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il mensile dei soci coop<br />
edizione coop lombardia aprile N° 3 2010<br />
consumatori<br />
Ogm? No,<br />
noi vogliamo<br />
prodotti naturali<br />
Molti governi (tra cui quello italiano) contrari, come la maggioranza<br />
di cittadini. Eppure l’Europa vuole aprire la porta al transgenico...<br />
40 80.000 soci al voto<br />
Grande successo di partecipazione e ottimi<br />
i voti ottenuti dai punti vendita <strong>Coop</strong><br />
44<br />
<strong>Coop</strong>erare per la legalità<br />
<strong>Coop</strong> Lombardia ha deciso di aderire a Libera Terra,<br />
l’agenzia che sostiene la lotta alla mafia
6<br />
“L’etica da ritrovare”<br />
Intervista a don Luigi Ciotti, presidente di Libera: “Siamo un<br />
paese in crisi civile. Serve più educazione alla responsabilità”<br />
8 Chi vuole la “patata bollente”?<br />
CIttadini contrari, ma l’Europa apre alla coltivazione degli<br />
Ogm. <strong>Coop</strong> ribadisce: i nostri prodotti sono e restano Ogm free<br />
12<br />
soMMArio<br />
Così la crisi colpisce il lavoro<br />
Il calo dell’occupazione si conferma come un problema<br />
drammatico. Intervista al sociologo Luciano Gallino<br />
in primo piano consumare informati<br />
4 Lettere<br />
a <strong>Consumatori</strong><br />
6 Don Ciotti: “L’etica<br />
da ritrovare”<br />
dI SILvIa fabbrI<br />
8 Ogm, chi vuole<br />
“la patata bollente”?<br />
dI aLdO baSSOnI<br />
15 La vignetta<br />
dI ELLE kappa<br />
18<br />
Fai da te<br />
dI bIbI bELLInI<br />
7 Frutta secca<br />
dI EuGEnIO dEL TOma<br />
11<br />
Il nucleare... che<br />
nessuna Regione vuole<br />
dI marIO TOzzI<br />
24 Il rigore<br />
della carne (<strong>Coop</strong>)<br />
dI anna SOmEnzI<br />
26 Un calcino ai mondiali<br />
dI CLaudIO STranO<br />
le pagine di<br />
cooplombardia<br />
40 80.000 soci al voto<br />
di Alfredo de Bellis<br />
44<br />
56<br />
56<br />
<strong>Coop</strong>erare<br />
per la legalità<br />
Schiele<br />
e il suo tempo<br />
Mostre, teatri,<br />
cinema, musica...<br />
A curA di AndreA pertegAto<br />
vivere bene<br />
17 McItaly?<br />
dI maSSImO mOnTanarI<br />
30 Il menu che si sdoppia<br />
dI HELmuT faILOnI<br />
32 Il fascino dei Sassi<br />
dI GIuSEppE OrTOLanO<br />
36 Italiani brava gente<br />
dI m. CIrrI E f. SOLIbELLO<br />
36 Mostre, libri e dischi<br />
Intervista a P. Pietrangeli<br />
dI G. OLdrInI E p. paCOda<br />
Mensile della <strong>Coop</strong>erazione di <strong>Consumatori</strong> 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 tel. 051.6316911 | telefax 051.6316908 redazione@consumatori.coop.it<br />
reg.trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 iscrizione roc 29/8/01 n. 1040 copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10<br />
Direttore responsabile dario guidi Redazione piero giovanolla (vicedirettore), daniela dalpozzo, sivia fabbri, Alberto Martignone, Alessandro Medici, paola Minoliti,<br />
Andrea pertegato, Mauro poletti, gianfranco sansalone, Anna somenzi, claudio strano. Progetto grafico ferro comunicazione & design Impaginazione e grafica ilde ianigro<br />
Responsabile della pubblicità gabriella Zerbini<br />
<strong>Coop</strong> Editrice <strong>Consumatori</strong> 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 tel. 051.6316911 | telefax 051.6316908<br />
c. f., p. iVA e iscrizione al registro delle imprese di Bologna n. 03722150376 iscrizione all’albo delle cooperative a mutualità prevalente n. A108296<br />
coop editrice consumatori Consiglio di amministrazione: paolo cattabiani (presidente) enrico Migliavacca (vicepresidente)<br />
Mauro Bruzzone, giuseppe Bolognesi, claudio cucchiarati, Marco gaiba, luciano landi, Alessandro Medici, daniele Moltrasio, claudio toso.<br />
il numero di marzo è stato stampato in 2.545.181 copie<br />
Associato a Anes, Associazione nazionale editoria specializzata<br />
Questa rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio ecolabel dell’unione europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale
4<br />
aprile 2010<br />
la posta<br />
Tutti i controlli sul miele <strong>Coop</strong><br />
Dopo lo scandalo sulla propoli contaminata da pesticidi, qui in Italia, ed avendo saputo che il<br />
miele negli USA è vietato ai bambini 0-12 mesi (spore di Clostridium botulinum), volevo saperne<br />
di più sul miele <strong>Coop</strong> e sulle modalità con cui viene prodotto.<br />
MONICa STaFFOLaNI - e-maIL<br />
Risponde Claudio Mazzini<br />
responsabile innovazione e valori di <strong>Coop</strong> Italia:<br />
In Italia, per legge, il miele, non può subire alcun tipo<br />
di aggiunta. I soli trattamenti a cui può essere sottoposto<br />
sono: estrazione del miele dai favi per forza<br />
centrifuga, decantazione, filtraggio, cristallizzazione<br />
nonché trattamento termico per inattivare gli enzimi<br />
e prolungarne la conservazione.<br />
Per quanto riguarda i mieli a marchio <strong>Coop</strong> si è deciso<br />
di non fare trattamenti termici in quanto questi, privano<br />
il miele di molti principi nutritivi. Pertanto i mieli<br />
<strong>Coop</strong> non vengono sottoposti ad un riscaldamento<br />
superiore ai 40° C sia per gli impatti che questo avrebbe<br />
sulla qualità del prodotto sia perché il trattamento<br />
termico non elimina totalmente il rischio legato ai<br />
batteri produttori di spore. Il miele <strong>Coop</strong> è sottoposto<br />
a controllo completo per quanto riguarda l’eventuale<br />
presenza di antibiotici, antiparassitari e impurità su<br />
tutte le materie prime. Sul prodotto finito, oltre a ripetere<br />
le analisi di cui sopra, si aggiungono le analisi<br />
microbiologiche che indagano, insieme a molti altri<br />
parametri, anche le spore di Clostridium botulinum.<br />
Come avrà notato il miele <strong>Coop</strong> proviene anche da<br />
paesi esteri. Si tratta di provenienze sempre controllate<br />
(e sempre riportate in etichetta!) in quanto anche<br />
alcuni produttori stranieri sono soci del Conapi (il<br />
Consorzio apicoltori e agricoltori biologici italiani),<br />
quindi coi medesimi diritti e doveri dei soci apicoltori<br />
italiani.<br />
Per questo motivo <strong>Coop</strong> può garantire in ogni momento<br />
il controllo della filiera produttiva. Dal punto<br />
di vista qualitativo, inoltre, le varie tipologie di miele<br />
devono rispondere a requisiti definiti, sia chimico-fisici<br />
che microscopici.<br />
L’umidità, la gradazione del colore, il rapporto tra gli<br />
zuccheri (fruttosio e glucosio) sono tra i parametri<br />
più importanti per la classificazione di appartenenza<br />
di un miele e per definirne lo stato di freschezza.<br />
I requisiti microscopici, ivi compreso lo studio della<br />
provenienza botanica del polline, permettono<br />
l’identificazione della provenienza: ad esempio nel<br />
miele di castagno <strong>Coop</strong> la percentuale di polline di<br />
Castanea deve essere maggiore del 90%.<br />
Infine alcuni consigli per la conservazione, grazie<br />
alle qualità di “antibatterico naturale”, il miele è un<br />
alimento che naturalmente ha una lunga conservazione.<br />
Tuttavia, sono possibili alcune alterazioni dovute<br />
principalmente a: umidità, luce e calore. Infatti<br />
la temperatura e la luce diretta possono<br />
influenzare l’aroma e i principi nutritivi. Per questo<br />
è opportuno conservare il miele in recipienti scuri o<br />
al chiuso. Inoltre il miele tende ad assorbire l’umidità<br />
e gli odori dell’ambiente, quindi i contenitori dovrebbero<br />
essere a chiusura ermetica.<br />
Tonno <strong>Coop</strong>, primo nella pagella di Greenpeace<br />
Ho letto che il tonno <strong>Coop</strong> è risultato primo in una classifica realizzata da Greenpeace. Complimenti!<br />
MaRTa MedICI - CarPI (mO)<br />
recentemente Greenpeace ha pubblicato la classifica<br />
della campagna “Tonno in trappola”. Il tonno a marchio<br />
<strong>Coop</strong> è risultato il primo, ottenendo il punteggio più<br />
alto rispetto a tutti gli altri concorrenti. Una bella notizia,<br />
anche se siamo consapevoli che le richieste di Greenpeace<br />
vanno oltre a quanto richiesto dagli schemi<br />
previsti dai protocolli Dolphin Safe e Friend of the Sea<br />
cui <strong>Coop</strong> ha già aderito da anni. È da segnalare che molti<br />
marchi di tonno ottengono giudizi inferiori a <strong>Coop</strong> in<br />
particolare per via della scarsa trasparenza nella tracciabilità<br />
e nell’etichettatura, della mancanza di una policy<br />
scritta, di criteri di sostenibilità sociale e di procedure<br />
interne di controllo dei criteri adottati. Si tratta di<br />
temi sui quali, come <strong>Coop</strong>, siamo riusciti a marcare la<br />
differenza, grazie alle nostre scelte distintive.<br />
In ogni caso lavoreremo per individuare le azioni che ci<br />
potrebbero far migliorare ulteriormente il presidio, partendo<br />
proprio dalle indicazioni di Greenpeace. Si conferma<br />
comunque come <strong>Coop</strong> sia una azienda all’avanguardia<br />
anche sul tema della sostenibilità ambientale dei<br />
prodotti ittici a proprio marchio. e ancora una volta - per<br />
prima fra le catene distributive - risponde con fatti concreti<br />
alle richieste dei propri consumatori, facendosi parte<br />
attiva anche verso il mondo della produzione ed altri<br />
interlocutori interessati a questi temi.<br />
Come già accennato, ricordiamo che <strong>Coop</strong> aderisce al<br />
progetto Dolphin Safe, nato a seguito delle proteste<br />
degli ambientalisti contro i sistemi di pesca del tonno
che causano un elevato tasso di mortalità tra i delfini.<br />
earth Island Institute, organizzazione no-profit con<br />
sede a San Francisco, è stata la prima a porre il problema<br />
a produttori e governanti.<br />
<strong>Coop</strong> si è così impegnata, fin dal gennaio 2001, nella<br />
salvaguardia dei delfini durante la pesca del tonno, diventando<br />
la prima catena distributiva italiana inserita<br />
nell’elenco ufficiale delle aziende certificate “Dolphin<br />
Safe”: per questo i prodotti <strong>Coop</strong> a base di tonno riportano<br />
il logo “Dalla parte dei delfini”.<br />
C’è poi il progetto Friend of the sea, che è una estensione<br />
del progetto Dolphin Safe, che ha l’obiettivo di<br />
promuovere politiche di pesca ecologicamente e socialmente<br />
sostenibili. I prodotti ittici devono essere<br />
pescati secondo i seguenti criteri: 1) In aree dove la<br />
risorsa è gestita in maniera sostenibile; 2) Con metodi<br />
selettivi e non dannosi per l’ecosistema; 3) Nel<br />
rispetto del Codice di condotta per la pesca responsabile<br />
della Fao.<br />
C’è poi l’impegno sul tonno rosso, una specie di cui<br />
negli ultimi dieci anni nel mediterraneo sono scomparsi<br />
quattro esemplari su cinque (80% del totale).<br />
In virtù di questa minaccia di estinzione, <strong>Coop</strong> ha<br />
deciso di eliminare dalla vendita il tonno rosso a partire<br />
dal maggio 2007. È stato calcolato che, con questa<br />
scelta, ogni anno sarà risparmiata la vita ad almeno<br />
6.000 esemplari.<br />
LIBrI<br />
Riflessioni sull’identità<br />
Un volume agile ma assai stimolante,<br />
che raccoglie idee e riflessioni sul<br />
tema della cittadinanza, del rapporto<br />
tra città, identità, relazioni e cultura<br />
in un mondo che cambia velocemente.<br />
C’è chi sogna una città verde e<br />
senz’auto, chi ci ricorda che l’identità<br />
non si definisce senza un’alterità. Sono 19 interviste<br />
raccolte da Pierfrancesco Pacoda (giornalista e ormai<br />
storico collaboratore della nostra rivista), a personaggi<br />
che vanno dall’antropologo marc augè, ad artisti come<br />
Beatrice antolini e Paolo Benvegnù, da un dj come<br />
Claudio Coccoluto a uomini di sport come Gianpaolo<br />
montali a una poetessa come Patrizia Valduga, a magistrati-scrittori<br />
come Giancarlo De Cataldo. In mezzo c’è<br />
anche don Luigi Ciotti, presidente del gruppo abele,<br />
non a caso tra i promotori del libro, libro che è una prosecuzione<br />
dell’esperienza seminariale di Campus, che<br />
ormai da diversi anni si svolge a montecatini per volontà<br />
della Provincia di Pistoia.<br />
Identicity<br />
Giunti progetti educativi<br />
5<br />
aprile 2010<br />
L’indirizzo per scrivere a questa rubrica è:<br />
redazione <strong>Consumatori</strong>, Viale aldo moro, 16, 40127 Bologna<br />
fax 051 6316908, oppure, redazione@consumatori.coop.it<br />
Quella “e” nell’etichetta<br />
Spesso sull’etichetta di un prodotto alimentare, vicino<br />
all’indicazione del peso, si trova una lettera “e” minuscola.<br />
