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• Luoghi tipici di quei tempi erano i caffè, che aprirono a decine soprattutto attorno<br />
a piazza San Marco (Florian 1720, Quadri 1775) diventando luoghi di incontro<br />
abituale e di discussione; i ridotti, case da gioco di proprietà nobiliare, in cui molti<br />
patrizi trascorrevano giornate e notti intere attorno ai tavoli da gioco. Non solo si<br />
giocava d azzardo ma si conversava, si facevano spuntini e si beveva il caffè, meglio<br />
se mascherati. Nel ridotto di San Moisè ad esempio c erano ben dieci sale riservate ai<br />
giocatori e altri salotti dedicati invece all intrattenimento.<br />
• Il carnevale quindi, fenomeno culturale presente in molte società, acquistava a<br />
Venezia un significato particolare e diverso. Rappresentava qui la "scusa" per<br />
mascherarsi e poter partecipare al clima festoso e mondano della città.<br />
Ecco perchè a Venezia il carnevale è arrivato a durare anche parecchi mesi.<br />
• La bauta poteva sorgere e aggirarsi solo in questa città... in questa particolare<br />
alchimia storico-culturale.<br />
Mentre altrove la maschera rappresentava un personaggio o uno stato d animo, a<br />
Venezia serviva solo a nascondere.<br />
E una maschera progettata per questo scopo doveva essere inespressiva, anonima,<br />
funzionale: così nacque la bauta, la vera maschera di Venezia.