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lezione 8 - Uni3 Ivrea

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• Il sentimento di decadenza era comunque diffuso nella popolazione, soprattutto perchè i Veneziani del tempo [...] non facevano ciò<br />

che avevano fatto i loro avi (Lane) e questo li spinse verso l imitazione del passato, in una ricerca quasi morbosa dei loro modelli<br />

ancestrali.<br />

In questo clima nostalgico e malinconico si sviluppa quindi il settecento Veneziano, che per contrappasso fu anche un secolo frivolo e<br />

mondano.<br />

La miscela dei diversi elementi che caretterizzavano la società veneziana (nostalgia del passato, frivolezza, fermenti culturali ed artistici,<br />

una certa decanza morale e licenziosità) generava un clima eccitante, fantastico, misterioso, che si riversò collettivamente nel fenomeno<br />

del Carnevale.<br />

• Non va dimenticato che nella rappresentazione collettiva Venezia rimaneva sempre la città degli antichi splendori: infallibile nella<br />

saggezza del suo governo (il Senato), fiera della sua libertà, indipendente sin dai tempi dalla sua fondazione sull isolotto di Rialto,<br />

estranea ai fermenti rivoluzionari e alle angosce della nascente modernità.<br />

Venezia infatti era sempre uguale a se stessa, apparentemente coesa, solida, indistruttibile, oligarchica, immutabile.<br />

Tutto ciò alimentava il mito e la magia di una città surreale, sospesa nello spazio e nel tempo.<br />

Si può pensare che furono gli stessi cittadini a coltivare questo mito, interessati loro stessi a esaltare, imitare e perpetuare i modelli dei<br />

loro avi.<br />

• Soprattutto per questi motivi Venezia attirava un sempre crescente turismo aristocratico . La città era inoltre una tappa<br />

fondamentale del cosiddetto Grand Tour , quel percorso formativo che i giovani letterati europei come, tra gli altri, Gohete e Montesquieu<br />

dovevano obbligatoriamente percorrere.<br />

• Culturalmente infatti la Venezia del sei-settecento conobbe una stagione d oro. Basti pensare ai ben 17 teatri, costruiti per una<br />

popolazione di soli 140.000 abitanti. In quegli anni le rappresentazioni erano molto seguite e Venezia era considerata il maggiore centro<br />

operistico del mondo. I suoi maestri furono grandi musicisti come Monteverdi, Cavalli e Cesti.<br />

Il settecento diede poi molto spazio alla commedia con Carlo Goldoni che rivisitò la forma della commedia dell arte : una rappresentazione<br />

in cui le maschere servivano a far capire al pubblico qual era il personaggio rappresentato: ad esempio Arlecchino e Pantalone.<br />

• Questo tipo di maschere usate nei teatri erano però tutt altra cosa rispetto alle maschere indossate invece nella vita di tutti i<br />

giorni durante il Carnevale, in particolare la Bauta.<br />

Quest'ultima infatti doveva solamente nascondere l identità di una persona. Era più uno strumento che non il fine del travestimento.<br />

• Per questo motivo Bauta e Carnevale ottenero grande successo a Venezia.<br />

Perché attraverso il mascheramento si poteva celare la propria identità e quindi partecipare più facilmente al clima festoso e mondano<br />

che regnava in quei tempi, come testimonia questo bellissimo racconto tratto da un romanzo di Schnitzler:

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