Vertenze Rivalutazione pensioni Rivalutazione pensioni - Aspenscrt.it
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INFORMAZIONE - ATTUALITÀ - SERVIZI - CULTURA - SVAGO ED ALTRO<br />
<strong>Rivalutazione</strong><br />
<strong>pensioni</strong><br />
DICEMBRE 2011<br />
37<br />
37<br />
<strong>Vertenze</strong>
34<br />
34<br />
Aderente a:<br />
Associazione Associazione Pensionati Pensionati e e Dipendenti<br />
Dipendenti<br />
della ex Cassa di Risparmio di Torino e di altre Banche<br />
ExCRT&Co.<br />
via Nizza, 150 - 10126 Torino<br />
Tel. 011.662.4668 - Fax. 011.663.13.94<br />
E-mail : aspenscrt@tiscali.<strong>it</strong> - S<strong>it</strong>o: www.aspenscrt.<strong>it</strong><br />
FAP FEDERAZIONE NAZIONALE SINDACALE<br />
CREDITO delle ASSOCIAZIONI dei PENSIONATI del CREDITO<br />
ORGANI SOCIALI (triennio 2011-2013)<br />
Consiglio Direttivo<br />
Burdese Piero (Presidente) - Delponte Rodolfo (V.Pres.Vicario) - Rosso Giulio (V.Pres.) - Balda Guglielmo (Segretario) - Dovolich<br />
Giuseppe (Tesoriere) - Alessandria Mario - Arborio Domenico - Cane Vincenzo - Chauvelot Carla - Della Chiesa Rosanna - Gallini<br />
Claudio - Pransani Re Matilde (in rappresentanza dei pensionati indiretti e di reversibil<strong>it</strong>à) - Seminara Giusto - Viotto Giorgio - Zorzin<br />
Piergiorgio – Per i soci in servizio: Gola Gianpiero - Sasso Giordana.<br />
Presidente onorario: Salza Franco.<br />
Com<strong>it</strong>ato Esecutivo<br />
Burdese Piero, Delponte Rodolfo, Rosso Giulio, Balda Guglielmo, Dovolich Giuseppe, Seminara Giusto, Viotto Giorgio.<br />
Revisori dei Conti<br />
Rocco Viscontini Cesare (Presidente) - Bringhen Virgilio - Poli Osvaldo.<br />
Supplenti: Chiarenza Paolo - Fazzolari Antonio.<br />
Probiviri<br />
Delsoglio Bartolomeo (Presidente) - Tomè Piermario - Clara Giovanna.<br />
Supplenti: Santi Pier Giorgio - Roccati Adelia.<br />
**************************************************************************************************************<br />
Gli Uffici dell’Associazione sono aperti al pubblico (escluso il mese di agosto):<br />
DA LUNEDÌ A VENERDÌ - DALLE 9,30 ALLE 11,30<br />
Per chiamate urgenti possono essere usati i seguenti recap<strong>it</strong>i telefonici:<br />
Presidente - Burdese Piero 338.68.47.072 e-mail: pieroburdese@yahoo.<strong>it</strong><br />
V. Presidente Vicario - Delponte Rodolfo 338.66.44.959<br />
V. Presidente - Rosso Giulio 335.83.52.324 e-mail: giulio.rosso@tiscali.<strong>it</strong><br />
Consigl. Fondo Pens. CRT - Viotto Giorgio 335.73.17.578 e-mail: giorgio.viotto@tiscali.<strong>it</strong><br />
Segretario - Balda Guglielmo 349.83.97.083 e-mail: balda.mola@tiscali.<strong>it</strong><br />
Tesoriere - Dovolich Giuseppe 335.23.11.58 e-mail: g.dovolich@tin.<strong>it</strong><br />
Presidente Onorario - Salza Franco 335.58.95.829 e-mail: franco.salza@tiscali.<strong>it</strong><br />
Recap<strong>it</strong>i dei Responsabili dei vari Gruppi operativi nell’amb<strong>it</strong>o dell’Associazione:<br />
PREVIDENZA<br />
Coordinatore: Delponte Rodolfo 338.664.49.59<br />
RIVISTA NUOVI INCONTRI<br />
GROUPEMENT DES RETRAITES ET DES PENSIONNES<br />
DES CAISSES D’EPARGNE EUROPEENNES,<br />
BANQUES ET INSTITUTIONS SIMILAIRES<br />
Direttore responsabile: Zorzin Piergiorgio 333.61.68.510 e-mail: piergiorgio.zorzin@alice.<strong>it</strong><br />
Coordinatore: Racca Claudio 011.661.07.57 - 347.221.22.37 e-mail: claudioracca@yahoo.<strong>it</strong><br />
PROSELITISMO - PROBLEMATICHE BANCARIE<br />
Coordinatore: Viotto Giorgio 011.568.17.64 - 335.731.75.78 e-mail: giorgio.viotto@tiscali.<strong>it</strong><br />
INIZIATIVE<br />
Coordinatore: Cane Vincenzo 349.080.53.33 e-mail: baronefox@alice.<strong>it</strong><br />
CONSULENZA FISCALE<br />
Coordinatore: Alessandria Mario 389.075.35.50 e-mail: mario.alessandria@libero.<strong>it</strong>
Sommario<br />
Ed<strong>it</strong>oriale<br />
Vi consigliamo di non perdervi il numero di Dicembre della nostra Rivista, che non ha notizie eclatanti come il precedente, ma<br />
quantomeno non è così triste, fatto salvo il grido di dolore che ci arriva dal Presidente e dall’Avv. Seminara (leggete “La parola<br />
al Presidente” e “Le dimensioni della torta”). In materia di sentinella del Fondo, vi sono aggiornamenti sia sullo stato delle<br />
controversie (Avv. Iacoviello), sia sul tema della rivalutazione delle <strong>pensioni</strong>, sia infine sul nuovo regime di decorrenza delle<br />
<strong>pensioni</strong> (Viotto). In materia di tassazione delle rend<strong>it</strong>e finanziarie ci informa Alessandria, mentre il commercialista si occupa<br />
di detrazioni d’imposta (ma ci saranno ancora?) sulle spese di manutenzione edilizia e di accertamenti esecutivi (che sicuramente<br />
ci saranno) nel prossimo futuro. In materia di controversie civili, ancora l’ottimo Avv. Seminara che vi illustra l’obbligo<br />
di preventivo tentativo di conciliazione prima del giudizio , procedura che probabilmente pochi conoscono. Fortunatamente c’è<br />
anche chi si preoccupa della vostra salute, a cominciare dai vostri denti caduchi per continuare con consigli e avvertimenti<br />
sicuramente molto utili. In tema di viaggi, Arborio vi racconta l’iniziativa del Sacro Monte di Varallo, mentre di sua grad<strong>it</strong>a<br />
iniziativa Elide Boero ci conduce sulle colline del Monferrato. Se avete un bagno da rifare, non perdetevi la nuovissima (anzi,<br />
antichissima) tecnica del tadelakt, presentata e illustrata riccamente da Daniela Re. Per la cultura (quella con la C maiuscola, e<br />
non solo perché c’è una recensione di Racca) spiccano un articolo di Daniela Cane Bonino int<strong>it</strong>olato “Venatio Regia” (per il<br />
popolo, Venaria Reale) e il racconto “Strategie” di Uberti, per la serie “La montagna racconta”, molto apprezzata da tutti. Pietro<br />
Rosso si sofferma ancora sul 150.mo mentre Giulio Rosso (non sono parenti) vi fornisce ricette per Natale ma ev<strong>it</strong>a di consigliarvi<br />
un ristorante sfizioso, in omaggio al noto proverbio.<br />
Non scandalizzatevi per il maldestro tentativo di farvi ridere con “Che cosa succederebbe se una potenza nemica attaccasse<br />
l’Italia”: la satira, sempre permessa in democrazia, in questo caso non ha risparmiato nessuno di una classe pol<strong>it</strong>ica che non<br />
scatena più gli entusiasmi popolari.<br />
Il tutto cond<strong>it</strong>o da tante fotografie e dalle ottime illustrazioni del bravo Simeoni. Buone Feste a tutti.<br />
La parola al Presidente Piero Burdese ............................................................................................................................ 2<br />
Assemblea e Pranzo Sociale - Incontro 2012 ................................................................................................................ 3<br />
La sentinella del (nostro) Fondo<br />
Aggiornamento sul tema rivalutazione <strong>pensioni</strong> ............................................................................................. 4<br />
Le dimensioni della torta .............................................................................................................................................. 5<br />
Perché associarsi? ......................................................................................................................................................... 5<br />
Nuovo regime di decorrenza delle <strong>pensioni</strong> ........................................................................................................ 6<br />
S<strong>it</strong>uazione delle cause ................................................................................................................................................... 7<br />
Varie fiscali, previdenziali e finanziarie<br />
Tassazione delle rend<strong>it</strong>e finanziarie ....................................................................................................................... 8<br />
La parola al Commercialista<br />
Ancora nov<strong>it</strong>à per le detrazioni d’imposta sulle spese di manutenzione edilizia .............................. 9<br />
Accertamenti esecutivi quasi pronti per il debutto ........................................................................................... 10<br />
La conciliazione facoltativa... è obbligatoria ................................................................................................................ 11<br />
Riflessione sui 150 anni dell’Un<strong>it</strong>à d’Italia .................................................................................................................... 13<br />
Pensa alla salute<br />
Implantologia in odontoiatria ................................................................................................................................... 14<br />
Cuore: gli Omega 3 ti allungano la v<strong>it</strong>a ................................................................................................................ 16<br />
Energie a terra? Ecco i rimedi utili ......................................................................................................................... 16<br />
Decalogo per l’uso corretto dei farmaci ............................................................................................................... 17<br />
Flash - Il maratoneta .................................................................................................................................................................. 17<br />
Dal baule delle vecchie cose<br />
Piazza Statuto....................................................................................................................................................................... 18<br />
Le nostre iniziative avvenute<br />
Sulle orme di Gaudenzio e Tanzio - Vis<strong>it</strong>a al Sacro Monte di Varallo .................................................... 19<br />
Sulle colline del Monferrato: Camino ......................................................................................................................... 20<br />
La magia del tadelakt, intonaco naturale impermeabile .................................................................................... 22<br />
Venatio Regia .............................................................................................................................................................................. 24<br />
Recensioni<br />
Culhwich, apprendista eroe alla corte di Artù ................................................................................................... 26<br />
Strategie (della serie “la montagna racconta”) ........................................................................................................... 28<br />
Prendiamoli per la gola...<br />
Pino natalizio e casetta .................................................................................................................................................. 30<br />
L’angolo del sorriso<br />
Cosa succederebbe se una potenza nemica attaccasse l’Italia? .............................................................. 31<br />
NUOVI INCONTRI<br />
Trimestrale - Riservato agli associati<br />
Periodico dell’Associazione<br />
Pensionati e Dipendenti della<br />
ex Cassa di Risparmio di Torino<br />
e di altre Banche<br />
ExCRT&Co.<br />
Via Nizza, 150 - Torino<br />
e-mail: aspenscrt@tiscali.<strong>it</strong><br />
DIRETTORE RESPONSABILE<br />
Piergiorgio Zorzin<br />
COMITATO DI REDAZIONE<br />
Coordinatore: Claudio Racca<br />
Piero Burdese - Giulio Rosso -<br />
Giusto Seminara - Giorgio Viotto<br />
Illustrazioni: Sergio Simeoni<br />
AUTORIZZAZIONE DEL<br />
TRIBUNALE DI TORINO<br />
N. 5949 del 3 Marzo 2006<br />
STAMPA<br />
S.r.l. F.lli Scaravaglio & C.<br />
Industria Grafica ed Ed<strong>it</strong>oriale<br />
Via Cardinal Massaia, 106 - 10147 Torino<br />
Tiratura 5.800 copie<br />
Articoli, lettere, pubblicazioni e varie<br />
impegnano tutta e solo la responsabil<strong>it</strong>à<br />
degli autori<br />
Copertina:<br />
Carosello Carabinieri<br />
(foto di P. Rosso)
2<br />
La parola al Presidente Piero Burdese<br />
Ancora una volta nell’accingermi a realizzare la mia consueta<br />
rubrica non posso sottrarmi dal rappresentare accoramento<br />
e preoccupazione per il futuro economico dei pensionati.<br />
Consapevolezza della fragil<strong>it</strong>à di una categoria<br />
considerata improduttiva, agiata, oggetto da tempo di una<br />
forte attenzione pol<strong>it</strong>ica ispirata all’obiettivo di recuperi<br />
finanziari.<br />
Mi riferisco alle manovre operate dagli alternanti Governi<br />
che testardamente perseguono l’obiettivo di ridurre o addir<strong>it</strong>tura<br />
annullare il sistema perequativo di aggiornamento<br />
delle nostre <strong>pensioni</strong>, metodo applicato annualmente per<br />
correggere il diminu<strong>it</strong>o potere d’acquisto della moneta.<br />
Ed anche questo Governo, con la manovra estiva, ha operato<br />
in tal senso con il fine di rastrellare denaro colpendo<br />
la categoria pol<strong>it</strong>icamente più debole. Spregevole ostinazione<br />
di governanti disperati che ancora una volta non si<br />
sono fatti scrupoli nel colpire coloro i quali hanno sempre<br />
concorso con trasparenza a pagare contributi e tasse, quelli<br />
già gravati da uno smodato carico fiscale.<br />
Ma la cosa che più indispettisce è che ancora una volta il<br />
provvedimento si riverbererà, nel caso nostro e parallelamente<br />
a coloro che si trovano ad avere un fondo integrativo,<br />
sull’intero trattamento <strong>pensioni</strong>stico, quello Inps e quello<br />
complementare. Ciò porterà beneficio finanziario alle<br />
casse in dissesto del nostro Stato ed un indeb<strong>it</strong>o arricchimento<br />
dei Fondi integrativi.<br />
Ad aggravare la s<strong>it</strong>uazione appare la mancata sensibil<strong>it</strong>à<br />
dell’opinione pubblica e degli Organi di informazione che,<br />
coinvolti dalle manifestazioni di protesta operate da alcune<br />
Associazioni, non hanno raccolto i sensi della contestazione.<br />
Gli attacchi sempre più aggressivi al mondo delle <strong>pensioni</strong><br />
tendono a costruire nuove regole che erodono i principi<br />
fondamentali delle stesse cercando con giustificazioni di<br />
mera cassa o demografiche di ridurre gli impegni presi da<br />
uno Stato che oggi si dimostra insolvente.<br />
Completamente nuova e direi tragica la pubblicazione di<br />
un articolo sul Corriere della Sera del 12 settembre c.a. a<br />
firma del giornalista Maurizio Ferrera int<strong>it</strong>olato “ Le ver<strong>it</strong>à<br />
nascoste dello Stato sociale”, dove l’autore esprime l’auspicio<br />
che lo Stato possa disimpegnarsi dal totem ideologico<br />
che fino ad oggi ha bloccato una seria riforma previdenziale:<br />
l’intangibil<strong>it</strong>à dei così detti dir<strong>it</strong>ti acquis<strong>it</strong>i.<br />
E su questo argomento il giornalista prosegue esprimendo<br />
che i dir<strong>it</strong>ti sono una cosa seria ma che non sono tutti uguali.<br />
Traccia la differenza tra quelli r<strong>it</strong>enuti intoccabili quali<br />
quelli civili e pol<strong>it</strong>ici che tutelano la libertà e la facoltà dei<br />
c<strong>it</strong>tadini e quelli sociali che “ conferiscono spettanze, ossia<br />
t<strong>it</strong>oli a partecipazione della spartizione del bilancio<br />
pubblico che a sua volta dipende dal gett<strong>it</strong>o fiscale e dal<br />
funzionamento dell’economia”.<br />
Asserisce in pratica che l’erogazione del dir<strong>it</strong>to alla corresponsione<br />
delle <strong>pensioni</strong> deve essere commisurato alle dimensioni<br />
della cassa, all’andamento dell’economia e della<br />
demografia.<br />
Nella conclusione il giornalista auspica che sul welfare<br />
venga fatta un’operazione ver<strong>it</strong>à che spieghi le motivazioni<br />
e come debbano essere cambiate le dissennate promesse<br />
del passato.<br />
Nei giorni successivi alla pubblicazione dell’articolo c<strong>it</strong>ato<br />
un paio di altri giornalisti “illuminati” hanno segu<strong>it</strong>o<br />
l’esempio scrivendo nelle loro testate altre sciocchezze e<br />
nefandezze sulla scia, lasciando i lettori stupefatti ed i pensionati<br />
incoller<strong>it</strong>i.<br />
Ma, al di là delle espressioni formulate, la preoccupazione<br />
sorge dalla mancata reazione che mi sarei aspettata da parte<br />
di un mondo consistente di milioni di pensionati che<br />
certamente non hanno colto il forte pericolo di quelle affermazioni.<br />
Solo alcune Associazioni, fra le quali la nostra, sono intervenute<br />
prontamente a rispondere alle scemenze espresse<br />
dimostrando ancora una volta la divisione di una categoria<br />
con scarsa capac<strong>it</strong>à di fare corpo unico.<br />
Una categoria che con la sua consistenza numerica potrebbe<br />
incidere pesantemente sulla pol<strong>it</strong>ica nazionale più di<br />
ogni altra ma che non riesce a coagularsi in una grande<br />
Confederazione.<br />
La mia esposizione non intende atterrire ma allertare tutti<br />
pensionati ed anche quelli futuri a seguire e vigilare attentamente<br />
l’evolversi degli accadimenti pol<strong>it</strong>ici- economici<br />
cercando di coinvolgere, anche nei rapporti interpersonali,<br />
l’opinione pubblica esprimendo proprie considerazioni<br />
sull’argomento con l’obiettivo di contrastare ogni tentativo<br />
di aggressione al mondo della quiescenza.<br />
Credo sia indispensabile che si sollevi una risoluta protesta<br />
dei pensionati per fare cessare tutte le mistificatorie<br />
campagne rivolte alle <strong>pensioni</strong> che superano 5 volte il minimo<br />
(da 2.341 Euro lordi mensili ca. in poi, le più colp<strong>it</strong>e),<br />
classificate dai governanti “d’oro”, dimenticando che<br />
gli interessati hanno versato 35-40 anni di contributi altrettanto<br />
d’oro.<br />
Ancora una volta sento il bisogno di rivolgere un appassionato<br />
inv<strong>it</strong>o anche ai Colleghi attualmente in servizio e<br />
particolarmente a quelli iscr<strong>it</strong>ti al nostro Fondo <strong>pensioni</strong>
affinchè curino maggiore interesse ed informazione per il<br />
mondo della quiescenza.<br />
È assurdo che la stragrande maggioranza dei Colleghi in<br />
servizio dimostri così poca attenzione e conoscenza del<br />
loro futuro previdenziale.<br />
...di non dimenticare l’<br />
3<br />
Banale rammentare loro che molto presto saranno fisicamente<br />
e socialmente componenti del nostro mondo, un<br />
mondo al quale noi ci dedichiamo offrendo volontariamente<br />
tempo e lavoro con vero interesse e passione.<br />
Assemblea e pranzo sociale - Incontro 2012<br />
Anche quest’anno per cercare di anticipare i tempi e, grazie al suggerimento del socio Gotta Enzo, abbiamo individuato<br />
locale e local<strong>it</strong>à ove organizzare la consueta Assemblea annuale dell’Associazione che si terrà il 12 maggio 2012<br />
a Casale Monferrato presso l’Hotel Candiani – Ristorante La Torre.<br />
Ovviamente sul prossimo numero di Nuovi Incontri il programma della giornata verrà ampiamente dettagliato e comprenderà<br />
anche l’intrattenimento per gli accompagnatori.<br />
È inoltre intenzione dell’Associazione agevolare il più possibile i partecipanti mettendo a loro disposizione un servizio di<br />
pullman che, oltre dal consueto punto di partenza di Torino, preveda anche partenze da Aosta, Pinerolo e Bra (con eventuali<br />
soste lungo il percorso).<br />
Poichè questa impostazione è certamente impegnativa, è necessaria una più tempestiva collaborazione degli interessati;<br />
sono pertanto grad<strong>it</strong>e le segnalazioni anticipate (indicative ma non impegnative) della scelta della local<strong>it</strong>à (iniziale o di<br />
trans<strong>it</strong>o) da cui intenderebbero usufruirne in modo da permetterci di quantificare gli utilizzatori e di programmare le fermate<br />
lungo i percorsi (all’uopo telefonare a Cane Enzo 3490805333).<br />
ExCRT&Co.<br />
Associazione Pensionati e Dipendenti<br />
della ex Cassa di Risparmio di Torino<br />
e di altre Banche<br />
Associazione di volontariato senza scopo di lucro
4<br />
Giorgio Viotto<br />
La sentinella del (nostro) Fondo<br />
Aggiornamento sul tema rivalutazione delle <strong>pensioni</strong><br />
per il biennio 2012-2013<br />
Nell’articolo da me predisposto per il numero di settembre<br />
della rivista, preparato in estate con le informazioni allora<br />
disponibili ed in attesa delle corrette interpretazioni della<br />
Legge di conversione, ho forn<strong>it</strong>o una indicazione non del<br />
tutto esatta, che vado a precisare con il presente articolo.<br />
Come noto la rivalutazione dei trattamenti di pensione, la<br />
così detta “perequazione” è una percentuale di incremento<br />
stabil<strong>it</strong>a con Decreto legge e calcolata sulla base dei prezzi<br />
al consumo dei beni inser<strong>it</strong>i in un paniere Istat.<br />
Il blocco, anche solo parziale, della perequazione è un ottimo<br />
strumento su cui i Governi possono intervenire per ridurre<br />
l’impatto del costo complessivo dei trattamenti <strong>pensioni</strong>stici<br />
e quindi contenere la spesa pubblica.<br />
Negli anni diversi interventi sulla materia hanno lim<strong>it</strong>ato la<br />
perequazione a favore dei pensionati dovuta all’aumento<br />
del costo della v<strong>it</strong>a, causando quindi una diminuzione del<br />
potere d’acquisto degli stessi, con un impatto che non è solo<br />
temporaneo lim<strong>it</strong>ato alla durata del provvedimento ma che<br />
si trascina per tutta la v<strong>it</strong>a del pensionato ed anche sulla<br />
pensione del coniuge superst<strong>it</strong>e.<br />
Ebbene la Legge n. 111/2011, tra gli altri interventi di contenimento<br />
della spesa pubblica, ha previsto una perequazione<br />
lim<strong>it</strong>ata per tutte le <strong>pensioni</strong> lorde superiori a 3 volte<br />
la pensione minima con una differenziazione in relazione<br />
al livello di pensione lorda percep<strong>it</strong>a che vado a sintetizzare<br />
nel riquadro che segue.<br />
I dati riportati sono stimati ipotizzando per il prossimo bi-<br />
ennio che l’indice ISTAT rimanga lo stesso di quello tendenziale<br />
