Untitled - The Vampire Inside

Ben presto affittarono insieme un appartamento a Manhattan,
dove vissero per più di dieci anni. In quel lasso di tempo arrivarono
a scoprire che, benché fossero estremamente diversi l'uno dall'altro,
avevano molte cose in comune. E quello che condividevano di più
era quella sensazione di non essere davvero vivi né davvero morti.
Di essere isolati dai "mortali", come iniziarono a chiamarli. Di non
possedere vere informazioni su cosa fossero, sulla storia della loro
specie, la loro forza e i loro limiti. E questo amalgamare le tre menti,
i tre cuori e i tre corpi, tre diversi approcci, si rivelò d'inestimabile
valore poiché così erano in grado di provare a costruire uno schema
per loro coerente e che definisse la loro specie. Ma più di tutto,
aveva fornito loro quello di cui forse avevano più bisogno: amicizia.
Qualcuno rispose dall'altro capo del telefono. Karl era ben
conscio del fatto che quella telefonata a Montréal non era per
chiedere aiuto ma per prendere congedo.
David e André ascoltarono dagli altri telefoni della casa mentre lui
parlava. Vi fu una pausa a Montréal, poi David disse: «Stai facendo il
gioco di Antoine».
«Lo so».
«Antoine ti vuole morto, così come voleva Chloe, Kaellie e gli
altri che ha distrutto. Proprio come vuole morti me e Morianna.
Quelli che sono morti hanno ceduto perché desideravano morire».
«E io non farò eccezione».
«Smettila!», gridò André. Karl sapeva che André non poteva
prenderla bene. Semplicemente non era nella sua natura. Ed era
ancora scioccato dalla morte di Chloe. «Tu sei malato. Non sai cosa
stai facendo. Dimmi dove sei e verrò da te».
«No», disse Karl. «Devo abbandonare questa terra e devo farlo
adesso. Dovete accettarlo. Non ha nulla a che vedere con nessuno di
voi due...».
«E invece sì! Pensi che la cosa non ci faccia star male? Pensi che
tireremo avanti, come al solito? "Ah, tra l'altro, Karl si è dato fuoco.
Passami il plasma"».
Karl dovette sorridere. «Gerlinde ti ha influenzato, vero André? Il
suo spirito. La sua vitalità».