Potatura secca in due fasi per il miglioramento delle ... - Fertirrigazione

Potatura secca in due fasi per il miglioramento delle caratteristiche qualitative e
la diminuzione del costo di produzione dell’uva da tavola Victoria b. in Puglia
(Italia)
Antonacci Donato 1 , Perniola Rocco 1 , Cosma Giuseppe 2 , Cito Pasquale 2
(1) CRA, Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura,
Istituto Sperimentale per la Viticoltura – Sezione di Turi BARI
Via Casamassima, 148 – 70010 Turi BA (Italia)
E-mail: donato.antonacci@entecra.it;
Tel. +39 080.8911822; Fax. +39 080.8911925
(2) Azienda Agricola Giuseppe Cosma, Francavilla Fontana BR (Italia)
Parole chiave: vite da tavola, Victoria b., potatura secca in due fasi, miglioramento qualità uva,
riduzione costo di produzione.
Key words: table vine, Victoria, winter pruning in two phases, quality grape improvement,
production cost decrease.
Mots clé: vigne de table, Victoria, taille d’hiver en deux phases, amélioration qualité raisin,
réduction coût de production.
Riassunto
La viticoltura da tavola italiana si caratterizza per l’elevato numero di operazioni manuali effettuate
dai viticoltori. L’eliminazione degli acini di dimensioni inferiori (acinini), fra i diversi interventi, è
un’operazione che incide molto sul costo di produzione. La ricerca è stata effettuata in Puglia sulla
cv Victoria b. sensibile alla formazione di acinini. Su tale cv, è stata individuata una tecnica capace
di ridurre la formazione degli acinini. È stata utilizzata una tecnica per ottenere il ritardo della
fioritura. È stata sperimentata una nuova tecnica di potatura invernale, realizzata in due fasi.
Rispetto alla potatura tradizionale, le piante potate in due fasi hanno mostrato un aumento del peso
medio acino (da 6,2 g a 10,2) e del numero dei vinaccioli per acino (da 1,9 a 2,7), una diminuzione
del numero degli acinini (da 55,4 a 12,7) ed un ritardo nella maturazione di 2-3 settimane (al
29/8/06, si sono rilevati 13,7 °Brix, rispetto a 19,1 della tesi tradizionale). La tecnica proposta ha
portato, per la cv Victoria b., ad un miglioramento qualitativo dell’uva prodotta ed ad una
diminuzione del fabbisogno di manodopera.
Abstract - Winter pruning in two phases for the improvement of the qualitative
characteristics and the decrease of the production cost of the Victoria table grapes in Apulia
(Italy)
The Italian table wine-growing is characterized by the high number of manual operations carried
out by the wine-growers. The elimination of the smaller berries (berries shot), among the different
interventions, is an operation that highly affects the production cost. Among the causes
predisposing the formation of the berries shot, the most remarkable one is that of the missed or
incomplete formation of the embryo (the berries shot are seedless) which appears when adverse
climatic conditions interfere with the flowering of the grapevine. The research has been carried out
in Apulia on Victoria cv affected by the berries shot presence. On such cv, a technique able to
reduce the formation of the berries shot has been individualized. A technique to obtain the delay of
the flowering has been used. In fact, postponing the period of this one, toward the warmer period,
the possibility that the same one happens under adverse climatic conditions decreases.
A new technique of winter pruning has been experimented, carried out in two phases:
1) elimination of all the shoots exceeding the bearing wood (leaving them rather long), without
eliminating on these ones the side ramifications (suckers);

2) after the budding, decrease of the bearing wood length to the definitive measure, and elimination
of the suckers and of the buds developed until that moment, forcing the plant to leave again with
new buds. Compared with the traditional pruning, the plants trimmed in two phases have shown an
increase of the berry average weight (from 6,2 g to 10,2) and of the number of the seeds per berry
(from 1,9 to 2,7), a decrease of the berries shot number (from 55,4 to 12,7) and a delay in the
ripeness of 2-3 weeks (on 29/8/06, 13,7° Brixes have been noticed, in comparison to 19,1 of the
traditional thesis). The proposed technique has allowed, for the Victoria cv, a qualitative
improvement of the produced grapes and a decrease of the manpower requirement equal to 80-120
days per hectare.
