Untitled - The Vampire Inside

catturato. Nonostante i suoi trascorsi violenti, la polizia non
sospettava di lui per il numero crescente di sparizioni e, ovviamente,
Kurten era un cittadino modello. In realtà, in città era stato
giustiziato un pazzo per l'assassinio di un ragazzo scomparso. Ma gli
omicidi erano continuati.
Kurten preferiva per lo più il coltello, disse in seguito a un
giornalista, per tagliare la gola delle vittime o pugnalarle al petto,
benché gli piacesse anche strangolarle prima, per sottometterle.
Adorava la vista del sangue. Il suo odore. Il sapore. Prese a scrivere
in forma anonima degli appunti ai giornali sullo stile Jack lo
Squartatore, prendendo in giro la polizia, descrivendosi come un
succhiasangue. Karl giudicava lo stile di quelle missive altamente
melodrammatico, del genere da rivistucola, e questo aggiungeva un
tassello al puzzle di ciò che faceva scattare questo serial killer.
Il sangue, disse Kurten, era come un incantesimo. Karl poteva ben
comprenderlo. E a causa di tale malia, Kurten era spinto a uccidere
sempre di più, e doveva avere ucciso persone a dozzine in quella
escalation d'orrore. Tutto perché potesse toccare e assaporare il loro
sangue.
Alla fine, rapì Maria Budlik e la portò nella sua casa. Cercò di
strangolare la ragazza ma lei lo convinse a liberarla. Maria si recò
dalla polizia, ovviamente, fornendo loro nome e indirizzo di quello
che avrebbe potuto essere il suo assassino. Le autorità fecero visita
alla casa di Kurten e dissero a sua moglie dei loro sospetti, ma lui era
talmente retto che persino con i registri della prigione, la polizia non
poté giungere a credere veramente che fosse un pluriomicida.
La signora Kurten affrontò suo marito quella notte e, in maniera
abbastanza sorprendente, lui confessò. Insieme, decisero di lasciare la
città, ma poi la moglie non riuscì a farlo. Collaborò con la polizia e
organizzò un incontro con il marito nella chiesa in piazza, dove lui
fu arrestato. Perfino allora, fino a quando lo stesso Kurten non fornì
alla polizia prove dettagliate dei molteplici omicidi, le autorità non
lo ritennero colpevole.
Diversamente dal vampiro di Hannover, che arrivò molto più
tardi nel corso della storia umana e che aveva un'occupazione che
supportava il suo vizio di uccidere, gli appetiti di Kurten erano