attuale del 2,30% e che il livello di pensione minima<br />
INPS sia pari a quello attuale pari ad g 468,35; nella<br />
realtà i dati potranno essere un po’ differenti, ma lo scopo è<br />
quello di dare una indicazione di un ordine di grandezza<br />
stimata.<br />
Come si può vedere dalla tabella in calce, le <strong>pensioni</strong> ricomprese<br />
nella seconda fascia vedono lim<strong>it</strong>ata la parte eccedente<br />
i 1.406 g ed avranno come massimo un incremento<br />
di g 51,70 mentre è la terza fascia quella più penalizzata<br />
ed in sostanza, escluse le poche posizioni <strong>pensioni</strong>stiche<br />
comprese nella fascia da g 2.341 ad g 2.374, per le<br />
quali una così detta clausola di salvaguardia riserva un<br />
incremento superiore a quanto indicato nel prospetto, l’incremento<br />
delle <strong>pensioni</strong> della terza fascia per il biennio<br />
2012 – 2013 sarà lim<strong>it</strong>ato ad g 22,62 (sempre ipotizzando<br />
l’indice Istat tendenziale ed il livello di pensione minima<br />
Inps sopra indicati).<br />
Come al sol<strong>it</strong>o questo tipo di provvedimenti prevede qualche<br />
deroga ben illustrata da un articolo di Franco Panzolini<br />
sulla rivista “Esperienza” ove scrive:<br />
“Il meccanismo dei tagli è stato ideato solo per esigenze di<br />
cassa; ma non riguarda i pingui v<strong>it</strong>alizi dei nostri 2.200<br />
parlamentari, che vanno da un minimo di 2.300 g ad un<br />
massimo di 7.000 g mensili netti, ...con decorrenza dalla<br />
data di usc<strong>it</strong>a dal Parlamento e non dai 65 anni come i<br />
comuni mortali: per costoro un’alta autor<strong>it</strong>à ist<strong>it</strong>uzionale<br />
(si omette il nome per car<strong>it</strong>à di Patria) ha detto che non si<br />
possono toccare perchè sono dir<strong>it</strong>ti acquis<strong>it</strong>i; per i pensionati<br />
invece, che hanno lavorato una v<strong>it</strong>a, i dir<strong>it</strong>ti non sono<br />
mai acquis<strong>it</strong>i!”<br />
PEREQUAZIONE AUTOMATICA DA APPLICARE NEL BIENNIO 2012 - 2013<br />
Decorrenza 1° gennaio 2012<br />
Fasce di importo lordo<br />
Pensione mensile<br />
Percentuali dell’indice da applicare Importo perequazione<br />
Fino a g 1.405<br />
(pari a 3 volte il minimo)<br />
100% 2,30% g 32,32<br />
Da g 1.406 a g 2.341<br />
(pari a 5 volte il minimo)<br />
100% sull’importo della 1ª fascia<br />
90% sull’importo ricadente nella 2ª fascia<br />
2,30%<br />
2,07%<br />
g 51,70 (32,32 + 19,38)<br />
Oltre g 2.341<br />
(oltre 5 volte il minimo)<br />
70% sull’importo ricadente nella 1ª fascia<br />
0% sull’importo eccedente la 1ª fascia<br />
1,61%<br />
0%<br />
g 22,62
Giusto Seminara<br />
Alcuni giorni fa è apparso su uno dei quotidiani più diffusi<br />
in Italia un articolo, credo di un giornalista, che r<strong>it</strong>iene sia<br />
necessario intervenire sui trattamenti di quiescenza pregressi,<br />
e non solo sui futuri, per sanare l’evidente e oneroso<br />
gravame che gli stessi determinano sul bilancio pubblico.<br />
Chi ha scr<strong>it</strong>to l’articolo sostiene, in breve, che non esiste<br />
l’intangibil<strong>it</strong>à dei dir<strong>it</strong>ti acquis<strong>it</strong>i ma che “ogni patto sociale”<br />
deve essere commisurato alle dimensioni della torta<br />
di cui si dispone ed all’andamento dell’economia e della<br />
demografia.<br />
È proprio sulle dimensioni della “torta” che si è fermata la<br />
mia attenzione, quella che con i nostri contributi avevamo<br />
formato e che avrebbe dovuto liev<strong>it</strong>are, con i giusti investimenti,<br />
assicurando in tal modo il trattamento dovuto. La<br />
contribuzione versata da dipendenti e non, il cui importo<br />
era stato ed è calcolato in funzione della riserva matematica<br />
necessaria a formare la “torta”, in effetti è stata utilizzata<br />
per sopperire ad altre necess<strong>it</strong>à “sociali”, gratu<strong>it</strong>e, poche<br />
volte giuste e spesso pol<strong>it</strong>iche.<br />
Giordana Sasso e Gianpiero Gola<br />
Le dimensioni della torta<br />
Perché associarsi?<br />
5<br />
Insomma non sono bastate le entrate provenienti dalle varie<br />
imposizioni a coprire gli oneri che gravano sul bilancio pubblico<br />
e si è fatto ricorso alla “torta”!<br />
Vero è che la durata della v<strong>it</strong>a è fortunatamente cresciuta e<br />
r<strong>it</strong>engo che proprio in conseguenza di ciò il legislatore si<br />
sia preoccupato di modificare i termini per la concessione<br />
del trattamento previdenziale, prolungando il periodo di attiv<strong>it</strong>à<br />
lavorativa, modificando la metodologia del calcolo<br />
del trattamento previdenziale e ciò gradualmente.<br />
Non r<strong>it</strong>engo che attuando una ulteriore “espropriazione” si<br />
riesca a sanare il bilancio pubblico, ma modificando le fonti<br />
da cui attingere risorse destinate alla cassa integrazione<br />
ed assistenza, dovuta ma solo là dove necessaria, combattendo<br />
l’evasione, e se necessario chiedendo un contributo a<br />
tutti i c<strong>it</strong>tadini proporzionalmente ai redd<strong>it</strong>i di ciascuno, nel<br />
rispetto delle norme cost<strong>it</strong>uzionali.<br />
Il ricorso ad una modifica dei cosiddetti “dir<strong>it</strong>ti acquis<strong>it</strong>i”<br />
(in altri termini espropriazione!) determinerebbe reazioni<br />
certamente incontrollabili.<br />
Come si può leggere sfogliando le pagine di questo numero della rivista molti sono gli argomenti di interesse generale che<br />
l’Associazione segue e cerca di rendere comprensibili a tutti, pur nella compless<strong>it</strong>à ad esempio della materia previdenziale, che<br />
è materia sì di specialisti ma sicuramente di interesse di ognuno.<br />
Diventa sempre più importante capire cosa può cambiare per chi in pensione c’è già e soprattutto per chi ci dovrà , prima o<br />
poi, andare.<br />
Tutti i colleghi ex Banca CRT che erano in servizio già nel 1990 risultano iscr<strong>it</strong>ti al Fondo Pensioni integrativo Banca CRT<br />
che, come dice la parola, integra la pensione principale che è quella dell’INPS, per un importo non trascurabile che può<br />
rappresentare circa il 15% della pensione; è quindi importante essere aggiornati su cosa succede al Fondo Pensione.<br />
I soci possono trovare ogni giorno lavorativo della settimana qualche collega del direttivo dell’Associazione nei locali della<br />
segreteria di Via Nizza (nel corridoio che porta al CRAL) disponibili a fornire consulenza o farsi carico di approfondire con<br />
strutture della Banca e del Fondo Pensione problematiche dei singoli soci.<br />
La rivista “Nuovi incontri” viene solo a fine anno inviata a tutti gli iscr<strong>it</strong>ti al Fondo Pensione (circa 6.000) ma viene pubblicata<br />
ed inviata ai soli associati alla Associazione con cadenza trimestrale: molti quindi perdono notizie utili od interessanti.<br />
Noi che vi scriviamo, e che siamo i rappresentanti nella Associazione dei colleghi ancora in servizio, r<strong>it</strong>eniamo che proprio<br />
questi colleghi dovrebbero avere a cuore le sorti del nostro Fondo Pensioni, per cui inv<strong>it</strong>iamo i non associati a valutare<br />
l’util<strong>it</strong>à di associarsi ed a tutti confermiamo la nostra disponibil<strong>it</strong>à per portare all’attenzione della Associazione eventuali<br />
problematiche o fornire informazioni di cui necess<strong>it</strong>ino.<br />
I motivi non mancano sia per i pensionati che per i colleghi in servizio non iscr<strong>it</strong>ti per decidere di associarsi; ci potete trovare<br />
ai seguenti numeri telefonici: Sasso Giordana 348.5865635 e Gola Gianpiero 348.0117102.<br />
Per quanto riguarda l’iscrizione come soci vi segnaliamo la presenza del modello di adesione sul s<strong>it</strong>o dell’Associazione<br />
all’indirizzo: www.aspenscrt.<strong>it</strong> alla voce modulistica, oppure richiederlo alla segreteria dell’Associazione al n. telefonico<br />
011.6624668 o direttamente agli scriventi, trasmettendolo poi compilato alla segreteria della Associazione stessa; vi ricordiamo<br />
che per i soci in servizio il costo annuo è veramente piccola cosa, essendo ancora contenuto in g 20.
6<br />
Giorgio Viotto<br />
Nuovo regime di decorrenza delle <strong>pensioni</strong>:<br />
quali effetti economici comporta<br />
Come si ricorderà, in questi ultimi 2 anni ripetuti interventi<br />
del Governo hanno spostato in avanti la data di accesso<br />
alla pensione.<br />
Nel 2010, con la creazione delle così dette “finestre mobili”<br />
che si applicano a chi matura i requis<strong>it</strong>i dal 1 gennaio 2011 in<br />
poi, i lavoratori dipendenti conseguono il dir<strong>it</strong>to alla decorrenza<br />
del trattamento <strong>pensioni</strong>stico, di anzian<strong>it</strong>à o di vecchiaia,<br />
trascorsi 12 mesi dalla data di maturazione dei requis<strong>it</strong>i<br />
anagrafici e contributivi; la Legge 111/2011 ha provveduto a<br />
spostare ulteriormente in avanti la finestra di usc<strong>it</strong>a per i lavoratori<br />
che raggiungeranno i 40 anni di contributi dal 1 gennaio<br />
2012 in poi, aggiungendo un mese per ognuno degli anni compresi<br />
tra il 2012 e il 2014, quindi sino a 3 mesi; da settembre si<br />
è anche aggiunto l’incremento per le sole donne al fine di equiparare<br />
dal 2025 agli uomini l’usc<strong>it</strong>a dal lavoro a 65 anni.<br />
Ma tutto questo che effetto economico ha sui colleghi/e esodati<br />
che andranno in pensione in una data successiva a quando<br />
previsto al momento della scelta di adesione all’esodo?<br />
La legge 122 del 30 luglio 2010 aveva previsto che la precedente<br />
normativa, che riservava una salvaguardia economica<br />
ai lavoratori in mobil<strong>it</strong>à, venisse applicata ai primi 10.000<br />
lavoratori, di qualunque settore – dell’industria, artigianato o<br />
dei servizi – che maturavano i requis<strong>it</strong>i di accesso alla pensione<br />
a decorrere dal 1 gennaio 2011.<br />
Alla fine di ottobre l’INPS ha emanato una circolare alle pro-<br />
Dove siamo<br />
prie sedi al fine di chiarire le modal<strong>it</strong>à di applicazione della<br />
salvaguardia del nuovo regime delle decorrenze del dir<strong>it</strong>to alla<br />
pensione, spiegando chi sono i 10.000 fortunati, individuandoli<br />
in quelli che hanno cessato il lavoro alla data del 30<br />
ottobre 2008; per gli altri si auspica un provvedimento del<br />
Governo che preveda la copertura economica per soddisfare<br />
le altre posizioni che si trovano nella stessa s<strong>it</strong>uazione (qualche<br />
decina di migliaia).<br />
Il provvedimento del 2010 con lo sl<strong>it</strong>tamento dei 12 mesi in<br />
Unicred<strong>it</strong> dovrebbe essere stato in buona parte neutralizzato,<br />
facendo uscire per esodo i colleghi alcuni mesi dopo rispetto<br />
alla data a suo tempo prevista, ma per l’ultimo provvedimento<br />
di settembre 2011 nulla risulta ancora deciso. Quindi tutti gli<br />
esodati Unicred<strong>it</strong> cessati dal lavoro dal 1° novembre 2008 e<br />
che devono ancora maturare il requis<strong>it</strong>o alla pensione non hanno<br />
per ora certezza che i mesi di sl<strong>it</strong>tamento siano remunerati.<br />
Nel frattempo la Banca non ha assunto nessun provvedimento,<br />
per cui allo stato attuale, raggiunta la data di previsto pensionamento<br />
determinato al momento della adesione all’esodo,<br />
si apre un periodo di durata variabile per ogni esodato ove<br />
non è per ora prevista l’erogazione di assegno nè da parte<br />
dell’INPS nè da parte della Banca.<br />
Questa è la s<strong>it</strong>uazione al momento in cui scrivo e resta quindi<br />
la speranza che possa arrivare successivamente o un provvedimento<br />
legislativo o un intervento da parte Unicred<strong>it</strong>, senza<br />
dimenticare però che la s<strong>it</strong>uazione economico-finanziaria generale<br />
non è favorevole.<br />
Per raggiungere i locali dell’Associazione si entra da Via Nizza 150, tram<strong>it</strong>e il passaggio pedonale,<br />
si resta all’aperto e, andando sempre dr<strong>it</strong>to, si attraversano i due cortili, fino a raggiungere<br />
il basso fabbricato s<strong>it</strong>uato sulla sinistra in fondo al secondo cortile. Poi si sale una scala metallica<br />
che porta al primo piano (c’è anche un ascensore). Di fronte la Biblioteca. Si prosegue per un<br />
breve corridoio ed una svolta a sinistra e si è arrivati: sulla prima porta rossa sulla destra c’è la<br />
nostra insegna<br />
ExCRT&Co.<br />
Infine, ma importante, non occorre più trans<strong>it</strong>are dalle hostess dell’ingresso per farsi rilasciare il<br />
“badge” da inserire nei tornelli.
S<strong>it</strong>uazione delle cause<br />
a cura dello Studio Legale Iacoviello e Santilli<br />
Causa sul ricalcolo della pensione in base all’indenn<strong>it</strong>a’<br />
di vacanza contrattuale<br />
Altri Colleghi hanno vinto le cause per il ricalcolo della pensione<br />
in base all’indenn<strong>it</strong>à di vacanza contrattuale percep<strong>it</strong>a<br />
da coloro che sono stati collocati in pensione dal 1° gennaio al<br />
31 dicembre 1993 (come impiegati) oppure dal 1° gennaio 1993<br />
al 30 giugno 1995 come Dirigenti o Funzionari.<br />
Tutte le cause sono state vinte dai pensionati sia in primo grado<br />
che in appello, ed i Colleghi interessati hanno percep<strong>it</strong>o sia<br />
l’aumento mensile che gli arretrati con interessi e rivalutazione.<br />
Il Fondo Pensioni CRT ha proposto ricorso per Cassazione,<br />
ma questo per legge non sospende l’efficienza della sentenza,<br />
e quindi ha dovuto pagare.<br />
Non è stata ancora fissata (e ci vorranno circa tre anni) l’udienza<br />
in Cassazione sui ricorsi del Fondo.<br />
Vi sono ancora Colleghi che non hanno avviato alcuna iniziativa<br />
per ottenere questo loro dir<strong>it</strong>to.<br />
Ricordiamo a costoro che possono a loro scelta:<br />
a. avviare la causa, ricordando che l’Associazione Pensionati<br />
ha in propos<strong>it</strong>o stipulato una convenzione con Studio Legale<br />
Iacoviello, che la assiste dal 1994;<br />
b. aspettare l’es<strong>it</strong>o della Cassazione confidando che in caso<br />
di v<strong>it</strong>toria poi il Fondo si decida a pagare spontaneamente,<br />
anche se non vi sono impegni formali in questo senso. Nel<br />
frattempo occorre fare attenzione ad interrompere la prescrizione<br />
ogni 5 anni, poiché altrimenti si perde il dir<strong>it</strong>to agli arretrati.<br />
L’Associazione Pensionati è a disposizione degli iscr<strong>it</strong>ti per<br />
assisterli, quale che sia loro libera scelta fra le due ipotesi<br />
suddette.<br />
TFR - Ricalcolo<br />
Allo stesso modo stanno andando molto bene le cause sul ricalcolo<br />
del TFR, e parte degli Iscr<strong>it</strong>ti hanno già incassato le<br />
relative somme.<br />
Per coloro che avevano conservato le buste paga, le cause non<br />
hanno presentato problemi, salvo l’ipotesi che il lavoratore<br />
avesse firmato con la Banca un accordo “tombale” in cambio<br />
di un incentivo.<br />
Naturalmente le dichiarazioni firmate dai lavoratori andranno<br />
esaminate caso per caso, essendo diverse una dall’altra.<br />
Su richiesta dell’ Associazione pensionati CRT lo Studio Iacoviello<br />
è disponibile ad esaminare le singole dichiarazioni gratu<strong>it</strong>amente<br />
per gli Iscr<strong>it</strong>ti e ad esprimere un parere individuale<br />
in propos<strong>it</strong>o.<br />
Restano da definire le cause per coloro che erano privi di bu-<br />
7<br />
ste paga.<br />
In propos<strong>it</strong>o lo Studio Iacoviello ha già avviato le opportune<br />
iniziative legali per ottenere la consegna delle buste paga dalla<br />
Banca, che è tenuta a farlo per legge essendo dati personali<br />
del lavoratore ai sensi della legge sulla privacy, e provvederà<br />
ad informarVi dei relativi sviluppi.<br />
La Banca per alcune di queste cause ha già perso anche in<br />
Cassazione; malgrado ciò per i restanti casi in <strong>it</strong>inere processuale<br />
si ostina a non pagare.<br />
Quindi chi vorrà recuperare quanto dovuto dovrà necessariamente<br />
rivolgersi alla legge, oppure rinunciare al dovuto.<br />
in commissione tributaria per la tassazione della cap<strong>it</strong>alizzazione<br />
Dopo l’es<strong>it</strong>o favorevole della causa pilota in primo grado, si<br />
attende l’appello che confidiamo sia favorevole. Non dovrebbe<br />
mancare molto per la discussione.<br />
Causa solidarietà<br />
È in preparazione l’appello sulla causa promossa da numerosi<br />
Iscr<strong>it</strong>ti per condannare la Banca Unicred<strong>it</strong> a garantire i deb<strong>it</strong>i<br />
del Fondo Pensioni CRT, che al momento è stata sfavorevole.<br />
Vi daremo notizia della data dell’udienza di discussione.
8<br />
Varie fiscali, previdenziali e finanziarie<br />
Mario Alessandria<br />
La Legge 148/11 della scorsa estate prevede per le rend<strong>it</strong>e<br />
finanziarie l’accorpamento nell’unica aliquota di tassazione del<br />
20% delle aliquote precedentemente stabil<strong>it</strong>e al 12,5% e al 27%.<br />
La decorrenza viene fatta coincidere con il 1 gennaio 2012 e<br />
appos<strong>it</strong>e disposizioni trans<strong>it</strong>orie assicurano una neutral<strong>it</strong>à di<br />
imposizione per i “redd<strong>it</strong>i maturati” sino al 31 dicembre 2011.<br />
Si fa riferimento, ad esempio, a “rendimenti relativi al periodo<br />
successivo al 31/12/2011”, oppure a “risultati pos<strong>it</strong>ivi di<br />
gestione maturati a partire dal 01/01/2012”, od a “proventi<br />
divenuti esigibili a partire dal 01/01/2012”, ... ecc; si tratta di<br />
regole specifiche per ogni fattispecie di strumenti finanziari.<br />
La normativa esclude alcune categorie di t<strong>it</strong>oli e non intacca i<br />
redd<strong>it</strong>i delle forme di previdenza complementare di cui al D.<br />
Lgs. n. 252/05 (fondi pensione/pip) per i quali l’imposizione<br />
rimane all’11%.<br />
Indichiamo alcuni strumenti finanziari/prodotti sui quali si<br />
applicano gli effetti della nuova tassazione, sempre con<br />
riferimento a percettore persona fisica:<br />
Tassazione Tassazione<br />
Fino 31.12.11 Dal 01.01.12<br />
Conti Correnti<br />
Certificati di depos<strong>it</strong>o<br />
Buoni di risparmio<br />
27% 20%<br />
Pronti contro termine<br />
(a seconda<br />
12,5% 20%<br />
dell’aliquota<br />
applicata al<br />
t<strong>it</strong>olo sottostante)<br />
27%<br />
Polizze Finanziarie 12,5% 20%<br />
Gestioni patrimoniali 12,5% 20%<br />
Fondi comuni e Sicav<br />
<strong>it</strong>aliani ed esteri<br />
12,5% 20%<br />
T<strong>it</strong>oli obbligazionari 12,5% 20%<br />
e t<strong>it</strong>oli atipici<br />
(a seconda delle<br />
caratteristiche,<br />
fra cui la “durata”)<br />
27%<br />
Dividendi<br />
da partecipazioni<br />
non qualificate<br />
12,5% 20%<br />
Plusvalenze 12,5% 20%<br />
La nuova aliquota del 20% si applica sui realizzi di plusvalenze<br />
effettuati a partire dal 01/01/2012 e, per ev<strong>it</strong>are che l’aumento<br />
dell’aliquota colpisca anche le plusvalenze latenti al 31/12/<br />
2011, si potrà procedere alla rivalutazione del proprio<br />
portafoglio ai valori del 31/12/2011 (c.d. “affrancamento”) a<br />
Tassazione rend<strong>it</strong>e finanziarie<br />
condizione che la medesima scelta venga effettuata anche per<br />
eventuali fondi comuni mobiliari e SICAV.<br />
L’opzione potrà essere eserc<strong>it</strong>ata entro il 31 marzo 2012.<br />
Va da sé che eventuali minusvalenze potranno essere portate<br />
in deduzione dalle plus e dagli altri redd<strong>it</strong>i realizzati<br />
successivamente per una quota pari al 62,5% del loro<br />
ammontare.<br />
Gli effetti della c<strong>it</strong>ata Legge n. 138 non si applicano in alcuni<br />
casi molto significativi:<br />
Tassazione Tassazione<br />
Fino 31.12.11 Dal 01.01.12<br />
T<strong>it</strong>oli di Stato<br />
<strong>it</strong>aliani ed equiparati<br />
12,5% 12,5%<br />
T<strong>it</strong>oli emessi da Stati<br />
inclusi nella wh<strong>it</strong>e list<br />
12,5% 12,5%<br />
T<strong>it</strong>oli emessi da Enti<br />
terr<strong>it</strong>oriali <strong>it</strong>aliani<br />
12,5% 12,5%<br />
T<strong>it</strong>oli di risparmio<br />
per l’economia<br />
meridionale<br />
5% 5%<br />
Nel contempo, è stata rimodulata l’imposta di bollo sul depos<strong>it</strong>o<br />
t<strong>it</strong>oli tenendo conto degli strumenti finanziari immessi in base<br />
a contratti di custodia e amministrazione.<br />
L’importo viene calcolato per scaglioni in base al valore<br />
nominale o, in assenza dello stesso, con riferimento al valore<br />
di rimborso o, in ultima istanza, al costo di acquisto.<br />
Gli importi previsti restano invariati, rispetto ai valori premanovra,<br />
se il valore complessivo dei depos<strong>it</strong>i è inferiore ad<br />
euro 50.000 (euro 35,29). Si ricorda che se il valore<br />
complessivo dei depos<strong>it</strong>i è inferiore ad euro 1.000 è dovuta<br />
l’imposta di euro 1,81 mentre per ammontare inferiore ad euro<br />
77,46 si è in regime di esenzione del bollo. Occorre fare<br />
riferimento alla data di chiusura del periodo rendicontato.<br />
Nel caso invece di importi nominali o di rimborso da 50.000<br />
sino a < 150.000 euro l’imposta passa a 70,00 euro per gli anni<br />
2011/2012 e a 230,00 euro per l’anno 2013 e successivi. Per<br />
importi da 150.000 e sino a < 500.000 euro l’imposta passa a<br />
240,00 euro per gli anni 2011/2012 e a 780,00 euro per l’anno<br />
2013 e successivi.<br />
Nel caso di importi superiori a 500.000 euro l’imposta sale a<br />
680,00 euro per gli anni 2011/2012 e a 1.100,00 euro per l’anno<br />
2013 e successivi.<br />
Nel caso di t<strong>it</strong>olar<strong>it</strong>à di più depos<strong>it</strong>i presso il medesimo<br />
intermediario, l’imposta è dovuta in relazione a ciascun<br />
depos<strong>it</strong>o cumulando però i depos<strong>it</strong>i che fanno riferimento alla<br />
medesima intestazione (ogni depos<strong>it</strong>o sconta il bollo in base<br />
al saldo che presenta e su quello di maggiore consistenza viene<br />
applicata l’imposta in base al valore complessivo).