Résumé - Taille d’hiver en deux phases pour l'amélioration des caractéristiques qualitatives et
la diminution du coût de production du raisin de table Victoria en Pouilles (Italie)
La viticulture de table italienne se caractérise par le numéro élevé d'opérations manuelles effectuées
par les viticulteurs. L'élimination des grains de dimensions inférieures, parmi les différentes
interventions, c'est une opération qui grave beaucoup sur le coût de production. Parmi les causes
préparant la formation des petits grains, la plus considérable est celle de la manquée ou incomplète
formation de l'embryon (les petits grains sont sans graines) qui arrive quand des conditionnes
climatiques adverses interfèrent avec la floraison de la vigne. La recherche a été effectuée en
Pouilles sur la cv Victoria sensible à la formation des petits grains. Sur telle cv, une technique
capable de réduire la formation des petits grains a été déterminée. Une technique a été utilisée pour
obtenir le retard de la floraison. En effet, en renvoyant la période de celle-ci, vers la période la plus
chaude, il diminue la possibilité que la même arrive en conditions climatiques adverses.
Une nouvelle technique de taille d’hiver a été expérimentée, réalisée en deux phases:
1) élimination de tous les sarments excédentaires les branches à fruit (en les laissant plutôt longs),
sans éliminer sur ceux-ci les ramifications latérales (entre cœur);
2) après la pousse, réduction de la longueur des branches à fruit à la mesure définitive, et
élimination des entre cœur et des pousses développées jusqu'à ce moment.
Par rapport à la taille traditionnelle, les plantes taillées en deux phases ont montré une augmentation
du poids moyen grain, (de 6,2 g à 10,2), et du numéro des pépins par grain, (de 1,9 à 2,7), une
diminution du numéro des petits grains, (de 55,4 à 12,7) et un retard dans la maturité de 2-3
semaines, (le 29/8/06, seuls 13,7° Brix ont été relevés, respect à 19,1 de la thèse traditionnelle).
La technique proposée a permis, pour la cv Victoria, une amélioration qualitative du raisin produit
et une diminution de la demande de main-d'oeuvre égal à 80-120 journées par hectare.
Introduzione
Tra i parametri qualitativi, particolare rilievo è dato all’uniformità del colore e della forma degli
acini sui grappoli ed alle maggiori dimensioni degli acini. Per raggiungere tali obiettivi è necessario
per il viticoltore effettuare numerose operazioni manuali, scacchiatura dei germogli, diradamento
dei grappoli, eliminazione degli acinini. Quest’ultima operazione consistente nella eliminazione
degli acini di dimensioni inferiori allo standard varietale (acinini) e fra i diversi interventi,
costituisce l’operazione manuale che incide in maniera rilevante sul costo di produzione.
Per quanto riguarda le cause predisponenti la formazione dell’acinino, la più rilevante è quella della
mancata o incompleta formazione dell’embrione (gli acinini sono senza semi o con semi poco
sviluppati). Tale problema si manifesta, in maniera significativa, quando condizioni climatiche
avverse interferiscono con la fioritura della vite, in particolare nella fase dell’impollinazione dei
fiori, pregiudicando una fecondazione normale degli ovuli (ad esempio, le piogge prolungano il
periodo fiorale, provocano il mancato scaliptramento, lo scoppio ed il dilavamento del polline,
ecc.). Altra causa predisponente l’acinellatura sono gli eccessi termici. Possono provocare
l’acinellatura anche le carenze di elementi minerali, soprattutto quelle di boro e zinco, e gli squilibri
metabolici derivanti dalla presenza di virosi (impallinatura). Quest’ultima causa è particolarmente

ilevante in Puglia per la cv Victoria b., che presenta uno stato sanitario medio piuttosto
compromesso, contraddistinto dalla presenza di diverse virosi.
