GREENHOUSE CLIMATE - Dipartimento di Geoscienze
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<strong>GREENHOUSE</strong> <strong>CLIMATE</strong><br />
Source images: Rud<strong>di</strong>man, 2007 (Chapter 5)
IL MONDO 100 MILIONI DI ANNI FA<br />
PALEOGEOGRAFIA:<br />
(1) La maggior parte dei<br />
continenti attuali erano già<br />
separati<br />
(2) Il livello del mare era<br />
100 metri più alto rispetto<br />
ad oggi.<br />
PALEOCLIMA:<br />
Piante e animali adattati a climi cal<strong>di</strong><br />
vivevano oltre il circolo polare artico.<br />
I coralli che oggi vivono entro i 30° vivevano<br />
fino a 40°, fuori dalla zona tropicale.<br />
(Artocarpus altilis)<br />
Albero del pane<br />
Dinosauri
I MODELLI DI TEMPERATURA PER IL CRETACEO<br />
adapted from Barron and Washington, 1985<br />
MODEL vs TARGET SIGNAL<br />
Target signal = Stima in<strong>di</strong>pendente delle<br />
temperature basata su dati geologici<br />
Model 1 Geografia cretacea (boundary<br />
con<strong>di</strong>tion). CO 2 = livelli preindustriali<br />
Model 2 Geografia cretacea (boundary<br />
con<strong>di</strong>tion). CO 2 = 4xlivelli preindustriali<br />
MODEL vs PRESENT<br />
Le temperature del Cretaceo<br />
sono più alte delle temperature<br />
attuali<br />
adapted from Barron and Washington, 1985
DISCREPANZE TRA DATI E MODELLO - 1<br />
PROBLEMI CON LE ASSUNZIONI DEL MODELLO<br />
(1) Nel 1985, lo sviluppo dei modelli 0-GCMs erano ad uno sta<strong>di</strong>o molto<br />
primitivo e non prevedevano processi importanti come upwelling e<br />
circolazione profonda.
DISCREPANZE TRA DATI E MODELLO - 2<br />
(2) OCEAN HEAT TRANSPORT HYPOTHESIS<br />
(Covey & Barron, 1988; Barron et al., 1993)<br />
Alcuni scienziati proposero che la circolazione oceanica<br />
cretacea fosse <strong>di</strong>versa dall’attuale, che prevede che il<br />
calore venga trasportato per il 50% dalle acque<br />
superficiali e per il 50% dall’atmosfera. Essi invece<br />
ipotizzarono che l’oceano fosse in grado <strong>di</strong> trasportare<br />
il doppio del calore verso i poli. Quest’assunzione<br />
avrebbe spiegato perchè, secondo il modello costruito<br />
sulla circolazione attuale, i poli risultassero più fred<strong>di</strong> e<br />
l’equatore più caldo. Modelli più recenti hanno escluso<br />
la possibilità <strong>di</strong> un trasporto maggiore in un clima più<br />
caldo <strong>di</strong> quello attuale e con più alti gra<strong>di</strong>enti<br />
latitu<strong>di</strong>nari.<br />
atmosphere<br />
OGGI <strong>GREENHOUSE</strong><br />
50%<br />
HEAT FLOW<br />
HEAT FLOW<br />
atmosphere<br />
50%<br />
0° 50° 0°<br />
50°<br />
Ocean heat transport<br />
Sloan et al., 1995
DISCREPANZE TRA DATI E MODELLO - 3<br />
(3) Per spiegare la stessa<br />
<strong>di</strong>scordanza, altri scienziati<br />
ipotizzarono che le acque si<br />
formassero nelle regioni<br />
subtropicali dell’emisfero<br />
settentrionale (non ai poli) per<br />
inabissamento <strong>di</strong> acque calde e<br />
salate (37 ‰, dense per salinità).