9<br />
La parola al commercialista<br />
Ancora nov<strong>it</strong>à per le detrazioni d’imposta sulle spese<br />
di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo<br />
ovvero una ristrutturazione edilizia<br />
In collaborazione con lo Studio Commercialistico Dal Zotto<br />
(studiodalzotto@fastwebnet.<strong>it</strong>).<br />
Può rimanere al vend<strong>it</strong>ore la detrazione residua del 36%<br />
Lo prevede la modifica introdotta dal Ddl. di conversione del<br />
DL 138/2011 approvato in Senato, in caso di vend<strong>it</strong>a dell’un<strong>it</strong>à<br />
immobiliare.<br />
Il testo Ddl. di conversione del DL n. 138/2011 approvato dal<br />
Senato contiene anche una misura sulla disciplina concernente<br />
gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, che danno dir<strong>it</strong>to<br />
all’ormai nota detrazione IRPEF del 36%. Si tratta, invero,<br />
di una nov<strong>it</strong>à inser<strong>it</strong>a in uno degli emendamenti approvati in<br />
Commissione Bilancio e poi riconfermata con il maxiemendamento<br />
su cui il Governo ha posto ed ottenuto la fiducia in Aula.<br />
La novella legislativa è recata dai nuovi commi 12-bis e 12-ter,<br />
che, in caso di approvazione defin<strong>it</strong>iva dell’attuale ddl di conversione,<br />
seguiranno il comma 12 dell’art. 2 del DL n. 138/2011.<br />
La prima disposizione interviene sull’art. 1, comma 7 della L.<br />
449/1997, in base al quale, in caso di vend<strong>it</strong>a dell’un<strong>it</strong>à immobiliare<br />
su cui sono stati realizzati gli interventi agevolati, la<br />
detrazione del 36% non utilizzata in tutto o in parte dal vend<strong>it</strong>ore<br />
spetta per i rimanenti periodi di imposta all’acquirente<br />
persona fisica dell’un<strong>it</strong>à immobiliare. Ciò significa che, in caso<br />
di cessione dell’immobile su cui è stata effettuata una manutenzione<br />
straordinaria o un restauro o un risanamento conservativo<br />
ovvero una ristrutturazione edilizia – tutti interventi agevolati –<br />
il dir<strong>it</strong>to alla detrazione del 36% sulle spese sostenute dal vend<strong>it</strong>ore<br />
si trasferisce al nuovo acquirente. Quest’ultimo può proseguire<br />
nella detrazione di tali spese, sino alla conclusione del periodo<br />
di rateazione, che attualmente è stabil<strong>it</strong>o in dieci rate annuali<br />
ovvero, su opzione, in cinque quote annue per gli over 75<br />
o tre rate annuali per gli over 80.<br />
Con la modifica normativa approvata dal Senato viene cambiato<br />
il testo di tale art. 1 in modo tale che, nel caso di vend<strong>it</strong>a dell’un<strong>it</strong>à<br />
immobiliare, la detrazione del 36% per i rimanenti periodi<br />
d’imposta possa o essere trasfer<strong>it</strong>a al nuovo acquirente<br />
o rimanere in capo al vend<strong>it</strong>ore, circostanza quest’ultima non<br />
consent<strong>it</strong>a in precedenza.<br />
Il comma 12-ter previsto dal testo licenziato dal Senato introduce,<br />
invece, una modifica all’art. 2, comma 5 della Finanziaria 2003<br />
(L. n. 289/2002). Tale articolo, allo stato attuale, prevede che, in<br />
caso di trasferimento per atto tra vivi dell’un<strong>it</strong>à immobiliare oggetto<br />
degli interventi di recupero del patrimonio edilizio di cui<br />
all’art. 1 della L. n. 449/1997, spettano all’acquirente persona fisica<br />
dell’un<strong>it</strong>à immobiliare esclusivamente le detrazioni non utilizzate<br />
in tutto o in parte dal vend<strong>it</strong>ore.<br />
La novella normativa recata dal comma 12-ter, coerentemente<br />
con quanto stabil<strong>it</strong>o dal comma precedente, prevede una sost<strong>it</strong>uzione<br />
del testo poc’anzi riportato, in modo tale che sia previsto,<br />
al predetto articolo 2, comma 5, che la detrazione del 36% possa<br />
essere utilizzata dal vend<strong>it</strong>ore oppure trasfer<strong>it</strong>a all’acquirente<br />
persona fisica per la parte residuante.<br />
Le modifiche normative sopra illustrate, di fatto, non alterano in<br />
alcun modo il gett<strong>it</strong>o, atteso che la detrazione del 36% rimane<br />
sempre la stessa e nella medesima misura, ma aggiungono un<br />
nuovo elemento di valutazione nelle compravend<strong>it</strong>e immobiliari.<br />
Così, il vend<strong>it</strong>ore potrebbe pattuire con l’acquirente di<br />
riservare a sé il dir<strong>it</strong>to di proseguire la detrazione già iniziata,<br />
in cambio di una riduzione del prezzo di vend<strong>it</strong>a dell’immobile.<br />
La misura, quindi, potrebbe anche finire per stimolare, in qualche<br />
modo, le transazioni immobiliari.<br />
Al di là di tale aspetto, ciò che è forse più importante, in attesa di<br />
chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate e sempreché la misura<br />
venga defin<strong>it</strong>ivamente approvata nell’<strong>it</strong>er di conversione del<br />
decreto, è che le parti contraenti formalizzino, magari nel compromesso<br />
o nel rog<strong>it</strong>o notarile, l’eventuale accordo con cui si<br />
è scelto di attribuire il dir<strong>it</strong>to alla prosecuzione della detrazione<br />
del 36% al vend<strong>it</strong>ore piuttosto che all’acquirente, al fine di ev<strong>it</strong>are<br />
possibili recuperi da parte del Fisco, in sede di controllo<br />
formale ex articolo 36-ter del DPR 600/1973, ed eventuali contenziosi<br />
con l’altra parte contraente.<br />
Ancora nov<strong>it</strong>à per quanto riguarda la procedura per poter<br />
accedere alla agevolazione fiscale, finalmente una<br />
semplificazione ma con attenzione alla documentazione<br />
da tenere.<br />
In relazione alla detrazione IRPEF del 36% per gli interventi di<br />
recupero del patrimonio edilizio, l’art. 7, comma 2 del<br />
DL n. 70/2011 (c.d. “Decreto Sviluppo”) pubblicato nella G.U.<br />
n. 11, sopprime:<br />
- l’obbligo di inviare la comunicazione di inizio lavori al Centro<br />
Operativo dell’Agenzia delle Entrate di Pescara;<br />
- l’obbligo di indicare distintamente, nelle fatture relative ai lavori<br />
agevolati, il costo della manodopera.<br />
In mer<strong>it</strong>o all’abolizione della comunicazione preventiva al Centro<br />
Operativo di Pescara, la lett. q) del c<strong>it</strong>ato art. 7, comma 2,<br />
modificando l’art. 1, comma 1, lett. a) del DM 18 febbraio 1998<br />
n. 41, dispone che, ai fini dell’agevolazione in questione, è obbligatorio<br />
indicare nella dichiarazione dei redd<strong>it</strong>i alcuni dati<br />
prima contenuti nella comunicazione di inizio lavori ed in particolare:<br />
- i dati catastali identificativi dell’immobile oggetto di intervento;<br />
- nel caso in cui i lavori siano effettuati dal detentore (es. conduttore),<br />
anziché dal possessore, gli estremi di registrazione
10<br />
10<br />
dell’atto che cost<strong>it</strong>uisce il t<strong>it</strong>olo per la detenzione (es. contratto<br />
di locazione);<br />
- gli altri dati richiesti ai fini del controllo della detrazione (la<br />
locuzione utilizzata dal decreto appare generica e non viene specificato<br />
quali siano gli ulteriori dati che devono essere indicati<br />
nella dichiarazione).<br />
Alcuni dati vanno ora indicati nella dichiarazione dei redd<strong>it</strong>i<br />
Dovranno essere conservati ed esib<strong>it</strong>i, su richiesta degli uffici,<br />
i documenti che saranno indicati in un appos<strong>it</strong>o provvedimento<br />
dell’Agenzia delle Entrate. Tale provvedimento dovrebbe chiarire<br />
se i documenti che cost<strong>it</strong>uivano allegati obbligatori alla comunicazione<br />
di inizio lavori (soppressa) rientrino comunque tra<br />
quelli da conservare ed esibire su richiesta degli uffici a cura del<br />
contribuente, un<strong>it</strong>amente alle fatture o ricevute fiscali comprovanti<br />
le spese sostenute per gli interventi agevolati ed alla ricevuta<br />
dei bonifici di pagamento, per cui l’obbligo di conservazione<br />
è stabil<strong>it</strong>o, ora come allora, dall’art. 1, comma 1, lett. b) del<br />
DM 18 febbraio 1998 n. 41.<br />
In relazione alla soppressione dell’obbligo di indicare in fattura<br />
Qualcuno di noi avrà certamente ricevuto una cartella esattoriale:<br />
cosa cambia?<br />
Dagli atti emessi dal 1° ottobre 2011 parte il nuovo sistema, e<br />
occorrerà versare le somme entro il termine per il ricorso.<br />
Si avvicina il momento di decorrenza dei nuovi accertamenti<br />
“esecutivi”: infatti, in base all’art. 29 del DL 78/2010, così come<br />
modificato dal DL 98/2011, per gli avvisi di accertamento emessi<br />
dal 1° ottobre 2011 e relativi ai periodi d’imposta in corso al<br />
31 dicembre 2007 scatta il nuovo sistema.<br />
Come nov<strong>it</strong>à preminente, dunque, il contribuente dovrà versare<br />
le somme entro il termine per il ricorso. Presumibilmente, occorrerà<br />
utilizzare il modello F24, con i codici tributo che l’Agenzia<br />
delle Entrate provvederà ad ist<strong>it</strong>uire.<br />
Vale la pena di rammentare che lo spartiacque è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dall’emissione<br />
del provvedimento, quindi dalla data in cui il funzionario<br />
competente ha sottoscr<strong>it</strong>to l’atto, essendo, di conseguenza,<br />
priva di rilievo la data di notifica.<br />
Inoltre, è importante ricordare che la cartella di pagamento non<br />
scomparirà del tutto, anzi, rimarrà in vigore per una gran parte<br />
delle procedure impos<strong>it</strong>ive.<br />
Schematizzando:<br />
- negli avvisi di accertamento imposte sui redd<strong>it</strong>i, IVA, IRAP,<br />
scatterà il nuovo sistema;<br />
- negli avvisi di accertamento sulle imposte d’atto (registro,<br />
successioni, donazioni, ipocatastali), rimane in vigore il “vecchio”<br />
sistema, almeno per ora, quindi alla notifica dell’atto seguiranno<br />
il ruolo e la cartella esattoriale;<br />
- nelle liquidazioni e nei controlli formali delle dichiarazioni,<br />
nulla muta, quindi ci potrà essere la diretta notifica della cartella<br />
di pagamento.<br />
Ora può essere utile riepilogare, per sommi capi, le caratteristiche<br />
salienti del nuovo assetto esattivo.<br />
il costo della manodopera, si osserva che tale obbligo è stato<br />
introdotto a decorrere dalle spese sostenute dal 4 luglio 2006 (si<br />
veda l’art. 35, commi 19 e 20 del DL 4 luglio 2006 n. 223, convert<strong>it</strong>o<br />
nella L. 4 agosto 2006 n. 248) ed è stato in segu<strong>it</strong>o confermato<br />
dall’art. 1, comma 388 della L. n. 296/2006 (Finanziaria 2007), in<br />
relazione alla proroga dell’agevolazione per l’anno 2007, dall’art. 1<br />
comma 19 della L. n. 244/2007 (Finanziaria 2008), in relazione alla<br />
proroga dell’agevolazione per gli anni 2008-2010 (e 2011) e dall’art.<br />
2, comma 10, lett. a) e b) della L. n. 191/2009 (Finanziaria<br />
2010), in relazione alla proroga dell’agevolazione per l’anno<br />
2012. Poiché il DL n. 70/2011 abroga l’art. 1, comma 19 della L. n.<br />
244/2007, sembrerebbe che per le spese sostenute in relazione a<br />
fatture emesse tra il 4 luglio 2006 ed il 31 dicembre 2007 permanga<br />
l’obbligo di indicare il costo della manodopera in fattura.<br />
Si ricorda che l’indicazione del costo della manodopera cost<strong>it</strong>uiva<br />
una condizione indefettibile (a pena di decadenza) per il dir<strong>it</strong>to<br />
alla detrazione.<br />
Quindi semplificazione sì, ma conserviamo tutta la documentazione<br />
con attenzione.<br />
Accertamenti «esecutivi» quasi pronti per il debutto<br />
In primo luogo, le somme contestate nell’atto dovranno essere<br />
versate entro il termine per il ricorso, di norma entro sessanta<br />
giorni dalla notifica del provvedimento, termine che può divenire<br />
“mobile” a causa delle diverse ipotesi di sospensione previste<br />
dalla legge, prime fra tutte la sospensione di 90 giorni da domanda<br />
di adesione e la sospensione feriale dei termini. L’intens<strong>it</strong>à<br />
degli importi da versare è legata al fatto che il contribuente<br />
abbia o meno presentato ricorso, non a caso:<br />
- se il ricorso non viene fatto, il contribuente deve versare tutte<br />
le somme contestate;<br />
- se il ricorso viene notificato, occorre versare un terzo delle<br />
somme vantate a t<strong>it</strong>olo di imposta e nulla per le sanzioni, che<br />
verranno richieste nella misura dei due terzi dopo la sentenza<br />
della Provinciale.<br />
Esecuzione sospesa per 270 giorni.<br />
Sul versante più propriamente esattivo, decorsi trenta giorni<br />
dal termine ultimo per il pagamento (di norma, novanta giorni<br />
dalla notifica dell’accertamento), gli importi verranno dati in<br />
carico a Equ<strong>it</strong>alia, che, se del caso, procederà con la riscossione<br />
coattiva. E qui emerge la principale anomalia del sistema: solo a<br />
questo punto il contribuente potrà chiedere di versare le somme<br />
in forma dilazionata.<br />
Per espressa previsione dell’art. 29 del DL 78/2010, la sola espropriazione<br />
è sospesa, automaticamente, per un periodo di 180 giorni<br />
dal momento di affidamento del cred<strong>it</strong>o, quindi per un periodo<br />
che, di norma, coincide con 270 giorni dalla data di notifica<br />
dell’accertamento.<br />
La sospensione riguarda la sola espropriazione, pertanto Equ<strong>it</strong>alia<br />
ha il via libera, in costanza dei presupposti di legge, per bloccare<br />
i veicoli del contribuente e per disporre le ipoteche. La suddetta<br />
sospensione si verifica in via automatica ed è insensibile<br />
alla presentazione del ricorso.
Giusto Seminara<br />
La conciliazione facoltativa... è obbligatoria<br />
Con decorrenza dal 20 marzo 2011 è entrata in vigore la<br />
normativa, contenuta nel decreto legislativo 4 marzo 2010<br />
n. 28, che obbliga i c<strong>it</strong>tadini, le Società, gli Enti, ecc., insomma<br />
tutti, a ricorrere al “mediatore” per un tentativo<br />
di conciliazione delle l<strong>it</strong>i. Tale obbligo, tuttavia, sino al 19<br />
marzo 2012 sarà relativo alle l<strong>it</strong>i concernenti i dir<strong>it</strong>ti reali<br />
(proprietà, usufrutto, ipoteche, …), successioni e divisioni,<br />
patti di famiglia, locazioni, comodati, aff<strong>it</strong>to di aziende, risarcimento<br />
dei danni derivanti da responsabil<strong>it</strong>à medica e<br />
da diffamazione a mezzo stampa o con altro mezzo di pubblic<strong>it</strong>à,<br />
contratti assicurativi, bancari e finanziari. Dal 20<br />
marzo 2012 sarà anche obbligatorio rivolgersi al “mediatore”<br />
per il tentativo di conciliazione relativo alle controversie<br />
in materia di condominio e di risarcimento dei danni<br />
derivanti dalla circolazione di veicoli e natanti.<br />
Restano esclusi dall’obbligo del ricorso al tentativo di conciliazione<br />
i procedimenti che riguardano le ingiunzioni (di<br />
pagamento e di consegna) e le relative eventuali opposizioni,<br />
le convalide di licenza o di sfratto, i procedimenti possessori,<br />
le opposizioni e gli incidenti di cognizione relativi<br />
all’esecuzione forzata, i procedimenti in camera di consiglio<br />
e le azioni civili eserc<strong>it</strong>ate nei procedimenti penali.<br />
Il motivo che ha spinto il Governo ad assumere il provvedimento<br />
in esame, auspicato e sugger<strong>it</strong>o dalla direttiva comun<strong>it</strong>aria<br />
2008/52/CE, è fondamentalmente la consapevolezza<br />
dei danni determinati alla economia privata e alle aziende<br />
dai r<strong>it</strong>ardi della amministrazione della giustizia, da cui la<br />
necess<strong>it</strong>à di ricorrere ad una risoluzione extragiudiziale in<br />
materia civile e commerciale più rapida e risolutiva. Basti<br />
pensare che per ultimare una procedura di recupero cred<strong>it</strong>i<br />
in Italia sono necessari in media 1210 giorni (da uno studio<br />
della Banca Mondiale si evince che in tema l’Italia è prima<br />
in classifica, segu<strong>it</strong>a dalla Spagna con 515 giorni, dalla Cina<br />
con 406 giorni ecc. sino agli USA con 300 giorni!). Inoltre,<br />
in Italia risultano pendenti 11 milioni di processi di cui oltre<br />
la metà riguardano cause civili e che, anche solo in primo<br />
gardo, per risolvere un giudizio in media sono necessari tre<br />
anni; un po’ meno per le cause di previdenza, molto di più<br />
per i procedimenti esecutivi immobiliari (circa 5 anni!).<br />
Altro motivo determinante il ricorso alla “mediazione” è il<br />
costo elevatissimo dell’amministrazione della giustizia che<br />
in Italia, dalle indagini esper<strong>it</strong>e dalla Banca Mondiale a mezzo<br />
delle proprie speciali Commissioni, ammonta a ben 4<br />
miliardi e 88 milioni di euro, con la conseguenza che anche<br />
in questo siamo primi nella classifica rispetto a Francia (3<br />
miliardi e 350 milioni), Spagna (2 miliardi e 983 milioni),<br />
11<br />
11<br />
Olanda (1 miliardo e 13 milioni).<br />
Il mancato ricorso all’organismo di mediazione determina<br />
la improcedibil<strong>it</strong>à della domanda giudiziale.<br />
In altri termini, il fatto che parte attrice non abbia fatto ricorso<br />
al tentativo di conciliazione, rilevato dal magistrato<br />
ad<strong>it</strong>o d’ufficio o a segu<strong>it</strong>o di eccezione della parte convenuta,<br />
fa sospendere il giudizio ed in conseguenza il giudice<br />
inv<strong>it</strong>a le parti a proporre l’istanza di mediazione entro 15<br />
giorni e rinvia il proseguo del giudizio, in mancanza di conciliazione,<br />
sino alla scadenza del termine previsto per la detta<br />
procedura. Qualora la domanda giudiziale sia stata proposta<br />
in pendenza del tentativo di conciliazione, il magistrato,<br />
sospeso il giudizio, rinvia ad una udienza in data successiva<br />
allo scadere dei quattro mesi previsti.<br />
A nessuno sfugge l’importanza data dal legislatore al nuovo<br />
ist<strong>it</strong>uto, il che è confermato dalla disposizione contenuta<br />
al punto 2 dell’art. 5, là dove è prevista la facoltà anche del<br />
giudice d’appello di inv<strong>it</strong>are le parti a ricorrere alla mediazione<br />
quando r<strong>it</strong>iene che possano esserci i presupposti, tenuto<br />
conto del comportamento delle parti, della natura della<br />
causa, ecc.<br />
Prima di procedere alla analisi del nuovo ist<strong>it</strong>uto, è bene<br />
sottolineare come lo stesso provvedimento in esame confermi<br />
valido il ricorso facoltativo alla mediazione per la<br />
conciliazione delle controversie civili e commerciali e delle<br />
procedure di reclamo previste dalle carte dei servizi: la differenza<br />
sostanziale tra la mediazione obbligatoria e la facoltativa<br />
sta oltre che nella procedura, disciplinata dalla carta<br />
dei servizi, nel fatto che a mediare, nella obbligatoria, sarà<br />
un organismo terzo ed imparziale.<br />
Iter formativo del D.L.<br />
La Legge 18 giugno 2009, n.69, in tema di “sviluppo economico,<br />
semplificazione, compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à nonché in materia<br />
di processo civile” all’art.60 delega al Governo di emanare<br />
le norme in “materia di mediazione e conciliazione delle<br />
controversie civili e commerciali”. Nel detto provvedimento<br />
sono dettati i principi cui devono uniformarsi le disposizioni<br />
delegate, non ultimi quelli dettati dalla normativa<br />
comun<strong>it</strong>aria; e a tali disposizioni puntualmente si attiene<br />
il Governo (vista la direttiva 2008/52/CE, vista la<br />
preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri del<br />
28.10.2009, acquis<strong>it</strong>i i pareri delle competenti Commissioni<br />
della Camera e del Senato, vista la deliberazione del<br />
Consiglio dei Ministri in data 19.2.2010 e sulla proposta<br />
del Ministro della Giustizia) nell’emanare il decreto legislativo<br />
28/2010.