L’incidenza della presenza di acinini, sul grappolo, e quindi del costo per la loro eliminazione, varia
con la varietà di uva da tavola ed è alta sulle varietà con semi ed ancora di più sulle varietà a
fioritura precoce (maggiore rischio climatico) come per la varietà Victoria b.. Precedenti esperienze
hanno mostrato la possibilità di differimento nel tempo della fioritura della vite; infatti, indagini
sperimentali condotte su vigneti da vino colpiti da forti grandinate in fase di primo accrescimento
dei germogli (10-40 cm) avevano mostrato che eliminando tutto la vegetazione presente sulla vite,
questa ripartiva da gemme latenti (di controcchio) fertili, anche se meno delle gemme principali,
con posticipazione della fase fiorale. Al contrario, se non si interveniva eliminando la vegetazione,
questa ripartiva da gemme pronte (site sui germogli), dando germogli di femminella sterili, quindi
con grave perdita di produzione (Antonacci, dati non pubblicati). Sulla cv. Victoria b., è stata
individuata e sperimentata una modifica della tradizionale tecnica di potatura secca, capace di
ridurre la formazione degli acinini. Il principio base della tecnica proposta è stato quello
dell’ottenimento del ritardo dell’epoca di fioritura. Infatti, posticipando il periodo di questa,
spostandola verso il periodo più caldo, diminuisce la possibilità che la stessa avvenga in condizioni
climatiche avverse (freddo e pioggia). Peraltro, anche le virosi manifestano minore influenza
metabolica durante il periodo più caldo. La sperimentazione è stata svolta nell’ambito del Progetto
Vitivin-Valut (finanziamento MiPAAF-CIPE).
Materiali e metodi
La ricerca è stata effettuata nel 2006, sulla base di osservazioni preliminari realizzate negli anni
precedenti, presso un’azienda privata sita in un’area viticola del Brindisino, in agro di Francavilla
Fontana (Puglia). Il vigneto, su cui è stata realizzata la ricerca è stato realizzato innestando a dimora
nel 1994, Vitis vinifera L. cv. Victoria b. sul portinnesto Vitis berlandieri x Vitis rupestris 140
Ruggeri. Trattasi di un vitigno con semi, a bacca bianca, con epoca media-precoce di maturazione
(prima-seconda decade di agosto). Il vigneto ha distanze di impianto di m (2,5 x 2,5) con due viti
per posta (a distanza di 0,4 m) e 3.200 piante/ha; è allevato a “tendone con doppio impalco” protetto
con rete antigrandine ed è condotto secondo la consuetudine colturale della zona. Il vigneto è
provvisto di sistema irriguo a distribuzione localizzata, con gocciolatori autocompensanti (uno/vite).
Al fine di valutare gli effetti indotti dalla differente tecnica di potatura sono stati individuati 2
blocchi comprendenti ognuno le tesi a confronto (potatura secca tradizionale e potatura secca
innovativa in due fasi).
Fig 1- fasi dell’accorciamento e dell’eliminazione dei nuovi germogli
La potatura secca delle uve da tavola è realizzata solitamente nel periodo autunno-invernale, dopo
la caduta delle foglie. La forma di allevamento a tendone prevede la realizzazione di una potatura a
3-4 capi a frutto della lunghezza di 8-12 gemme (oltre ad eventuali speroni), assicurando un carico
di gemme/ceppo pari a 30-50 gemme. Nell’azienda, presso la quale è stata realizzata la
sperimentazione, sono stati lasciati 2-3 capi a frutto per ceppo, lunghi 5-8 gemme. La prima tesi è
stata realizzata potando le viti, con il numero di capi a frutto e gemme previste, a fine ottobre, la
seconda tesi (sperimentale) ha previsto una nuova tecnica di potatura secca, realizzata in due fasi:

- la prima fase, realizzata il 28 ottobre, consistente nella eliminazione di tutti i tralci eccedenti i capi
a frutto da utilizzare per la produzione dell’anno, senza eliminare su questi le femminelle presenti e