DISCREPANZE TRA DATI E MODELLO - 4<br />
ALTRI PROBLEMI<br />
I dati geologici <strong>di</strong>sponibili per le me<strong>di</strong>e-alte latitu<strong>di</strong>ni (ad es., fossili <strong>di</strong> alberi<br />
<strong>di</strong> palme) non si conciliano con il modello che prevede fasi <strong>di</strong> congelamento<br />
nelle parti interne dei continenti durante l’inverno.<br />
Anche imponendo, come boundary con<strong>di</strong>tion, temperature calde<br />
nell’Oceano Artico il modello simula fasi <strong>di</strong> congelamento. La per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />
calore nei continenti durante l’inverno è evidentemente troppo grande e<br />
impossibile da compensare.<br />
PROBLEMI CON I DATI RICAVATI DAL RECORD<br />
GEOLOGICO<br />
(1) I dati <strong>di</strong> temperatura ricavati da analisi isotopiche su foraminiferi<br />
planctonici potrebbero avere un imprinting <strong>di</strong>agnetico (<strong>di</strong>ssoluzione,<br />
ricristallizzazione). Dati acquisiti da materiale non alterato restituiscono<br />
valori <strong>di</strong> temperatura più alti alle basse latitu<strong>di</strong>ni.
CRETACEO ANALOGO DEL PRESENTE – sensitività<br />
GCM sensitivity test sulla CO 2<br />
Sono state fatte una serie <strong>di</strong> simulazioni<br />
per CO 2 crescente (100-1000ppm)<br />
Boundary con<strong>di</strong>tion geografia attuale<br />
Al crescere della CO 2 cresce anche la<br />
temperatura, ma la loro <strong>di</strong>pendenza non è<br />
lineare. La temperatura varia molto<br />
quando la CO 2 è più bassa (pCO 2<br />
doubling).<br />
Sensitivity test: si mo<strong>di</strong>fica solo una delle<br />
con<strong>di</strong>zioni (pCO 2 )<br />
PERCHE’?<br />
(1)Il feedback positivo creato dall’albedo<br />
Con valori <strong>di</strong> CO 2 < al 200ppm la neve è relativamente abbondante. Piccoli<br />
cambiamenti nella CO 2 producono grosse variazioni della copertura nevosa.<br />
Con valori alti <strong>di</strong> CO 2 (1000ppm) la neve è virtualmente assente e quin<strong>di</strong><br />
anche l’effetto albedo è ridotto e questo <strong>di</strong>minuisce la sensitività del<br />
sistema.
CRETACEO ANALOGO DEL PRESENTE – sensitività<br />
(2) La Saturazione della banda<br />
della CO 2. Se la concentrazione <strong>di</strong><br />
CO 2 sale l’atmosfera raggiunge un<br />
punto <strong>di</strong> saturazione per cui un<br />
ulteriore aumento <strong>di</strong> CO 2 non è<br />
più così efficace nell’intrappolare<br />
la ra<strong>di</strong>azione emessa dalla Terra<br />
verso lo spazio. Diminuisce<br />
“relativamente” l’effetto-serra.<br />
Spettro <strong>di</strong> emissione <strong>di</strong> un corpo nero a confrontro con lo<br />
spettro <strong>di</strong> emissione del pianeta Terra con <strong>di</strong>fferenti pCO 2<br />
Corpo nero è un oggetto (ideale) che assorbe tutta la ra<strong>di</strong>azione elettromagnetica incidente e quin<strong>di</strong> né<br />
riflette né trasmette alcuna energia apparendo in prima approssimazione nero. Non riflettendo il corpo<br />
nero assorbe dunque tutta l'energia incidente e, per la conservazione dell'energia, re-irra<strong>di</strong>a tutta la<br />
quantità <strong>di</strong> energia assorbita. Lo spettro della ra<strong>di</strong>azione emessa in funzione della lunghezza d'onda da<br />
un corpo nero (caratteristica forma a 'campana' ) è <strong>di</strong>pendente unicamente dalla sua temperatura T.
CRETACEO ANALOGO DEL PRESENTE – sensitività<br />
In <strong>di</strong>rezione contraria agisce<br />
(3) Il feedback positivo del vapore acqueo. Alti tenori <strong>di</strong> CO 2 consentono una<br />
maggiore concentrazione <strong>di</strong> vapore acqueo nell’atmosfera. Il vapor acqueo<br />
aumenta l’effetto serra e quin<strong>di</strong> la temperatura.<br />
……IN FUTURO<br />
I modelli prevedono che nei prossimi 200 anni la concetrazione <strong>di</strong> CO 2 arriverà<br />
a valori <strong>di</strong> 550-1000ppm, compatibili con quelli stimati per il Cretaceo.