Cosa significa?<br />
GIuSeppe TRaLdI - mONDOVì<br />
È una norma europea: la lettera “e” si legge come europa<br />
e significa che la quantità del prodotto è stata controllata<br />
dal produttore con sistemi automatici validi per<br />
ogni paese europeo. È dunque una certificazione ulteriore<br />
sulla quantità contenuta, riconosciuta in tutta la Ce.<br />
Animali malati<br />
Quando il mio cane non sta bene, in qualche modo si fa<br />
capire. Ma come fare con gli altri animali domestici?<br />
eLISa LevIzzaNI - aSCOLI PICeNO<br />
È vero: il malessere del cane lo riusciamo ad interpretare.<br />
ma per gatti, pesci, uccelli è un po’ più difficile. Per il gatto<br />
sintomi allarmanti sono il rifiuto del cibo, la stipsi, il<br />
vomito, l’alito cattivo. Le cure sono le vaccinazioni antiparassitarie<br />
due/tre volte l’anno, un cibo bilanciato, molta<br />
igiene e gioco. Per i pesci i sintomi sono rappresentati<br />
dalla comparsa di punti bianchi, dalle pinne sfilacciate e<br />
squame sollevate, da cambiamenti di colore. Si deve allora<br />
non disturbarli, aumentare l’igiene dell’acquario e arricchire<br />
i fondali. ma di animali ce ne sono tanti altri...<br />
Il decollo della Green economy<br />
Se il 2009 è stato l’anno della consacrazione<br />
per affermare l’importanza<br />
delle energie rinnovabili come chiave<br />
dello sviluppo futuro, c’è ora un interessante<br />
libro che illustra le varie esperienze<br />
presenti in Italia e attraverso<br />
numerosi contributi indica prospettive<br />
e strategie sul mondo della green economy.<br />
a curarlo sono maurizio Guandalini, esperto del<br />
sistema finanziario, e Victor Uckmar, uno dei più importanti<br />
tributaristi italiani. Il loro saggio introduttivo<br />
è seguito da tanti contributi di rappresentanti di società<br />
e imprese che sui temi della green economy si stanno<br />
cimentando. Tra queste c’è anche <strong>Coop</strong>, di cui parla<br />
Silvia mastagni, in un testo che racconta come anche<br />
nel mondo dei supermercati e ipermercati siano da anni<br />
state attivate pratiche di risparmio energetico assieme<br />
a campagne come “risparmia le energie” (che ha<br />
coinvolto 2500 famiglie di soci) o “<strong>Coop</strong> for Kyoto” (che<br />
ha coinvolto decine di industrie fornitrici di <strong>Coop</strong>).<br />
Green economy, Italia<br />
Mondadori Università
6<br />
aprile 2010<br />
in primo piano<br />
“L’etica da ritrovare”<br />
Don Ciotti: “Un paese in crisi civile”<br />
Di siLvia fabbri<br />
Il presidente di Libera parla dell’Italia<br />
di oggi: “Contro il torpore delle coscienze<br />
siamo chiamati a lottare. Serve più<br />
educazione alla responsabilità”<br />
perso la dimensione etica,<br />
la corresponsabilità degli uni verso<br />
gli altri”. Parola di don Luigi Ciotti, il<br />
“Abbiamo<br />
presidente di Libera, la realtà che<br />
raggruppa oltre 1.500 associazioni quotidianamente<br />
impegnate nella lotta contro le mafie. In queste<br />
settimane in cui gli scandali legati alla corruzione e<br />
a comportamenti privi di ogni etica, sono tornati<br />
prepotentemente alla ribalta nel nostro paese, ci è<br />
sembrato quasi doveroso chiedere una opinione a<br />
una figura che da anni si batte proprio per affermare<br />
principi di legalità e per la tutela dei più deboli.<br />
Che fotografia farebbe della società italiana di<br />
oggi? Davvero l’etica comune, il senso civico e il<br />
rispetto delle leggi hanno fatti passi indietro in<br />
questi anni?<br />
Quella che sta attraversando il nostro paese è, prima<br />
che una crisi economica, una crisi etica, politica<br />
e culturale. Oggi siamo tutti più poveri, ma poveri<br />
innanzitutto di diritti. Per uscirne dobbiamo allora<br />
fare tutti uno scatto, impegnarci tutti di più. Non<br />
possiamo restare indifferenti, o silenziosi, o rassegnati<br />
di fronte ai continui attacchi alla Costituzione<br />
o all’approvazione di “mostri giuridici” come il reato<br />
d’immigrazione clandestina. Queste misure ci<br />
colpiscono in prima persona perché sono un attacco<br />
ai valori fondanti della nostra democrazia – primo<br />
fra tutti il principio di uguaglianza – e alle regole<br />
che tutelano e promuovono il bene comune.<br />
“Bene pubblico”, cioè di ciascuno di noi. Senza contare<br />
che tutto questo fa il gioco della criminalità<br />
organizzata, che nell’ingiustizia sociale trova da<br />
sempre terreno fertile ai suoi ricatti e manovre.<br />
Dobbiamo allora avere il coraggio di schierarci senza<br />
ambiguità contro qualsiasi “strappo” alle regole,<br />
contrastare l’idea di una giustizia a doppio binario,<br />
forte coi deboli e debole coi forti. La democrazia ha<br />
bisogno di questa consapevolezza, di questa “vigilanza”<br />
collettiva. E anche della coerenza e credibilità<br />
di chi esercita ruoli e funzioni pubbliche, che oggi<br />
viene troppo spesso meno.<br />
Come si costruiscono i valori di difesa della legalità?<br />
Io ho smesso da tempo di parlare di educazione alla<br />
legalità. Preferisco parlare di educazione alla responsabilità,<br />
anche perché la legalità, in Italia, è<br />
spesso strumentalizzata e calpestata dagli stessi<br />
che dicono di volerla difendere. Serve invece un ritorno<br />
alla responsabilità, che significa adesione autentica<br />
a regole radicate nella coscienza e praticate<br />
nella quotidianità. È una grande sfida culturale,<br />
questa, da affrontare attraverso percorsi educativi<br />
rivolti soprattutto ai giovani, nella scuola e fuori. E<br />
che ci chiede di rompere il silenzio rispetto a tutto<br />
quello che non va e vediamo accadere proprio sotto<br />
i nostri occhi. Serve il coraggio della denuncia, ma<br />
che sia una denuncia seria, documentata, profonda,<br />
dalla quale far scaturire proposte capaci di dare<br />
speranza e costruire cambiamento.<br />
Che legame c’è tra comportamenti diffusi nella<br />
società e ruolo delle organizzazioni criminali?<br />
Provocatoriamente, si può dire che la mafia si “incontra”<br />
quotidianamente in diverse forme di comunicazione:<br />
trasmissioni televisive, spot pubblicitari,<br />
“fiction”, “reality show”, videogiochi. Alla<br />
base c’è sempre lo stesso messaggio: ciò che conta<br />
nella vita è il successo, la notorietà, l’apparenza, la<br />
forza, il possesso, il fare affari e l’affermarsi con<br />
ogni mezzo, anche a discapito degli altri. Sono, a<br />
ben vedere, gli stessi “valori” delle mafie, il cui scopo<br />
è sostanzialmente quello di arricchirsi e di<br />
schiacciare persone e territori tenendoli in ostaggio
con la forza del denaro. Allora, senza confondere i<br />
piani, si può dire che tra l’individualismo insofferente<br />
delle regole e la cultura del crimine organizzato<br />
c’è un forte nesso. E che non possiamo sconfiggere<br />
le mafie senza un grande investimento<br />
educativo e culturale, senza combattere, prima,<br />
l’anestesia delle coscienze, l’interesse privato che<br />
distrugge quello pubblico, la superficialità degli atteggiamenti<br />
e delle informazioni, l’illusione che la<br />
vita possa avere significato senza relazioni vere,<br />
autentiche, responsabili. La lotta alle mafie richiede<br />
giustizia, ma la giustizia si fonda sempre sulla<br />
prossimità.<br />
Pochi giorni fa si è svolta la Xv giornata della<br />
memoria e dell’impegno per ricordare le vittime<br />
delle mafie. a che punto è oggi in italia la lotta<br />
contro le mafie?<br />
Prima di tutto voglio sottolineare che la Giornata<br />
della memoria è solo la tappa, simbolicamente importante,<br />
di un impegno educativo, sociale, culturale<br />
che dura 365 giorni all’anno. All’insegna di<br />
quella continuità che proprio Paolo Borsellino volle<br />
sottolineare all’epoca del “Maxiprocesso” a Cosa<br />
nostra nel 1987, quando sembrava che la mafia siciliana<br />
fosse sul punto di soccombere. «Non dovremmo<br />
concederci sosta alcuna nella lotta alla mafia –<br />
disse – non dovremmo consentirci allentamenti di<br />
tensione né perniciose illusioni». A conferma dei<br />
suoi timori, la più recente relazione dei servizi segreti<br />
al Parlamento ci dice che la risalita delle mafie,<br />
dopo una fase di “inabissamento”, è già cominciata.<br />
Anche se è una criminalità diversa quella che<br />
ci troviamo di fronte oggi. Una mafia “imborghesita”,<br />
“dei colletti bianchi”, capace di fare e farsi impresa,<br />
di aprire varchi e stabilire complicità nel tessuto<br />
sociale. Le attuali inchieste non fanno che<br />
confermare quello che denunciamo da anni: che si<br />
sta allargando la “zona grigia” dell’illecito, i legami<br />
tra organizzazioni criminali, pezzi dell’economia e<br />
della politica. E che il grande lavoro dei magistrati e<br />
delle forze di polizia rischia di essere vano se non<br />
viene sostenuto e affiancato da un impegno sul<br />
piano culturale, educativo, sociale. Non possiamo<br />
pensare di sconfiggere solo per via giudiziaria un<br />
fenomeno che affonda le sue radici nella debolezza<br />
dei legami sociali, nell’aggressione e nello svuotamento<br />
dei valori costituzionali. La lotta alle mafie è<br />
una lotta per la democrazia, ed in tal senso si può<br />
parlare di una nuova resistenza. Serve una presa di<br />
coscienza collettiva simile a quella che, 65 anni fa,<br />
ha contribuito a liberare il nostro Paese da una dittatura<br />
allora politica oggi più culturale. Oggi come<br />
allora, però, appoggiata e alimentata dal torpore<br />
delle coscienze, da troppe sponde, complicità e<br />
neutralità. l<br />
7<br />
aprile 2010<br />
alfabeto alimentare<br />
di eugenio del Toma<br />
presidente onorario dell’associazione<br />
italiana di dietetica e nutrizione clinica<br />
Frutta secca<br />
Alcuni lettori mi hanno rimproverato di non<br />
aver mai parlato di frutta secca ma soltanto di<br />
frutta fresca o di bevande a base di frutta. È<br />
vero! Ma la “frutta secca”, quella a guscio<br />
come mandorle, noci, pinoli, ha un ruolo nutrizionale<br />
con caratteristiche molto diverse sia dalla “frutta essiccata”<br />
(troppo zuccherina per un uso abituale), sia da<br />
quella fresca di cui tutti auspichiamo un aumento dei<br />
consumi.<br />
Secondo le tabelle dell’Istituto Nazionale di Ricerca per<br />
gli Alimenti e la Nutrizione in 100 grammi edibili di<br />
frutta secca (cioè al netto del guscio) sono contenute le<br />
seguenti quantità di grassi: 50,3% nei pinoli, 55,3%<br />
nelle mandorle, 56,1% nel pistacchio, 64,1% nelle nocciole<br />
e 68,1% nelle noci. Ovviamente i grassi innalzano<br />
molto il valore energetico di questi prodotti e già questo<br />
è un problema; tuttavia, si tratta in prevalenza di<br />
grassi polinsaturi, tra cui i progenitori (acido linoleico e<br />
acido linolenico) delle due serie fondamentali, noti anche<br />
come acidi grassi “essenziali”, destinati a svolgere<br />
funzioni plastico-protettive e non solo energetiche.<br />
L’equivoco che ha limitato il consumo della frutta secca<br />
nasce quindi dal potenziale calorico e dal riferimento<br />
che i consumatori fanno rispetto a uno standard di 100<br />
grammi, piuttosto che alla singola razione. Infatti, leggere<br />
che 100 g di noci secche forniscono 689 kcal è un<br />
dato allarmante per molti, mentre la parte commestibile<br />
delle noci è soltanto il 39% per cui le calorie effettive<br />
di due o tre noci, mandorle o nocciole, sono compatibili<br />
con qualsiasi dieta razionalmente ipocalorica.<br />
Non è un caso che la maggior parte dei vegetariani più<br />
rigorosi (i vegani) faccia tutto l’anno un uso regolare<br />
della frutta secca, in quanto anche poche decine di<br />
grammi di frutta secca garantiscono l’optimum di particolari<br />
nutrienti che potrebbero scarseggiare in diete<br />
rigide. Negli ultimi anni la letteratura scientifica ha riportato<br />
diverse segnalazioni sui possibili vantaggi di<br />
un uso moderato ma continuato di frutta secca, con indicazioni<br />
che vanno dalla stipsi all’insulino-resistenza,<br />
dall’apporto di flavonoidi, componenti fenolici e isoflavoni,<br />
fino alla presenza dei decantati acidi grassi della<br />
serie omega-3. Tuttavia, servirebbero degli studi più<br />
ampi e di maggior durata, fermo restando che esiste<br />
anche qualche controindicazione, soprattutto nei colitici<br />
e per i soggetti che hanno già accusato “intolleranze”<br />
verso specifici alimenti. Non per niente le arachidi,<br />
ovvero le noccioline americane, sono al primo posto fra<br />
i cibi a rischio di intolleranza.