lasciandoli piuttosto lunghi (anche il doppio delle gemme definitive);
- la seconda fase è stata realizzata dopo il germogliamento (15 aprile), quando i giovani germogli
avevano raggiunto la lunghezza di 5-10 cm. In questa fase si è proceduto all’accorciamento della
lunghezza del capo a frutto alla misura definitiva (a 5-8 gemme) e
successivamente si è proceduto all’eliminazione delle diramazioni
laterali (femminelle) sulle quali, in maniera preponderante, si era
avviata la crescita dei giovani germogli. Oltre ai germogli
sviluppatisi sulle femminelle, prima della
legatura dei tralci ai fili di ferro, sono stati
eliminati anche gli eventuali giovani
Fig. 2- grappoli prodotti nella
tesi con potatura innovativa
germogli sviluppatisi sul capo a frutto (i
germogli che si sviluppano sul capo a frutto
fino a questo momento sono ridottissimi). La
vite, infatti è una specie acropeta e pertanto le prime gemme a schiudersi sono
quelle apicali (sia le apicali del capo a frutto che le apicali delle femminelle,
parti che vengono eliminate in questa fase). L’eliminazione di tutte le parti
verdi, fa ritornare il vigneto nelle condizioni di un vigneto in inverno. Si
eliminano tutti i germogli sviluppatisi fino a quel momento, obbligando la
Fig. 3- grappolo
prodotto nella tesi
potat. tradizionale
pianta a ripartire con nuovi germogli (le piante rivivono una nuova primavera). In alcune situazioni
di sviluppo dei germogli dalle gemme basali del capo a frutto o da speroni basali, questi vengono
preservati per assicurare la formazione di germogli utili alla potatura dell’anno successivo.
Risultati e discussione
La raccolta dell’uva prodotta nelle due differenti condizioni di coltivazione è stata effettuata il 29
agosto 2006 e su questa sono state realizzate una serie di misure. Nella tab. 1 sono riportati i valori
medi riscontrati nelle due differenti tesi, relativi al peso medio del grappolo, al peso medio dei 10
acini più grossi/grappolo, il numero medio degli acini per grappolo, il peso medio acino, gli
zuccheri % (°Brix), il pH, l’acidità totale (g/litro, come acido tartarico).
Tab. 1 - Caratteristiche dell’uva Victoria b. al variare della tecnica di potatura.
Parametri di valutazione/tesi
Potatura secca
tradizionale
Potatura secca
innovativa
LSD 0,05
Peso medio grappolo (g) 429 bB 806 aA 232,49
Peso 10 acini grossi (g) 69 bB 114 aA 20,79
Peso rachide (g) 12,9 aA 11,4 aA 4,80
Lunghezza rachide (cm) 23,9 aA 23,4 aA 4,78
Acini per grappolo (n°) 58 aA 81 aA 35,37
Acinini per grappolo (n°) 55 aA 13 bB 21,37
Totale acini + acinini (n°) 113 aA 94 bA 18,62
Peso medio acino (g) 6,2 bB 10,2 aA 2,17
Peso medio acinino (g) 1,0 bA 1,6 aA 0,56
Vinaccioli per acino (n°) 1,9 bB 2,7 aA 0,59
Solidi solubili (°Brix) 19,1 aA 13,7 bB 2,24
pH 3,84 aA 3,60 bB 0,12
Acidità totale (g/l) 4,0 bA 4,7 aA 0,54
Per ciascuna variabile, i valori medi delle diverse tesi affiancati da lettere maiuscole diverse sono statisticamente diversi
(Test di Student) con P

Inoltre sono stati riportati i valori medi del numero di acinini per grappolo, del peso medio degli
acinini, del numero di vinaccioli per acino.
Peso medio del grappolo
In fig. 4 è rappresentato l’andamento del peso medio del grappolo nel vitigno Victoria b. in risposta
alle due differenti tecniche di potatura adottate.
900
I risultati dell’ANOVA riguardanti tale parametro,
800
riportati in tab.1, differenze rilevanti e statisticamente
700
significative. Infatti, nel caso della potatura
600
tradizionale si ha un valore del peso medio del
500
g
400
grappolo pari a 429 g, mentre con la potatura
innovativa in due fasi si è avuto un peso medio quasi
raddoppiato, pari a 806 g.