LE VARIAZIONI DEL LIVELLO DEL MARE<br />
NEL CRETACEO<br />
Possibili rapporti con le variazioni<br />
climatiche
VARIAZIONI DI LIVELLO DEL MARE E CLIMA - 1<br />
Alla scala tettonica, le variazioni del livello<br />
del mare sono dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> ca. 100m.<br />
Queste variazioni, REGRESSIONI e<br />
TRASGRESSIONI, possono causare<br />
esposizione o annegamento delle aree più<br />
marginali.<br />
Fattori tettonici locali (subsidenza, uplift)<br />
possono attenuare/accentuare le<br />
VARIAZIONI EUSTATICHE GLOBALI.<br />
Le ricostruzioni del livello marino si<br />
basano sulla deposizione <strong>di</strong> se<strong>di</strong>menti<br />
marini nei margini continentali: le<br />
paleolinee <strong>di</strong> costa.<br />
REGRESSION<br />
TRANSGRESSION
VARIAZIONI DI LIVELLO DEL MARE E CLIMA - 2<br />
Il livello del mare 100 Myr <strong>di</strong> anni fa era più alto rispetto all’attuale (100-<br />
300m). Una stima precisa è <strong>di</strong>fficile perchè i se<strong>di</strong>menti si sono compattati e le<br />
rocce sottostanti hanno subito subsidenza.<br />
Le aree annegate erano piuttosto estese (Aree costiere, Europa meri<strong>di</strong>onale,<br />
Nord America, Oceano Artico, …)
CAUSE DELLE VARIAZIONI DEL LIVELLO<br />
DEL MARE<br />
Il livello marino è controllato da due or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> fattori:<br />
TETTONICI legati ai cambiamenti nel volume dei bacini oceanici,<br />
portano ad una variazione della capacità del bacino stesso.<br />
CLIMATICI legati a cambiamenti nel volume dell’acqua contenuta<br />
nei bacini oceanici.
CAMBIAMENTI NEL VOLUME DEI BACINI – tettonici - 1<br />
(1) Δ nei volumi delle dorsali oceaniche<br />
Rigde depth = 2500m + 350 (crustal age) 1/2<br />
(in meters) (at O age) (in Myr)<br />
Velocità <strong>di</strong> espansione alta high sea level<br />
Velocità <strong>di</strong> espansione bassa low sea level<br />
Le stime delle velocità <strong>di</strong> espansione me<strong>di</strong>a tra 80<br />
e 100 Myr <strong>di</strong> anni fa sono più alte rispetto alle<br />
attuali (2-3 cm/anno), ma molto incerte.<br />
Perché quest’incertezza?<br />
- Non tutti i paleobacini (ad esempio la Tetide)<br />
sono a <strong>di</strong>sposizione<br />
-Alcune stime sono state rivisitate e abbassate.<br />
P.S. Nonostante molti pensino che la variazione<br />
dell’espansione oceanica abbia potuto alzare il<br />
livello del mare fino a 200m, altri tendono a<br />
limitare/annullare le variazioni <strong>di</strong> espansione e<br />
quin<strong>di</strong> le variazioni del livello del mare.
