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Il periodo giovanile<br />
• Giambattista compie tutta la formazione e i primi passi della carriera nella sua città<br />
natale. Nel 1719 sposa Cecilia Guardi, sorella dei pittori Giannantonio e Francesco;<br />
in questi anni esordisce come promettente pittore di scene sacre per le chiese<br />
veneziane, e nel 1722 viene coinvolto nell’impresa collettiva della decorazione di San<br />
Stae. Incoraggiato da Giovanbattista Piazzetta, Tiepolo si apre ad effetti di diffusa<br />
luminosità, con gesti melodrammatici e grandiosi, e sviluppa un notevolissimo talento<br />
per la decorazione di ampi ambienti aristocratici. Ne è una prova spettacolare la serie<br />
di affreschi che ornano l’arcivescovado di Udine (1726), un complesso splendido per<br />
varietà e ricchezza, che proietta Tiepolo ai vertici non solo della scuola veneziana,<br />
ma dell’intera arte del rococò europeo. Il fascino e lo sfarzo delle grandi composizioni<br />
ad affresco parte dal ricordo del Cinquecento veneto, e in particolare dal momento<br />
luminoso di Veronese e Palladio. A fianco di Tiepolo opera con molta efficacia<br />
Girolamo Mengozzi Colonna, specialista di “adrature”, ossia di incorniciature<br />
prospettiche, false architetture entro le quali Tiepolo affresca le scene narrative. Il<br />
pittore lavora alternativamente per importanti chiese veneziane e per famiglie nobili di<br />
varie regioni: importanti sono gli affreschi lasciati nei palazzi di Milano (Archinto,<br />
Dugnani, Clerici) durante gli anni trenta