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Untitled - The Vampire Inside

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giù dalla collina e di cosa aveva da offrire. Ripeté più volte che se<br />

avesse avuto bisogno di qualsiasi cosa avrebbe potuto chiamare<br />

senza indugio la reception.<br />

Quando l'ascensore si fu fermato lo condusse, attraverso un<br />

corridoio stretto e inclinato pieno di manufatti del passato, a una<br />

porta: la stanza numero 23, che, per coincidenza, si trattava del<br />

numero dell'esagramma tirato da Wing.<br />

Mentre la ragazza parlava, aprì la porta e lo invitò a entrare. La<br />

stanza era arredata sfarzosamente. Un grande e antico letto di legno<br />

scuro, una scrivania di noce con la riproduzione di una penna antica,<br />

una vecchia radio e mezza dozzina di libri di storia della regione. Le<br />

staffe di ferro per le tende che si ripiegavano l'una sull'altra e che<br />

avevano pesanti tende di velluto rosso come stendardi ornavano le<br />

finestre munite di grate di piombo: il tutto molto medievale, pensò.<br />

C'era una bottiglia gelata di vino del Reno, un decanter per il porto,<br />

bicchieri di cristallo, una coppa con della frutta, un coltello per<br />

sbucciare e un piatto su un tavolino rotondo. Lussuose poltrone di<br />

velluto e un divano. Cotte d'armi e affreschi di vita campestre sulla<br />

tappezzeria dal minuscolo motivo floreale. Un vaso di fiori freschi.<br />

Cioccolata sui guanciali. Gerlinde l'avrebbe adorato. L'avrebbe<br />

detestato. Avrebbe riso deliziata.<br />

Ma lui non l'avrebbe mai più sentita ridere, tranne nei suoi<br />

ricordi. E sapeva che anche lui non avrebbe più riso. O pianto. La<br />

speranza era stata strappata via da lui, lasciando un cuore simile a<br />

una delle pietre che formavano le mura esterne di quella fortezza.<br />

Come aveva detto G. K. Chesterton? L'uomo folle non è quello che<br />

ha perduto la ragione, ma quello che ha perduto tutto tranne la<br />

ragione.<br />

Si sedette e fissò fuori dalla finestra aperta per un momento, le<br />

acque sottostanti, la luna sospesa in un cielo terso e pieno di stelle e<br />

alla fine prese uno dei libri. Narrava la storia di un certo Herr<br />

Rhinelander, un americano di origine tedesca: i suoi predecessori<br />

l'avevano chiamato dall'altra parte del Reno. Sul finire del<br />

diciannovesimo secolo, Rhinelander aveva acquistato il castello e<br />

speso milioni di marchi d'oro per riportare la struttura alla gloria<br />

originaria, ricreandone l'aspetto grazie a vecchi dipinti e incisioni.

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