è una patata<br />
geneticamente modificata<br />
di cui la Commis-<br />
L’Amflora<br />
sione europea ha autorizzato<br />
la coltivazione sul suolo<br />
europeo. Per l’esattezza è stato<br />
il commissario per la salute, lo<br />
sconosciuto maltese John Dalli, a<br />
dire sì per la prima volta a prodotti<br />
che però in realtà ben pochi<br />
vogliono, visto che circa i tre<br />
quarti dei cittadini europei sono<br />
contrari alla loro introduzione,<br />
così come molti governi. Ma parlare<br />
di Ogm significa anche parlare<br />
di business miliardari e di grandi<br />
multinazionali come Monsanto<br />
e Dupont.<br />
Dietro Amflora (prodotto in sé<br />
poco significativo come racconteremo<br />
poi) sta dunque una<br />
guerra che dura da anni per far<br />
sbarcare nel vecchio continente,<br />
Dopo anni di stop le ambigue manovre per aprire l’europa<br />
agli Ogm. La storia della patata amflora e il ruolo dell’efsa.<br />
ma il governo italiano ha varato un decreto per dire no<br />
alla coltivazione di questi prodotti sul nostro territorio<br />
8<br />
aprile 2010<br />
in primo piano<br />
Ogm Di aLDO bassOni<br />
Chi vuole la patata “bollente”?<br />
anche il mais e tutto ciò che l’industria<br />
Ogm offre. Sin qui l’Europa<br />
si era opposta, prendendo<br />
tempo, perché esistevano opinioni<br />
diverse. Il tema, oltre ai<br />
controlli scientifici (punto delicatissimo<br />
come vedremo), era soprattutto<br />
quello di definire le<br />
norme per la coesistenza, tra coltivazioni<br />
tradizionali e quelle geneticamente<br />
modificate.<br />
Ma torniamo alla nostra Amflora,<br />
perché la sua storia è illuminante.<br />
Questa patata è stata<br />
sviluppata per l’industria della<br />
carta e dei collanti, per l’alimentazione<br />
animale e come fertilizzante,<br />
perché capace di restituire<br />
il 20 per cento di amido in più. Il<br />
primo paradosso è che il gene introdotto<br />
all’interno della patata<br />
Amflora che conferisce resistenza<br />
ad almeno due antibiotici, non<br />
serve a migliorare le sue caratteristiche<br />
ma è solo uno strumento<br />
economico di selezione: una<br />
semplice scelta industriale che<br />
non ha nessun valore innovativo<br />
per la pianta. Però i marcatori genetici<br />
rimangono dentro la patata<br />
e finiscono nell’organismo degli<br />
animali che se ne nutrono.<br />
«A questo punto, il rischio è che<br />
frammenti di dna transgenico<br />
possano entrare nel dna dei batteri<br />
gastrici ed intestinali ed indurre<br />
la resistenza agli antibiotici<br />
i quali diventano inefficaci – spiega<br />
fabrizio fabbri, direttore<br />
scientifico della Fondazione per i<br />
diritti genetici –. Per questo una<br />
normativa europea stabilì che a<br />
partire dal 2004 non si sarebbero<br />
potuti autorizzare Ogm che contenessero<br />
marcatori capaci di indurre<br />
resistenza ad antibiotici di
“Dire no serve alla nostra agricoltura”<br />
Tassinari: “I prodotti a marchio <strong>Coop</strong> sono e resteranno senza Ogm”<br />
molto<br />
preoccupati<br />
per le recenti<br />
“Siamo<br />
aperture della<br />
Commissione Europea sulle<br />
coltivazioni Ogm. Noi riteniamo<br />
che non ci sia ancora sufficiente<br />
chiarezza in merito ai<br />
rischi ed agli impatti a medio-<br />
vincenzo Tassinari lungo termine di questi pro-<br />
Presidente coop italia<br />
dotti. Ma oltre a questo occorre<br />
tener conto del fatto che tutti i sondaggi d’opinione effettuati,<br />
mettono in evidenza una netta indisponibilità al consumo di<br />
alimenti transgenici anche perché, oltre a non percepire vantaggi<br />
dall’introduzione di queste nuove tecnologie, i consumatori<br />
sentono fortemente minacciato il proprio diritto di scelta”.<br />
A parlare è Vincenzo Tassinari, presidente del consiglio di gestione di<br />
<strong>Coop</strong> Italia. Dichiarazioni le sue che confermano la rigorosa impostazione<br />
che <strong>Coop</strong> si è data sul tema Ogm già a partire dal 1997,<br />
dietro allo slogan “conoscenza e prudenza”. “Di fronte – continua<br />
Tassinari – alle notizie che vengono da Bruxelles, auspichiamo che<br />
l’Italia, come il decereto firmato dal ministro Zaia conferma, utilizzi<br />
tutti gli strumenti normativi e amministrativi disponibili contro<br />
l’introduzione degli Ogm, evitando che il sistema agroalimentare<br />
nazionale precipiti in un caos ingovernato ed esposto alle contaminazioni.<br />
Seguendo Germania e Francia che, per il mais mon 810 -<br />
l’unica varietà di mais autorizzata in Europa - hanno già applicato<br />
la clausola di salvaguardia interrompendone la coltivazione”.<br />
“Dal canto nostro – prosegue Tassinari – la cosa che intendiamo<br />
importanza terapeutica in medicina<br />
umana o veterinaria». Viene<br />
dunque da chiedersi perché i<br />
commissari europei abbiano dato<br />
via libera. Forse a Bruxelles<br />
pesano più gli interessi delle lobby<br />
che quelli dei consumatori?<br />
Coesistenza impossibile…<br />
Oltre ai rischi per la salute, c’è poi<br />
la minaccia di disperdere patrimoni<br />
secolari di produzioni tipiche<br />
e biodiversità. Essendo organismi<br />
viventi, i pollini degli Ogm<br />
possono viaggiare per chilometri<br />
trasportati dagli agenti atmo-<br />
9<br />
aprile 2010<br />
in primo piano<br />
sferici e dagli insetti. Questo, bisogna<br />
dire, riguarda solo in parte<br />
la patata, che sta sottoterra. Ciò<br />
non toglie che quando un Ogm<br />
viene in contatto con una pianta<br />
tradizionale, finisce col passare<br />
le caratteristiche di resistenza al<br />
nuovo ospite, il quale diventa un<br />
Ogm a sua volta.<br />
Ecco perché la “coesistenza” tra<br />
colture tradizionali e colture geneticamente<br />
modificate è difficile<br />
da gestire.<br />
È anche per questa ragione che il<br />
governo italiano ha varato un de-<br />
ribadire con la massima forza a tutti i nostri soci e ai consumatori,<br />
è che comunque i nostri prodotti a marchio sono oggi e continueranno<br />
ad essere domani senza Ogm. Questo perché da anni, e<br />
siamo stati i primi a farlo, abbiamo definito un rigoroso sistema di<br />
controlli, su tutta la filiera. Un sistema che parte dalle materie<br />
prime, dal tipo di mangimi utilizzati, dalle caratteristiche del processo<br />
produttivo. Sono scelte che hanno comportato maggiori costi<br />
di approvvigionamento e quindi un investimento di circa 10<br />
milioni di euro. Per questo quel che vogliamo e quel che chiedono<br />
i consumatori, è che questo diritto di scelta sia garantito nella convinzione<br />
che, per un sistema agrario come quello italiano, fatto di<br />
tipicità, piccole quantità ed elevata qualità, l’introduzione degli<br />
Ogm sarebbe un danno enorme”.<br />
Nello specifico dell’annunciato via libera UE alla coltivazione<br />
della patata “amflora”, <strong>Coop</strong> precisa che si tratta di un prodotto<br />
non destinato al consumo umano, bensì per l’industria della carta<br />
o in alternativa per l’alimentazione degli animali. Quindi,<br />
ancora una volta nessuna innovazione destinata a dare benefici<br />
agli esseri umani, ma casomai un aumento del rischio concreto<br />
di contaminazione sia in campo che nelle filiere alimentari.<br />
Questa patata infatti contiene un gene marcatore antibiotico che<br />
può generare resistenza nei batteri naturalmente presenti nel<br />
tratto intestinale degli esseri umani o animali tanto da sollevare<br />
dubbi e obiezioni anche da parte dell’Organizzazione Mondiale<br />
della Sanità e dell’Agenzia Europea del Farmaco: problemi evidenziati<br />
anche all’interno del comitato OGM dell’Agenzia Europea<br />
per la Sicurezza Alimentare (EFSA) che, contrariamente alle<br />
consuetudini, ha registrato posizioni contrarie al suo interno,<br />
esprimendo un sì a maggioranza. (d.g.) l<br />
creto (firmato il 19 marzo dal ministro<br />
dell’Agricoltura Zaia e, al<br />
momento in cui scriviamo, alla<br />
firma dei ministeri della Salute e<br />
dell’Ambiente) che, sulla base del<br />
parere unanime della Commissione<br />
interministeriale sulle sementi<br />
vieta la coltivazione degli<br />
Ogm in Italia. Nello specifico la<br />
Commissione si è pronunciata su<br />
un mais Ogm prodoto dalla Monsanto<br />
(Mon 810) e autorizzato<br />
dall’Unione europea che un agricoltore<br />
friulano voleva coltivare<br />
sulla base di una sentenza del<br />
continua a pagina 10 >
Consiglio di stato. Il decreto va<br />
dunque oltre clausola di salvaguardia<br />
che un paese può invocare<br />
per decidere di non coltivare<br />
tanto la patata Amflora quanto<br />
gli Ogm in generale. «Al di là di<br />
quelle che sono le incertezze non<br />
ancora risolte sulla problematica<br />
degli Ogm la nostra posizione è<br />
quella di favorire le produzioni<br />
autoctone e naturali». Questa le<br />
parole del ministro della Salute<br />
ferruccio fazio, ribadendo quanto<br />
più volte detto dal suo collega<br />
con delega all’agricoltura Luca<br />
Zaia che firmando il decereto ha<br />
osservato come “nei paesi dove<br />
si vendono Ogm , i ricchi magiano<br />
bilogico e i poveri i cibi geneticamente<br />
modificati”.<br />
Posizione che trova un consenso<br />
molto ampio anche da parte di<br />
tante associazioni del mondo<br />
agricolo, ambientalista e dei consumatori,<br />
preoccupate di non distruggere<br />
un patrimonio agrocolturale<br />
che non ha uguali al mondo.<br />
«L’Italia è il primo produttore di<br />
alimenti biologici a livello europeo<br />
e sarebbe davvero da idioti<br />
buttare a mare questo immenso<br />
patrimonio per coltivare delle cose<br />
omologanti su cui la scienza è<br />
divisa e che possono essere nocive<br />
per la salute», aggiunge mario<br />
Capanna, presidente della Fondazione<br />
per i diritti genetici.<br />
Se comunque l’Europa lascerà<br />
10<br />
aprile 2010<br />
in primo piano<br />
che gli Stati membri restino sovrani<br />
nella decisione su queste<br />
coltivazioni, gli occhi restano<br />
puntati sulle politiche comunitarie<br />
e sui processi decisionali<br />
che le guidano.<br />
Storia di un tubero<br />
L’Efsa è “la chiave di volta dell’Unione<br />
europea per la valutazione<br />
dei rischi relativi alla sicurezza alimentare”.<br />
Così sta scritto nel sito<br />
dell’Authority europea che ha sede<br />
a Parma. Proprio per questa<br />
sua influenza è utile capire che<br />
cosa ha detto l’Efsa a proposito<br />
della patata Ogm. Nel rapporto<br />
pubblicato il 24 febbraio 2006 e<br />
aggiornato il 28 giugno 2008, sta<br />
scritto che “dopo l’estrazione<br />
dell’amido” che viene utilizzato<br />
nell’industria, “i sottoprodotti della<br />
patata Ogm, destinati eventualmente<br />
all’alimentazione animale,<br />
sono altrettanto sicuri di<br />
quelli della linea parentale non<br />
Ogm”. E pertanto, conclude il rapporto,<br />
“con ogni probabilità”<br />
questa patata “non avrà effetti<br />
avversi sulla salute umana, animale<br />
o sull’ambiente”. «Un’affermazione<br />
quantomeno ambigua<br />
dato che non può esserci parte<br />
della pianta e del suo frutto totalmente<br />
immune dalla presenza<br />
del Dna modificato», spiega<br />
Fabbri.<br />
E anche la formula probabilistica<br />
con cui si chiude il rapporto non è<br />
rassicurante. «Ma l’Efsa lavora<br />
così, i suoi rapporti trascurano<br />
spesso dati fondamentali o li sottovalutano»,<br />
commenta Fabbri. È<br />
esattamente quello che è successo<br />
nel 2004 quando l’Efsa dichiarò<br />
poco importanti ai fini terapeutici<br />
sia la karamicina sia la<br />
neomicina, come dire che, se anche<br />
diventiamo immuni a questi<br />
antibiotici non importa, tanto sono<br />
poco usati. Ma nel 2007 l’Ente<br />
europeo del farmaco (Emea) ha<br />
dichiarato che, stabilire l’importanza<br />
di un antibiotico sulla base<br />
dei volumi utilizzati, è un errore<br />
metodologico prima ancora che<br />
di merito. A questo punto la domanda<br />
è: ma l’Efsa quali ricerche<br />
ha condotto per decidere se dare<br />
parere positivo alle richieste delle<br />
multinazionali?<br />
Gli interessi in gioco<br />
«Nel 2007, in un incontro con i<br />
suoi massimi dirigenti – racconta<br />
Mario Capanna – venne fuori<br />
che l’Efsa non ha mai condotto e<br />
non conduce analisi scientifiche<br />
in proprio. Quando arriva una richiesta,<br />
l’Efsa si limita a controllare<br />
che la documentazione fornita<br />
dalla multinazionale di turno<br />
corrisponda alla pubblicistica<br />
scientifica, ma poiché la scienza<br />
è divisa, non si capisce a quali testi<br />
dia più credito. In conclusione<br />
l’Efsa fa da passacarte».<br />
Accompagnati da questi inquie-
tanti elementi, si scopre poi che<br />
della patata Amflora se ne potrebbe<br />
tranquillamente fare a<br />
meno. «Sul mercato sono infatti<br />
già disponibili patate convenzionali<br />
(non-Ogm), con contenuti di<br />
amidi quasi identici e senza geni<br />
di resistenza agli antibiotici», dice<br />
maria Carla giugliano di Greenpeace<br />
(sono state sviluppate<br />
dalla Europlant tedesca e dalla<br />
olandese Avebe). E sappiamo<br />
anche che il secondo produttore<br />
tedesco, la Emsslandstarke Gmbh,<br />
che muove annualmente<br />
350.000 tonnellate di patate da<br />
amido non Ogm, ha dichiarato<br />
che a causa del rischio troppo alto<br />
di contaminazione non adotterà<br />
la patata Amflora. A questo<br />
punto dobbiamo farci una semplice<br />
domanda.<br />
Se la patata che produce più amido<br />
esiste già in natura, se i rischi<br />
per la salute e per l’ambiente sono<br />
tutt’altro che trascurabili e se,<br />
come dimostrano studi recenti, le<br />
piante transgeniche producono<br />
tra il 7 e il 10 per cento in meno<br />
delle piante naturali, per quale<br />
motivo si vuole introdurre questo<br />
prodotto? «Il problema è che<br />
questi potenti concentrati economico-finanziari<br />
mirano al controllo<br />
dell’alimentazione mondiale<br />
– dice Capanna –. Quando una<br />
multinazionale ha in mano il monopolio<br />
dei brevetti impone al<br />
coltivatore un doppio giogo: ogni<br />
anno deve ricomprare i semi modificati<br />
e gli erbicidi per trattarli<br />
riuscendo così ad ottenere un<br />
doppio guadagno. Se il coltivatore<br />
viene trovato a trasgredire<br />
scattano sanzioni severissime.<br />
Tutto questo perché le piante<br />
Ogm sono rese sterili e il coltivatore<br />
è obbligato a rifornirsi dei<br />
semi dalla multinazionale che detiene<br />
il brevetto». Il business è<br />
miliardario. E tutto questo senza<br />
nessun reale beneficio e con molti<br />
rischi per l’ambiente e la salute.<br />
È come se Dio si facesse pagare i<br />
diritti d’autore per il creato. l<br />
11 aprile 2010<br />
un pianeta da difendere<br />
di Mario Tozzi<br />
primo ricercatore Cnr - Igag<br />
e conduttore televisivo<br />
Il nucleare<br />
... che nessuna Regione vuole<br />
Qualcuno dovrebbe spiegarci che cosa succede al programma<br />
energetico italiano che prevede(va) un ritorno al nucleare<br />
fortemente voluto dal ministro Scajola. È stato messo in piedi<br />
un apparato legislativo apposito e si attendevano le normative<br />
per la scelta dei siti quando però si scopre che un eventuale<br />
programma nucleare italiano non potrà mai essere messo in pratica<br />
per un problema molto semplice, la mancanza di siti.<br />
Effettivamente quando si opera in un territorio in cui il 50% è a rischio<br />
sismico e oltre il 60% a rischio idrogeologico (per non parlare di<br />
quello vulcanico), non rimangono molte aree adatte. Più o meno<br />
quanto fu constatato dal CNEN negli anni Ottanta: i possibili siti nucleari<br />
italiani sono solo in pianura padana, nelle pianure costiere tirreniche<br />
(Montalto di Castro, Scarlino-Capalbio, Garigliano, Latina) o<br />
adriatiche (San Benedetto del Tronto) oppure in Puglia e Sardegna. Il<br />
cambiamento climatico in atto costringe a rivedere quelle stime e a<br />
escludere quei siti che potrebbero essere inondati dall’innalzamento<br />
del livello del mare. Inoltre non si è ancora spenta l’eco di Scanzano<br />
Jonico, dove la popolazione scese in piazza nonostante l’accordo compensatorio<br />
che era stato trovato fra governo e sindaco.<br />
Ma il problema non è quello geologico, il problema è che nessuno<br />
dei governatori delle regioni italiane che sono appena andate al<br />
voto si è dichiarato disponibile a ospitare centrali nucleari. Particolare<br />
interessante: non lo hanno fatto né quelli di centro destra né<br />
quelli di centro sinistra. Così, a noi che scriviamo prima di conoscere<br />
i risultati delle elezioni, sorge un dubbio: ma dove si metterà la<br />
prima centrale nucleare italiana? Non in Sardegna, dove Cappellacci<br />
e Berlusconi in persona si sono dichiarati pubblicamente contrari,<br />
e neppure in Sicilia, appena dichiarata denuclearizzata. Ma neppure<br />
nelle regioni “rosse”, eventualmente rinnovate, e nemmeno in<br />
Lombardia dove Formigoni ha dichiarato che il nucleare va bene,<br />
ma non nella sua regione. Siamo cioè al clamoroso paradosso: un<br />
governo centrale che vuole fortemente l’energia nucleare e nessuna<br />
regione disposta ad accoglierla, nemmeno quelle governate da politici<br />
della sua stessa coalizione.<br />
Rimangono adesso due sole possibilità: o il governo impone manu militari<br />
le centrali contro il volere di cittadini e amministratori, oppure il<br />
ministro Scajola di dimette per incapacità di rispettare il programma<br />
di governo. Senza un accordo bipartisan tra forze politiche nessun<br />
programma nucleare è realizzabile in nessuna parte del mondo, come<br />
insegnano i francesi che quest’accordo lo fecero decenni fa. Questa è<br />
la regola e da noi non è rispettata: è chiarissimo che nessuno vuole le<br />
centrali. Non c’è nemmeno bisogno di opporsi: la scelta nucleare in<br />
Italia è semplicemente impossibile. A meno che qualcuno non abbia<br />
barato per ottenere voti turlupinando i cittadini.