12<br />
12<br />
La conciliazione obbligatoria<br />
Lim<strong>it</strong>iamo l’informativa alla procedura indicata dal D.L. in<br />
esame.<br />
\Il legale al quale si è rivolto chi ha interesse alla tutela di<br />
un dir<strong>it</strong>to disponibile, all’atto del conferimento dell’incarico<br />
deve informare il cliente dell’obbligo del ricorso alla<br />
conciliazione (procedura, durata, agevolazioni fiscali,<br />
ecc.), facendo sottoscrivere una dichiarazione dalla quale<br />
risulti l’avvenuta completa informativa: tale documento<br />
dovrà essere prodotto un<strong>it</strong>amente all’atto introduttivo del<br />
giudizio.<br />
La domanda di mediazione deve essere presentata mediante<br />
depos<strong>it</strong>o presso un organismo di mediazione, la cui<br />
scelta è devoluta, concordemente o singolarmente, alle parti<br />
interessate, senza attribuzione di competenza per terr<strong>it</strong>orio,<br />
bensì a giudizio delle stesse parti o del singolo. L’istanza<br />
di mediazione, ovviamente, deve indicare, oltre che l’organismo,<br />
le parti e l’oggetto della pretesa. Se esistono più<br />
istanze di mediazione relative allo stesso oggetto o controversia,<br />
la mediazione si svolge davanti all’organismo che è<br />
stato per primo interessato della questione ed a tal fine si fa<br />
riferimento alla data di ricezione dell’istanza.<br />
La durata del procedimento di mediazione non può essere<br />
superiore a quattro mesi, che decorrono dalla data di presentazione<br />
dell’istanza.<br />
La nomina del mediatore ad opera del capo dell’organismo<br />
cui è stata rivolta l’istanza ha luogo entro 15 giorni dal<br />
suo depos<strong>it</strong>o un<strong>it</strong>amente alla fissazione della data del primo<br />
incontro tra le parti.<br />
Del depos<strong>it</strong>o dell’istanza e del provvedimento del capo dell’organismo<br />
viene data notizia all’altra parte “con qualsiasi<br />
mezzo idoneo ad assicurarne la recezione, anche a cura della<br />
parte istante”.<br />
Il procedimento è informale e si svolge presso la sede indicata<br />
dal regolamento di procedura dell’organismo.<br />
Comp<strong>it</strong>o del mediatore, ovviamente, è quello di adoperarsi<br />
“affinchè le parti raggiungano un accordo amichevole”<br />
per la definizione della controversia. Il mediatore può avvalersi<br />
di esperti iscr<strong>it</strong>ti negli albi dei consulenti dei tribunali:<br />
essi vengono retribu<strong>it</strong>i secondo quanto stabil<strong>it</strong>o nei regolamenti<br />
di procedura dell’organismo.<br />
La mancata comparizione della parte convocata, senza un<br />
giustificato motivo, può essere valutata quale argomento di<br />
prova nel successivo giudizio.<br />
Conciliazione –<br />
Se si raggiunge un accordo, al processo verbale si allega<br />
il testo dell’accordo stesso. Se non si raggiunge l’accordo<br />
il mediatore può formulare una proposta di conciliazione,<br />
atto che può in qualsiasi momento della procedura<br />
essere richiesta dalle parti. Entro sette giorni dalla<br />
comunicazione della proposta le parti devono far pervenire<br />
la propria accettazione; il mancato riscontro cost<strong>it</strong>uisce<br />
rifiuto.<br />
L’accordo, per avere efficacia di t<strong>it</strong>olo esecutivo deve essere<br />
omologato con decreto dal Presidente del Tribunale nel<br />
cui circondario ha sede l’organismo chiamato a mediare.<br />
Le conseguenze della mancata definizione della controversia<br />
mediante accordo od accettazione della proposta<br />
di conciliazione avanzata dal mediatore sono varie, forse<br />
anche non in ordine di importanza: le lungaggini procedurali<br />
del giudizio ordinario, le spese legali e di procedura,<br />
nessuna agevolazione fiscale, maggiori spese per la mancata<br />
accettazione della proposta di conciliazione, il fatto che<br />
la mancata comparizione nella procedura di mediazione può<br />
cost<strong>it</strong>uire prova a sfavore di chi non è comparso.<br />
Costi e agevolazioni fiscali.<br />
La procedura di mediazione non è oggetto di gravami fiscali<br />
di qualsiasi natura (bolli, tasse, dir<strong>it</strong>ti). Il verbale di accordo,<br />
se il valore non supera i 50.000 euro, è esente da<br />
tassa di registro. Le spese della procedura sono deducibili<br />
ai fini IRPEF.<br />
Spetta all’organismo pubblico ed a quello privato, se la materia<br />
da trattare è una di quelle per le quali è previsto l’obbligo<br />
del ricorso alla procedura di conciliazione, una indenn<strong>it</strong>à<br />
fisata con decreto ministeriale: allo stato è previsto un<br />
minimo di 65 euro per ciascuna parte se la causa non supera<br />
il valore di 1000 euro, sino a 92oo euro se il valore della<br />
causa supera i 5 milioni di euro.<br />
Per il ricorso alla mediazione facoltativa valgono le tariffe<br />
che i privati prevedono nel loro<br />
regolamento.<br />
Comunque, se l’affare trattato è importante e complesso od<br />
in caso di successo della mediazione l’indenn<strong>it</strong>à può essere<br />
aumentata sino ad un quinto ed in caso di mancata comparizione<br />
delle parti può essere ridotta di un terzo.<br />
In caso di successo della mediazione alle parti spetta un<br />
cred<strong>it</strong>o di imposta nella misura che anno per anno viene<br />
determinata dal Ministero della Giustizia in base alle risorse<br />
economiche destinate all’amministrazione della giustizia<br />
stessa ed all’importanza dell’affare trattato: in ogni caso,<br />
detto cred<strong>it</strong>o non può superare i 500 euro.<br />
CONSIDERAZIONI FINALI<br />
Il provvedimento esaminato evidenzia, in effetti, l’insuccesso<br />
del sistema giudiziario e tenta di arginarne le conseguenze,<br />
ma anche di attenuare la l<strong>it</strong>igios<strong>it</strong>à che non è solo<br />
caratteristica della civiltà med<strong>it</strong>erranea, ma può anche essere<br />
il risultato di uno stato di disagio sociale, economico,<br />
etico, pol<strong>it</strong>ico, finanziario.
Riflessione sui 150 anni dell’un<strong>it</strong>à d’Italia<br />
di Pietro Rosso<br />
Da giovanotto, poco più che imberbe, ho partecipato con entusiasmo<br />
alla celebrazione del centenario dell’un<strong>it</strong>à d’Italia. Era un’Italia<br />
diversa dall’attuale. Il 1961 rappresentava il punto d’arrivo di<br />
quel periodo storicamente chiamato “della ricostruzione”. L’Italia<br />
era usc<strong>it</strong>a dalla seconda guerra mondiale in macerie, anche se, successivamente,<br />
qualche revisionista affermò che le macerie non erano<br />
poi così tante, io, a Torino, le ho viste e posso dire che c’erano<br />
ed erano molte. La ricostruzione, dal 1945 in poi, avvenne prima di<br />
tutto sul piano pol<strong>it</strong>ico-ist<strong>it</strong>uzionale, con una nuova Cost<strong>it</strong>uzione<br />
repubblicana e democratica e poi su quello economico. Lavoravano<br />
tutti, in quei tempi, contadini, operai e dirigenti con l’unico obiettivo<br />
di risollevare le sorti del Paese.<br />
L’esposizione di Italia 61 con i due palazzi, Nervi e Vela, la monorotaia,<br />
la teleferica di Cavoretto e tutti quei padiglioni zeppi di<br />
meraviglie tecniche, rappresentava un messaggio al mondo intero<br />
che l’Italia c’era, era risorta e che era proiettata verso un futuro<br />
migliore.<br />
In effetti si può dire che, tra l’inconsapevolezza della maggior parte<br />
degli <strong>it</strong>aliani, stava iniziando il “boom economico” periodo in cui<br />
si sarebbero ridotte, lentamente ma costantemente, le sacche di povertà<br />
e di ignoranza ed una più equa distribuzione del redd<strong>it</strong>o avrebbe<br />
migliorato la v<strong>it</strong>a di tutti gli <strong>it</strong>aliani.<br />
Tutt’altra Italia quella che celebra il centocinquantenario dell’Un<strong>it</strong>à:<br />
la crisi economica, l’etica della pol<strong>it</strong>ica ai minimi,il deb<strong>it</strong>o pubblico<br />
al massimo livello, la disoccupazione giovanile, il precariato,<br />
ponti che non si fanno, trafori che non si vogliono, gente che inneggia<br />
alla secessione, il problema non risolto dell’immigrazione, clandestina<br />
e non, giudici corrotti e corruttori di giudici, Ministri della<br />
Repubblica che appenna sentono l’inno nazionale alzano il d<strong>it</strong>o<br />
medio. La lista sarebbe ancora lunga, ma tanto basterebbe per r<strong>it</strong>e-<br />
13<br />
13<br />
nere che, se dopo 150 anni l’Italia è questa, ci sarebbe ben poco da<br />
festeggiare e che tutti quei morti per l’Un<strong>it</strong>a e per la Resistenza<br />
sarebbero morti invano.<br />
Ma poi è arrivato quel fatidico 17 Marzo e vi è stata un’esplosione<br />
di patriottismo. Esplosione, tanto inattesa quanto benefica, quasi ad<br />
esorcizzare i gravi problemi che affliggono il Paese. Bandiere tricolori<br />
ovunque, inno nazionale suonato e cantato come mai prima. Io<br />
stesso, malgrado il mio scetticismo, mi sono lasciato coinvolgere in<br />
questa ondata di patriottismo ed ho partecipato con entusiasmo a<br />
parecchie delle tante celebrazioni e raduni: la festa della Repubblica<br />
con le frecce tricolori, il raduno degli alpini con la loro immensa<br />
(con qualche aiuto esterno) simpatia, il raduno della Cavalleria o<br />
perlomeno quello che è rimasto della Cavalleria, i Lancieri di Montebello<br />
con i loro magnifici cavalli, il raduno dei Bersaglieri con le<br />
loro splendide fanfare, il raduno dei Carabinieri ed in particolare lo<br />
spettacolare carosello del loro reparto a cavallo. È stato ed è, perché<br />
non è ancora fin<strong>it</strong>a, un tripudio di folla. Mai avrei pensato ad una<br />
partecipazione popolare così massiccia e soprattutto intrisa di un<br />
sentimento patriottico che si credeva ormai sop<strong>it</strong>o. Devo dire che<br />
ho rivissuto la magica atmosfera del 1961 e quella delle Olimpiadi<br />
del 2006. Tutto ciò ha coinvolto in modo particolare i torinesi, i<br />
quali, da sempre sono fieri che la loro c<strong>it</strong>tà sia stata tra le maggiori<br />
artefici del Risorgimento; ma ormai, dei cosiddetti torinesi, quelli<br />
che risiedono nella c<strong>it</strong>tà da più generazioni, non è rimasto che una<br />
minoranza e quindi tutta quella folla è parte di una società eterogenea,<br />
composta da c<strong>it</strong>tadini provenienti da tutt’Italia e non solo. Ho<br />
visto etnie provenienti da tutto il mondo: dall’Africa, dal Mediooriente<br />
e dall’Asia, dall’America del Sud ed altre ancora. Trattasi<br />
ormai di una società multietnica e secondo alcuni Torino è per questo<br />
la più europea delle c<strong>it</strong>tà <strong>it</strong>aliane. Non so se sia vero, verrebbe<br />
da dire “esageruma nen”, però questa è la realtà e con questa ci si<br />
deve confrontare.<br />
Tale entusiastica partecipazione, manifestatasi con la quasi totale,<br />
salvo qualche servizio del TG Regionale, assenza della Rai, mi ha<br />
fatto superare lo scetticismo iniziale, è stata come un’iniezione di<br />
fiducia per il futuro. Con una popolazione del genere sarebbe del<strong>it</strong>tuoso<br />
non risolvere i problemi che prima ho, sia pur parzialmente,<br />
elencato e che comunque devono essere affrontati nel migliore dei<br />
modi per i bene di tutti gli <strong>it</strong>aliani (come Cost<strong>it</strong>uzione comanda),<br />
altrimenti l’alternativa è il fallimento del Paese Italia.
14<br />
14<br />
Dott. Davide Libro - Odontoiatra<br />
L’implantologia è una tecnica chirurgica<br />
atta a sost<strong>it</strong>uire gli elementi dentari<br />
mancanti attraverso l’inserimento di impianti<br />
nell’osso mandibolare o mascellare.<br />
L’impianto è una v<strong>it</strong>e in t<strong>it</strong>anio filettata<br />
all’esterno e all’interno che, inser<strong>it</strong>a<br />
nell’osso, permette di sostenere nel<br />
tempo una riabil<strong>it</strong>azione protesica fissa<br />
come una corona dentale in ceramica, o<br />
mobile come una protesi totale e di sottoporla<br />
al carico masticatorio. La possibil<strong>it</strong>à<br />
di inserire impianti in t<strong>it</strong>anio all’interno<br />
dell’osso e di ottenere una osteointegrazione<br />
è stata scoperta casualmente<br />
circa 40 anni fa dal chirurgo svedese Per<br />
Ingvar-Branemark.<br />
Egli fu il primo a studiare l’osteointegrazione, cioè l’integrazione<br />
del t<strong>it</strong>anio con il tessuto osseo, e ancora oggi è considerato<br />
dagli odontoiatri di tutto il mondo il padre dell’implantologia<br />
moderna.<br />
Da allora sono stati inser<strong>it</strong>i milioni di impianti nel mondo, permettendo<br />
la riabil<strong>it</strong>azione protesica di altrettanti pazienti.<br />
L’adozione di sistemi implantari e di protocolli operativi ben<br />
collaudati ha permesso di lim<strong>it</strong>are gli insuccessi e di ampliare<br />
le ricerche in amb<strong>it</strong>o mondiale.Tra le diverse tecniche implantari<br />
è però opportuno<br />
ricordare che la metodica<br />
Branemark, sviluppata<br />
dall’azienda<br />
Nobelbiocare, è la più<br />
testata e studiata con<br />
oltre 40 anni di studi<br />
scientifici sull’osteointegrazione,<br />
anche se si<br />
possono ricordare numerose<br />
altre aziende<br />
come la 3I, la Strauman<br />
(oggi sono circa 300)<br />
ognuna con la propria<br />
valida tecnologia.<br />
Il presupposto per l’inserimento dell’impianto è la presenza di<br />
una adeguata quant<strong>it</strong>à di osso, e poi vi sono delle controindicazioni<br />
relative quali il fumo (riduce notevolmente la percentuale<br />
di successi), malattie sistemiche non compensate (diabete,<br />
ipertensione, malattie cardiache sono le principali) l’utilizzo<br />
di alcuni farmaci (difosfonati), giovani con meno di 18 anni.<br />
Pensa alla salute!<br />
Implantologia in odontoiatria<br />
In caso di grave carenza ossea è possibile valutare interventi<br />
di ricostruzione maxillo-facciale, anche se molto complessi<br />
come il prelievo dalla cresta Iliaca.In caso di lieve carenza è<br />
possibile attuare la rigenerazione ossea guidata, tram<strong>it</strong>e l’apposizione<br />
di appos<strong>it</strong>e membrane protettive che favoriscono la<br />
ricresc<strong>it</strong>a del proprio osso.<br />
La pianificazione implantare è fondamentale, ed è alla base<br />
del successo a breve e<br />
lungo termine. Si attua<br />
attraverso una valutazione<br />
radiografica esegu<strong>it</strong>a<br />
con la Tac Dentascan<br />
che ci dà con assoluta<br />
precisione la<br />
qual<strong>it</strong>à e quant<strong>it</strong>à di<br />
osso e ci orienta sulla<br />
scelta dell’impianto, del<br />
suo posizionamento tridimensionale nell’osso e in un’ampia<br />
gamma di opzioni protesiche personalizzate.<br />
Le applicazioni cliniche implantologiche sono rivoluzionarie<br />
e passano dalla riabil<strong>it</strong>azione del singolo dente mancante a<br />
tutta l’arcata dentaria completa. Inserire un impianto dove manca<br />
un dente significa non dover preparare i denti adiacenti (spesso<br />
sani) per poi inserire un ponte, con vantaggi estetici e funzionali.<br />
Realizzare una dentiera sorretta dagli impianti significa<br />
non aver problemi legati al movimento della stessa durante<br />
le normali attiv<strong>it</strong>à (dal parlare al masticare) con notevole miglioramento<br />
della qual<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a.<br />
Le fasi di inserimento e carico degli impianti sono le seguenti:<br />
Prima fase chirurgica: cioè l’intervento chirurgico di inserimento<br />
implantare. Si esegue ambulatoriamente, in anestesia locale,<br />
attraverso una piccola incisione gengivale e la realizzazione di un<br />
piccolo foro all’interno dell’osso dove viene “avv<strong>it</strong>ato” con una<br />
certa forza (Torque) l’impianto. Si richiude l’incisione<br />
con un paio di punti di sutura.<br />
Seconda fase chirurgica: cioè la riapertura<br />
della testa dell’impianto a osteointegrazione<br />
avvenuta (2-4 mesi per la mandibola, 4-6 mesi<br />
per la mascella). Si esegue una piccola incisione<br />
in anestesia locale, e si avv<strong>it</strong>a sulla testa<br />
dell’impianto un cappuccio di guarigione.<br />
Prima fase protesica: cioè l’avv<strong>it</strong>amento del<br />
moncone sull’impianto e la realizzazione del<br />
provvisorio. Il moncone è un componente<br />
protesico che si unisce all’impianto attraverso<br />
una v<strong>it</strong>e interna e permette l’ancoraggio<br />
del dente. Il provvisorio è un dente realizza-
to in materiale compos<strong>it</strong>o (resina) che serve per valutare la<br />
capac<strong>it</strong>à funzionale ed estetica dell’impianto e normalmente<br />
si mantiene per qualche mese.<br />
Nel caso di una protesi rimovibile vi sono varie componenti<br />
che si possono utilizzare, dalla clips (ball aboutment) alle barre<br />
di collegamento tra più impianti.<br />
Seconda fase protesica: cioè la realizzazione della corona in<br />
ceramica defin<strong>it</strong>iva nel caso di protesi fissa, o la realizzazione<br />
della protesi totale defin<strong>it</strong>iva nel caso della protesi rimovibile.<br />
Si esegue rilevando l’impronta della bocca, dalla quale si ottiene<br />
un modello in gesso fedele riproduzione della bocca e sul<br />
quale il tecnico di laboratorio produrrà il manufatto protesico.<br />
La ricerca continua permette oggi di eseguire interventi rapidi,<br />
sicuri, predicibili.<br />
Oggi si parla di carico immediato degli impianti, cioè la possibil<strong>it</strong>à<br />
di montare un dente provvisorio sub<strong>it</strong>o dopo l’inserimento<br />
dell’impianto.<br />
Cap<strong>it</strong>olo a parte mer<strong>it</strong>a l’edentulia totale (cioè la perd<strong>it</strong>a di<br />
tutti i denti). Nel caso di una protesi totale l’inserimento anche<br />
solo di due impianti per arcata permette di migliorare notevolmente<br />
la stabil<strong>it</strong>à della protesi e di migliorare le condizioni di<br />
v<strong>it</strong>a e sociali del paziente edentulo.<br />
15<br />
15<br />
La tecnica più utilizzata oggi è quella dell’overdenture supportata,<br />
cioè un sistema cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da una protesi totale rimovibile<br />
ancorata a due impianti. Il paziente deve però sempre togliere<br />
la protesi per le normali manovre di igiene.<br />
Alternativa è fissare la protesi totale defin<strong>it</strong>iva su almeno 4<br />
impianti per arcata (tecnica all on four). Il vantaggio di questa<br />
tecnica è che il paziente non deve più togliere la protesi, lo<br />
svantaggio è che la pulizia spesso è difficoltosa.<br />
È anche possibile, ma non consigliabile, eseguire trattamenti<br />
rapidi con sedute ravvicinate e addir<strong>it</strong>tura eseguire estrazioni,<br />
inserire e caricare gli impianti con protesi immediate. In questi<br />
casi l’unica tecnica<br />
valida utilizzabile è la<br />
Chirurgia Implantare<br />
Guidata, una nuova<br />
complessa metodica<br />
che si basa sulla pianificazione<br />
computer<br />
assist<strong>it</strong>a.<br />
davidelibro@libero.<strong>it</strong>
16<br />
16<br />
Cuore: gli Omega-3<br />
ti allungano la v<strong>it</strong>a<br />
Da: Forumsalute.<strong>it</strong> - Salute e Benessere News 5-10-2011<br />
DHA ed EPA per migliorare i valori di colesterolo, trigliceridi<br />
e pressione arteriosa, per prevenire il rischio di infarto e, in<br />
generale, per una v<strong>it</strong>a piu’ sana. Fanno bene a tutti: grandi,<br />
piccini e donne in gravidanza<br />
Lo scopo primario della dieta è fornire nutrienti sufficienti a<br />
soddisfare le esigenze della persona. Ma sono sempre più numerose<br />
le prove scientifiche a sostegno dell’ipotesi che alcuni<br />
componenti alimentari abbiano effetti benefici per la salute<br />
che vanno oltre l’apporto dei nutrienti di base. Tra questi, un<br />
ruolo di primo piano è occupato dagli Omega-3, cioè gli acidi<br />
grassi “buoni” contenuti:<br />