300
200
100
0
potatura secca
tradizionale
potatura secca in due
fasi
Fig. 4 - Peso medio del grappolo nelle due
tesi a confronto
Peso dei 10 acini grossi
In fig. 5 è rappresentato l’andamento del peso medio
dei 10 acini più grossi presenti sul grappolo nel
vitigno Victoria b. in risposta alle due differenti
tecniche di potatura adottate, come valutazione degli
acini plus varianti. I risultati dell’ANOVA
g
12
10
8
6
4
2
0
potatura secca
tradizionale
potatura secca in due
fasi
Fig. 6 - Peso medio acino nelle due tesi a
confronto
g
120
100
80
60
40
20
0
potatura secca
tradizionale
potatura secca in due
fasi
Fig. 5 - Peso dei 10 acini grossi nelle
due tesi a confronto
riguardanti tale parametro, mostrano come siano
presenti delle differenze statisticamente significative.
Infatti, nel caso della potatura tradizionale si ha un
valore pari a 69 g, mentre con la potatura innovativa
in due fasi il peso sale a 114 g.
Peso medio acino
In fig. 6 è rappresentato l’andamento del peso medio di
tutti gli acini presenti sul grappolo, escluso gli acinini,
in risposta alle due tecniche di potatura adottate. Nel
caso della potatura tradizionale si ha un valore del
peso medio acino pari a 6,2 g, mentre con la potatura
innovativa in due fasi si è avuto un peso medio
significativamente superiore e pari a 10,2 g.

Solidi solubili
In merito ai solidi solubili del succo dell’uva (Fig. 7),
si osserva come la potatura innovativa in due fasi
porti ad un ritardo nella maturazione, come era
logico attendersi; infatti al 28 agosto 2006 la tesi
potatura tradizionale aveva raggiunto i 19,1 °Brix,
mentre la tesi con potatura innovativa in due fasi (e
conseguente posticipo di inizio efficace della
vegetazione, della fioritura e della maturazione)
aveva 13,7 °Brix.
pH
3,90
3,85
3,80
3,75
3,70
3,65
3,60
3,55
3,50
3,45
potatura secca
tradizionale
potatura secca in
due fasi
Fig. 8 – pH nelle due tesi a confronto
Acidità totale
Dalla fig. 9, che descrive l’evoluzione dell’acidità
totale al variare delle epoche di potatura, è possibile
rilevare come il valore medio più basso riguarda la tesi
potata normalmente (più precoce) con valore pari a 4,0
g/l, mentre per la tesi potata in due fasi il valore è più
60
50
40
n 30
20
10
0
potatura secca
tradizionale
potatura secca in due
fasi
Fig. 10 – Numero medio di acinini per
grappolo nelle due tesi a confronto
°Brix
25
20
15
10
5
0
potatura secca
tradizionale
potatura secca in due
fasi
Fig. 7 – Contenuto medio in solidi solubili
nel succo degli acini nelle due tesi a
confronto
pH
La fig. 8 descrive l’evoluzione del pH al variare delle
condizioni di potatura; è possibile rilevare come vi
siano differenze statistiche fra le tesi, come era logico
attendersi; i dati misurati variano da 3,8 a 3,6.
g/l
5,0
4,5
4,0
3,5
3,0
2,5
2,0
1,5
1,0
0,5
0,0
potatura secca
tradizionale
potatura secca in
due fasi
Fig. 9 – Acidità totale del succo degli
acini nelle due tesi a confronto
alto e raggiunge i 4,7 g/l, con differenze
statisticamente significative per P< 0,05.
Numero acinini per grappolo
In fig. 10 è rappresentato l’andamento del numero
medio degli acinini presenti su un grappolo in risposta
alle due differenti tecniche di potatura adottate. Le
differenze sono statisticamente significative e nel caso
della potatura tradizionale si ha un valore pari a circa
55, mentre con la potatura innovativa in due fasi si è
avuto un numero pari a 13.