12<br />
aprile 2010<br />
in primo piano<br />
Tempi duri<br />
Così la crisi colpisce il lavoro<br />
Di DariO guiDi<br />
Gli ultimi dati disponibili<br />
sono quelli di gennaio<br />
2010, e sono dati drammatici.<br />
Il tasso di disoccupazione<br />
in Italia è arrivato<br />
all’8,6%, cioè 307 mila disoccupati<br />
in più rispetto al gennaio del<br />
2009. Le persone in cerca di occupazione<br />
sono 2 milioni e 144<br />
mila. La disoccupazione morde e<br />
colpisce soprattutto i giovani,<br />
perché nella fascia di età tra i 15<br />
e i 24 anni a essere in cerca di un<br />
lavoro è addirittura il 26,8%.<br />
E in aggiunta a queste cifre, sono<br />
da aggiungere le centinaia di<br />
migliaia di persone che stanno<br />
usufruendo degli ammortizzatori<br />
sociali, come la cassa integrazione,<br />
nella speranza che la<br />
fase di difficoltà della loro azienda<br />
sia transitoria e non strutturale.<br />
Secondo le stime della Banca<br />
d’Italia «sommando i lavoratori<br />
in Cig e gli scoraggiati (cioè quelli<br />
che il lavoro hanno smesso di<br />
cercarlo convinti che non si trovi<br />
ndr) ai disoccupati, il numero di<br />
In un anno i disoccupati in Italia sono cresciuti di<br />
600 mila unità. Il tasso di chi non ha un lavoro<br />
è salito all’8,6%, ma tra i giovani si arriva al 26,3%.<br />
Una fase difficile, ma il nodo vero è la prospettiva<br />
futura dell’industria. e servono politiche per la ripresa<br />
persone non impiegate, ma potenzialmente<br />
impiegabili, nel<br />
processo produttivo» raggiunge<br />
quota 2,6 milioni circa, contro i<br />
due milioni di un anno fa. Dunque<br />
un balzo negativo di 600 mila<br />
unità.<br />
Ma andando oltre queste pur significative<br />
cifre, il punto più delicato<br />
è la prospettiva. Perché se è<br />
vero che il 2010 sarà un anno ancora<br />
molto difficile sul piano<br />
dell’occupazione (dopo il meno<br />
5% del Pil nel 2009, la speranza<br />
per quest’anno è in una modesta<br />
crescita intorno allo 0,8%), la<br />
preoccupazione maggiore è legata,<br />
non tanto al come superare<br />
l’ennesima stretta, ma al capire<br />
quale sarà il destino di interi settori<br />
industriali, destinati a quanto<br />
pare, ad andare incontro a ridimensionamenti<br />
significativi.<br />
Con tutto le conseguenze che ciò<br />
comporta per le grandi industrie<br />
come per le migliaia di piccole imprese<br />
dell’indotto. Il timore (per<br />
alcuni già una realtà) è che la mo-<br />
destissima ripresa del 2010, sul<br />
piano dell’occupazione non produrrà<br />
alcun risultato, lasciando<br />
inalterati i segni meno di oggi.<br />
Basta pensare al mondo dell’automobile,<br />
destinato a significativi<br />
cali. Opel ha presentato un<br />
piano che prevede il taglio di<br />
8.300 posti.<br />
Ma anche lasciando da parte le<br />
valutazioni sul sistema mondiale<br />
dell’auto, nel quale si prevede il<br />
numero di produttori sia destinato<br />
a calare (vedi la fusione tra Fiat<br />
e Chrysler), basta guardare solo<br />
all’orto italiano, dove la fine degli<br />
incentivi statali all’acquisto, significherà<br />
400 mila vetture in<br />
meno vendute nel 2010 e un calo<br />
del mercato europeo del 16%.<br />
Da queste cifre facile immaginarsi<br />
le conseguenze a cascata<br />
che ci saranno. Non a caso, come<br />
in un effetto domino incontrollabile,<br />
nel 2009 in Italia ci sono stati<br />
oltre 9 mila fallimenti di industrie,<br />
il 23% in più sull’anno<br />
precedente (e già il 2008 era sta-<br />
continua a pagina 17 >
13<br />
aprile 2010<br />
in primo piano<br />
“Se non si ridimensiona la finanza...”<br />
Intervista a Luciano Gallino: “Ancora anni difficili sul piano dell’occupazione”<br />
piano dell’occupazione<br />
il futuro<br />
si prospetta<br />
“Sul<br />
molto critico per<br />
almeno due tre anni, se non di<br />
più”, parola di Luciano Gallino,<br />
sociologo, tra i più attenti osservatori<br />
del mondo del lavoro.<br />
Professore, perché anco-<br />
Luciano Gallino ra due o tre anni?<br />
sociologo<br />
Ci sono dati su cui concordano i<br />
numerosi rapporti internazionali, di agenzie e istituti di ricerca.<br />
Non dimentichiamo che l’esperienza di precedenti crisi<br />
economiche dice che per tornare a recuperare in pieno i livelli<br />
occupazionali, dopo una grande crisi, servono mediamente<br />
7 anni. E questo ammettendo che tutto, prima o poi, torni<br />
esattamente come prima. Cosa che ritengo del tutto improbabile.<br />
Quindi le nostre società devono prepararsi a convivere<br />
con un notevole livello di disoccupati di lungo periodo, cioè di<br />
persone che si trovano senza lavoro per almeno 2 o 3 anni,<br />
con un aumento delle occupazioni malpagate e sottopagate.<br />
Quest’ultimo è un fenomeno presente in tutta Europa. A questo<br />
si aggiunge il problema delle persone dai 40/50 anni che,<br />
se anche riusciranno a ritrovare un lavoro, sarà con condizioni<br />
decisamente peggiori rispetto a quelle che avevano prima<br />
della crisi. Dunque ci saranno da gestire effetti molto pesanti<br />
e destinati a durare nel tempo.<br />
gli ammortizzatori sociali basteranno ad affrontare<br />
le difficoltà dei prossimi mesi?<br />
Gli ammortizzatori sociali vanno sicuramente estesi e rafforzati.<br />
Strumenti come la Cassa integrazione, sono fondamentali per<br />
attenuare l’impatto della crisi. Ma si tratta anche di strumenti<br />
che non incidono a monte, cioè sulle cause di determinate situazioni.<br />
Io credo serva qualcosa di sistematico a sostegno del reddito,<br />
in particolare per le nuove generazioni che sono quelle più<br />
colpite dalla disoccupazione. Solo che i giovani in cerca di prima<br />
occupazione sono esclusi dagli attuali strumenti disponibili,<br />
Cassa integrazione in testa, riservata a chi ha già lavorato. Occorre<br />
introdurre elementi nuovi, tipo il reddito di solidarietà che<br />
c’è in Francia e funziona molto bene.<br />
se come lei pensa uscirà da questa crisi una<br />
società diversa da quella che abbiamo visto<br />
negli ultimi anni, che posto avrà il lavoro?<br />
È chiaro che è in atto una ristrutturazione delle attività produttive.<br />
Si tratta del completamento di un processo partito già da diversi<br />
anni, di un progetto politico che vede le forze del lavoro e i<br />
sindacati sempre più indeboliti. Quello che dunque occorrerebbe<br />
è una svolta sul piano politico e culturale. La scossa della crisi è<br />
stata forte, vediamo se si saprà invertire una tendenza.<br />
Cambierà anche la considerazione e l’atteggiamento<br />
verso il lavoro?<br />
Certo per molti occorrerà tornare a fare lavori che non si sarebbero<br />
voluti fare. Ma i laureati in fisica che fanno i bagnini o le<br />
laureate in biologia che fanno le commesse, non sono una no-<br />
continua a pagina 15 >
assOCiaZiOni<br />
di sETTOrE<br />
LEgaCOOP<br />
agroalimentare<br />
14<br />
2008<br />
cons.vi<br />
faTTuraTO<br />
(milioni di euro)<br />
aprile 2010<br />
2009<br />
pre-cons.vi<br />
in primo piano<br />
%<br />
09/08<br />
LeGaCOOp, L’OCCupazIONe TIeNe<br />
UN 2009 DIFFICILe, ma COL SeGNO PIÙ<br />
anche le cooperative risentono, inevitabilmente, della<br />
pesante crisi che investe l’economia italiana e mondiale,<br />
ma conservano comunque, in molti comparti di<br />
attività, una capacità di crescita che si traduce in un<br />
quadro complessivo di tenuta sia sul fronte del giro<br />
d’affari che su quello dell’occupazione.<br />
È questa la fotografia delineata dai dati di preconsuntivo<br />
2009 elaborati dal Centro Studi di Legacoop,<br />
sulle cooperative aderenti. <strong>Coop</strong>erative che registrano<br />
un incremento complessivo del fatturato pari<br />
all’1,62% (in valore assoluto, dai 55 miliardi e 909 milioni<br />
ai 56 miliardi e 813 milioni) e dell’occupazione<br />
dello 0,77% (da 481.831 a 485.541 occupati).<br />
“un dato - sottolinea il presidente di Legacoop Giuliano<br />
poletti - non in linea con i ritmi di crescita fatti registrare<br />
negli anni precedenti, e con significative differenziazioni<br />
rispetto ai diversi comparti di attività,<br />
ma, in ogni caso, particolarmente significativo se paragonato<br />
ai principali indicatori dell’economia nazionale.<br />
Non va dimenticato che nel 2009 il pIL italiano<br />
ha fatto registrare una diminuzione del 5%, mentre la<br />
rilevazione Istat sulle forze lavoro evidenzia, su base<br />
fonte: associazioni nazionali di settore Elaborazione Centro studi Legacoop<br />
2008<br />
cons.vi<br />
OCCuPaTi sOCi<br />
2009<br />
pre-cons.vi<br />
%<br />
09/08<br />
2008<br />
cons.vi<br />
2009<br />
pre-cons.vi<br />
%<br />
09/08<br />
7.252 7.311 0,81 21.901 21.976 0,34 19.6821 19.6219 -0,31<br />
LEga PEsCa 840 873 3,93 4.800 4.650 -3,33 18.800 18.780 -0,11<br />
anCPL<br />
Prod.ne lavoro<br />
10.250 10.000 -2,44 36,920 36.940 0,05 24.500 24.500 0,00<br />
anCsT<br />
servizi<br />
LEgaCOOPsOCiaLi<br />
7.951 8.350 5,02 188.200 190.000 0,96 121.100 122.000 0,74<br />
<strong>Coop</strong>erazione<br />
sociale<br />
2.700 2.750 1,85 91.000 92.000 1,10 98.000 98.000 0,00<br />
LEgaCOOP<br />
TurismO<br />
550 550 0,00 1.100 1.100 0,00 2.400 2.400 0,00<br />
anCC-COOP<br />
<strong>Consumatori</strong><br />
12.625 12.074 0,94 56.500 57.00 0,88 6.958.749 7.200.000 3,47<br />
anCD-COnaD 8.806 9.361 6,30 36.600 37.000 1,09 3.600 3.600 0,00<br />
anCab<br />
abitazioni (a)<br />
1.190 1.074 -9,75 1.540 1.535 -0,32 418.000 419.200 0,29<br />
altre attività 3.745 3.800 1,47 43.270 43.350 0,18 465.590 466.000 0,09<br />
TOTaLE 55.909 56.813 1,62 481.831 485.541 0,77 8.307.560 8.550.699 2,93<br />
(a) valore immobili ultimati nell’anno.<br />
annua, un calo del 2,2%, pari a 508.000 unità”.<br />
In crescita (+2,9%) anche i soci delle cooperative Legacoop,<br />
che passano da 8.307.550 a 8.550.699, con un<br />
contributo particolarmente significativo della cooperazione<br />
di consumatori, che mette a segno un +3,47%.<br />
Quanto al settore specifico delle cooperative di consumatori,<br />
il fatturato 2009 prevede una crescita dello<br />
0,94%, mentre l’occupazione registra un +0,88%<br />
raggiungendo la cifra complessiva di 57 mila dipendenti.<br />
Questo nonostante <strong>Coop</strong> risenta della generale<br />
diminuzione dei consumi legata alla crisi in atto.<br />
La base sociale, tuttavia, continua ad aumentare a<br />
ritmi sostenuti con un +3,5% nel 2009, che porta a<br />
raggiungere i 7.200.000 aderenti. Il tutto in una fase<br />
in cui <strong>Coop</strong> ha puntato su una politica di contenimento<br />
dei prezzi che ha inciso sulla redditività commerciale,<br />
ma ha consentito di tutelare il potere d’acquisto<br />
di soci e clienti. un impegno, quest’ultimo, che si<br />
protrarrà anche per tutto il 2010 e che sarà accompagnato<br />
da un piano di sviluppo che prevede l’apertura<br />
di numerosi nuovi punti vendita, con una particolare<br />
attenzione al sud Italia.
