lezione 8 - Uni3 Ivrea

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29.05.2013 Views

• La pittura è quella di Antonio Zanchi: la poetica cui si fa pronto riferimento è quella del gruppo dei "tenebrosi", artisti sintonizzati su una sorta di naturalismo riberesco dai toni franchi e decisi, importato sulle lagune — sia pure in diversa accezione — da Luca Giordano e da Giovan Battista Langetti.

• Un naturalismo originariamente estraneo alla sensibilità veneziana, alla sua tradizione pittorica e al suo modo d'intendere il colore: un naturalismo che immette a Venezia l'eco dell'esperienza caravaggesca oramai contaminata da un complesso intreccio di letture e di stratificazioni che ne sviano e ne modificano, per i troppi riflessi e col fluire del tempo, la valenza iniziale. • Cosicché per cercare di comprendere Antonio Zanchi attraverso la sua opera — al di là delle vicende che ne hanno sancito dal Seicento a oggi l'alterna fortuna — è forse necessario ripartire dallo specifico espressivo che ne connota l'identità, non così disgiunta, in vero, dall'esperienza veneziana per il colore, né così tanto saldamente accomunata a quella degli altri "tenebrosi" da non permettere un più capillare distinguo.

• La pittura è quella di Antonio Zanchi: la poetica<br />

cui si fa pronto riferimento è quella del gruppo<br />

dei "tenebrosi", artisti sintonizzati su una sorta di<br />

naturalismo riberesco dai toni franchi e decisi,<br />

importato sulle lagune — sia pure in diversa<br />

accezione — da Luca Giordano e da Giovan<br />

Battista Langetti.

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