• in alcuni semi (soia, girasole, zucca e lino): ecco come i<br />
vegetariani possono assumere queste preziose sostanze!<br />
• nelle noci<br />
• nei legumi<br />
• ma soprattutto nel pesce (sardine, aringhe, acciughe, trota,<br />
pesce spada, salmone e sgombro meglio se provenienti da<br />
mare aperto)<br />
Mangiare cibi ricchi di Omega-3 fa un gran bene a tutto l’organismo,<br />
fa invecchiare meglio e migliora il tono dell’umore.<br />
Lo confermano le evidenze scientifiche. Secondo le ultime ricerche<br />
allungherebbe addir<strong>it</strong>tura la salute della vista, riducendo<br />
il rischio di degenerazione maculare legata all’età.<br />
Ma gli Omega-3 sono importanti soprattutto per quanto riguarda<br />
il cuore, sia dell’uomo sia della donna. È vero: l’infarto<br />
nel gentil sesso è più raro, ma è anche più difficile da curare;<br />
perciò la prevenzione, attraverso l’alimentazione, diventa indispensabile<br />
per entrambi i sessi. Assumere un grammo al giorno<br />
di Omega-3 è dunque prudente per chiunque!<br />
Affinché l’organismo ne abbia beneficio, le quant<strong>it</strong>à di Omega-<br />
3 necessarie non sempre si riescono a introdurre solo con la<br />
dieta. Per quanto riguarda il pesce, poi, c’è il timore che un<br />
consumo eccessivo possa portare a un accumulo di sostanze tossiche<br />
nell’organismo, vedi mercurio. Per questo, spesso il consiglio<br />
è di assumere questi acidi grassi attraverso integratori alimentari<br />
sotto forma di capsule o olio da bere (olio di pesce), a<br />
patto che siano stabili nel tempo e altamente digeribili.<br />
Gli Omega-3 sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da una lunga catena e vengono<br />
chiamati EPA e DHA. EPA e DHA hanno diverse “capac<strong>it</strong>à”<br />
attraverso le quali, se assunti con regolar<strong>it</strong>à, proteggono la salute<br />
del cuore. In particolare:<br />
• abbassano il valore dei trigliceridi (fino al 30% in meno!)<br />
• aumentano il valore del colesterolo “buono” HDL<br />
• tengono sotto controllo la pressione arteriosa (sia in chi<br />
soffre di ipertensione sia in chi ha i valori nella norma)<br />
• riducono la formazione di coaguli nel sangue<br />
• prevengono le ar<strong>it</strong>mie cardiache e l’aterosclerosi<br />
• migliorano la funzione endoteliale<br />
• riducono il rischio di morte cardiaca improvvisa nei sog-<br />
getti predisposti. I benefici per cuore e arterie di questi integratori,<br />
in abbinamento a un regime alimentare corretto, si vedono già<br />
dopo poche settimane dall’assunzione. Per verificarlo basta sottoporsi<br />
agli esami di routine, per notare un consistente miglioramento<br />
dei livelli dei trigliceridi plasmatici, del colesterolo buono,<br />
del rapporto trigliceridi/colesterolo HDL, tutti valori importantissimi<br />
per la prevenzione delle malattie coronariche.<br />
Gli integratori di Omega-3 non hanno particolari controindicazioni<br />
e fanno bene a tutti: agli adulti, ai piccini e persino alle<br />
donne durante la gravidanza e l’allattamento per garantire un<br />
ottimale es<strong>it</strong>o della gestazione e dello sviluppo del bambino.<br />
Vuoi sapere quali sono i valori ottimali per scongiurare il<br />
rischio di malattie cardiovascolari?<br />
Girov<strong>it</strong>a: inferiore a 80 cm (donna), inferiore a 94 cm (uomo)<br />
Pressione arteriosa: inferiore a 130/85 mm Hg<br />
Glicemia (a digiuno): inferiore a 100 mg/dL<br />
Trigliceridi: inferiore a 150 mg/dL<br />
Colesterolo totale: inferiore a 200 mg/dL<br />
Colesterolo LDL: inferiore a 100 mg/dL<br />
Colesterolo HDL: superiore a 50 mg/dL (donna), superiore a<br />
40 mg/dL (uomo)<br />
Energie a terra? Ecco i rimedi utili<br />
Da: Forumsalute.<strong>it</strong> - Salute e Benessere News 11-10-2011<br />
I ricost<strong>it</strong>uenti, o integratori, che aiutano sportivi e sedentari a<br />
r<strong>it</strong>rovare forza e vigore nel momento di fiacca e di spossatezza<br />
fisica e mentale, dopo malattie o semplicemente nei cambi di<br />
stagione<br />
“Come sempre in questo periodo dell’anno batto la fiacca e<br />
mi stanco con niente”.<br />
“Continuo a sbadigliare, a strofinarmi gli occhi e ho poca<br />
energia. Non posso ricorrere a un caffè dietro l’altro per poter<br />
lavorare…”<br />
“Al mattino mi sento a pezzi, il risveglio è tragico: resterei a<br />
letto tutto il giorno! E in ufficio ho paura di addormentarmi<br />
sulla scrivania…”<br />
“Dopo le vacanze ho ricominciato a fare sport e ora mi sento<br />
uno straccio, ho bisogno di aumentare la mia soglia di resistenza<br />
fisica”<br />
La stanchezza fa parte integrante della v<strong>it</strong>a, è l’elemento regolatore<br />
dell’attiv<strong>it</strong>à e del riposo. In breve tempo, però, questa<br />
sensazione deve scomparire e quando ciò non accade vuol dire<br />
che c’è uno squilibrio tra consumo e ricarica delle “pile”. È<br />
proprio in questi momenti che si sente il bisogno di qualcosa<br />
per tirarsi un po’ su.<br />
Già, ma cosa? Un tempo li chiamavano ricost<strong>it</strong>uenti e li prescriveva<br />
il medico di famiglia; oggi, invece, parliamo di integratori<br />
alimentari e il loro utilizzo può avvenire in modo del<br />
tutto libero. Essere informati sulle sostanze che aiutano nel<br />
momento di fiacca, di spossatezza, di debil<strong>it</strong>azione o semplicemente<br />
nei cambi di stagione diventa importante per una scelta<br />
consapevole del prodotto più utile per le proprie esigenze. Il<br />
discorso vale per tutti, e a maggior ragione per coloro che pra-
ticano uno sport e dal proprio corpo devono ottenere molto di<br />
più in termini di prestazioni fisiche e consumo energetico.<br />
Le erbe ci accompagnano sin dall’antich<strong>it</strong>à; ecco alcuni dei<br />
rimedi dolci consigliati in caso di stanchezza<br />
Premesso che la stanchezza si combatte principalmente a tavola<br />
(al bando l’alimentazione sregolata e ipercalorica, largo<br />
invece al giusto mix di carboidrati, fibre, sali minerali, proteine<br />
e, soprattutto, tanta frutta e verdura ricche di v<strong>it</strong>amine!),<br />
esistono rimedi dolci utilissimi per fare in modo di r<strong>it</strong>rovare<br />
l’energia, la v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à e la concentrazione necessarie per affrontare<br />
i carichi di lavoro o di studio quotidiano. Tra quelle<br />
che si possono utilizzare con ottimi risultati si segnalano il<br />
ginseng, l’eleuterococco, il guaranà e la damiana.<br />
• Il ginseng è utile quando le energie fisiche e mentali sono a<br />
terra. Lo possono usare gli sportivi che vogliono aumentare le<br />
proprie prestazioni, coloro che devono affrontare impegni<br />
Dal Ministero della Salute<br />
Un decalogo per l’uso corretto dei farmaci<br />
È stata pubblicata sul s<strong>it</strong>o del ministero della Salute una miniguida<br />
con dieci consigli ai c<strong>it</strong>tadini per l’uso sicuro dei farmaci.<br />
Dall’assunzione alla conservazione, con particolare attenzione<br />
ai disturbi che possono comparire durante la cura, viene<br />
sintetizzato tutto quello che c’è da sapere per ev<strong>it</strong>are pericolosi<br />
“fai da te”. Ecco, dunque, le dieci “istruzioni per l’uso”.<br />
1) Assumo farmaci solo su indicazione del medico e non perché<br />
consigliati da un parente o da un amico oppure perché ne<br />
ho sent<strong>it</strong>o parlare alla tv o letto informazioni su riviste o su<br />
internet.<br />
2) Voglio essere informato della cura che sto facendo. Non<br />
es<strong>it</strong>o a chiedere al medico o al farmacista tutte le informazioni<br />
sui farmaci che devo prendere e se non ho cap<strong>it</strong>o bene, chiedo<br />
di ripetere con parole più semplici.<br />
3) Parlo apertamente con il medico. Porto sempre la lista dei<br />
farmaci che sto prendendo, anche quelli prescr<strong>it</strong>ti da altri. Riferisco<br />
se sto facendo uso di prodotti omeopatici, erboristici,<br />
f<strong>it</strong>oterapici, integratori o altri preparati acquistati in negozi<br />
specializzati.<br />
4) Informo il medico se sono allergico ai farmaci. Anche durante<br />
il ricovero, devo sempre riferirlo ai camici bianchi e agli<br />
infermieri.<br />
5) Riferisco al medico i disturbi apparsi durante la cura. Lui<br />
mi dirà come comportarmi.<br />
6) Rispetto le indicazioni forn<strong>it</strong>e dal medico. Controllo sem-<br />
17<br />
17<br />
importanti e vogliono essere concentrati al massimo, le persone<br />
che escono da una malattia debil<strong>it</strong>ante, gli studenti che<br />
hanno difficoltà di memoria, uomini e donne che desiderano<br />
aumentare le proprie prestazioni sessuali.<br />
•L’eleuterococco aumenta il vigore, la resistenza fisica, la<br />
potenza massima aerobica, la massa muscolare e innalza la<br />
soglia di resistenza a stimoli stressanti, con una evidente miglior<br />
risposta dell’organismo allo stimolo dell’allenamento.<br />
• Il guaranà è stimolante: contiene sostanze del tutto simili<br />
alla caffeina, ma senza i suoi effetti negativi, aiuta l’organismo<br />
a superare i momenti di maggiore stanchezza, a reagire<br />
più prontamente agli stimoli esterni e migliora lo stato di benessere<br />
psico-fisico generale.<br />
• La damiana, grazie alle sue caratteristiche, è stata da sempre<br />
utilizzata come tonico stimolante e, come il ginseng, è indicata<br />
in caso di astenia sessuale.<br />
pre che il farmaco da assumere sia quello prescr<strong>it</strong>to e che la<br />
quant<strong>it</strong>à sia quella indicata. Se sbaglio medicina o quant<strong>it</strong>à,<br />
prima di prendere iniziative, consulto il medico. Se mi dimentico<br />
di prendere un farmaco, non ne prendo due successivamente.<br />
7) Presto attenzione se devo assumere più farmaci. Riferisco<br />
al medico o al farmacista la difficoltà<br />
a ricordare tutti i nomi e gli orari di assunzione e chiedo di<br />
avere un promemoria.<br />
8) Non sost<strong>it</strong>uisco i farmaci né modifico la cura prescr<strong>it</strong>ta di<br />
mia iniziativa. Quando sono ricoverato riferisco quali medicine<br />
sto prendendo e, per ev<strong>it</strong>are interazioni, non prendo i farmaci<br />
che eventualmente ho portato da casa.<br />
9) Conservo i farmaci in modo sicuro. Li ripongo in un luogo<br />
asciutto, al riparo dalla luce o, se indicato, in frigo e lontano<br />
dalla portata dei bambini. Separo quelli che hanno la confezione<br />
o il nome simili e possono trarmi in inganno e quelli per<br />
i bambini da quelli per gli adulti. Non lascio i blister o i flaconi<br />
aperti a portata di tutti. È buona ab<strong>it</strong>udine conservare i medicinali<br />
nelle proprie confezioni originarie, con il foglietto illustrativo.<br />
prima di assumerli, controllo la scadenza e la corretta<br />
conservazione, osservando eventuali cambiamenti di colore<br />
e odore. Non lascio i farmaci in auto, specie d’estate o se<br />
è esposta al sole.<br />
10) Se assisto qualcuno, non es<strong>it</strong>o a chiedere aiuto.<br />
(Tratto da Cardiopiemonte - dicembre 2010)<br />
Flash - Il maratoneta<br />
La salute assiste sicuramente il collega Giuseppe Pavese, sempre più diversamente<br />
giovane, che il 17 settembre scorso, in Germania, si è classificato primo nella Maratona<br />
di 10 km (ovviamente nella categoria seniores). Complimenti!
18<br />
18<br />
a cura di Giulio Rosso<br />
Cap<strong>it</strong>olo 10: Piazza Statuto<br />
È una piazza bazar, una piazza campionario,<br />
dove ci sono portici e giardini,<br />
negozi e bancarelle, cinematografi e “garages”,<br />
stazioni ferroviarie e catapecchie.<br />
I tramway vi arrivano da corso Francia,<br />
da via Cibrario, da corso Principe Oddone,<br />
da corso Beccarla, da via Garibaldi<br />
e da corso San Martino. Verso il<br />
tramonto le bande di ciclisti provenienti<br />
dalle barriere, saettano incrociandosi da<br />
dodici strade diverse che fra grandi e<br />
piccole convergono in questa piazza, al<br />
centro della quale un prodigioso croccante<br />
di cemento con pignoli di marmo<br />
eterna i fasti del traforo del Frejus.<br />
Chi vuol godere di questa piazza, deve<br />
andare a sedersi in un piccolo rondò verde,<br />
proprio di fronte alla biforcazione di<br />
via Cibrario con corso Francia.<br />
Alle spalle il rettangolo severo dei vecchi<br />
palazzi Albertini, fa da immenso atrio<br />
al budello di via Garibaldi che verso sera<br />
si costella di luci al neon; davanti, c’è la<br />
Torino Umbertina, con le strade operaie<br />
fiancheggiate dai casamenti da speculazione,<br />
rallegrati alla base da una fior<strong>it</strong>ura<br />
di insegne policrome fra le quali<br />
strillano più forte le macchie rosse delle<br />
pompe di benzina.<br />
Dal baule delle vecchie cose<br />
un libro: “Torino, guida per oziosi e vagabondi”<br />
Da Porta Susa giungono affievol<strong>it</strong>i dalla<br />
distanza fischi di treni in manovra, da<br />
corso Principe Oddone e da corso Francia,<br />
sbucano sanguigni autocarri con il<br />
rimorchio traballante, rasente i portici,<br />
le collegiali bianco-nere sembrano file<br />
di formichine alla ricerca di una screpolatura<br />
dell’asfalto per scomparirvi.<br />
Nelle oasi di verde disseminate qua e là,<br />
giocano i bimbi ingabbiati dalla cancellata,<br />
agucchiano le comari pettegole che<br />
commentano i fatti dei cortili vicini e si<br />
arenano i disoccupati spinti alla deriva<br />
dall’alta marea della folla.<br />
Vend<strong>it</strong>ori di banane, di bib<strong>it</strong>e e di libri<br />
vecchi, si accampano negli angoli morti<br />
della piazza in attesa del cliente occasionale<br />
o della donnetta che ha dimenticato<br />
di comprare la frutta al mercato.<br />
Caratteristica dei palazzi di piazza Statuto<br />
sono le finestre inesorabilmente<br />
chiuse. In nessuna ora del giorno è possibile<br />
vedervi un essere umano affacciato.<br />
Forse le persiane anchilosate alle<br />
giunture, rifiutano di aprirsi, e vien fatto<br />
di pensare a intere famiglie pallide<br />
costrette a vivere in saloni barocchi dai<br />
lunghi specchi verdastri inclinati sulle<br />
“consolle” di marmo bianco, alla luce<br />
dei lampadari e prismi galleggianti come<br />
diafane mongolfiere di cristallo sotto le<br />
volte affrescate dal p<strong>it</strong>tore dei Reali Palazzi<br />
Francesco Gonin. Avendo la fortuna<br />
di ignorare la storia di piazza Statuto,<br />
posso vederla a modo mio e immaginarla<br />
diversa a seconda delle ore e dei<br />
giorni.<br />
Nelle notti di luna, in quell’immenso rettangolo<br />
col pinnacolo del monumento<br />
al centro, si respira la stupefazione di<br />
certe tele di De Chirico. La fuga dei portici<br />
crea fantastiche prospettive e persino<br />
le statue bianche dei t<strong>it</strong>ani percossi,<br />
diventano meno grottesche e sotto la luna<br />
giustificano fino a un certo punto la loro<br />
presenza fra i macigni.<br />
Nelle giornate di pioggia, la piazza si fa<br />
deserta e sembra grande il doppio, i<br />
tramways stracarichi passano traballando<br />
su castagnole elettriche che scoppiettano,<br />
i portici giganteschi ricoverano due<br />
lustrascarpe, tre giornalai e quattro conducenti<br />
di taxi che fumano il sigaro tenendo<br />
d’occhio le macchine. Ad onta<br />
della sua inutil<strong>it</strong>à (o forse appunto per<br />
questo) piazza Statuto ha una sua bellezza<br />
severa e un pò triste che l’intenso<br />
movimento di certe ore del giorno non<br />
riesce a dissipare. Forse perchè è una<br />
piazza sopravissuta, che ha chiuso le finestre<br />
per non vedersi morire.
Domenico Arborio<br />
Le nostre iniziative... avvenute<br />
Sulle orme di Gaudenzio e Tanzio – 17 settembre 2011<br />
Vis<strong>it</strong>a al Sacro Monte di Varallo… e non solo<br />
Dopo numerosi giorni di sole caldo, le<br />
previsioni meteo erano piuttosto incerte<br />
e tendenti al brutto tempo per la giornata<br />
di sabato 17 settembre. Comunque, alla<br />
partenza da Torino e per l’intera mattinata,<br />
siamo stati fortunati potendo godere<br />
del sole e di una temperatura più che<br />
m<strong>it</strong>e.<br />
Il viaggio è trascorso nel pieno rispetto<br />
dei tempi previsti, compresa una breve<br />
sosta-caffè nonché “idraulica” all’autogrill<br />
di Villarbo<strong>it</strong> sull’autostrada per Milano.<br />
Attesi dalla Guida, a Varallo, abbiamo<br />
vis<strong>it</strong>ato la Chiesa di S. Maria delle Grazie,<br />
monumento nazionale, dove lo stu-<br />
pore “a bocca aperta” ti coglie nell’ammirare<br />
la spettacolar<strong>it</strong>à dei 21 affreschi<br />
sulla v<strong>it</strong>a di Cristo, opera di Gaudenzio<br />
Ferrari risalenti al 1513, perfetti nel loro<br />
stato di conservazione senza aver sub<strong>it</strong>o<br />
il minimo restauro.<br />
Sal<strong>it</strong>i, quindi, al Sacro Monte in funivia,<br />
il nostro percorso si è snodato tra una<br />
quindicina delle 45 Cappelle percorrendo<br />
i vialetti che le collegano, non senza<br />
qualche difficoltà visti l’accidental<strong>it</strong>à<br />
degli acciottolati ed i dislivelli da superare.<br />
Brava la Guida che ha saputo illustrare<br />
in modo completo, anche nei dettagli<br />
minimi, quanto la vista di noi spettatori<br />
poteva ammirare.<br />
Scatti fotografici in quant<strong>it</strong>à per fissare<br />
le scene, gli sguardi intensi delle figure,<br />
le sensazioni e le emozioni provate ad<br />
ogni tappa del sentiero: alla fine, un che<br />
di stanchezza fisica un<strong>it</strong>a al morso dell’appet<strong>it</strong>o,<br />
ci ha sugger<strong>it</strong>o di fare rotta<br />
verso il mer<strong>it</strong>ato pranzo, che abbiamo<br />
raggiunto presso il Ristorante Italia percorrendo<br />
velocemente a piedi, dopo la<br />
discesa in funivia, alcune stradine del centro<br />
storico che avremmo voluto ripercorrere<br />
nel primo pomeriggio. Si pensava,<br />
infatti, di fare una passeggiata digestiva<br />
per ammirare le strette contrade del centro<br />
storico di Varallo, i cortili interni, il<br />
f<strong>it</strong>to tessuto di edifici religiosi e l’edilizia<br />
borghese che testimoniano la storia antica<br />
e recente del capoluogo della Valsesia.<br />
Il programma prevedeva anche di ammi-<br />
19<br />
19<br />
rare, nel contempo,alcuni negozi che<br />
espongono esempi di artigianato locale<br />
quali, tra gli altri, il “Puncetto Valsesiano”,<br />
tipico ornamento per vest<strong>it</strong>i, mobili,<br />
tende, oppure lo “Scapin Valsesiano”,<br />
geniale invenzione dei Walser che realizzarono<br />
(e tuttora riprodotta) una calzatura/pantofolina<br />
comoda, calda e resistente,<br />
con tessuti coloratissimi e, al contempo,<br />
molto economica.<br />
Purtroppo, mentre il pranzo volgeva al<br />
termine, un lungo e violento acquazzone<br />
ci ha rovinato la giornata, il cielo è diventato<br />
di piombo e siamo stati costretti<br />
a rientrare, passando all’ultima tappa del<br />
nostro viaggio, cioè l’Outlet del “cashmere”<br />
di LORO PIANA, a Romagnano<br />
Sesia.<br />
Era metà pomeriggio ma sembrava notte,<br />
un notte molto bagnata.<br />
La nostra attenzione e curios<strong>it</strong>à è stata<br />
tuttavia ampiamente ripagata nel vis<strong>it</strong>are<br />
tale punto commerciale, in tutta la sua<br />
eleganza e prezios<strong>it</strong>à meta, per chi non<br />
lo aveva ancora conosciuto in precedenza,<br />
per eventuali futuri acquisti di capi<br />
di vestiario ed accessori di assoluta qual<strong>it</strong>à<br />
ed eccellenza.<br />
Il successivo rientro a casa ci ha permesso<br />
di osservare a fianco dell’autostrada<br />
la distesa delle risaie di parte del Novarese<br />
e del Vercellese, con il riso quasi<br />
maturo, e magari chissà, l’argomento<br />
“riso e dintorni” potrebbe mer<strong>it</strong>are un<br />
approfondimento per una prossima g<strong>it</strong>a,<br />
augurandoci, ovviamente, senza acquazzoni<br />
rompiscatole.
