Untitled - The Vampire Inside

mulino dei pettegolezzi. Per l'ora di pranzo, l'intera città avrebbe
saputo che lui era là.
Era stato lo stesso durante la giovinezza. Ogni suo movimento era
stato alla mercè di tutti. Poteva uscire la sera, e al mattino suo
nonno gli avrebbe detto dove era stato, con chi e di che cosa
avevano parlato, nel dettaglio. Qualcuno avrebbe visto questo,
qualcun altro sentito quello, un terzo notato quest'altro ancora. La
vita del piccolo paese. Nessuna meraviglia che i non morti
preferissero le grandi città! L'anonimato ha i suoi vantaggi.
Appena sopra di loro, sempre più vicino, c'era un enorme muro
di cinta, una di quelle immense strutture difensive che Karl aveva
visto spesso in Germania. All'interno delle mura erano presenti
cinque bastioni, oltre alla vecchia cappella. Alla fine giunsero a un
belvedere fatto con assi di legno e il taxi non poté procedere oltre.
Di là proseguì a piedi su per la salita di ciottoli, sul ponte levatoio
che scavalcava il fossato, nel cortile. Più avanti c'era un ingresso ad
arco appuntito, mentre alle sue spalle c'era l'enorme ingresso in
pietra e ferro per la torre. Nonostante il vento freddo che
imperversava tutto intorno a lui e fin su tra le nuvole, si fermò un
istante per osservare il castello da quel cortile.
Karl, come ogni altro ragazzo di quel tempo, aveva appreso la
storia del castello in gioventù. Un tempo Oberwesel, mille anni
prima, era stata un accampamento romano, chiamato Voslivia o
Ficelia: non riusciva a ricordare con esattezza. Dagli scavi eseguiti
nella cittadina negli anni precedenti la sua epoca e da quello che
aveva letto del periodo sul «National Geographic», avevano portato
alla luce i resti delle ville romane, con colonne, condutture per
l'acqua, pozzi e pavimenti. Il castello stesso poteva essere servito
come torre di guardia. Dopotutto, quella posizione vantaggiosa era
la migliore lungo il Reno, e la collocazione di quella fortezza
l'avrebbe resa facile da difendere.
Gli schiavi avevano costruito il castello tra il 966 e il 1166. La
famiglia Schònburg era originaria di Oberwesel - Karl era un lontano
discendente come, sospettava, molti degli abitanti del paese. Sopra
l'ingresso notò uno scudo - le armi della casata, concesse a un
cavaliere di Schònburg da Carlo Magno nel 744 come ricompensa