Numero di vinaccioli per acino
In fig. 11 è infine rappresentato l’andamento del
numero medio di vinaccioli per acino in risposta alle
due differenti tecniche di potatura adottate. Nel caso
della potatura tradizionale si ha un valore pari a 1,9
mentre con la potatura innovativa in due fasi si è
avuto un numero pari a 2,7; le differenze significative
testimoniano le migliori condizioni ambientali nei
riguardi del normale svolgimento della fecondazione
in fioritura per la tesi potatura innovativa.
Influenza sul costo di produzione
In tab. 2 sono elencate le operazioni colturali ed i
fabbisogni di manodopera, influenzati dai due sistemi
di potatura. Si nota il risparmio di 122 giornate/ha
conseguito con la nuova tecnica della potatura secca
innovativa, in due fasi.
Al risparmio in manodopera è da aggiungersi il risparmio ed il minore impatto ambientale derivante
dalla eliminazione dei trattamenti fitosanitari necessari, con la potatura tradizionale, per la difesa da
Escoriosi (Phomopsis viticola) ed Acariosi (Calepitrimerus vitis), in genere necessari nei primi stadi
di sviluppo della vite nell’ambiente in esame, specialmente quando le condizioni ambientali sono
predisponenti lo sviluppo di tali avversità (abbassamenti termici, piogge, ecc.).
Conclusioni
Dal confronto con la potatura secca tradizionale, le piante sottoposte a potatura innovativa in due
fasi hanno mostrato differenze rilevanti: un aumento del peso medio acino (10,2 g rispetto ai 6,2) e
del numero dei vinaccioli per acino (2,7 rispetto ad 1,9), una diminuzione del numero degli acinini
per grappolo (12,7 rispetto ai 55,4), oltre ad un ritardo nella maturazione di oltre 2 settimane (nel
rilievo del 29/8/06, si sono rilevati solo 13,7 °Brix, rispetto a 19,1 della tesi tradizionale).
La tecnica della potatura innovativa, qui presentata, ha permesso l’ottenimento anche di altri
vantaggi. La cv Victoria b., infatti, è soggetta a forti attacchi di Escoriosi (Phomopsis viticola) in
primavera, in condizioni di elevata umidità relativa dell’aria e soprattutto in concomitanza di
periodi di piovosità e di abbassamenti termici. Posticipando, con l’adozione della potatura
innovativa proposta, il periodo del germogliamento verso periodi più caldi, la probabilità che le
condizioni climatiche predisponenti l’infezione si realizzino sono molto ridotte. Con la potatura
tradizionale, per regolare la produzione si rendono necessarie le operazioni di scacchiatura dei
germogli e di riduzione del numero di grappoli. Con la tecnica della potatura innovativa, realizzata
in due fasi, si ottiene uno sviluppo nettamente inferiore dei doppi germogli per nodo, con un
conseguente più equilibrato numero di grappoli per vite.
3,0
2,5
2,0
n 1,5
1,0
0,5
0,0
potatura secca
tradizionale
potatura secca in due
fasi
Fig. 11– Numero medio di vinaccioli per
acino nelle due tesi a confronto
Tab. 2 – Operazioni colturali influenzate dalle due differenti tecniche di potatura
Operazioni colturali
Potatura secca
tradizionale gg/ha
Potatura secca
innovativa gg/ha
Operazioni di potatura secca 11 14
Scacchiatura dei germogli (eliminazione del
doppio germoglio sul nodo)
3 1
Selezione dei grappoli 3 0
Selezione acini (eliminazione degli acinini) 120 0
Totale manodopera 137 15
Risparmio manodopera 122

Il miglior comportamento qualitativo, in termini di allegagione, è motivato anche dalle migliori (più
vicine a quelle ottimali) temperature raggiunte durante il periodo della fioritura, che facilitano il
processo fisiologico della fecondazione e che rallentano le alterazioni metaboliche dovute
all’aggressione virale.
La tecnica proposta ha portato, per la varietà Victoria b., ad un miglioramento qualitativo dell’uva
prodotta ed ad una diminuzione del fabbisogno di manodopera pari 80-120 giornate per ettaro,
corrispondente nella zona di produzione ad un risparmio di circa 6.000 €/ha, pari ad oltre 0,20 €/kg
di uva.
Bibliografia
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