20<br />
20<br />
Una g<strong>it</strong>a nel Monferrato: Camino<br />
Sono Elide Boero, pensionata Crt e affezionata lettrice di<br />
Nuovi Incontri.<br />
Vorrei far partecipe i lettori della rivista di una bella giornata<br />
dello scorso fine settembre passata sulle colline del Monferrato,<br />
certamente meno descr<strong>it</strong>tiva e intensa di quella che è stata<br />
effettuata nel vercellese al Sacro Monte di Varallo dall’Associazione,<br />
che r<strong>it</strong>engo anche riportata su Nuovi Incontri, nelle<br />
pagine riservate alle iniziative compiute.<br />
La meta, un’allegra scampagnata, attraverso l’escursione in<br />
luoghi di cari ricordi giovanili, era la vis<strong>it</strong>a a una mostra fotografica<br />
a cui lo zio di mio figlio Paolo, appassionato fotografo,<br />
aveva partecipato, con immagini in bianco e nero, nel suo<br />
paese natale, Camino vicino alla sponda del Po a pochi chilometri<br />
da Casale Monferrato.<br />
Passando dal Parco naturale regionale e Area attrezzata, ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />
nel 1980 su una superficie di circa 47 ettari, che si presta a<br />
passeggiate naturalistiche nonché arch<strong>it</strong>ettoniche e artistiche,<br />
muovendosi in un paesaggio dall’estrema variabil<strong>it</strong>à di vegetazione,<br />
si raggiunge attraverso la statale per Moncalvo, che<br />
risale la collina con belle e ampie vedute, il Sacro Monte di<br />
Crea con il Santuario della Madonna Nera.<br />
Il Sacro Monte ha origini leggendarie, collegate a una presunta<br />
fondazione di un oratorio da parte del vescovo di Vercelli,<br />
Eusebio, che intorno al 350 si era r<strong>it</strong>irato nella zona per sottrarsi<br />
alla persecuzione degli Ariani. Comprende oltre la basilica<br />
di S. Maria Assunta, di origine romanica, numerose cappelle<br />
(23) e sparsi su un belvedere boscoso cinque rom<strong>it</strong>ori.<br />
Questo santuario, tra i più famosi e frequentati del Piemonte,<br />
nel mese di maggio è meta di numerosi pellegrinaggi.<br />
Seguendo i sali scendi delle colline conosciute per i vigneti<br />
che producono ottimo vino, si arriva al bel paese di Camino<br />
Monferrato, il cui nome probabilmente deriva dal fumo che<br />
usciva dai bassi camini.<br />
In paese, oltre alla gotica chiesetta di San Gottardo, che conserva<br />
affreschi votivi del ‘400, domina in cima alla collina un imponente<br />
e magnifico castello del 1100, del Marchesato del Mon-<br />
ferrato e successivamente dei feudatari Scarampi di Asti, ampliato<br />
nel XV secolo e restaurato alla fine dell’800. Molto ben<br />
conservato, osp<strong>it</strong>a convegni e matrimoni ed è considerato uno<br />
tra i più p<strong>it</strong>toreschi del Monferrato con il suo cortile e il salone<br />
centrale, dove Pier F. Guala raffigurò 22 r<strong>it</strong>ratti di feudatari.<br />
Di lì il panorama è molto bello; infatti Camino è il primo paese<br />
della collina dopo la pianura del Vercellese con i colori del<br />
riso in maturazione e dall’altra parte le colline che si estendono<br />
verso l’Astigiano con sullo sfondo in lontananza, stagliato<br />
nel cielo azzurro, la punta del Monviso.<br />
In questo paese, tra le altre manifestazioni che si svolgono da<br />
maggio a settembre, un gruppo di persone, che dopo il pensionamento<br />
hanno scelto di “vivere”, hanno dato v<strong>it</strong>a a un gruppo<br />
socio-culturale occupandosi della biblioteca comunale,<br />
pubblicando un giornalino (Il Picchio) e organizzando annualmente<br />
una mostra (I creativi della porta accanto).<br />
Molte le opere esposte dai Creativi: da quelle fatte con il traforo<br />
(pavone e candelabro), a quelle presentate in ferro battuto,<br />
lavori all’uncinetto, quadri e collane, giocattoli fatti con<br />
materiale di recupero, personaggi del presepio scolp<strong>it</strong>i nel legno<br />
e le … fotografie.<br />
I contenuti degli scatti a tema libero, in bianco e nero (formato<br />
cm. 30x40), dal sapore e dall’espressiv<strong>it</strong>à antica, mi hanno spinta<br />
a proporre le immagini ai lettori della rivista associativa.<br />
Soggetti come i r<strong>it</strong>ratti, bambini al luna park, rigattieri al<br />
Balun, turista stup<strong>it</strong>o, cane buffo, le manifestazioni del 1968,<br />
un “grande” lavoratore e molte altre, sono fotografie molto<br />
intense che si commentano da sole e che oggi, con il colore e<br />
le nuove tecnologie dig<strong>it</strong>ali, forse pochissimi fanno e per questo<br />
ancor più belle.<br />
Tra le manifestazioni che si svolgono a Camino, con l’apertura<br />
del castello e del magnifico parco mi sono stare descr<strong>it</strong>te:<br />
nel mese di marzo Goloseria (rassegna di gusto e cultura); nel<br />
mese di maggio Riso e Rose; nel mese di luglio Camino in<br />
vespa; a settembre il Monferrato è vivo; a ottobre Horror, magie<br />
segreti e fantasmi; … e altre ….<br />
Lavori in corso
Nido al chiaro di luna<br />
R<strong>it</strong>a n. 2<br />
Ponte ferroviario di Piacenza<br />
Insol<strong>it</strong>o appoggio<br />
21<br />
21<br />
fotografie di Italo Bossina
22<br />
22<br />
La magia del tadelakt, intonaco naturale impermeabile<br />
Alla scoperta dell’antica tecnica marocchina di intonacatura di cisterne e superfici umide<br />
Daniela Re<br />
bagno tadelakt<br />
Il tadelakt è un intonaco di calce idraulica<br />
naturale utilizzato tradizionalmente in<br />
Marocco per impermeabilizzare cisterne,<br />
fontane e hammam (il bagno turco). Questo<br />
materiale, infatti, se opportunamente<br />
lavorato, è resistente all’acqua e può essere<br />
impiegato in ambienti umidi.<br />
Nelle fornaci delle campagne di Marrakesh<br />
e ricavata da una pietra calcarea<br />
locale che contiene al suo interno una<br />
percentuale di argilla inizia il percorso<br />
che condurrà, ad opera conclusa al tadelakt<br />
con la sua carattere di calce debolmente<br />
idraulica.<br />
Quest’ultima usata in edilizia si distingue<br />
in aerea e idraulica. La prima non è<br />
resistente all’acqua al contrario della calce<br />
idraulica (da qui il nome). Essa veniva<br />
già usata dai romani nelle loro opere<br />
edilizie; ha anche una ottima resistenza<br />
alla compressione e può essere usata<br />
come malta per edificare muri in pietra o<br />
mattoni, ad esempio.<br />
Trasportato nel mondo contemporaneo,<br />
il tadelakt può essere utilizzato per rivestire<br />
bagni e altre pareti sost<strong>it</strong>uendo completamente<br />
le piastrelle, con un effetto<br />
morbido e cangiante esteticamente notevole.<br />
Vediamo come si crea questo interessante<br />
materiale: tutto comincia nelle campagne<br />
della c<strong>it</strong>tà marocchina, dove viene<br />
raccolta la pietra calcarea, impilata a formare<br />
tronchi di cono autoportanti che sovrastano<br />
delle buche dove si costruisce il<br />
forno di cottura. Il procedimento è completamente<br />
manuale ed invariato da mille<br />
anni: nel forno vengono trasportati rami<br />
di palma ed olivo, che bruciano per tre<br />
giorni. Il calore cuoce le pietre sovrastanti<br />
in maniera molto graduale, anche perché<br />
le pietre esterne del tronco di cono<br />
fungono da conten<strong>it</strong>ore termoregolatore.<br />
Una volta raffreddate, le pietre trasformate<br />
in calce vengono “spente “ con un modesto<br />
quant<strong>it</strong>ativo d’acqua quindi setacciate<br />
e confezionate in rudimentali sacchi e<br />
pronte per essere utilizzate. I residui vengono<br />
invece impiegati come sottofondi<br />
(battuti, sottofondi stradali ecc).<br />
il forno di cottura<br />
il setacciamento<br />
Il materiale così prodotto deve solo essere<br />
addizionato con acqua per l’impiego,<br />
ed è questa la sua particolar<strong>it</strong>à: un<br />
unico componente per avere impermeabil<strong>it</strong>à.<br />
Tradizionalmente erano impiegate<br />
malte che dovevano essere add<strong>it</strong>avate<br />
con altri materiali per resistere all’acqua,<br />
come ad esempio il cocciopesto romano,<br />
che unisce calce ad argilla cotta.<br />
Le peculiar<strong>it</strong>à non sono fin<strong>it</strong>e qui, se si<br />
analizza la tecnica applicativa. Una competenza<br />
artigianale millenaria fissa in almeno<br />
sette passaggi la stesura del tadelakt,<br />
termine che non a caso deriva dall’arabo<br />
“dellek”, cioè “impastare, schiacciare”.<br />
Dopo avere steso uno strato di<br />
intonaco, su un fondo sufficientemente<br />
ruvido, si continua a schiacciare e comprimere<br />
il materiale, prima livellandolo<br />
con una talloccia in legno di cedro, poi<br />
comprimendolo con la lingua di gatto, e<br />
poi passando più volte delle pietre molto<br />
dure. Tradizionalmente si utilizzano sassi<br />
raccolti nella valle del Draa. Si continua<br />
in un alternarsi di lisciature con pietre e<br />
spatoline in plastica, fino a “chiudere”<br />
tutti i pori del tadelakt, in maniera da ottenere<br />
una superficie liscia dalla consistenza<br />
l<strong>it</strong>oide. Il giorno dopo sul muro<br />
così preparato si passano con pennello e<br />
pietre uno o più strati di sapone nero, un<br />
sapone liquido che ben conoscono i frequentatori<br />
degli hammam. La parete diventa<br />
lucida ed impermeabile: per ridurre<br />
la manutenzione – in genere si consiglia<br />
di ravvivare con sapone nero ogni<br />
sei mesi- si può ancora passare la cera<br />
d’api ad un mese di distanza.<br />
Le varie fasi del tadelakt<br />
figura 3 stesura del tadelakt con passagio<br />
della talloccia<br />
figura 4 lisciatura con pietra<br />
figura 5 lucidatura con pietra e plastica<br />
dopo l’insaponatura<br />
figura 6 lucidatura con cera vergine<br />
d’api<br />
gli attrezzi del tadelakt<br />
figura 7a pietre della valle del Draa<br />
figura 7b sapone nero<br />
Questa calce marocchina stesa naturalmente<br />
ha un colore avorio chiaro (anche<br />
se ogni part<strong>it</strong>a ha una sua tonal<strong>it</strong>à), ma<br />
può essere colorata miscelando terre na
figura 3<br />
figura 5<br />
figura 4<br />
figura 7a<br />
figura 7b<br />
figura 6<br />
23<br />
23<br />
turali o ossidi. A Marrakesh viene normalmente<br />
addizionata una terra rossa locale<br />
ottenendo una tonal<strong>it</strong>à rosa.<br />
Il tadelakt ha conosciuto negli ultimi anni<br />
un revival, prima sull’Atlante, poi anche<br />
in Europa. Oltre ad essere molto bello, è<br />
completamente naturale e traspirante, con<br />
una azione funghicida e battericida. In Italia<br />
la sua diffusione è anche mer<strong>it</strong>o del<br />
Forum Italiano Calce (www.forumcalce.<strong>it</strong>),<br />
che cerca di riportare alla conoscenza di<br />
artigiani e progettisti l’uso di questo straordinario<br />
materiale che è la calce, troppo<br />
spesso offuscata dal cemento. Il forum<br />
organizza viaggi studio in Marocco<br />
e sta cercando di creare una filiera certificata<br />
per il tadelakt. Non si può nascondere<br />
il fatto che la richiesta di fin<strong>it</strong>ure a tadelakt<br />
abbia prodotto una serie di materiali<br />
simil-tadelakt prodotti in Europa e<br />
composti da miscele, che im<strong>it</strong>ano la calce<br />
marocchina. Le fornaci di Marrakesh infatti<br />
sono molto rudimentali e non hanno<br />
la forza per produrre un materiale di facile<br />
esportazione e di qual<strong>it</strong>à certificata.<br />
L’associazione sta cercando di creare un<br />
marchio di “origine certificata” per distinguere<br />
il vero tadelakt dalle im<strong>it</strong>azioni,<br />
spesso ancora più costose dell’originale.<br />
Realizzare un bagno in tadelakt richiede<br />
molta pazienza e abil<strong>it</strong>à, e i costi si aggirano<br />
sui 120/140 euro al metroquadro.<br />
È però possibile imparare a stendere il tadelakt<br />
anche attraverso dei corsi pratici, come<br />
quelli che organizza la Rete Solare per l’Autocostruzione<br />
(www.autocostruzionesolare.<strong>it</strong>)<br />
che ha già realizzato due laboratori-cantiere<br />
in due edifici a Torino e Roma.<br />
Campioni di tadelakt in vari colori Un momento del laboratorio
24<br />
24<br />
Daniela Bonino<br />
La reggia della Venaria, o Venatio Regia,<br />
deve il suo nome al motivo per cui<br />
fu edificata, vale a dire la caccia, che fu<br />
sempre una delle grandi passioni di Carlo<br />
Emanuele II di Savoia, che ne fu il<br />
promotore. Fu iniziata nel 1658, su progetto<br />
di Amedeo di Castellamonte, in local<strong>it</strong>à<br />
Alto Altessano, perché il duca r<strong>it</strong>eneva<br />
che quello fosse il luogo in cui si<br />
sarebbe potuto praticare meglio che da<br />
qualunque altra parte l’arte venatoria, per<br />
la vicinanza di grandi boschi popolati da<br />
numerosa selvaggina.<br />
Solo per costruirla furono spesi due milioni<br />
di franchi, e la manutenzione richiedeva<br />
ingenti somme per la gran quant<strong>it</strong>à<br />
di personale necessario per occuparsi dei<br />
duecento cavalli e delle altrettanto numerose<br />
mute di levrieri e cani da corsa,<br />
sotto il controllo di un “Gran Cacciatore”,<br />
che divenne una delle insigni cariche<br />
della Corona.<br />
In occasione di eventi o per la presenza<br />
di osp<strong>it</strong>i illustri venivano indette grandiose<br />
battute di caccia alle quali partecipava<br />
tutta la nobiltà, dame comprese,<br />
nelle quali ovviamente il duca amava<br />
essere al centro dell’attenzione. Ma anche<br />
nel resto del tempo l’attiv<strong>it</strong>à venatoria<br />
era frequente: due volte la settimana<br />
si svolgeva la caccia al cervo, e il 3 novembre,<br />
giorno di Sant’Uberto, si cac-<br />
Venatio Regia<br />
ciava in onore del patrono con la partecipazione<br />
di tutta la famiglia reale; al termine<br />
si distribuivano le frattaglie delle<br />
prede ai cani e poi si festeggiava fra banchetti,<br />
brindisi e danze.<br />
Se la caccia fu una delle grandi passioni<br />
del duca, l’altra furono le donne. Forse<br />
perché, avendo avuto la ventura d’essere<br />
figlio della prima Madama Reale,<br />
Maria Cristina di Borbone, e mar<strong>it</strong>o della<br />
seconda, Maria Giovanna di Savoia<br />
Nemours, per reazione alla convivenza<br />
con queste due donne così ingombranti<br />
amò circondarsi di altre dame meno soffocanti.<br />
Carlo Emanuele era nato nel 1634 e a soli<br />
quattro anni, alla morte del padre V<strong>it</strong>torio<br />
Amedeo I, aveva ered<strong>it</strong>ato il trono.<br />
Naturalmente la madre aveva assunto la<br />
reggenza in suo nome, ma dovette trovarsi<br />
molto bene nel ruolo di sovrana<br />
perché, pur riconoscendo al figlio il dir<strong>it</strong>to<br />
di regnare al compimento del quattordicesimo<br />
anno, come stabilivano gli<br />
Statuti della Corona, in effetti continuò<br />
a dettare legge fino alla morte, avvenuta<br />
nel 1663. Al giovane non era restato che<br />
far passare il tempo nel modo più dilettevole<br />
possibile, cosa che gli era riusc<strong>it</strong>a<br />
benissimo, ded<strong>it</strong>o ai piaceri più raffinati,<br />
immerso nello sfarzo più opulento.<br />
Il 1663 segnò un anno di svolta nella v<strong>it</strong>a<br />
di Carlo Emanuele, e non solo perché salì<br />
al trono, ma anche perché in quell’anno<br />
sposò Francesca Maddalena d’Orléans<br />
chiamata, per la sua bellezza, dolcezza e<br />
grazia, “Colombina d’Amore”, della quale<br />
il duca era perdutamente innamorato.<br />
Carlo Emanuele si rivelò un buon sovrano:<br />
circondatosi di ottimi consiglieri,<br />
durante il suo regno risanò le finanze;<br />
promosse l’agricoltura, l’industria e il<br />
commercio; riordinò l’eserc<strong>it</strong>o; prescrisse<br />
che tutti i Comuni avessero dei maestri<br />
per l’educazione dei fanciulli; cercò<br />
di ridurre l’emigrazione di artisti e contadini;<br />
vietò la mendic<strong>it</strong>à, indirizzando<br />
gli indigenti all’Ospedale della Car<strong>it</strong>à;<br />
ampliò notevolmente la rete stradale; fece<br />
costruire piazze, portici e palazzi a Torino;<br />
a lui si deve la cappella della Sacra<br />
Sindone, dov’è sepolto.<br />
Purtroppo restò vedovo nel gennaio<br />
1664, dopo dieci soli mesi di matrimonio.<br />
La necess<strong>it</strong>à di avere un erede lo<br />
spinse a cercarsi un’altra moglie, e la<br />
scelta cadde su Maria Giovanna Savoia<br />
Nemours, quella che divenne poi la se-<br />
conda Madama Reale. Già alcuni anni<br />
prima del matrimonio con la “Colombina<br />
d’Amore” si era ventilata la possibil<strong>it</strong>à<br />
di un’unione fra il duca e Maria Giovanna,<br />
ma la prima Madama Reale, temendo<br />
di veder ridotto il suo potere a<br />
causa della forte personal<strong>it</strong>à della giovane,<br />
dell’influenza che su di lei aveva la<br />
madre, la vedova duchessa di Nemours,<br />
e soprattutto vedendo il figliolo invagh<strong>it</strong>o<br />
della fanciulla, manovrò per distogliere<br />
l’attenzione di Carlo Emanuele. Conoscendone<br />
la volubil<strong>it</strong>à, aveva chiama-
to a Torino quale damigella d’onore Giovanna<br />
Maria di Trecesson, una francese<br />
della Bretagna di nobile casato. La giovane<br />
era molto esperta in intrighi salottieri<br />
e non tardò ad insinuarsi nelle simpatie<br />
del giovane duca che presto arse<br />
furiosamente per lei, prodigandosi in<br />
galanterie, ricchi doni in gioielli, carrozze<br />
e quant’altro, con il tac<strong>it</strong>o assenso<br />
della madre. Astutamente la Trecesson,<br />
per acquisire il massimo della presa su<br />
di lui, si atteggiava a persona dolce, sottomessa<br />
e riservata, tanto che una volta<br />
non gli parlò per un’intera settimana perché<br />
lui le aveva rivolto qualche parola<br />
sconveniente. Ovviamente il duca si dedicò<br />
a Giovanna Maria dimenticandosi<br />
di Maria Giovanna, la Savoia Nemours,<br />
che però gli tornò in mente dopo la vedovanza.<br />
Dopo che gli ambasciatori ebbero preso<br />
gli accordi per le nozze, la giovane lasciò<br />
Parigi alla volta di Torino, ma il duca<br />
era così impaziente di rivederla che la<br />
raggiunse a Chambery per completare il<br />
percorso con lei. Durante il viaggio, più<br />
volte cercò di entrare nelle sue stanze<br />
nelle ore notturne, ma la principessa si<br />
oppose strenuamente, anzi, fece aumentare<br />
la sorveglianza alle porte. Finalmente<br />
giunsero a Rivoli, dove venne steso il<br />
contratto matrimoniale, e poi ci fu il solenne<br />
ingresso in Torino con un immenso<br />
corteo di nobili, mil<strong>it</strong>ari a piedi e a<br />
cavallo, tutti riccamente agghindati con<br />
oro, velluti e broccati, che precedevano<br />
e seguivano la carrozza della sposa affiancata<br />
dal duca raggiante. Ma la disillusione<br />
non deve aver tardato perché si<br />
racconta che poco tempo dopo, una sera,<br />
il duca aveva preceduto la consorte a letto<br />
e si era addormentato. Quando la sposa<br />
lo vide prese due tamburi alle Guardie<br />
svizzere, si accostò al letto con le sue<br />
damigelle e prese a battere sugli strumenti<br />
a più non posso, facendo sobbalzare il<br />
poveretto che cadde a terra.<br />
Ben presto, però, nacque il sospirato erede,<br />
V<strong>it</strong>torio Amedeo, e il duca poté tornare<br />
alle care vecchie ab<strong>it</strong>udini. Ma alla<br />
duchessa questo non andava giù, forse<br />
perché a lei quel mar<strong>it</strong>o affascinante che<br />
la sorte le aveva dato non dispiaceva af-<br />
R<strong>it</strong>ratto di Dauphin della famiglia reale<br />
fatto, forse per orgoglio fer<strong>it</strong>o, fatto sta<br />
che le discussioni erano frequenti e finirono<br />
con lo sfociare in una scenata plateale<br />
che diede la stura ad flusso di pettegolezzi<br />
che ravvivò a lungo le conversazioni<br />
salottiere. Un giorno, il duca aveva<br />
lasciato il Palazzo Reale dicendo che<br />
andava alla Venaria a caccia col cugino,<br />
l’abate Visconti, che veniva da Milano.<br />
La duchessa non aveva manifestato alcuna<br />
contrarietà, anzi, aveva detto di non<br />
sentirsi bene, di sentirsi dei “vapori al<br />
cervello”, per cui si sarebbe messa a letto.<br />
Alle tre di quella stessa notte, però,<br />
piombò di sorpresa alla reggia in una<br />
berlina da viaggio, accompagnata da due<br />
governanti e segu<strong>it</strong>a da quattro staffieri<br />
a cavallo. Vedendola, le guardie del palazzo<br />
impallidirono, la pregarono di non<br />
salire ma lei, a quel punto certa di quel<br />
che stava accadendo, si precip<strong>it</strong>ò su per<br />
le scale, irrompendo come una furia nelle<br />
stanze del duca. Dalla grande camera<br />
da letto d’angolo, detta l’”Alcova delle<br />
tre Grazie” si udirono grandi strep<strong>it</strong>i: le<br />
strida della Trecesson, la voce convulsa<br />
del duca, quella della duchessa resa irriconoscibile<br />
per la rabbia. Poi Maria Giovanna<br />
uscì, risalì in carrozza e sparì. La<br />
Corte rimase annichil<strong>it</strong>a; per cercare di<br />
tenere nascosta la clamorosa notizia della<br />
fuga della duchessa, in piazza Castello<br />
venne affisso un avviso nel quale si<br />
dichiarava che la sovrana era a letto sofferente<br />
e per implorare la sua guarigione<br />
si sarebbe celebrato un Te Deum al quale<br />
25<br />
25<br />
si inv<strong>it</strong>ava tutta la popolazione<br />
a partecipare. Ma nessuno<br />
credette a quella commedia e i<br />
commenti malevoli si moltiplicavano;<br />
da Corte venne allora<br />
diffuso un nuovo avviso: la<br />
duchessa si era recata per qualche<br />
giorno a Chambery, ma<br />
presto sarebbe tornata. Ed effettivamente<br />
Maria Giovanna<br />
tornò, “convinta” dalla ragion<br />
di stato per ev<strong>it</strong>are lo scandalo.<br />
La vicenda comunque non<br />
si esaurì, tant’è vero che divenne<br />
popolare una canzone, int<strong>it</strong>olata<br />
“La marchesa di Cavour”,<br />
che raccontava la vicenda,<br />
e anche Guido Gozzano la narrò in<br />
una novella con lo stesso t<strong>it</strong>olo. Ma perché<br />
“La marchesa di Cavour”? Perché<br />
all’epoca le amanti ufficiali, quando<br />
smettevano di interessare il sovrano, venivano<br />
fatte sposare con gentiluomini<br />
compiacenti. Così accadde alla Trecesson,<br />
che andò sposa al II marchese di<br />
Cavour, Maurizio Pompilio Benso, avo<br />
di Camillo. Dopo la Trecesson vennero<br />
altre donne e parecchie di loro diedero<br />
figli al duca: tre li ebbe dalla Trecesson,<br />
uno da Gabriella di Mesmes de Marolles<br />
(alla quale, mar<strong>it</strong>ata al conte Carlo Amedeo<br />
delle Lanze, venne donato Palazzo<br />
Lascaris), uno da una donna di bassa condizione,<br />
detta la Piatta, chiamato Carlo<br />
ma conosciuto come Cavalier Carlino il<br />
quale, per la mancanza di quarti di nobiltà,<br />
almeno ufficiali, non poté essere<br />
riconosciuto, anche se gli fu assicurato<br />
un dign<strong>it</strong>oso avvenire nelle file dell’eserc<strong>it</strong>o<br />
sabaudo. Tanti figli ma uno solo leg<strong>it</strong>timo,<br />
V<strong>it</strong>torio Amedeo, e si narra che<br />
quando il piccolo cadde da cavallo provocò<br />
un tale spavento nel padre da farlo<br />
ammalare e poco dopo morire. I più maligni<br />
dicono che fu per il terrore di dover<br />
ricominciare a frequentare il letto della<br />
duchessa, se disgraziatamente l’erede<br />
fosse per<strong>it</strong>o. Per fortuna a V<strong>it</strong>torio Amedeo<br />
non accadde nulla di letale, anzi, successivamente<br />
divenne il primo re di Sardegna,<br />
quando riuscì a convincere la<br />
madre, la seconda Madama Reale, a cedergli<br />
il potere.