continua da pagina 13<br />
15<br />
aprile 2010<br />
in primo piano<br />
vità di oggi. Sono la conferma di una male profondo. Del resto<br />
quando si smette di investire su innovazione e ricerca si smette<br />
di puntare sul futuro. Il caso della casa farmaceutica Glaxo che<br />
vuol chiudere il centro di Verona, dove lavorano oltre 500 ricercatori<br />
di primissima fascia è l’ennesima conferma di quanto sto<br />
dicendo e della miopia di certe scelte.<br />
La crisi attuale è nata nella finanza ma si è<br />
rovesciata sull’economia e sulle famiglie. se<br />
non si mette in discussione questo rapporto<br />
non si va da nessuna parte…<br />
Guardi sto scrivendo un libro incentrato su queste cose. La mia tesi<br />
di fondo è che in questi ultimi anni l’impresa industriale è stata<br />
totalmente finanziarizzata, cessando di essere un’organizzazione<br />
nella quale ogni parte è legata alle altre e il cui funzionamento<br />
tocca interessi di molti gruppi, dai dipendenti alle comunità locali<br />
agli azionisti. Invece quel che conta è solo il rendimento finanziario<br />
nell’immediato. Se questo non c’è si taglia.<br />
Da mesi si discute sulle misure per evitare che<br />
le distorsioni legate alla speculazione possano<br />
ripetersi. a che punto siamo?<br />
Paradossalmente i dati attuali ci dicono che il peso della finanza<br />
si è accresciuto, proprio grazie agli ingenti capitali pubblici<br />
che sono serviti al salvataggio delle grandi banche, negli Usa<br />
ma non solo. È un paradosso, ma per tamponare la crisi, alla<br />
fine le dimensioni delle istituzioni che l’hanno causata si sono<br />
La vignetta di ellekappa<br />
accresciute. Ci sono dozzine di rapporti che indicano nel peso<br />
spropositato della finanza il problema da affrontare. Ma fino a<br />
che le varie forme di speculazione valgono da 4 a 6 volte il Pil<br />
mondiale, siamo al punto di partenza.<br />
Lei vede segnali di una volontà di affrontare<br />
questo nodo?<br />
Personalmente mi pare che le proposte del presidente Obama (finalmente<br />
presentate dai democratici al Senato Usa con l’annunciata<br />
contrarietà dei repubblicani ndr) risentano ancora molto<br />
del suo essere prigioniero della lobby di Wall Street, da cui vengono<br />
molti dei suoi collaboratori. Certo si parla di rafforzare le garanzie<br />
per i consumatori e di maggiori controlli. Ma se proprio devo dire,<br />
il paese in cui mi pare ci siano sul tappeto le proposte più incisive<br />
e significative è la Gran Bretagna, che è anche una delle realtà che<br />
proporzionalmente ha pagato di più la crisi. In Gran Bretagna<br />
oggi si parla esplicitamente di restringimento dell’attività bancaria,<br />
di separazione tra attività legata alla raccolta del prestito e agli<br />
investimenti. In sede di Unione Europea la discussione è ancora<br />
molto centrata sulla vigilanza. Nelle ultime settimane il dibattito<br />
è ripartito, ma bisogna pensare alle crepe nei muri e non solo a dei<br />
ritocchi. La speranza che davvero si riesca a incidere sul peso della<br />
finanza non è tanta. Nel 2008, subito dopo il crollo della Lehman<br />
Brothers sembrava che i potenti della terra avessero appreso la lezione.<br />
Ma ormai, a un anno e mezzo di distanza, siamo ancora<br />
fermi e molte buone intenzioni sono ancora nel cassetto. l
I FRULLATI<br />
Novita<br />
100% frutta, 100% Mulino Bianco.
to un anno finito in forte crescita).<br />
Ogni giorno muoiono nel nostro<br />
paese 24 imprese. Una<br />
tendenza negativa che abbraccia<br />
diversi settori, con quello delle<br />
costruzioni (+31%) in testa. Il numero<br />
due di Confindustria, Guidalberto<br />
Guidi, ha parlato di un<br />
rischio di ridimensionamento<br />
dell’industria manifatturiera in<br />
Italia nell’ordine del 30-40%.<br />
Del resto il valore della produzione<br />
industriale italiana è crollato<br />
del 26% nel 2009 e, secondo le<br />
stime, non tornerà ai livelli del<br />
2008 prima della fine del 2013.<br />
Una fotografia che ci rimanda al<br />
punto di partenza. Cioè che la<br />
crisi occupazionale non è per<br />
niente finita e anzi, come spiega<br />
dettagliatamente il professor<br />
Luciano Gallino nell’intervista in<br />
queste pagine, non solo è destinata<br />
a durare, ma se non si affrontano<br />
nodi di fondo, a cominciare<br />
da quello dello strapotere<br />
della finanza, di cui l’economia e<br />
l’industria finiscono per essere<br />
una sorta di settore derivato,<br />
molto lontano non si va.<br />
Poi certo, più nello specifico,<br />
servono investimenti, politiche<br />
industriali sui diversi settori,<br />
scelte innovative e così via. Anche<br />
perché se il panorama complessivamente<br />
è quello descritto,<br />
qualche segno positivo si<br />
trova, ci sono settori che tengono<br />
meglio di altri, realtà (basta<br />
pensare alla green economy) che<br />
hanno ampi margini di crescita.<br />
C’è poi il dato del mondo cooperativo<br />
(vedi la scheda su Legacoop)<br />
che conferma, come anche in<br />
una fase così difficile, una tenuta<br />
occupazionale e dei fatturati<br />
sia possibile. A tutti servirebbe<br />
comunque una politica capace di<br />
stare sui problemi concreti, di<br />
definire opzioni precise e di fare<br />
scelte coraggiose. Tutte cose che<br />
però, per ora, non sembrano abbondare.<br />
Né sulla scena italiana,<br />
né su quella mondiale. l<br />
17<br />
aprile 2010<br />
di Massimo Montanari<br />
docente di Storia medievale e di Storia<br />
dell’alimentazione, Università di Bologna<br />
McItaly?<br />
Riassumiamo i fatti. Qualche mese fa la multinazionale<br />
McDonald’s mette sul mercato un panino “italiano”, denominato<br />
McItaly, costituito da ingredienti tutti di produzione<br />
nostrana: carne 100% italiana, pane all’olio extravergine<br />
di oliva dei Monti Iblei, crema di carciofi italiani, una fetta<br />
di Asiago, un ciuffo d’insalata. Parallelamente al McItaly, in altre<br />
regioni del mondo vengono presentati un McGreek (con la “pita” al<br />
posto del pane, e yogurt e verdure), un McLaks (sandwich con<br />
salmone norvegese) e così via, fino al McFalafel egiziano, al McKebab<br />
israeliano, al McMaharaja indiano e a molte altre declinazioni<br />
“nazionali” del tradizionale hamburger. Questo pacchetto di proposte<br />
risponde con grande intelligenza (pur rispettando i meccanismi<br />
produttivi e distributivi della McDonald’s) alla domanda di<br />
cibo “locale” che viene oggi dai consumatori, in modo sempre più<br />
forte e convinto: lo stesso processo di globalizzazione alimentare,<br />
paradossalmente, ha contribuito a rafforzarla.<br />
La nascita del McItaly è patrocinata dal ministro delle politiche<br />
agricole Luca Zaia, per rilanciare i prodotti italiani in un momento<br />
economicamente difficile e facendo loro assumere un’inedita visibilità<br />
internazionale: addirittura, il ministro si fa fotografare con<br />
indosso un grembiulone targato McDonald’s, nell’atto di addentare<br />
golosamente il nuovo panino. E si scatena la polemica: Carlin Petrini,<br />
il padre di SlowFood, esprime le sue perplessità: può un<br />
ministro della repubblica sponsorizzare un’industria privata? Inoltre:<br />
quanto, del giro di affari movimentato dal McItaly, effettivamente<br />
finirà nelle tasche dei contadini e degli artigiani italiani, di<br />
quei pochi che ancora resistono al prepotere della grande industria<br />
alimentare?<br />
Lasciando a ciascuno la libertà delle proprie opinioni, vorrei considerare<br />
la vicenda dal punto di vista strettamente gastronomico.<br />
È davvero possibile considerare il panino McItaly come espressione<br />
del “gusto italiano”, come sostiene il ministero auspicando che<br />
anche attraverso operazioni di questo genere “le nuove generazioni<br />
possano avere una memoria gustativa d’impronta italiana”?<br />
In realtà mi sembra che ci troviamo di fronte a un grosso equivoco,<br />
quello di scambiare i prodotti con le ricette, la materia prima con<br />
l’uso che se ne fa in cucina. Il manzo può essere italiano, come<br />
pure la crema di carciofi o il formaggio o il pane. Ma il modo in cui<br />
questi prodotti vengono messi insieme – la “ricetta” del panino –<br />
ha poco a che fare con la tradizione gastronomica del nostro paese.<br />
Qualcuno ha mai visto una “svizzera” combinarsi dentro un<br />
panino con una fetta di provolone e della crema di carciofi? Questa<br />
non è “cultura italiana”, questi sono prodotti italiani assemblati<br />
sul modello McDonald’s (che infatti scrive, nella pubblicità del<br />
McItaly: “il gusto McDonald’s parla italiano”). I produttori sicuramente<br />
ne saranno contenti. I consumatori faticheranno a riconoscervi<br />
la propria identità gastronomica.
