Untitled - The Vampire Inside

ad Antoine, o chiunque sia il responsabile. Non hanno combattuto
perché, per qualche motivo, non potevano farlo».
«Ritengo che noi tre possiamo fornire alcuni dettagli in più su
quello che sta assillando voi tutti», disse Morianna. L'anziana,
elegante donna incrociò con garbo le mani sul grembo, con un
movimento che parve più d'ogni altra cosa un'elaborata danza thai.
Wing cominciò. «Noi tre abbiamo vissuto per molto tempo:
collettivamente esistiamo da più di 1500 anni», disse, intendendo lui,
Morianna e Julien. «La nostra conoscenza deriva dal molto tempo
trascorso in solitudine, meditando sui movimenti dell'universo. Nella
mia cultura, l'I Ching esprime al meglio questi movimenti».
Karl aveva ovviamente visto l'I Ching. Il libro dei mutamenti,
come veniva tradotto, permetteva a una persona di porre una
domanda per uscire dalla confusione. Wing presunse che tutti
sapessero dell'I Ching e Karl era certo che per molti era così, finché
Kathy disse: «Cos'è... l'I Ching?».
Wing spiegò brevemente per lei e per tutti gli altri che non erano
pratici di quell'antica procedura. «Gettando sei volte dei bastoncini di
achillea, chi interroga crea un disegno: sei linee, intere o spezzate. Le
sei linee insieme formano un esagramma e ci sono sessantaquattro
esagrammi possibili, o combinazioni di linee spezzate e continue.
Leggendo le linee dal basso verso l'alto, e concentrandosi su energie
ben in evidenza, chi ha posto la domanda è in grado di localizzare la
sua posizione nel fluire del tempo».
Mentre Wing proseguiva, Kathy parve perplessa. Ovvio che lo
fosse. Era una neofita, oltre che una persona pragmatica, che aveva
bisogno di vedere le cose in ordine per poterle comprendere.
«È un po' come i tarocchi», le spiegò Jeanette. «Uno strumento di
divinazione».
Kathy annuì. Lei, come molti occidentali, aveva familiarità con i
tarocchi e la predizione del futuro. Ma dalla lettura di Karl dell'I
Ching - e lui aveva maggior confidenza con la traduzione di
Bollingen fatta da Richard Wilhelm, con introduzione di Carl Jung -
comprendeva che questa prospettiva delle linee universali doveva
essere vista come una breve pausa in una condizione di perenne