26<br />
26<br />
Recensioni<br />
a cura di Claudio Racca<br />
Culhwch, apprendista eroe alla corte di Artù<br />
Miraggi Edizioni Torino 2010<br />
Pagg. 148 - Euro 16,50<br />
Nel momento stesso di accingermi<br />
alla fatica di presentare e commentare<br />
un libro sicuramente fuori dell’ordinario,<br />
che oserei definire genialmente<br />
stralunato, mi rendo conto di<br />
essere inadeguato all’impresa e di<br />
essermi imbarcato in un raffinato, ma<br />
egualmente doloroso, processo di autolesionismo.<br />
Come tutti sanno, non<br />
sono né diventerò mai un cr<strong>it</strong>ico letterario,<br />
sia per manifesta incapac<strong>it</strong>à,<br />
sia per ignoranza (anzi, repulsione innata)<br />
di quelle frasi vuote, di quei paroloni<br />
che nessuno capisce, di quei<br />
concetti oscuri anche a chi scrive, nei<br />
quali i cr<strong>it</strong>ici in generale e i cr<strong>it</strong>ici letterari<br />
in particolare, sol<strong>it</strong>amente ec-<br />
di Andrea Roncaglione<br />
cellono. Cercherò comunque<br />
di costringervi ad apprezzare<br />
l’opera di Andrea Roncaglione,<br />
che non conosco personalmente,<br />
del quale però conosco<br />
il padre, Valter, già nostro collega<br />
in CRT per tanti anni, attualmente<br />
in pensione.<br />
Detto per inciso, Valter Roncaglione<br />
ha pubblicato sul s<strong>it</strong>o<br />
del CRAL, settore Biblioteca,<br />
una recensione sul libro<br />
“Un’americana alla corte dei<br />
Savoia”, riportata pari pari nel<br />
numero di settembre della nostra<br />
Rivista, per gentile concessione.<br />
Il t<strong>it</strong>olo esatto del libro è<br />
“Culhwch” e il sottot<strong>it</strong>olo è<br />
appunto “Apprendista eroe<br />
alla corte di Artù”.<br />
Già il t<strong>it</strong>olo, e non solo quello,<br />
è poco facilmente pronunciabile e<br />
quindi se vi cap<strong>it</strong>erà di consigliarne<br />
la lettura a qualche vostro amico utilizzate<br />
un appunto precompilato oppure<br />
memorizzate il sottot<strong>it</strong>olo. La<br />
storia che viene raccontata è molto<br />
singolare e viene ambientata nel tempo<br />
imprecisato dei m<strong>it</strong>i come quello<br />
di Re Artù. Non è solo e semplicemente<br />
fantasia, in quanto l’Autore ha<br />
tratto spunto dal Mabìnogion, che è<br />
un “insieme di scr<strong>it</strong>ti di autori vari attraverso<br />
cui ci sono state tramandate,<br />
per parte gallese, alcune saghe e leggende<br />
celtiche”. Anzi, a tratti vengono<br />
riportati in corsivo alcuni brani<br />
contenuti nei testi richiamati, per palesare<br />
che esistono veramente e che<br />
sono stati tradotti in modo corretto.<br />
Che se anche non fosse così, credo<br />
che non cambierebbe molto, perché<br />
quasi tutta la storia è stata liberamente<br />
partor<strong>it</strong>a dalla sfrenata fantasia dell’Autore,<br />
il quale però, molto responsabilmente,<br />
si assume “piena responsabil<strong>it</strong>à”<br />
ed anzi mette le mani avanti<br />
con i Gallesi (“In attesa d’una risposta<br />
alla mia richiesta di gemellaggio<br />
con un ab<strong>it</strong>ante a caso del Galles, mi<br />
auguro che i Gallesi non se la prendano<br />
troppo per come ho giocato con<br />
le loro tradizioni. Se vogliono giocare<br />
con le mie, dichiaro fin da ora che<br />
non me la prenderò punto. Punto.”).<br />
Da queste prime battute avrete già cap<strong>it</strong>o<br />
alcune caratteristiche di Andrea<br />
Roncaglione: ha un grande senso dell’umorismo,<br />
che a volte traspare di<br />
primo acch<strong>it</strong>o, a volte meno evidente<br />
se non alla seconda lettura; è di una<br />
original<strong>it</strong>à unica, riuscendo a susc<strong>it</strong>are<br />
interesse traendo spunto dalle tradizioni<br />
celtiche; dimostra pertanto di<br />
essere dotato di grandissima fantasia.<br />
La storia comincia con una c<strong>it</strong>azione<br />
in corsivo, quindi originale. Kilydd, figlio<br />
del principe Kelyddon, volle una<br />
donna con cui condividere la v<strong>it</strong>a e la<br />
sua scelta cadde su Goleuddydd, figlia<br />
del principe Anllawdd. Quand’essi si<br />
trovarono sotto lo stesso tetto, le genti<br />
del paese pregarono perché avessero<br />
un erede. Dopodiché comincia a correre<br />
la fantasia dell’Autore.<br />
Prima di procedere: ma che razza di<br />
nomi erano in voga presso gli antichi<br />
Gallesi? Troppe consonanti, poche<br />
vocali. Difficili da pronunciare, da
sentirsi la lingua attorcigliata. Ma tant’è:<br />
bisognerebbe avere una cultura<br />
superiore alla mia e, soprattutto, tenere<br />
in bocca un sassolino.<br />
Le preghiere del popolo (“pregarono<br />
Dio per continuare ad essere poveri<br />
in canna e avere un nuovo principe<br />
da servire”) vennero esaud<strong>it</strong>e e Goleuddydd<br />
rimase incinta. Allora, la<br />
gente del paese fece colletta e comprò<br />
una culla da regalare alla giovane<br />
coppia. “L’artigiano che costruì la<br />
culla accettò i soldi degli umili e mandò<br />
il manufatto al principe, come regalo<br />
personale. La buona gente del paese<br />
trasse molto piacere da ciò – perché<br />
è nell’anonimato che risiede l’autentica<br />
gioia del donare – e, per espiare<br />
l’inaspettata fortuna, organizzò una<br />
pubblica flagellazione”.<br />
Bastano queste poche frasi, credo, per<br />
farvi comprendere la grande ironia<br />
che pervade tutta la storia.<br />
Forse non sempre così sottile e trasparente,<br />
in qualche caso più grossolana,<br />
ma sempre dimostrazione di<br />
spiccato senso dell’umorismo.<br />
La principessa incinta fu presa da follia<br />
fin dall’inizio della gravidanza, a<br />
causa delle urla di dolore dei flagellanti,<br />
urla che dal paese salivano a<br />
lambire le mura del castello. “Il figlio<br />
del principe ordinò allora che i flagellanti<br />
la smettessero. Perlomeno<br />
d’urlare. Questo piacque molto agli<br />
umili, che presero a fustigarsi nelle<br />
campagne e in silenzio. Ma ormai<br />
Goleuddydd era impazz<strong>it</strong>a”.<br />
La principessa vagò nelle campagne<br />
e, giunto il tempo di partorire, trovò<br />
riparo tra i porci d’allevamento, rinsavì<br />
del tutto, si spaventò e partorì.<br />
Dal che, il nome del bambino:<br />
Culhwch, che in antico gallese significa<br />
“riparo di porci”.<br />
Il bambino è un eroe, non c’è dubbio.<br />
Gli eroi, nel Galles del m<strong>it</strong>o, si annunciano<br />
sempre facendo impazzire<br />
la madre durante la gravidanza.<br />
Siccome, però, gli eroi hanno come<br />
destino la sofferenza, propria e degli<br />
altri, la madre – pacifista per natura e<br />
amante dei fiori – si ammalò e morì,<br />
lasciando un mar<strong>it</strong>o pazzo sanguinario<br />
e un figlioletto affetto da eroismo.<br />
Rimasto vedovo, il principe Kilydd<br />
decise di sposare “la moglie del re<br />
Doged, che accolse la notizia con<br />
imbarazzata perpless<strong>it</strong>à. Poi il suo<br />
castello venne cinto d’assedio ed<br />
espugnato, e fu Kilydd in persona che<br />
si occupò di strozzare il re. Nascoste<br />
dietro una cassapanca di mogano, la<br />
moglie e la figlia di Doged assistevano<br />
alla scena con disapprovazione”.<br />
Basta così, altrimenti più nessuno sentirà<br />
il desiderio di acquistare il pregevole<br />
libro. Tra l’altro, ha un prezzo accessibile<br />
ed è facilmente acquistabile<br />
anche su Internet, ha diffusione nazionale<br />
e si può trovare nei migliori negozi.<br />
Leggete attentamente la locandina.<br />
Il nostro eroe (Culhwch, appunto), diventato<br />
per parte di matrigna cugino<br />
di re Artù, viene colp<strong>it</strong>o da una maledizione<br />
(sempre di mezzo la matrigna<br />
che è una strega) che lo obbliga ad<br />
amare la figlia di Yspaddadden, il<br />
Capo dei Giganti, pur non avendola<br />
mai vista. Va però detto che Olwen<br />
(il nome facilmente pronunciabile<br />
della sposa obbligata) è defin<strong>it</strong>a “la<br />
donna più bella del mondo”, anche se<br />
si scoprirà che non è affatto vero. Non<br />
brutta, ma carina normale. Culhwch<br />
si mette in viaggio con una armatura<br />
e accessori di oro massiccio, fra le<br />
proteste del suo saggio cavallo parlante,<br />
che risponde al nome di Cwll<br />
(pronuncia Caval, ma non ne sono del<br />
tutto sicuro). Incontra un cavaliere,<br />
Peredùr, di origini e cultura francese,<br />
27<br />
27<br />
con il quale si accompagnerà per tutte<br />
le avventure che la storia gli riserva.<br />
Dopo comiche viciss<strong>it</strong>udini, incontri<br />
strampalati ed improbabili (ad esempio<br />
un fantomatico Cavaliere Nero che<br />
li attacca all’improvviso e che soccombe<br />
per un colpo della spada d’oro nella<br />
schiena, quindi a tradimento, altro<br />
che codice cavalleresco!), riferimenti<br />
fuori epoca tipo il cauto attraversamento<br />
di una linea ferroviaria, i due protagonisti<br />
arrivano alla corte di Artù, personaggio<br />
m<strong>it</strong>ico dalle molte virtù secondo<br />
l’immagine che ci viene sol<strong>it</strong>amente<br />
tramandata, raffigurato in modo<br />
ben diverso dal nostro Autore, che lo<br />
ridimensiona e addir<strong>it</strong>tura lo ridicolizza,<br />
come per il vezzo di tagliare i capelli<br />
a tutti e in modo diverso.<br />
Artù accede alla richiesta di Culhwch<br />
di aiutarlo a soddisfare le assurde condizioni<br />
poste dal padre dell’amata (il<br />
Capo dei Giganti, ricordate?) per concedere<br />
la mano della figlia e convoca<br />
un eserc<strong>it</strong>o di Cavalieri, moltissimi<br />
dei quali si stanno sollazzando presso<br />
la sua Corte, per inseguire e distruggere<br />
dei terribili cinghiali, depos<strong>it</strong>ari<br />
di grandi ricchezze.<br />
La raffigurazione della Corte di Re<br />
Artù e dei fantasiosi personaggi che<br />
la compongono è gustosa, anche se<br />
un po’ insist<strong>it</strong>a e molto caricaturata.<br />
Spero di avervi dato anche solo una<br />
pallida idea dello stile del nostro Autore,<br />
che a me è piaciuto moltissimo.<br />
Naturalmente il libro di Andrea Roncaglione<br />
non è un romanzo di Liala e<br />
va letto con una buona predisposizione<br />
d’animo. Se chi legge r<strong>it</strong>iene di<br />
avere un buon senso dell’umorismo<br />
gli consiglio di gustarlo appieno leggendolo<br />
almeno due volte (tranquilli:<br />
sono 148 pagine, intercalate da stilizzati<br />
disegni dello stesso Autore),<br />
per cogliere particolari piacevolissimi<br />
che possono essere sfugg<strong>it</strong>i ad una<br />
prima, meno attenta lettura.
