Untitled - The Vampire Inside

d'un bianco di morte, e la bocca rossa come una ferita. Quella
donna ancora ragazza giunse fluttuando come lo spettro cui
somigliava, quasi fosse già entrata in un altro regno più spirituale.
"Forse", pensò Karl, "non è neppure qui. Forse è già morta, e questo
è il suo fantasma".
Come se avesse letto i suoi pensieri, lei disse: «Sono ancora viva.
Più o meno. Abbastanza da riuscire ad essere qui».
In quel momento nulla lo avrebbe sorpreso. Tutte le sue
domande erano semplicemente la curiosità di una mente scevra di
ogni complessità emotiva. «Come sapevi che ero qui?»
«Ti ho seguito».
«Da quando?»
«Da quando hai abbandonato il tempio sotterraneo a Parigi. Da
quando mi hai lasciata».
Non voleva stare a sentire nessuna sorta di apprensione dettata
dall'amore mortale. Se quello era il suo gioco, si sarebbe dovuto
trascinare via da quella panchina e, sapendo adesso che lei era sulle
sue tracce, trovare un modo per scomparire. Con un grande sforzo si
mise in piedi, con quello scopo. Che senso avevano altre parole?
«Non te ne andare», disse lei, toccandogli il braccio. «Non è come
sembra. È solo che c'è qualche cosa tra di noi. Lo sento. So che lo
senti anche tu. O che l'hai sentito. So di poterti aiutare. Come ho
fatto a Roissy».
Cominciò a capire. «Tu hai chiamato l'ambulanza e i vigili del
fuoco».
«Sì».
Sospirò pesantemente, infastidito, frustrato. Non c'era bisogno
che Antoine si adoperasse molto con tutti quegli ignari "aiutanti"
intorno. «Avrei voluto che tu non lo facessi. Stavo cercando di
morire, e non è una cosa semplice per me. Mi hai soltanto messo in
una posizione difficile con il mio nemico».
«Lo so. Ero là, sulla scena. L'ho visto. È come Satana. O un
qualche demone. Ti odia e ama il potere che ha su di te...».
«Senti, non mi stai dicendo nulla di nuovo. A dire il vero, mi stai