CAMBIAMENTI NEL VOLUME DEI BACINI – tettonici - 2<br />
(2) Collisione dei continenti<br />
La formazione (nelle dorsali) e la <strong>di</strong>struzione (nelle fosse) non produce<br />
variazioni nette dei bacini oceani.<br />
La collisione continentale altera invece l’area dei bacini oceanici.<br />
La crosta continentale è leggera e tende a fluttuare. Quando 2 continenti<br />
collidono si forma un “alto” plateau con ra<strong>di</strong>ci profonde (70Km), che<br />
<strong>di</strong>minuisce l’area occupata dai continenti a favore dei bacini oceanici. Questo<br />
processo produce un abbassamento del livello del mare.<br />
La collisione (avvenuta negli ultimi 100Myr) tra In<strong>di</strong>a e Asia potrebbe aver<br />
prodotto un abbassamento <strong>di</strong> ca. 10m.<br />
INDIA<br />
ASIA<br />
COLLISIONE<br />
abbassamento del livello del mare
CAMBIAMENTI NEL VOLUME DEI BACINI – climatici<br />
Δ DEL VOLUME DELLE ACQUE<br />
INTRAPPOLATE NELLE CALOTTE GLACIALI<br />
Le calotte <strong>di</strong> ghiaccio hanno estensioni <strong>di</strong> migliaia<br />
<strong>di</strong> Km e spessori <strong>di</strong> alcuni Km.<br />
Quin<strong>di</strong> un enorme quantità <strong>di</strong> H 2O può essere<br />
temporaneamente immagazzinata nelle calotte.<br />
Durante il Cretaceo non vi è evidenza <strong>di</strong> calotte<br />
permanenti ai poli, ma negli ultimi 35Myr, prima<br />
in Antartide e poi in Groenlan<strong>di</strong>a, sono stati<br />
intrappolati l’equivalente <strong>di</strong> 66 +6 m <strong>di</strong> livello<br />
marino (-72m).<br />
CONTRAZIONE TERMICA DELL’ACQUA MARINA<br />
L’acqua si contrae al variare della temperatura. Il coefficente termico <strong>di</strong><br />
espansione dell’acqua = 1/7000 per 1°C.<br />
Il raffredamento avvenuto dal Cretaceo ad oggi ha quin<strong>di</strong> prodotto una<br />
<strong>di</strong>minuizione del volume delle acque. (-7 m <strong>di</strong> livello marino)
ALTRE COMPLICAZIONI<br />
L’acqua che viene trasportata dai continenti agli oceani (e<br />
viceversa) rappresenta un peso aggiunto (o rimosso) alla roccia /<br />
se<strong>di</strong>mento che si trova sui fondali.<br />
La risposta della bedrock attenua il cambiamento nella variazione<br />
del livello del mare. Esempio: Se aggiungiamo acqua negli oceani,<br />
aumentiamo il livello del mare, la roccia sottostante è sottoposta<br />
ad un carico che la deprime. Circa il 30% dell’aumento del livello<br />
del mare dovuto all’immissione <strong>di</strong> acqua dalle calotte è cancellato<br />
dal carico isostatico dovuto all’acqua.<br />
Variabilità dei profili dei margini degli oceani<br />
La complessità e variabilità dei margini degli<br />
oceani fa si che un’immissione <strong>di</strong> acqua possa<br />
risultare in variazioni del livello del mare (<strong>di</strong>verse)<br />
proprio in considerazione dell’etrema variabilità<br />
dei profili costieri. Mentre oggi queste<br />
ricostruzioni sono possibili ed estremamente<br />
precise, nelle ricostruzioni del passato questo<br />
elemento è <strong>di</strong>fficilmente calcolabile.<br />
1a<br />
2<br />
0<br />
2, 7<br />
0<br />
-0,3<br />
2a<br />
1b 2b<br />
+1m
RECORD CRETACEO E MODELLI FISICO<br />
Tutti i fattori che abbiamo analizzato cercando <strong>di</strong> comprenderne i<br />
fenomeni fisici innescanti fino ad ora portano a una variazione del<br />
livello del mare che va da +120 a +220. Questa variazione è<br />
consistente con quello che è stato ricavato dal record geologico<br />
cretaceo.<br />
Factors Contributing to Higher Sea Levels 100 to 80 Million Years ago<br />
Cause of sea level change Estimated changes (meters)<br />
Decrease in ocean ridge volume +50 to +150<br />
Collision of In<strong>di</strong>a and Asia +10<br />
Water stored in ice sheet +50<br />
Thermal contraction of seawater +10<br />
All factors +120 to +220
EFFETTI DELLE VARIAZIONI DEL LIVELLO<br />
DEL MARE SUL CLIMA<br />
Il principale effetto delle variazioni dl livello marino è legato alle <strong>di</strong>fferenti<br />
risposte termiche <strong>di</strong> oceani (acqua) e continenti (terra). L’acqua ha una<br />
maggiore capacità termica.<br />
Se il livello marino cresce, si avranno annegamenti <strong>di</strong> vaste aree prima occupate<br />
da terre emerse questo produrrà<br />
ATTENUAZIONE DEGLI ESTREMI CLIMATICI<br />
(ESTATI + FREDDE, INVERNI + CALDI)<br />
LE VARIAZIONI EUSTATICHE POSSONO ESSERE LA CAUSA DEL PASSAGGIO DA<br />
UN REGIME <strong>GREENHOUSE</strong> AD UN REGIME ICEHOUSE?
