Untitled - The Vampire Inside

Karl ci aveva riflettuto parecchio. «Una possibilità è che Chloe
abbia... interagito con uno o più dei cadaveri del Columbarium».
«Interagito?», ripeté André.
«Michel ha accennato all'intensità dell'odore quando è entrato nel
Columbarium».
«Sì, ma quando abbiamo raggiunto l'ingresso del Columbarium la
sera dopo siamo stati prima sopraffatti dall'odore del sangue, poi da
quello della formaldeide», gli ricordò André.
«La formaldeide ha un odore molto forte, ma si dissipa
rapidamente se esposta all'aria. Ventiquattr'ore sarebbero state un
tempo sufficiente perché buona parte dell'odore evaporasse».
Karl sentiva il disagio all'interno di quella stanza. Aveva paura di
dire quello che c'era davvero nella sua testa, ma Julien lo disse per
lui.
«La tua sensazione è che Chloe, per qualche ragione, abbia aperto
una o più tombe - magari un cadavere recente, interrato da poco -
e... abbia consumato questo fluido?»
«Non consumato, no. È finito direttamente nelle sue vene mentre
veniva tolto il sangue. Come sapete, normalmente assumiamo il
sangue come i mortali fanno con il cibo, per mezzo dello stomaco.
Ma per noi non c'è un complicato processo digestivo, e arriva alle
nostre vene molto rapidamente, nell'arco di dieci minuti. Non c'era
sangue nel suo stomaco: ho controllato. È più come se...».
«Vai avanti».
«So che sembrerà impossibile, e non voglio insinuarlo, dico
semplicemente come stanno le cose».
Per un momento nessuno disse una parola. Karl si sentì un po' a
disagio e decise di non essere troppo diretto. «Lasciate che vi spieghi
con calma. Io credo si possa supporre che una vena oppure
un'arteria si sia rotta: credo un'arteria, a causa del sangue sul soffitto.
Come voi sapete, il sangue dev'essere schizzato per raggiungere
quell'altezza, e soltanto un'arteria può fare questo».
«Sì, lo sappiamo, ma lei non aveva bevuto», gli ricordò André,
con voce tesa, intuendo il seguito.