Untitled - The Vampire Inside

Père-Lachaise, poi torniamo qui: il Cimetière du Montparnasse è
proprio dietro l'angolo».
«Tutto sottoterra?»
«Sì».
«E passate sotto le cripte?»
«Sì».
«Formidabile! Seguite un triangolo. Una trinità. La struttura più
forte dell'universo».
Lei lo fissò. «Devi essere molto intelligente per sapere questo. Ma
come saprai il triangolo è anche la forma più instabile...».
«Perché è sempre in cerca di un quarto, per l'equilibrio».
«Come lo sai?». Sembrava sorpresa, come solo i giovani possono
esserlo. Ognuno crede di aver inventato la ruota, pensò tra sé.
«Comunque, tre è attraente, ma sempre pronto a collassare su due, o
espandersi a quattro, in modo da poter essere nuovamente stabile».
Rifletté per un momento, riguardo il suo triangolo con Antoine e
Gerlinde. Sì, instabile era la parola giusta, almeno per lui. La
situazione si era risolta contraendosi, e la forma era collassata in due.
E c'è sempre uno che si disintegra.
«Sei più di un essere senziente», disse la ragazza, usando una
parola che Karl sentì essere troppo grande per lei, ma stava cercando
di impressionarlo. Non ce n'era bisogno, davvero: l'aveva già fatto il
tempio. Stava anche cercando di sedurlo. Be', non sembrava più
vecchio di venticinque anni.
«C'è poesia nella tua anima, un oscuro poetare che passa
attraverso la tomba», proseguì lei con fare teatrale. «Qual è il tuo
nome?»
«Karl. E il tuo?»
«Donata».
Fece una pausa. «Come la donazione? Un dono?»
«Sì». Ancora una volta sembrava in preda allo stupore. E
mescolata a questo c'era anche un'aria di fascinazione, come se fosse
già innamorata di lui.