COSA NON VA?<br />
LA TEORIA<br />
Il problema principale <strong>di</strong> questa teoria risiede nel fatto che il fattore<br />
fondamentale per l’espasione/ritiro delle calotte è legato allo scioglimento<br />
estivo delle calotte glaciali, NON alle temperature invernali.<br />
Livelli del mare basso, fanno ritirare le acque dai mari interni e producono estati<br />
molto calde e inverni fred<strong>di</strong>. Di fatto, anche se un inverno è molto rigido,<br />
un’estate calda sarà in grado <strong>di</strong> sciogliere tutta la neve accumulata.<br />
CALOTTE GLACIALI ASSENTI<br />
Livelli <strong>di</strong> mare alto, produrrano invece estati più fresche e inverni più miti che<br />
stimoleranno la PRESENZA DI CALOTTE POLARI.<br />
RECORD GEOLOGICO<br />
A livelli del mare alti (Cretaceo) non corrispondono fasi <strong>di</strong> glaciazione.<br />
CONCLUSIONE<br />
Una glaciazione causa/produce un abbassamento del livello del mare,<br />
un livello del mare basso non potrà produrre una glaciazione.
IL MONDO <strong>GREENHOUSE</strong>:<br />
EVENTI A BREVE TERMINE
EFFETTI SUL CLIMA<br />
EFFETTI ISTANTANEI<br />
L’asteroide ha creato una serie <strong>di</strong> onde da<br />
impatto paragonabili a un terremoto <strong>di</strong> 11°<br />
gra<strong>di</strong>o sulla Scala Ricther.<br />
Incen<strong>di</strong> da impatto <br />
immissione <strong>di</strong> cenere e fuliggine in atmosfera.<br />
Presenza <strong>di</strong> ceneri nella stratosfera<br />
Aci<strong>di</strong>ficazione per piogge acide <br />
NO 2+O 3 O 2+NO 3<br />
NO 3+NO 2 N 2O 5 (anidride nitrica)<br />
N 2O 5 +H 2O 2HNO 3 (acido nitrico)<br />
EFFETTI ALLA SCALA DEI 10-10 3 anni<br />
Il C org (bruciato negli incen<strong>di</strong>) viene rilasciato<br />
lentamente in atmosfera: La CO 2 aumenta. La<br />
vegetazione <strong>di</strong>strutta dall’evento non fu in<br />
grado <strong>di</strong> tamponare l’aumento <strong>di</strong> CO 2 per un<br />
lungo intervallo <strong>di</strong> tempo.<br />
PROBLEMI<br />
La risoluzione annuale o decennale<br />
critica per la comprensione<br />
dell’evento è <strong>di</strong>fficilmente ottenibile<br />
nel record geologico per via della<br />
bioturbazione.<br />
La variazione climatica dovuta<br />
all’evento si aggiunge a quella già in<br />
atto prima dell’evento. Diventa<br />
<strong>di</strong>fficile scindere le due componenti.
EFFETTI SUL CLIMA: IL PETM<br />
Durata dell’evento: ca. 200Kyr<br />
EFFETTI<br />
Aumento <strong>di</strong> temperatura: 5-8°C<br />
Aci<strong>di</strong>ficazione delle acque (shallowing CCD <strong>di</strong>ssoluzione CaCO 3 al fondo)<br />
Estinzione 50% foraminiferi bentonici profon<strong>di</strong><br />
Escursione negativa del δ 13 C (methane release?)<br />
RECUPERO<br />
Chemical weathering<br />
LEZIONE DAL PASSATO<br />
Il PETM ha immesso n10 x 10 18 (trilioni) <strong>di</strong> C in 10 3 anni.<br />
L’uomo ha immesso n10 2 x 10 12 (bilioni) <strong>di</strong> C in 2x10 2 anni.<br />
Nei prossimi 2-300 anni immetteremo 10 3 x 10 12 <strong>di</strong> C.<br />
Il risultato è che produrremo un riscaldamento inferiore rispetto al PETM<br />
ma in tempi molto rapi<strong>di</strong>.