presente quando Karl aveva tentato di uccidersi: tutte le cose che
Karl aveva detto loro prima di ripartire. Lei sapeva tutto.
«Come faccio a sapere che non ti ha mandato Antoine?», le aveva
chiesto.
«Be', non puoi saperlo. Ma puoi assaggiare il mio sangue se vuoi.
Voglio dire, non sei in grado di capire se dico la verità in quel
modo?».
Era stato tentato, ma si trattava di un gesto troppo intimo per
due che si conoscono da cinque minuti. Per non parlare del fatto che
prima di allora non ne aveva mai preso da una vena. Inoltre,
nell'ambiente angusto della vettura, aveva sentito l'odore del suo
sangue, e si era accorto che lei era malata.
Aveva ascoltato tutto quello che aveva detto. E mentre lei
parlava, mentre lui pensava a Karl, a Gerlinde e alla morte di Chloe,