29.05.2013 Views

lezione 8 - Uni3 Ivrea

lezione 8 - Uni3 Ivrea

lezione 8 - Uni3 Ivrea

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

più celebri si trovano oggi al Louvre dopo essere<br />

state, nel XVIII secolo, proprietà di Francesco<br />

Algarotti), osserviamo che ogni personaggio è<br />

colto – come in una scena di commedia – nei<br />

suoi atteggiamenti quotidiani, talora filtrati<br />

attraverso un’ironia inquietante. Il cavadenti<br />

mostra al pubblico il dente estratto con la nobile<br />

esultanza di un guerriero trionfante; il minuetto<br />

della tela omonima perde ogni connotato di<br />

danza elegante e composta, diventando – nel<br />

caotico contesto del Carnevale animato da<br />

maschere grottesche – una danza sfrenata.<br />

Nella versione del 1791 del Mondo nuovo, si<br />

osservano significative differenze, segno di<br />

profondi cambiamenti, interiori dell’artista ed<br />

esteriori della società in cui egli viveva. Qui tutti i<br />

personaggi (tranne un fanciullo e due figure<br />

adulte che rappresentano i due Tiepolo) sono<br />

rappresentati di spalle, e, soprattutto, non sono<br />

più in maschera: il Carnevale, l’eterna festa<br />

rappresentata nei dipinti precedenti, è finito.<br />

Rimane solo un Pulcinella, ormai più persona<br />

vera e propria che maschera di commedia (egli,<br />

come si è detto, sarà protagonista dei successivi<br />

affreschi della Stanza dei Pulcinella di Villa<br />

Tiepolo). Nel loro accalcasi intorno alla baracca<br />

del “Mondo nuovo”, le figure, rispetto alla<br />

versione del 1757, perdono di distinzione,<br />

diventando una ‘massa’ indeterminata,<br />

“dominata dalla figura del ciarlatano, che,<br />

dall’alto di uno sgabello, sembra manovrare la<br />

folla con la sua asta, quasi si trattasse di<br />

marionette di cui muovere i fili. È uno sguardo<br />

lucido e amaro sull’umanità presente e la sua<br />

sorte” (Lucco, 1995, p. 439).<br />

Tentare un’interpretazione puntuale delle figure<br />

del “Mondo nuovo”, come se si trattasse dei<br />

personaggi di un’allegoria, sarebbe improprio.<br />

Piuttosto, è bene rimarcare come Giandomenico<br />

intendesse rappresentare pittoricamente il<br />

sentimento che gli procurava la lucida<br />

percezione del disfacimento incombente del<br />

mondo in cui era vissuto: egli “sente lo sfacelo di<br />

5

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!