28<br />
28<br />
Franco Uberti<br />
L’appuntamento era sul piccolo parcheggio, a una manciata di<br />
metri dall’ingresso del Parco. Arrivarono tutti in orario sulle<br />
loro belle automobili lavate di fresco. Sul cofano di una di<br />
quelle, stesero le mappe e per un po’ le studiarono con attenzione.<br />
Poi, ad un cenno, due si avviarono nella radura segu<strong>it</strong>i<br />
da tre operai; gli altri rimasero in gruppo, chiacchierando e<br />
fumando. Gli operai piantarono nel terreno i paletti con la punta<br />
dipinta di rosso seguendo le indicazioni dei geometri: l’operazione<br />
durò una buona ora. Quando tutti se ne andarono, non<br />
restarono tracce del loro passaggio, se non un po’ di erba pestata…<br />
e quei paletti.<br />
Da tempo si sapeva in paese di quel progetto che prevedeva la<br />
costruzione di un villaggio-albergo di diverse centinaia di posti<br />
letto su quei prati che erano l’anticamera del Parco Naturale.<br />
Gli ab<strong>it</strong>anti si divisero sub<strong>it</strong>o in due fazioni: i favorevoli (la<br />
maggioranza) ad un intervento che avrebbe procurato posti di<br />
lavoro e dato nuovo impulso al turismo da sempre un po’ fiacco,<br />
a causa della vicinanza con più rinomate stazioni sciistiche;<br />
e poi i contrari (la minoranza) preoccupati per un’ulteriore<br />
ed importante fer<strong>it</strong>a alla montagna, convinti inoltre che il<br />
villaggio non avrebbe avuto v<strong>it</strong>a lunga.<br />
Quei paletti segnarono però l’inizio di un qualcosa di concreto<br />
e conseguentemente si rinfocolarono energiche polemiche di<br />
fronte all’eventual<strong>it</strong>à di lavori imminenti.<br />
Anche la stampa locale fece la sua parte pubblicando foto ed<br />
articoli a tutta pagina.<br />
Puntuali, come sempre in questi casi, arrivarono anche gli esposti<br />
all’Autor<strong>it</strong>à Giudiziaria. Alla Procura della Repubblica, giù<br />
in pianura, fu aperto un fascicolo.<br />
Beltrami era un giovane magistrato e quella pratica che gli<br />
arrivò sulla scrivania rappresentava il suo primo incarico serio;<br />
un foglietto adesivo giallo del suo capo lo preoccupò: “ è<br />
una brutta faccenda… prudenza.”. Studiò tutte le carte con<br />
scrupolo, maturando la convinzione che un sopralluogo sarebbe<br />
stato indispensabile.<br />
Secondo procedura, si fece accompagnare da un carabiniere in<br />
ab<strong>it</strong>i civili e su un’auto anonima.<br />
Era una stupenda mattina di inizio giugno; arrivarono verso le<br />
7,30.<br />
“Mi aspetti, faccio un giro a piedi” disse Beltrami imboccando<br />
il sentiero che si addentrava nell’immenso prato. Certo che<br />
era un posto stupendo per farci un villaggio, vista impareggiabile<br />
sulle montagne, a qualche passo da due impianti di risal<strong>it</strong>a;<br />
ma anche un posto stupendo… e basta.<br />
Camminò fino a quando il sentiero si interruppe e poi continuò<br />
nell’erba alta seguendo la linea ideale che univa i paletti<br />
di segnalazione. Quando decise di tornare sui suoi passi, si<br />
accorse di qualcosa poco avanti a lui: si avvicinò con circo-<br />
Strategie<br />
“la montagna racconta…”<br />
spezione e… affondato nel verde e nei fiori, un cucciolo accovacciato,<br />
forse un capriolo, che lo guardava con due occhioni<br />
scuri e timorosi. Rimase immobile ad ammirarlo, preoccupato<br />
per la sua sorte e per non sapere cosa fare.<br />
Ma poi gli vennero in soccorso le letture fatte in età giovanile,<br />
nei tanti anni di mil<strong>it</strong>anza nelle associazioni protezionistiche:<br />
“Nei mesi di maggio e giugno nascono i piccoli caprioli e non<br />
è inusuale incontrarne nell’erba alta: la madre si allontana in<br />
cerca di cibo o acqua anche per alcune ore e li nasconde ai<br />
predatori mimetizzandoli nell’ambiente e con emanazioni odorose<br />
notevolmente ridotte. Non bisogna assolutamente toccarli<br />
né tanto meno portarli via credendoli abbandonati. E’ opportuno<br />
allontanarsi senza fare rumore. Verranno recuperati dalla<br />
madre al momento opportuno.”<br />
Tornato all’auto, prese appunti frettolosi su un blocco di fogli<br />
alzando di tanto in tanto la testa per guardare il grande prato.<br />
“Possiamo andare, ho visto abbastanza” disse al carabiniere;<br />
l’auto proseguì sulla strada fino al piccolo parcheggio, fece<br />
inversione e lentamente si allontanò verso la statale.<br />
Non vi furono blocchi stradali e cortei, né violente manifestazioni;<br />
dopo qualche settimana arrivarono degli uomini in divisa.<br />
Quando se ne andarono, la radura era delim<strong>it</strong>ata da centinaia<br />
di metri di nastro bianco e rosso e da cartelli plastificati.<br />
“AREA SOTTOPOSTA A SEQUESTRO GIUDIZIARIO”.<br />
All’inizio dell’inverno il nastro bianco e rosso che fremeva<br />
freneticamente al vento della valle era immobile: la neve l’aveva<br />
imprigionato al suo interno e se ne scorgevano soltanto dei<br />
pezzi qua e là. “Forse è tutto fin<strong>it</strong>o” azzardò qualcuno.<br />
Io sapevo che non era vero, lo scontro era solo all’inizio. Sapevo<br />
che ci sarebbero stati ricorsi e controricorsi, perizie e<br />
controperizie, carte bollate, udienze in tribunale, articoli sui<br />
giornali.<br />
La guerra, tutte le guerre, sono fatte di battaglie ed una cosa<br />
era certa: la montagna aveva vinto la prima; senza violenza,<br />
usando la cosa più innocente e indifesa a sua disposizione…<br />
un cucciolo… un’arma psicologicamente devastante!<br />
Il racconto finisce qui; gli accadimenti narrati si riferiscono<br />
a molti anni fa. A beneficio delle lettrici e dei lettori più<br />
curiosi aggiungo alcune note di aggiornamento.<br />
Il villaggio-albergo è stato poi costru<strong>it</strong>o; la proprietà e la<br />
gestione sono passate di mano più di una volta, c’è stato un<br />
fallimento, lunghi periodi di chiusura e brevi periodi di<br />
apertura. Sembra che il prossimo anno, o forse quello successivo,<br />
avverrà il rilancio, che non ci saranno più problemi;<br />
staremo a vedere…<br />
Guerra fin<strong>it</strong>a? Guerra persa? Non credo, la montagna ha
solo cambiato strategia.<br />
Lentamente le erbacce lo stanno assalendo da più parti; il<br />
sole, la neve, il gelo, la pioggia ed il vento lentamente logorano<br />
il legno delle costruzioni prive di manutenzione, le<br />
Utilizza la nostra e-mail:<br />
aspenscrt@tiscali.<strong>it</strong><br />
Hai qualcosa da comunicarci, una domanda da farci, un consiglio da chiederci<br />
o da darci, oppure un articolo, una lettera, una poesia, una fotografia,<br />
un disegno o altro che vuoi far pubblicare su NUOVI INCONTRI?<br />
inviaceli per posta elettronica e noi saremo ben lieti di accontentarti<br />
e di metterci in contatto con te rispondendoti altrettanto rapidamente!<br />
Se hai un indirizzo e-mail (e non ce lo hai ancora comunicato) trasmettilo con un messaggio<br />
29<br />
29<br />
insegne scoloriscono.<br />
Tra poco sarà Natale, la neve lo coprirà, quasi a volerlo integrare<br />
nell’ambiente … forse per nasconderlo.<br />
La montagna non ha fretta, sa aspettare; ha il tempo dalla<br />
sua.<br />
e noi lo inseriremo in una “mailing list” che useremo per inviarti, praticamente<br />
in tempo reale, le nostre comunicazioni.<br />
Inoltre, per esaudire il desiderio di alcuni iscr<strong>it</strong>ti, gli indirizzi e-mail saranno messi, per il nostro tram<strong>it</strong>e, a<br />
disposizione di tutti i soci “internauti” che vorranno comunicare tra loro.<br />
Si inv<strong>it</strong>ano i Soci a inviare fotografie dig<strong>it</strong>ali di Torino da scegliere per le copertine di Nuovi Incontri
30<br />
30<br />
a cura di Giulio Rosso<br />
Bavarese all’arancia:<br />
4 tuorli - 8 cucchiai di zucchero - 1 arancia<br />
- scorzette d’arancia cand<strong>it</strong>e- 3<br />
fogli di gelatina tot. 6 gr. - 1/2 baccello<br />
di vaniglia - 250 gr. panna montata - 250<br />
gr. di latte<br />
Conten<strong>it</strong>ore di cioccolato:<br />
350 gr. di panna liquida - 350 gr. di cioccolato<br />
fondente - 2 bicchierini di liquore<br />
all’arancia o rhum.<br />
Meringa:<br />
80 gr. di albume - 200 gr. di zucchero a<br />
velo - gocce di succo di limone.<br />
Disegnate su un foglio di carta forno lo<br />
stampo a forma di pino che utilizzerete,<br />
poi foderatelo con la carta pellicola e<br />
mettetelo nel surgelatore.<br />
Preparate la ganache portando a bollore<br />
la panna e versatela sul cioccolato a piccoli<br />
pezzi e rimescolate fino a quando il<br />
cioccolato è perfettamente sciolto e profumate<br />
con il liquore.<br />
Appena è di giusta consistenza stenderla<br />
sul fondo dello stampo facendola risalire<br />
bene sui bordi, è necessario fare uno<br />
strato consistente di cioccolato sui bordi<br />
perchè sarà il nostro conten<strong>it</strong>ore per la<br />
bavarese.<br />
Mettere lo stampo in frigorifero.<br />
Preparare la bavarese. Fate ammollare in<br />
acqua fredda i fogli di gelatina. Scaldare<br />
il latte con il baccello di vaniglia e due<br />
scorzette di arancia. Insaporire 2 cucchiai<br />
di zucchero con la scorza di arancia grattugiata.<br />
Montare i tuorli con lo zucchero rimasto<br />
più quello profumato, aggiungete il latte<br />
tiepido e cuocete la crema sempre rimescolandola,<br />
è pronta quando scompare la<br />
schiuma e vela il cucchiaio (temperatura<br />
82°). Aggiungete i fogli di gelatina ben<br />
sgocciolati mescolare bene, filtrarla e<br />
Prendiamoli per la gola...<br />
Le leccornie e gli auguri di Maria Teresa<br />
Pino Natalizio e Casetta<br />
fatela raffreddare in<br />
acqua e ghiaccio.<br />
Quando è quasi fredda<br />
aggiungere alcuni cucchiai<br />
di succo d’arancia<br />
e incorporarvi la<br />
panna montata.<br />
Versare la bavarese nel<br />
guscio di cioccolato<br />
intercalandola con le<br />
scorzette cand<strong>it</strong>e e rimettete<br />
il dolce in frigorifero.<br />
Preparate la meringa.<br />
Un<strong>it</strong>e all’albume qualche<br />
goccia di limone, iniziate a montare<br />
con le fruste, sempre sbattendo unire a<br />
poco a poco lo zucchero continuando a<br />
montare sino ad ottenere una meringa<br />
soda e lucida.<br />
Trasfer<strong>it</strong>ela in una sacca con bocchetta a<br />
stella e seguendo il disegno del pino fatto<br />
su carta forno riempire i contorni e a<br />
piacere la parte interna. Cuocere in for-<br />
no a temperatura moderata 100 max 130°<br />
fino a quando la meringa è perfettamente<br />
asciutta, lasciarla eventualmente ancora<br />
nel forno spento fino al raffreddamento<br />
completo, solo allora staccare il<br />
pino dalla carta.<br />
Sformare il pino sul piatto di portata,<br />
appoggiateci sopra il pino di meringa e<br />
decorate a piacere.<br />
Per la casetta ho preparato una pasta frolla profumata alle spezie, ho preparato su<br />
cartoncino la sagoma<br />
della casa,<br />
ho assemblato i<br />
vari pezzi unendoli<br />
con il cioccolato<br />
bianco<br />
fuso ed ho decorato<br />
con caramelle<br />
e glassa di zucchero,<br />
l’omino di<br />
neve ed il pino<br />
sono fatti con pasta<br />
di mandorle, il<br />
tutto si appoggia<br />
su una base rotonda<br />
di pasta<br />
frolla.
31<br />
31<br />
Cosa succederebbe se una potenza nemica attaccasse l’Italia?<br />
Proviamo ad immaginare.<br />
Il Nemico, diciamo la Repubblica delle Banane, dichiara guerra<br />
ed ammassa il suo eserc<strong>it</strong>o lungo le Alpi e la sua flotta lungo il<br />
Tirreno.<br />
Primo giorno<br />
il TG 1 dà la notizia dopo lo sport. Nessuna reazione dai pol<strong>it</strong>ici.<br />
Secondo giorno<br />
Berlusconi dice che va tutto bene, lui é amico del presidente<br />
della Repubblica Delle Banane, non sussiste pericolo. Bossi<br />
insulta chi lo intervista. Calderoli va in Tv con la maglietta<br />
“Repubblica delle Banane merda”. Di Pietro chiede le dimissioni<br />
di Berlusconi. Napol<strong>it</strong>ano si appella all’un<strong>it</strong>à nazionale.<br />
Casini chiede un gesto di discontinu<strong>it</strong>à. Le parti sociali chiedono<br />
di essere sent<strong>it</strong>e.<br />
Terzo giorno<br />
Berlusconi compare in TV e dice che, invero, si tratta di una<br />
mossa eversiva dei magistrati di Milano. Bossi dice che la Padania<br />
non corre alcun pericolo. Degli altri non gli frega niente<br />
(pernacchia). La FIOM dice che é un complotto della Fiat. Intanto,<br />
il nemico sfonda al Brennero. La CGIL esprime contrarietà.<br />
Pannella inizia lo sciopero della fame. Di Pietro chiede le<br />
dimissioni di Berlusconi. Bersani chiede un passo indietro.<br />
Quarto giorno<br />
Berlusconi compare in tv e, con un sorriso complice, dice: ”ho<br />
risolto tutto, grazie ad una serata galante con la figlia del<br />
presidente della repubblica delle banane. Ora siamo amici, il<br />
loro eserc<strong>it</strong>o si é r<strong>it</strong>irato dal Brennero”. Berlusconi non sa che<br />
il nemico ha cambiato strategia ed ora attacca dal mare.<br />
Quinto giorno<br />
La tv annuncia che il nemico é sbarcato in Sicilia. Bossi dice:<br />
la cosa non ci riguarda. Gli fanno notare che la Sicilia fa parte<br />
dell’Italia. Lui mostra il d<strong>it</strong>o medio. Casini chiede la convocazione<br />
di un tavolo di crisi con le forze sociali. D’Alema si dice<br />
contrario e propone l’ist<strong>it</strong>uzione di una Commissione Bicamerale<br />
(si dice pronto a presiederla) per decidere la strategia<br />
difensiva. La CGIL minaccia uno sciopero.<br />
Sesto giorno<br />
Il nemico arriva in Calabria e, nel contempo, sfonda in Friuli.<br />
Il governo convoca le Parti sociali e le Opposizioni, per decidere<br />
come difendere la Patria. Napol<strong>it</strong>ano manda un messag-<br />
L’angolo del sorriso<br />
Soltanto per ridere a denti stretti...<br />
gio di auguri nel quale ricorda che sarebbe increscioso essere<br />
conquistati da una potenza nemica proprio nel 2011. Bossi<br />
chiede cosa c’entra il 2011. Gli spiegano che é per via del<br />
centocinquantesimo dell’Un<strong>it</strong>à d’ Italia. Lui rutta.<br />
Settimo giorno<br />
Ha inizio la riunione. Berlusconi dà il benvenuto a tutti ma<br />
pare distratto: il suo sguardo è attratto dal vest<strong>it</strong>o trasparente<br />
della Prestigiacomo. Bossi si è portato il figlio Renzo per fare<br />
pratica: gli dice di prendere appunti, perché dovrà fare il riassunto<br />
del convegno; Renzo appare disorientato e, di nascosto,<br />
telefona al CEPU per farsi spiegare il significato di “appunti”<br />
( credeva fossero punti appunt<strong>it</strong>i) e “riassunto”. Di Pietro<br />
chiede le dimissioni del governo. Bersani chiede un passo indietro.<br />
La Russa propone di bombardare il nemico con l’aviazione;<br />
Tremonti si oppone perché costa troppo. La Russa propone<br />
allora di usare il gas, almeno contro il nemico che ha<br />
invaso la Sicilia e la Calabria. Casini si oppone perché sarebbe<br />
messa in pericolo la popolazione locale. Bossi dice: “chi se<br />
ne frega, son tutti terroni!” Brunetta gli fa notare che sono<br />
<strong>it</strong>aliani anche loro. Bossi replica: “non rompere i c...i nano!”<br />
E mostra il d<strong>it</strong>o medio.<br />
La Russa propone di mandare i Bersaglieri; la CGIL chiede<br />
che prima sia rinnovato il contratto, sia concesso un aumento<br />
di salario e siano diminu<strong>it</strong>e le ore di lavoro. Sacconi, Ministro<br />
del Lavoro, fa notare che non esiste il CCNL dei bersaglieri.<br />
La Camusso, indignata, proclama sei giorni di sciopero generale.<br />
Pannella inizia lo sciopero della sete.<br />
Ore 18. La riunione é sospesa perché quella sera gioca l’Inter<br />
in coppa e il ministro della Difesa deve prendere un aereo (di<br />
Stato) per arrivare in orario allo stadio.<br />
Renzo Bossi ne approf<strong>it</strong>ta per copiare gli appunti della Bindi;<br />
poi li manda al CEPU per farsi fare il riassunto. Berlusconi si<br />
assenta qualche ora per rilassarsi con la Minetti.<br />
Ottavo giorno<br />
Arriva un messaggio di Napol<strong>it</strong>ano che contiene un severo<br />
mon<strong>it</strong>o. Il nemico é arrivato a Verona. La Russa é furibondo:<br />
l’Inter ha perso ed è eliminata dalla coppa. Bossi arriva in r<strong>it</strong>ardo<br />
fumando il sigaro. Casini chiede serietà. Di Pietro chiede<br />
le dimissioni del governo. Bersani chiama Penati ed esulta:<br />
abbiamo i fondi per finanziare la difesa. Però serve un passo<br />
indietro del governo.<br />
Si va avanti a discutere sino a sera. Alla fine arriva un telegramma<br />
di Napol<strong>it</strong>ano che dice di essersi stufato: si mandi<br />
l’eserc<strong>it</strong>o a difendere la Patria. ( Renzo Bossi chiama di na-
32<br />
32<br />
scosto il CEPU per sapere cosa sia l’ apatria). Calderoli é felicissimo<br />
perché può mostrare la sua nuova maglietta con scr<strong>it</strong>to:<br />
vi romperemo le ossa.<br />
La CGIL, pur esprimendo rispetto per il Presidente, fa notare<br />
che, sino a quando non si é rinnovato il CCNL i soldati non si<br />
muovono: altri sei giorni di sciopero!<br />
Nono giorno<br />
Tutti al mare.<br />
Decimo giorno<br />
Compare in TV il presidente della Repubblica delle Banane<br />
Vis<strong>it</strong>a il nostro s<strong>it</strong>o<br />
periodicamente<br />
www.aspenscrt.<strong>it</strong><br />
ed annuncia di avere conquistato l’Italia e arrestato governo,<br />
deputati, senatori e parti sociali. Tutti mandati a lavorare nel<br />
circo locale, dove, peraltro, si trovano benissimo: Bossi ha fatto<br />
amicizia coi gorilla e rutta in continuazione; Berlusconi ha<br />
trovato una femmina di scimpanzé che é carinissima. Bersani<br />
passa il tempo a smacchiare i leopardi. Unico problema, la<br />
Camusso: ha convinto i clown del circo a scioperare.<br />
Un mese dopo<br />
Gli Italiani decidono di fare da soli e, armati di forche e badili,<br />
si sbarazzano in tre giorni delle forze nemiche. Secondo<br />
voi, andranno al circo a liberare i pol<strong>it</strong>ici e le parti sociali?<br />
A tutti i nostri lettori un cordiale AUGURIO di BUONE FESTE<br />
e troverai tutte le informazioni utili sull’Associazione, sulla s<strong>it</strong>uazione e le nov<strong>it</strong>à del nostro<br />
Fondo Pensioni, le iniziative programmate, le convenzioni (tra cui quelle assicurative con le<br />
relative condizioni e con le modal<strong>it</strong>à di adesione, compresa la polizza omaggio per gli associati),<br />
le notizie più recenti e le comunicazioni in corso d’invio, i precedenti numeri di Nuovi Incontri<br />
ed altro ancora.
ACCORDI ASSICURATIVI E MUTUALISTICI<br />
Per maggiori ragguagli relativi a tutte le suddette offerte: rivolgersi in Associazione<br />
35<br />
35<br />
RESPONSABILITÀ CIVILE CAPO FAMIGLIA<br />
In esclusiva gratu<strong>it</strong>a per i soli soci<br />
Tiene indenne l’Assicurato ed i componenti del suo nucleo familiare di quanto sia tenuto a pagare, quale civilmente responsabile, a t<strong>it</strong>olo di risarcimento di danni<br />
involontariamente cagionati a terzi in conseguenza di un fatto accidentalmente verificatosi nell’amb<strong>it</strong>o della v<strong>it</strong>a privata comprendendo anche le responsabil<strong>it</strong>à su di loro<br />
gravanti per i fatti illec<strong>it</strong>i commessi dai collaboratori domestici.<br />
AUTOVETTURE tram<strong>it</strong>e ASDIBA<br />
• RCAuto: sconti significativi applicati sulle vigenti tariffe.<br />
• INCENDIO E FURTO prestati “senza applicazione di franchigia”<br />
• ALTRE GARANZIE OPZIONALI: a condizioni di favore.<br />
Tutte le agevolazioni di cui sopra sono estensibili anche a: coniuge (o persona in regime di convivenza), figli, nuora e genero del pensionato iscr<strong>it</strong>to.<br />
MOTOCICLI tram<strong>it</strong>e ASDIBA<br />
• RESPONSABILITÀ CIVILE: a tariffa preferenziale.<br />
• INCENDIO E FURTO: prezzi scontati.<br />
Anche queste agevolazioni sono estendibili ai parenti, intendendosi per tali quelli sopra richiamati.<br />
INFORTUNI tram<strong>it</strong>e ASDIBA<br />
Sono state ulteriormente migliorate le polizze individuali “Infortuni” (commercializzate da più di quarant’anni dalla Vigliano e Costa S.r.l. riscontrando l’ adesione di<br />
oltre 4.500 Bancari). La durata dei nuovi contratti diventa ANNUALE (anche nel caso di esistenza di precedenti polizze RAS poliennali, previa disdetta delle stesse). Oggi<br />
è possibile assicurare TUTTI i parenti (anche se non conviventi) alle stesse eccezionali condizioni prestate per i Dipendenti bancari: influirà sul costo finale la sola<br />
differenziazione rifer<strong>it</strong>a all’attiv<strong>it</strong>à eserc<strong>it</strong>ata dall’Assicurato (nel senso che, ad esempio, pagherà di più l’arch<strong>it</strong>etto che accede ai cantieri rispetto all’impiegato amministrativo<br />
o al pensionato).<br />
PRESTAZIONI SANITARIE tram<strong>it</strong>e EMVAP<br />
Dallo scorso anno EMVAP gestisce sotto forma di Sussidi Mutualistici il nostro Settore San<strong>it</strong>ario. Questa impostazione permette anche di migliorare il servizio e di<br />
potenziare il potere di tutela nei confronti degli Associati (ad esempio ev<strong>it</strong>are irreparabili disdette inoltrate al singolo da parte di una Compagnia assicuratrice). I sottoscr<strong>it</strong>tori<br />
potranno anche usufruire delle detrazioni previste dalla vigente normativa fiscale nel caso di versamenti di “contributi associativi”.<br />
Analogamente a quanto già avviene per le suddette polizze assicurative R.C.Auto e Infortuni, il contributo associativo relativo alle prestazioni EMVAP potrà essere<br />
rateizzato mensilmente e versato mediante trattenuta sulla pensione.<br />
In caso di nuova adesione all’EMVAP in corso d’anno, gli interessati dovranno versare - all’atto della sottoscrizione e in unica soluzione anticipata - l’importo corrispondente<br />
al rateo necessario a completare l’annual<strong>it</strong>à. Se lo r<strong>it</strong>erranno opportuno, potranno firmare contemporaneamente il modulo relativo alla richiesta di trattenuta mensile sulla<br />
pensione; detta trattenuta verrà applicata a partire dal successivo mese di Gennaio.<br />
Anche coloro che - in occasione del rinnovo del 31/12/2011 - verseranno il contributo associativo in unica soluzione anticipata, potranno successivamente rivolgersi all’E.M.V.A.P.<br />
(entro e non oltre il 27 Novembre 2012) e compilare il modulo per la richiesta della trattenuta che, in tal caso, entrerà in vigore a partire dal mese di Gennaio 2013.<br />
Principali caratteristiche dei Sussidi E.M.V.A.P.<br />
L’età massima in ingresso corrisponde ad anni 71 non ancora compiuti; è necessario compilare preventivamente un Modulo san<strong>it</strong>ario riguardante la s<strong>it</strong>uazione fisica<br />
dell’Aderente (indicando le precedenti cure, gli interventi chirurgici e gli eventuali infortuni sub<strong>it</strong>i).<br />
All’atto della prima adesione potrebbe essere richiesta l’esclusione di alcune patologie pregresse e pre-conosciute. In tal caso si avrà la facoltà di recedere, annullando il<br />
modulo già presentato.<br />
I “Sussidi per Ricoveri” sono denominati BASE e PIÙ (si differenziano tra loro, essenzialmente per i massimali di garanzia prestati): la relativa documentazione<br />
è disponibile presso la nostra Sede associativa ed è pubblicata sul S<strong>it</strong>o.<br />
Ad essi vengono abbinati automaticamente i seguenti Servizi:<br />
• VISITE SPECIALISTICHE private e su appuntamento, utilizzando il Circu<strong>it</strong>o dei medici convenzionati, a tariffe “agevolate” e con servizio di prenotazione<br />
telefonica.<br />
• ESAMI DI LABORATORIO e ANALISI a tariffe ridotte.<br />
* * * * * * *<br />
Per quanto riguarda: AUTO, MOTOCICLI, INFORTUNI ed EMVAP SANITARIA<br />
i nostri associati che desiderassero ricevere maggiori informazioni potranno rivolgersi al Signor:<br />
Giovanni POLLINO - tel. 011.19885007 - fax 011.4368005<br />
e-mail: giovanni.pollino@plurimaxsrl.<strong>it</strong><br />
POLIZZA “RIMBORSO SPESE MEDICHE” UNISALUTE<br />
Prodotto esistente: mantiene invariati prestazione e prezzo.<br />
POLIZZA “RIMBORSO SPESE MEDICHE” F.A.P. Cred<strong>it</strong>o<br />
Prodotto proposto dalla Federazione Nazionale FAP Cred<strong>it</strong>o.<br />
Maggiori dettagli, compreso l’aggiornamento tariffario per il 2011, sul s<strong>it</strong>o dell’Associazione e della Federazione.
36<br />
36<br />
ExCRT&Co.<br />
Associazione Pensionati e Dipendenti<br />
della ex Cassa di Risparmio di Torino<br />
e di altre Banche<br />
Associazione di volontariato senza scopo di lucro