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• Costui collabora attivamente con l'abate Zanetti alla fondazione di un<br />
archivio, con annessa scuola di disegno per vetrai , nel quale si raccolgono<br />
tutti i documenti reperibili sulla storia del vetro di Murano.<br />
Esso diverrà ben presto il Museo Vetrario, diretto dallo stesso Zanetti.<br />
La connessione tra scuola e Museo non è casuale se si considera che<br />
spesso i modelli proposti agli allievi sono i pezzi del Museo Vetrario e che<br />
questa è l'epoca in cui l'artigianato ritiene di realizzarsi a pieno se sa<br />
riprodurre fedelmente gli oggetti antichi.<br />
Alla fine della guerra del 1866, con l'unione del Veneto all'Italia, la situazione<br />
politica ed economica diviene favorevole alla rinascita dell'attività muranese.<br />
E' proprio nel 1866 che Antonio Salviati decide di ritentare la produzione e il<br />
commercio del vetro soffiato, che sembra godere di nuovo favore all'estero,<br />
soprattutto a Londra.<br />
Uno dei problemi, tra gli altri, che i Muranesi affrontano intorno agli anni<br />
Settanta del secolo, è quello della riproduzione dei vetri a mosaico romani,<br />
lavori nei quali eccelse Vincenzo Moretti, divenuto, da allora, il creatore dei<br />
vetri "murrini" della "Compagnia di Venezia e Murano".