Di bibi bELLini<br />
Do it yourself! Fattelo da<br />
te! Se siete tra coloro<br />
che quasi con orgoglio,<br />
confessano di non saper<br />
fare alcunché di materiale<br />
siete avvisati. Se siete tra quelli<br />
che quando incappano in una<br />
gomma bucata o nella lampada<br />
che ha smesso di funzionare, alzano<br />
le braccia al cielo e pensano<br />
che la vita stia procedendo verso<br />
sventura certa, sappiate che è<br />
ora di smetterla di bocciare con<br />
sprezzante sufficienza tutto ciò<br />
che è lavoro manuale. Perché,<br />
sta ritornando “L’uomo artigiano”,<br />
per dirla con il titolo di un<br />
recente libro di Richard Sennett.<br />
Un libro che propone proprio<br />
questa figura come paradigma<br />
in ascesa del lavoro contemporaneo.<br />
E sono tanti i segnali che<br />
18<br />
aprile 2010<br />
in primo piano<br />
Fai da te<br />
molto più di una moda<br />
sembrano dargli ragione.<br />
Lo si vede nelle pagine degli annunci<br />
dove rispuntano le offerte<br />
di riparazioni e di cucito. O anche<br />
nelle sale d’attesa dove compaiono<br />
di nuovo giovani donne (mica<br />
nonnine del secolo scorso) impegnate<br />
a fare la maglia.<br />
Ma al di là delle impressioni empiriche<br />
sono tanti i dati che confermano<br />
questa tendenza:<br />
dall’esplosione del fenomeno degli<br />
orti urbani alla vendita dei prodotti<br />
per il bricolage, nuova passione<br />
montante degli italiani.<br />
E se le vacanze fai da te sono ormai<br />
un fatto consolidato, stessa<br />
cosa sta accadendo allo shopping.<br />
Lo rivela una recente indagine<br />
condotta a livello europea da<br />
eBay, la maggiore comunità mondiale<br />
di compravendita on line,<br />
che registra incrementi a due cifre<br />
delle vendite generali su internet.<br />
Qualche esempio? +70%<br />
delle vendite di prodotti d’erboristeria<br />
un po’ ovunque e in Gran<br />
Bretagna e Germania, udite udite!,<br />
gli acquisti che hanno fatto<br />
registrare la crescita più rilevante<br />
sono quelli “legati agli articoli per<br />
la riparazione di scarpe (+97% in<br />
Inghilterra) e ai lacci per le scarpe<br />
(+80% in Germania)”.<br />
Stessa tendenza anche tra gli<br />
utenti bancari. Da una recente<br />
indagine che l’Associazione Banche<br />
Italiane ha realizzato con Eurisko<br />
emerge che - sebbene rimanga<br />
ancora maggioritario il<br />
numero di clienti che preferiscono<br />
il rapporto faccia a faccia -<br />
cresce il numero di coloro, soprattutto<br />
giovani conquistati
19<br />
aprile 2010<br />
in primo piano<br />
Dalle riparazioni in casa alla gestione del<br />
proprio conto in banca: non solo per risparmiare<br />
ma anche per una nuova filosofia di vita<br />
dalla tecnologia, che gestiscono<br />
le proprie operazioni via internet,<br />
bancomat, telefono.<br />
Ma non è solo internet il protagonista<br />
del fai da te. Esistono<br />
fenomeni più complessi e terragni<br />
come il co-housing, con tanto<br />
di ristrutturazione partecipata<br />
della propria casa o l’autocostruzione<br />
di pannelli solari e mini impianti<br />
eolici.<br />
Niente di già visto. Ci sono molti<br />
caratteri di novità rispetto a movimenti<br />
del passato. Non serve<br />
scomodare la cultura underground<br />
che, dagli hippy alla controcultura<br />
punk, promuoveva<br />
l’autoproduzione. Oggi il do it<br />
yourself smette d’essere pratica<br />
alternativa e diventa stile di vita<br />
nuovo. Il fenomeno è trasversale<br />
e interessa le più disparate<br />
comunità e i loro valori di riferimento:<br />
ecologia, salute, sobrietà,<br />
responsabilità…<br />
I motivi e le ragioni s’intrecciano<br />
e sovrappongono. Mentre fino a<br />
qualche tempo fa alcune dinamiche<br />
di consumo erano segmentabili<br />
per reddito e cultura, oggi<br />
dice il sociologo Francesco Morace,<br />
(vedi intervista nella pagina<br />
seguente) “le fasce di pubblico si<br />
mescolano” e il ritorno della cultura<br />
materiale si fa strada proprio<br />
tra coloro meno abituati al<br />
lavoro manuale.<br />
Per anni si è disquisito sui nuovi<br />
lavori dell’economia della conoscenza:<br />
artisti, architetti, analisti<br />
di borsa, creativi d’ogni sorta e<br />
giornalisti per fare alcuni esempi<br />
di professioni post-industriali.<br />
Oggi invece, riscopriamo il rap-<br />
porto concreto con la materia. Un<br />
rapporto capace di restituire senso<br />
al nostro fare e chissà, magari<br />
nuovo vigore al “made in Italy”.<br />
Del resto siamo il paese delle botteghe<br />
rinascimentali, dove il genio<br />
italico si è espresso con la maestria.<br />
Una parola quest’ultima,<br />
che rimanda ai maestri artigiani<br />
di un tempo, ma che riassume<br />
senso anche oggi. Perché designa<br />
quell’impulso umano a svolgere<br />
bene un lavoro. Un impulso umano<br />
utile sia per essere cittadini<br />
partecipi di una comunità, che<br />
per i lavoratori della conoscenza:<br />
dal giornalista al programmatore<br />
informatico.<br />
C’è anche una sorta di compensazione<br />
rispetto a un mondo<br />
dove il virtuale e l’immateriale<br />
rivestono sempre più peso. Una<br />
sorta di ritorno al concreto, al<br />
tangibile da affiancare a un<br />
mondo che si fa più etereo. Sono<br />
le contraddizioni della modernità<br />
dove convivono nello<br />
stesso condominio chi si prepara<br />
il dentifricio in casa e chi non<br />
riesce neppure a lavarsi l’insalata,<br />
chi coltiva l’orto sul balcone<br />
e chi non si fa a piedi neppure<br />
una rampa di scale.<br />
Impara l’arte e mettila da parte<br />
recita un vecchio adagio. Oggi<br />
invece l’arte di fare qualsiasi cosa<br />
anziché metterla da parte la<br />
metti e quindi la trovi su internet.<br />
Oggi “andare a bottega”<br />
significa collegarsi alla rete e<br />
vedere filmati fatti da nipoti<br />
che hanno convinto la nonna a<br />
svelare i propri segreti.<br />
You tube il popolare canale di vi-<br />
Per SaPerNe DI PIÙ<br />
LIbRI e NON SOLO...<br />
•alcuni libri: L’uomo artigiano di<br />
richard sennett edito da feltrinelli;<br />
Il Balcone dell’indipendenza<br />
- Un infinito minimo e Io lo so fare<br />
entrambi di marinella Correggia<br />
editi da altraeconomia; Formaggio<br />
fai da te di matilde Calandrelli,<br />
Donato nicastro edito da Caseus;<br />
guida ai detersivi bioallegri, Facciamo<br />
un videogioco! di ivan venturi<br />
edito da grado Zero Edizioni.<br />
•Per abitare insieme o autocostruire<br />
la propria casa: www.cohousing.it;<br />
www.alisei.org/italia/<br />
italia.html; www.autocostruzionesolare.it.<br />
•infine la sezione fai da te del sito<br />
www.risparmiare-risparmiando.<br />
com/bricolage-e-fai-da-te.html<br />
deo su internet tracima di proposte<br />
e insegnamenti. Di veri e propri<br />
“tutorial” dove ti insegnano di<br />
tutto: da come fare il nodo alla<br />
cravatta, a come si preparano i<br />
piatti tipici pugliesi, dalla potatura<br />
di alberi da frutta ai segreti per<br />
farsi da sé l’orlo ai pantaloni.<br />
Un mare magnum di proposte e<br />
suggerimenti che in rete sono<br />
indicizzati perlopiù con le espressioni<br />
“how to” (come fare) e con<br />
la sigla “DIY” (do it yourself appunto)<br />
Ma l’autoproduzione non arriva<br />
solo dal mondo digitale. La rete<br />
per l’autocostruzione del solare<br />
termico ci prova da tempo, organizzando<br />
corsi dove si insegna e<br />
si impara a costruirsi pannelli solari<br />
per l’acqua calda, ma anche a<br />
valutare le dimensioni del pannello,<br />
la convenienza economica,<br />
le agevolazioni vigenti, le pratiche<br />
burocratiche da espletare.<br />
Tante facce di un’Italia che sembra<br />
volersi rimboccare le maniche<br />
partendo dalle primarie necessità,<br />
l’alimentazione ad esempio.<br />
“Quasi un italiano su cinque, secondo<br />
dati Coldiretti, fa la pausa<br />
pranzo sul lavoro portandosi<br />
continua a pagina 20 >
il cibo da casa”. Le ragioni? Risparmiare<br />
tempo e denaro e garantirsi<br />
un’alimentazione di<br />
qualità o comunque direttamente<br />
controllata.<br />
E se farsi pane, yogurt, liquori,<br />
marmellate, sottaceti in casa è<br />
ormai pratica diffusa, c’è chi si<br />
spinge un tantino più in là e<br />
cerca l’avventura del formaggio<br />
fai da te.<br />
Non è ascetismo o neo pauperismo<br />
quello che emerge dalle dinamiche<br />
d’autoproduzione. Anzi,<br />
c’è una componente divertente<br />
tutta da scoprire e condividere,<br />
alimentata da nuovi stili di vita<br />
emergenti più improntati alla sobrietà<br />
e al prendersi cura delle<br />
cose: riparandole o creandole per<br />
il proprio uso e consumo.<br />
Iniziative semplici ma di grande<br />
portata che passano lungo quattro<br />
direttrici: l’autoproduzione,<br />
la riparazione, il riciclo creativo e<br />
20<br />
aprile 2010<br />
in primo piano<br />
il risparmio. Quella saggia e salutare<br />
abitudine dei nostri nonni di<br />
prepararsi e ripararsi le cose, ma<br />
anche di non sprecare. Perché<br />
accanto all’intelligenza della<br />
mano c’è anche quella del dito<br />
indice – tecnologia a costo zero<br />
di cui disponiamo tutti – da utilizzare<br />
per spegnere interruttori<br />
troppo spesso lasciati accesi.<br />
“Consumare meno e meglio significa<br />
in un certo senso autoprodurre.<br />
Se riesco a farmi bastare<br />
due kilowatt e non tre<br />
equivale a autoprodurne uno”<br />
dice Marinella Correggia autrice<br />
di svariati libri e contributi sui temi<br />
del vivere con cura.<br />
Il fai da te “a regola d’arte”, quello<br />
dell’”opera ben fatta” e non di<br />
quella “purché sia fatta”, vuol<br />
dire, infatti, prendersi cura delle<br />
cose che ci circondano oltre che<br />
di se stessi.<br />
Significa riscoprire il lavoro fatto<br />
con intelligenza e conoscenza capace<br />
di ricostruire - attraverso<br />
una sorta di dialogo serrato tra<br />
problema, immaginazione e praticabilità<br />
di una soluzione - il nesso<br />
intimo che esiste tra mano e<br />
testa. E scoprire magari che dovere<br />
ecosociale e piacere personale<br />
possono coincidere.<br />
In un mondo che tende a separare<br />
e dove la scissione tra lavoro<br />
intellettuale e lavoro manuale<br />
è affermata un po’<br />
ovunque, ricominciare a prendersi<br />
cura dei beni e degli oggetti<br />
che ci circondano, vuol<br />
dire anche ridare valore al nostro<br />
stare al mondo. “Le persone<br />
possono apprendere informazioni<br />
su di sé attraverso le<br />
cose che fabbricano” sostiene<br />
Sennet e perseguire così anche<br />
un importante momento introspettivo:<br />
“Fai da te”, ovviamente.<br />
(bibi@ilikebike.org) l<br />
INTerVISTa a FraNCeSCO mOraCe<br />
L’ORTO dI MICheLLe ObaMa È uN SIMbOLO...<br />
sociologo, scrittore e giornalista, francesco morace lavora<br />
da oltre venti anni nell’ambito della ricerca sociale<br />
e di mercato. È presidente di future Concept Lab e consulente<br />
strategico di aziende e istituzioni internazionali.<br />
Docente alla Domus academy e al Politecnico di<br />
milano ha curato di recente il volume Consum-autori.<br />
Dal suo osservatorio sulle tendenze in atto nel costume<br />
e negli stili di vita, c’è davvero un ritorno al fai da te?<br />
non c’è dubbio. Tutti i dati, sia qualitativi che quantitativi,<br />
vanno nella medesima direzione e ci dicono che<br />
quella che era una nicchia di appassionati sta diventando<br />
maggioranza. Lo si vede in numerosi ambiti compreso<br />
quello gastronomico dove si va oltre un certo<br />
elitarismo aristocratico per ricercare una dimensione<br />
più attenta alle cose che riguardano in modo diretto la<br />
nostra vita. si tratta di un fenomeno trasversale che<br />
vede nell’orto di michelle Obama il simbolo. ma è un<br />
fenomeno più complesso di quanto possa sembrare.<br />
Ci spieghi meglio…<br />
Questo ritorno al fai da te è qualcosa di più di un semplice<br />
“re-innamoramento” del bricolage. non siamo di<br />
fronte a una mera propensione alla manutenzione, ma<br />
anche a una più generale cura della qualità della vita.<br />
C’è una componente creativa nell’azione di questi<br />
“nuovi artigiani” che va sottolineata. un fai da te che<br />
non è hobbystica classica o impiego del tempo libero.<br />
il ritorno del fare manuale e soprattutto del fare di<br />
qualità, del lavoro fatto bene, indica una ritorno alla<br />
bottega. non quella del mercante ma quella rinascimentale<br />
dell’artista artigiano.<br />
Quanto influisce la crisi economica?<br />
La cornice della crisi indubbiamente favorisce comportamenti<br />
volti a economizzare. riparazioni in primis.<br />
Del resto da questa crisi non si esce. nel senso che nulla<br />
più sarà come prima. Cambiano i valori e i comportamenti<br />
delle persone che cominciano a capire il cambiamento<br />
in atto. La direzione è quella di una sostenibilità<br />
nuova che è riduttivo limitare agli aspetti ambientali. È<br />
ricerca di nuovi equilibri nella propria vita quotidiana<br />
dove vengono banditi gli sprechi, dove la quantità lascia<br />
spazio alla qualità.<br />
Riscopriamo la parsimonia?<br />
in un certo senso sì, purché non la si assuma in senso<br />
privativo. non c’è un neopauperismo che avanza.<br />
non è risparmio a tutti i costi. Prende piede l’idea di<br />
scegliere alcune cose anziché altre, facendo talvolta<br />
anche investimenti importanti. C’è un riequilibrio in<br />
cui non è la parsimonia che guida, ma una nuova capacità<br />
di giudizio nei comportamenti di consumo e<br />
di vita. il consumo ha trainato negli anni 80 e 90 una<br />
concezione della felicità che rimane ancora valida.<br />
non siamo alla vigilia di un’era di anticonsumo, ma<br />
di un consumo intelligente che prende il posto di un<br />
consumismo incondizionato.
Meno spaventati dalla crisi<br />
e con più fiducia in <strong>Coop</strong><br />
La quinta rilevazione del Barometro <strong>Coop</strong>: calano le difficoltà nel gestire<br />
i budget familiari mentre si afferma uno stile di vita più sobrio<br />
LE PREVISIONI SULLE<br />
CONDIZIONI ECONOMICHE<br />
DELLA PROPRIA FAMIGLIA<br />
NEI PROSSIMI MESI<br />
La peRFORMaNCe dI COOp<br />
SuI FONdaMeNTaLI deLLa Sua MISSIONe<br />
%<br />
miglioreranno molto 1<br />
miglioreranno poco 9<br />
rimarranno le stesse 74<br />
Peggioreranno un poco 12<br />
Peggioreranno molto 2<br />
(non sa) 2<br />
Totale 100<br />
Tutela del potere d’acquisto<br />
Controllo qualità e sicurezza<br />
dei prodotti a marchio <strong>Coop</strong><br />
rapporto<br />
qualità/prezzo<br />
La crisi c’è ancora e non è per niente uscita dalla vita di tutti i<br />
giorni degli italiani. Certo, cala il numero di chi pensa che le<br />
cose possano ulteriormente peggiorare (14% contro il 22% di<br />
un anno fa). All’altro estremo, c’è qualcuno in più a pensare<br />
che, invece, un leggero miglioramento si stia avvicinando (10% contro<br />
il 7% di un anno fa). Ma la stragrande maggioranza (74%, era il<br />
68% a marzo 2009) dice che, nel prossimo futuro, le condizioni economiche<br />
della propria famiglia resteranno quelle che sono. In sostanza<br />
si conferma che gli italiani, con la crisi, hanno imparato a conviverci.<br />
Si sono abituati a questo scenario e si muovono al suo interno con<br />
tutte le prudenze del caso, ma con un po’ meno ansia. È questa la<br />
fotografia che esce dal quinto rilevamento del Barometro <strong>Coop</strong>, l’osservatorio<br />
sulle percezioni e i comportamenti di soci e clienti <strong>Coop</strong><br />
(realizzato dalla KKien Connecting di Torino attraverso 3.500 interviste<br />
telefoniche).<br />
“Uno dei dati che conferma questa evoluzione – spiega il direttore del<br />
settore marketing, information e controllo di <strong>Coop</strong> Italia, Francesco<br />
Cecere – è che, anche nelle famiglie a reddito medio-basso, c’è una<br />
miglior capacità di governare il budget economico. Non perché ci siano<br />
più soldi, ma perché si sono fatti dei tagli sulla spesa e si è consolidato<br />
uno stile di vita più sobrio”. Infatti il 56% di intervistati (era il 47% a<br />
giugno e il 51% a dicembre 2009) dice di non avere difficoltà a far fronte<br />
a tutte le spese necessarie, mentre la quota di chi ha qualche difficoltà,<br />
dal 38% del dicembre scorso scende al 35%. De resto anche la<br />
propensione al consumo si mostra stazionaria (per un 86% ).<br />
Dove invece si confermano dati positivi, è nella valutazione complessiva<br />
su <strong>Coop</strong> che migliora in tutti i fondamentali. Il 69% (più 1,3% su<br />
dicembre 2009) riconosce la tutela del potere d’acquisto, l’87% (più<br />
3,2%) la sicurezza dei prodotti e l’85% (più 1,9%) il rapporto qualità<br />
prezzo. Fiducia in <strong>Coop</strong> viene espressa dal 95% (più 2,8% sempre su<br />
dicembre 2009), mentre la distintività rispetto alle altre catene viene<br />
apprezzata dal 72% (più 2,5%). l<br />
13 56 12 16 2<br />
26 61 9 3<br />
17 68 7 7<br />
0% 20% 40% 60% 80% 100%<br />
molto abbastanza (non lo sa) poco nulla<br />
21 aprile 2010<br />
delta<br />
marzo 2010dic.2009<br />
+1,3%<br />
+3,2%<br />
+1,9%
Con LINEAR<br />
il risparmio è assicurato.<br />
Per i Soci <strong>Coop</strong> è<br />
anche premiato.<br />
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Iniziativa valida solo per le <strong>Coop</strong>erative aderenti e nel periodo di validità dei rispettivi collezionamenti
Il percorso del cibo è lungo,<br />
comincia dalla terra e per<br />
arrivare alla nostra tavola<br />
passa per molte tappe, tante<br />
mani e manipolazioni. Governare<br />
questo percorso nei diversi<br />
passaggi è fondamentale per la<br />
sicurezza degli alimenti.<br />
La filiera produttiva, il percorso<br />
del cibo appunto, ha una lunga<br />
storia in <strong>Coop</strong>, dove si è da tempo<br />
maturata la convinzione che<br />
a dare garanzie di qualità sia il<br />
controllo di tutto il processo di<br />
produzione, quindi i capitolati di<br />
fornitura allegati ai contratti che<br />
si stipulano sono molto precisi<br />
come le verifiche che ne conseguono.<br />
È del 1989 la prima carne<br />
fresca, vitello, a marchio <strong>Coop</strong>,<br />
progetto che oggi coinvolge più<br />
di 2.000 allevamenti e oltre 60<br />
macelli e che firma le carni di vitello,<br />
bovino adulto, suino, pollame.<br />
Ma cosa vuol dire in sostan-<br />
24<br />
aprile 2010<br />
consumare informati<br />
Il rigore Di<br />
della carne (<strong>Coop</strong>)<br />
Conoscenza e controllo sono la base della sicurezza dei prodotti alimentari e<br />
la carne non fa eccezione. In <strong>Coop</strong> il dominio di tutta la filiera è il requisito per<br />
dare il proprio marchio: una scelta datata nel tempo che ha dato buoni frutti<br />
La LeGGe dICe<br />
za controllare tutta la filiera,<br />
essere sicuri di quello che succede<br />
agli animali dalla nascita alla<br />
vendita al supermercato. Lo<br />
chiediamo a Nicola Brina responsabile<br />
della qualità del settore<br />
carni in <strong>Coop</strong> Italia: “Vuol dire conoscere<br />
il processo e i protagonisti,<br />
progettarlo e governarlo, vincolare<br />
contrattualmente tutte le<br />
parti della catena allo stesso risultato.<br />
Il capitolato coop chiede<br />
al macello la fornitura di carne<br />
che risponda ai requisiti stabiliti,<br />
diversamente non viene acquistata.<br />
Lo obbliga a riversare specifiche<br />
richieste (alimentazione,<br />
benessere animale…) sull’allevamento,<br />
richieste delle quali<br />
deve dare conto in termini di documentazione<br />
ma anche di controllo<br />
a <strong>Coop</strong>; l’allevamento per<br />
arrivare al risultato a sua volta<br />
lega il mangimificio a forniture<br />
specificate da capitolati dei qua-<br />
anna sOmEnZi<br />
li controlla l’applicazione e relaziona<br />
a <strong>Coop</strong>. Ecco che tutti i<br />
soggetti sono vincolati e interessati<br />
al risultato finale di vendere<br />
quei prodotti che rispondono a<br />
richieste e regole specifiche”.<br />
La sicurezza paga e oggi nei negozi<br />
della catena tutta la carne<br />
di bovino è a marchio <strong>Coop</strong>.<br />
Le regole sono chiare: gli animali<br />
devono essere allevati nel rispetto<br />
dei loro tempi di crescita<br />
senza scorciatoie, in spazi vivibili,<br />
i mangimi, oltre a rispettare<br />
le normative vigenti, non contengono<br />
grassi animali e sono<br />
senza organismi geneticamente<br />
modificati (ogm). Attenzione<br />
è richiesta nel trattamento degli<br />
animali in allevamento, nel<br />
trasporto oltre che nella macellazione.<br />
I fornitori sono controllati<br />
assiduamente e le determinazioni<br />
analitiche sui capi di<br />
bestiame sono oltre 100 mila.<br />
Dal 1989 la Comunità europea ha vietato l’uso di sostanze contenenti ormoni quali stimolatori della crescita<br />
negli animali da allevamento, divieto applicato anche alle importazioni da paesi terzi. anche rispetto agli<br />
antibiotici, che possono rimanere nella carne macellata, la legge impone limiti da non superare. Dal 1994 dopo<br />
i guai causati dalla bse gli animali non possono essere alimentati con proteine provenienti da altri animali.<br />
• Le informazioni obbligatorie in etichetta per le carni di bovino sono: il paese di nascita, di allevamento,<br />
di macellazione, di sezionamento; il numero identificativo dell’animale o del gruppo di animali; i codici<br />
identificativi dell’impianto che ha macellato e sezionato l’animale.<br />
• <strong>Coop</strong> ha ottenuto dal ministero delle Politiche agricole l’approvazione del disciplinare per l’etichettatura<br />
volontaria delle carni di bovino, infatti le etichette portano informazioni aggiuntive tipo l’alimentazione<br />
non ogm.
I capitolati sono stati via via aggiornati<br />
seguendo le novità<br />
scientifiche e tecnologiche e<br />
adeguando standard e verifiche.<br />
Guardiamo l’evoluzione del controllo<br />
sull’alimentazione animale,<br />
un punto critico e importante<br />
della filiera carni, gli animali sono<br />
ciò che mangiano e noi con<br />
loro. All’inizio l’attenzione era<br />
diretta agli aspetti nutrizionali e<br />
mirava a verificare l’esclusione di<br />
anabolizzanti, in seguito sono<br />
state escluse tutte le presenze<br />
di proteine animali, poi sono stati<br />
eliminati anche i grassi animali,<br />
quindi oltre alle analisi per verificare<br />
l’assenza di residui di<br />
antibiotici, metalli pesanti, pesticidi,<br />
eccetera, sono state inserite<br />
analisi specifiche per verificare<br />
l’assenza di diossina e Pcb,<br />
policlorobifenili; con la scelta di<br />
prudenza nei confronti degli<br />
ogm è stato introdotto il divieto<br />
per mais e soia geneticamente<br />
modificati. Con le analisi istologiche,<br />
realizzate su organi e<br />
ghiandole bersaglio, si sono rinforzate<br />
le verifiche sul divieto di<br />
utilizzo di anabolizzanti.<br />
E chi sorveglia <strong>Coop</strong>? Due sono<br />
gli istituti che verificano e certificano<br />
il servizio di controllo<br />
esercitato su tutte le filiere delle<br />
carni: CSQA, ente di certificazione<br />
italiano accreditato a livello<br />
internazionale nei diversi<br />
settori dell’agroalimentare, e<br />
Bv, Bureau Veritas fra i leader a<br />
livello mondiale nella valutazione<br />
di conformità e certificazione<br />
della qualità, l’ambiente, la<br />
salute.<br />
Molti sono e sono stati gli allarmi<br />
sicurezza sugli alimenti, e la<br />
carne non si è salvata, tutti gli<br />
“incidenti” hanno alzato il livello<br />
di attenzione e portato diffidenza<br />
nei consumatori, la risposta<br />
non può che essere la<br />
conoscenza, il controllo e l’informazione.<br />
l<br />
25<br />
aprile 2010<br />
consumare informati<br />
CarnE frEsCa COOP<br />
nel 1989 è con il vitello che inizia ad essere sugli scaffali la carne a marchio<br />
coop, nel 1990 si aggiunge il bovino adulto e nel 1992 il suino. È<br />
datata 2000 la filiera del pollo seguita da tacchino, faraona, grangallo,<br />
galletto livornese e cappone. nel 2001 è la volta del pesce. nel 2002<br />
arrivano le galline ovaiole che forniscono le uova biologiche e nel 2004<br />
delle galline allevate a terra.<br />
I NuMeRI deLLe CaRNI COOp<br />
mangimifici incubatori allevamenti macelli capi<br />
avicolo 8 25 921 14 19 milioni<br />
suino<br />
leggero<br />
bovino<br />
adulto<br />
bovino<br />
tipico<br />
5 - 7 2 40 mila<br />
32 - 377 28 165 mila<br />
62 - 687 10 48 mila<br />
vitello 22 - 300 11 140 mila<br />
Le CeRTIFICazIONI<br />
gli istituti di certificazione sono: bureau veritas (fra i leader a livello<br />
mondiale nella valutazione di conformità e certificazione, servizio di<br />
controllo coop certificato n°198/001) e CsQa (istituto di certificazione<br />
che opera a livello nazionale nei settori agroalimentare, servizio di<br />
controllo coop certificato n° 4507DTs007) e verificano le garanzie:<br />
bOvinO suinO aviCOLO<br />
rintracciabilità<br />
controllo della filiera<br />
alimentazione<br />
vegetale<br />
no-ogm<br />
rintracciabilità<br />
controllo della filiera<br />
alimentazione<br />
vegetale<br />
origine italiana<br />
no-ogm<br />
rintracciabilità<br />
controllo della filiera<br />
alimentazione<br />
vegetale<br />
origine italiana<br />
no-ogm<br />
no coloranti
26<br />
aprile 2010<br />
consumare informati<br />
Di CLauDiO sTranO<br />
un calcino ai mondiali<br />
Le MaNI SuL pORTaFOGLI<br />
• Calcino da casa indoor, in<br />
numerose varianti compresa la<br />
multisport per bambini: da 100<br />
a 500 euro circa<br />
• Calcino da casa outdoor, per<br />
esterni, in materiali resistenti alle<br />
intemperie. adatto per giardini,<br />
spiagge, campeggi, ora anche per<br />
terrazzi: da 500 a 1.000 euro<br />
• Calcino da bar, con gettoniera<br />
e struttura molto robusta per<br />
resistere ai trattamenti più rudi:<br />
sui 900-1.000 euro<br />
• Calcino coperto, sigillato da un<br />
vetro superiore che riduce il<br />
rumore delle partite e previene<br />
furti di palline e interferenze di<br />
gioco: oltre i 1.000 euro<br />
I prezzi sono indicativi e soggetti<br />
alle variazioni del mercato<br />
Chiamatelo calcino alla<br />
toscana o calcio da tavolo<br />
(table soccer), non calcetto<br />
che ormai sta per<br />
calcio a cinque, o biliardino un po’<br />
troppo gergale. Ufficialmente è<br />
ancora il calciobalilla, dal genovese<br />
“balilla” (pare) che significa<br />
“piccolo”: una definizione risalente<br />
agli anni Cinquanta quando<br />
questo gioco fu importato dalla<br />
natìa Spagna entrando, come<br />
molte altre cose, dal porto di Genova.<br />
Oggi il calcino sogna di diventare<br />
sport olimpico (a Pechino<br />
2008 il primo torneo<br />
dimostrativo). Da noi è regolamentato<br />
dalla FICB (Federazione<br />
Italiana Calcio Balilla) famosa per<br />
vietare, tra le poche al mondo, il<br />
gancio e la rullata, perché lo stile<br />
all’italiana è veloce e smanettone,<br />
all’estero più lento e di controllo.<br />
Sono decine di migliaia i<br />
tesserati e gli appassionati grandi<br />
e piccini, una schiera che man<br />
mano si infoltirà – per l’effetto<br />
imitativo già visto nella vela durante<br />
l’American’s cup – con l’avvicinarsi<br />
dei campionati del mondo<br />
del calcio vero, quello che si<br />
disputerà in Sud Africa dall’11<br />
giugno all’11 luglio.<br />
Per l’occasione il calcino si prepara<br />
a fare il suo ingresso in porticati<br />
e tavernette e ora anche sui<br />
terrazzi (con un nuovo modello<br />
da esterno, in plastica e fibra di<br />
vetro, a gambe richiudibili salvaspazio)<br />
con personalizzazioni<br />
ispirate al modello più nobile e<br />
miliardario. Calcini rivestiti con il<br />
logo e i colori “autentici” della<br />
squadra del cuore riprodotti su<br />
licenza pagata a grosse società di<br />
serie A, come Inter, Milan, Roma,<br />
Napoli, Sampdoria, Lazio: l’idea<br />
ha permesso a un’azienda italiana<br />
che l’ha ripresa di triplicare i<br />
suoi introiti. Più in generale i giochi<br />
sono un’ambìta preda del<br />
mercato e il fenomeno dei calciobalilla<br />
brandizzati (usati cioè come<br />
veicolo pubblicitario) sta lì a
• Trampolino elastico. Per saltellare su un mini-tappeto<br />
elastico in un ambiente della casa, facendo fitness<br />
o lasciando sfogare i bambini, serve un trampolino<br />
da interno: in genere è largo poco più di un metro<br />
e alto una spanna e può essere pieghevole per toglierlo<br />
facilmente di mezzo. ma siamo in primavera e i più<br />
venduti sono i tampolini elastici da esterno. Da tenere<br />
d’occhio, nella scelta, i materiali e le misure ma prima<br />
di tutto la forma. Quella circolare, la più comune, richiede<br />
un angolo del giardino sicuro e libero da impedimenti;<br />
in alternativa esiste il trampolino ovale studiato<br />
per ottimizzare lo spazio. fondamentale è la<br />
rete di protezione se si hanno bambini nonché la qualità<br />
del telaio, delle molle e delle giunzioni con tanto di<br />
certificazione di conformità ai criteri di sicurezza.<br />
fate attenzione inoltre, nell’uso, che sia una persona<br />
per volta a saltare se volete evitare infortuni. il trampolino,<br />
dal 1998 è una delle discipline olimpiche della<br />
ginnastica, nella sua versione domestica è tra i giochi<br />
all’aria aperta più richiesti. Lo si porta a casa a partire<br />
da 130 euro il tappetino elastico (diametro 180 cm),<br />
con una spesa di 400 - 500 euro i trampolini di maggiori<br />
dimensioni (diametro 4 metri). Passiamo ora ad<br />
altri due giochi, uno classico e l’altro meno, da piazzare<br />
in giardino ma anche in casa.<br />
27<br />
aprile 2010<br />
consumare informati<br />
il “calciobalilla” è un sempreverde che resiste alla concorrenza<br />
dei videogiochi ma non solo: in vista dei prossimi campionati<br />
mondiali di calcio in sud africa, torna sulla breccia con nuovi<br />
modelli (personalizzati) e una folta schiera di appassionati<br />
dimostrarlo. La febbre, intanto,<br />
sale e la stessa <strong>Coop</strong>, dopo un<br />
test molto positivo fatto a Natale,<br />
amplierà l’offerta negli ipercoop<br />
per questo come per altri intrattenimenti<br />
per il tempo libero,<br />
mettendo in promozione un calcino<br />
che richiama i colori della<br />
nazionale di calcio.<br />
Ma quali sono i principali binari<br />
d’acquisto su cui muoversi? Se<br />
guardiamo all’età degli utenti, la<br />
prima cosa a cui prestare attenzione<br />
è la sicurezza. Dunque le<br />
aste tubolari devono essere rientranti<br />
(telescopiche) per garantire<br />
l’incolumità dei piccoli<br />
giocatori impegnati sul lato op-<br />
posto alla manopola. Un meccanismo<br />
di scorrimento dell’asta<br />
su se stessa (resa scorrevole da<br />
cuscinetti a sfera) assicura che<br />
questa non fuoriesca dal mobile,<br />
riducendo inoltre l’ingombro del<br />
biliardino. Per giocatori più grandi<br />
e “rudi”, avvezzi a spostare o<br />
sollevare il tavolo, sono più utili<br />
le aste uscenti (passanti) molto<br />
più grosse e robuste. Un’altra<br />
scelta fondamentale è tra calciobalilla<br />
per interno o per esterno,<br />
quest’ultimo in materiale<br />
resistente all’acqua e al sole. Poi,<br />
c’è da decidere ancora tra il piano<br />
di gioco in vetro, che assicura<br />
l’indeformabilità della superficie<br />
GIOChI aLL’arIa aPerTa<br />
TramPOLini, Ping POng E...<br />
Dal 3 al 16 giugno nei maggiori ipercoop<br />
“speciale mondiali” con due modelli di<br />
calciobalilla in promozione.<br />
Dal 6 al 21 aprile, intanto, sconti sui<br />
tappeti elastici per esterno e sui tavoli<br />
da ping pong per esterno<br />
ed è di gran lunga il più diffuso<br />
da noi, e quello in laminato plastico,<br />
meno delicato. Tra i modelli<br />
curiosi, da segnalare il versatile<br />
mutisport per bambini che<br />
consente 12 giochi diversi: calciobalilla,<br />
biliardo, ping pong, speed<br />
hockey, bowling, shuffleboard,<br />
backgammon, black jack, scacchi,<br />
dama, dadi con bussolotto e<br />
carte da gioco. Tra gli accessori<br />
d’obbligo, gli oblò dietro le porte<br />
per il recupero della pallina, sempreché<br />
non possediate un calcino<br />
da bar con la gettoniera disattivabile<br />
(e ci mancherebbe<br />
altro) per poter giocare tranquillamente<br />
gratis... l<br />
• ping pong. il tavolo da esterno ha un piano rivestito<br />
in resina melaminica stratificata di 4 mm che lo differenzia<br />
da quello indoor. in quasi tutte le versioni, non<br />
solo per bambini, dispone di ruote ed è richiudibile, ad<br />
eccezione del tavolo professionale (cm 274x152x76)<br />
solitamente statico e fisso. in taluni casi sollevando<br />
uno dei due piani è possibile giocare da soli. Essenziali<br />
sono gli accessori. Le racchette si differenziano per<br />
impieghi e tecnologie, l’unica cosa che le accomuna è<br />
la classificazione federale a stelle: da una stella per la<br />
racchetta base, fino a sette stelle per la racchetta top.<br />
stesso discorso vale per le palline. Prezzo di un tavolo<br />
da ping pong: dai 150 al 600 euro circa.<br />
• air hockey. L’hockey da tavolo è un facsimile di quello<br />
da sala giochi: un tavolo e il piattino e due sfidanti<br />
che si fronteggiano con grande dispendio di energie.<br />
L’obiettivo è fare gol nella porta avversaria. Prezzi: a<br />
partire dai 120 euro che lievitano a quasi 1.000 nella<br />
versione lusso con roll bar illuminato.
EXPLORA IL MUSEO DEI BAMBINI<br />
Roma - Via Flaminia, 82<br />
Tel. 06.3613776 - www.mdbr.it<br />
Sconto 10% sul biglietto di ingresso al museo.<br />
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invernale, primaverile estivo.<br />
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allo Shop.<br />
Lo sconto è esteso ad un accompagnatore.<br />
GIRA L’ESTATE con GIRATLANTIDE<br />
Cervia (RA) - Via Bollana,10<br />
Tel.0544.965801 - www.giratlantide.net<br />
Proposte di 7/15 giorni di vacanza in Italia: al<br />
mare, in montagna o al lago personalizzate per<br />
fasce di età (dai ragazzini agli adolescenti) con<br />
programmi per una vacanza attiva e ricca di vita in<br />
comune che include sport, escursionismo e natura.<br />
Riduzione 8% sulle proposte di vacanze per ragazzi<br />
del catalogo Gira l’estate 2010.<br />
Riduzione 10% nel caso di iscrizione di 2 o più fratelli.<br />
IL MASTIO – Tra le dolci colline toscane<br />
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Tel. 02.6100066.<br />
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Dal 13 giugno al 7 agosto, quattro periodi di<br />
vacanze articolati su tre differenti percorsi, della<br />
durata di due settimane per ragazzi da 8 a 14 anni:<br />
• “Avventura” (all’insegna della natura, del gioco e<br />
della scoperta): euro 800 anzichè 960.<br />
• “English” (una vacanza trascorsa con un animatoreinsegnante<br />
madrelingua perché il gioco e la vita in<br />
comune siano uno stimolo continuo ad ampliare la<br />
capacità linguistica. Lezione quotidiana in aula di<br />
75 minuti): euro 860 anziché 1.020.<br />
• “Special English” (due animatori-insegnanti<br />
madrelingua, un impegno maggiore in aula e nel<br />
parlare il più possibile l’inglese con gli amici e nel<br />
gioco. Lezione quotidiana in aula di 2 ore): euro<br />
910 anziché 1.080.<br />
Ulteriore sconto di euro 70 dal secondo fratello su<br />
tutti i programmi.<br />
Per prenotare, il Socio <strong>Coop</strong> dovrà rivolgersi<br />
direttamente alla struttura.<br />
VACANZE RAGAZZI<br />
CENTRI ROUSSEAU<br />
Milano - Via S. Vincenzo,15<br />
Tel. 02.89400425 - www.centrirousseau.it<br />
Dal 14 giugno al 25 agosto: campeggi al mare in<br />
Toscana (Donoratico) 6 - 11 anni e in Sardegna<br />
(Santa Teresa di Gallura) 12 - 14 anni e campeggi<br />
itineranti per adolescenti 15 -17 anni in Francia,<br />
Grecia e Croazia.<br />
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le trovi sul sito www.e-coop.it.<br />
Ricorda di portare sempre con te la Carta Socio <strong>Coop</strong>.
Dal carciofo alla<br />
verza, il menu<br />
proposto dallo chef<br />
Graziano Cominelli<br />
è a cavallo tra due<br />
stagioni. Ma anche<br />
tra terra e mare,<br />
visto che spazia<br />
da cappesante<br />
e calamari fino<br />
alla carne d’agnello<br />
30<br />
aprile 2010<br />
vivere bene<br />
un menu contro la crisi<br />
Il menu che si sdoppia<br />
tra inverno e primavera<br />
aD aPrILe<br />
CI SONO aNChe...<br />
aSpaRaGI e FRaGOLe<br />
sono gli asparagi la verdura primaverile<br />
per eccellenza. indicati<br />
nelle diete dimagranti essi sono<br />
ricchi di calcio, fosforo, potassio,<br />
vitamina a e b. Oltre agli asparagi,<br />
la primavera porta in tavola<br />
porri, bietole, carote, cavolfiore,<br />
cipolle, fagiolini, fave, finocchi,<br />
indivia, patate novelle, spinaci e<br />
piselli. Per quanto riguarda la<br />
frutta invece potrete optare soprattutto<br />
per le fragole (e vi accorgerete<br />
della differenza con<br />
quelle che forse vi è capitato di<br />
mangiare d’inverno).<br />
Siamo ufficialmente entrati<br />
nel periodo primaverile,<br />
anche se molti<br />
prodotti dell’inverno<br />
sono ancora di stagione. Graziano<br />
Cominelli, chef e patron del<br />
ristorante La Piazzetta di Brescia<br />
(via Indipendenza, 87-c, tel.<br />
030/362668) propone infatti<br />
un menu che attinge da entrambe<br />
le stagioni. L’antipasto è un<br />
piatto di cappesante con carciofi<br />
croccanti, cubo di mortadella<br />
e uovo di quaglia “sudato”. Gli<br />
ingredienti per 4 persone sono<br />
12 cappesante grosse, 6 carciofi<br />
medi, gr. 150 di olio extravergine<br />
di oliva, gr. 200 di mortadella<br />
(un pezzo intero), 4 uova di quaglia,<br />
sale e pepe. Pulire i carciofi<br />
mantenendo solo il cuore. Tagliare<br />
i cuori sottili e saltarli in<br />
un velo d’olio caldo in una padella<br />
bassa. In un’altra padella<br />
caldissima scottare la mortadella<br />
tagliata a cubi grossi. Togliere<br />
i cubi e nel grasso della<br />
mortadella scottare le cappesante<br />
sui due lati. In acqua bol-<br />
Di HELmuT faiLOni<br />
lente mettere per 2 minuti l’uovo<br />
di quaglia sgusciato, avvolto<br />
nella pellicola.<br />
Il primo di Cominelli è puro territorio<br />
e tradizione: gnocchi di pane<br />
alla bresciana con burro e formaggio.<br />
Gli ingredienti (sempre<br />
da intendersi per 4 persone): gr.<br />
400 di pane grattugiato, gr. 200<br />
di burro, gr. 350 di Grana padano<br />
grattuggiato, gr. 100 guanciale o<br />
pancetta affumicata, 6-8 foglie<br />
di salvia, 1 uovo intero, 2 dadi per<br />
brodo, gr. 40 di prezzemolo, sale<br />
e pepe. Si comincia mescolando<br />
in una ciotola il pane, il formaggio,<br />
il prezzemolo trito,<br />
aggiungendo l’uovo e il brodo di<br />
dado tiepido un poco alla volta.<br />
Faremo gli gnocchi con le mani,<br />
ottenendo una forma cilindrica<br />
da 5-6 cm di lunghezza e 3 cm di<br />
diametro. Nel frattempo cuoceremo<br />
brevemente nel burro le<br />
foglie di salvia insieme al guanciale<br />
tagliato a strisce sottili. Disporremo<br />
gli gnocchi in un piatto<br />
fondo e li condiremo con abbondante<br />
formaggio e 2-3 cucchiaia-
te di burro e guanciale. Guarnire con le foglie di salvia<br />
croccanti.<br />
Due sono i secondi che propone Cominelli, uno di<br />
mare e uno di terra. Partiamo con il calamaro arricciato<br />
con radicchio trevisano tardivo. Ingredienti<br />
per 4: 8 calamari freschi puliti, gr. 100 di<br />
olio extravergine di oliva, 4 cespi di trevisano<br />
tardivo, 1 limone, gr. 50 di zenzero fresco. Sfogliare<br />
in una ciotola il trevisano. Aprire i calamari<br />
e inciderli con un coltello. In una padella caldissima<br />
mettere un cucchiaio d’olio extravergine e<br />
cuocere velocemente sulla parte incisa i calamari<br />
fino a che non si arricciano. In un piatto piano<br />
mettere al centro il trevisano, tagliare i calamari<br />
in tre parti e servirli condendo il tutto con una<br />
vinaigrette fatta con l’olio rimasto con sale e pepe,<br />
il succo di limone e lo zenzero grattugiato.<br />
Il secondo di terra è un agnello in crosta di aromi<br />
con tortino di verza. Ingredienti: gr. 800 di carrè<br />
di agnello, gr. 400 di verza gialla, gr. 200 di grissini,<br />
gr. 100 di olio extravergine di oliva, 12 foglie<br />
di basilico fresco, gr. 60 di prezzemolo, gr. 50 di<br />
cipollotto fresco, gr. 50 di erba cipollina, gr. 30 di<br />
senape, 3 cucchiai da cucina di aceto di vino. In<br />
una padella bassa in un filo d’olio rosolare sui lati<br />
il carrè di agnello salato e pepato. Spalmarlo<br />
con la senape e impanarlo con la crosta di aromi<br />
fatta frullando i grissini con il basilico, il prezzemolo,<br />
il cipollotto, la cipollina con sale e pepe.<br />
Passarlo al forno per 6-7 minuti a 200 gradi.<br />
Nel frattempo avremo sfogliato le verze privandole<br />
delle coste più dure e tagliandole grossolanamente<br />
le faremo saltare in una padella<br />
bassa e grande, nell’olio fumante. Continuare la<br />
cottura per 5-6 minuti, bagnare con l’aceto e<br />
salare lasciando evaporare il tutto. l<br />
uN MeNu CONTRO La CRISI<br />
Ristorante: La Piazzetta (Brescia)<br />
Chef: Graziano Cominelli<br />
L’antipasto<br />
Cappesante con carciofi croccanti, cubo<br />
di mortadella e uovo di quaglia “sudato”<br />
(costo a porzione: 4 € circa)<br />
Il primo<br />
gnocchi di pane alla bresciana con burro e formaggio<br />
(costo a porzione: 3 € circa)<br />
I secondi<br />
Calamaro arricciato con radicchio trevisano tardivo<br />
(costo a porzione: 4 € circa)<br />
agnello in crosta di aromi con tortino di verza<br />
(costo a porzione: 4 € circa)<br />
31 aprile 2010<br />
Gli agrumi<br />
del Gargano<br />
Sulla costa adriatica non ci sono agrumi,<br />
con un’unica eccezione: il Gargano. Non<br />
si tratta di un esperimento bizzarro, ma<br />
di un esempio importante di agricoltura<br />
storica, risultato di intelligenti scelte agronomiche<br />
in armonia con la vocazione, il clima e il<br />
terreno di questa felice nicchia ambientale. Gli<br />
agrumeti del Gargano rappresentano l’identità<br />
culturale di interi paesi. Rodi è ancora il paese<br />
dei limoni, Vico e Ischitella sono i paesi delle<br />
arance. Gli agrumi qui maturano tutto l’anno: a<br />
Natale ci sono le Durette, ad aprile-maggio le<br />
arance Bionde, a giugno la Limoncella, e così<br />
via.<br />
Il melangolo è un’arancia di pezzatura mediopiccola,<br />
ha un colore rosso intenso e lucente,<br />
buccia sottilissima, polpa croccante e succo modesto<br />
ma tendente al dolce (agrodolce). Il Biondo<br />
del Gargano matura tra aprile e maggio, conservandosi<br />
dolce e succoso sull’albero fino a settembre.<br />
La Duretta del Gargano matura a Natale,<br />
è praticamente priva di semi e ha una polpa<br />
dura e croccante. Il Femminello del Gargano è la<br />
varietà di limone più antica d’Italia e si trova in<br />
tre tipologie: a scorza gentile (buccia sottilissima<br />
e polpa succosa), a forma oblunga e senza<br />
semi. Con gli agrumi del Gargano i produttori del<br />
presidio preparano ottime marmellate, canditi e<br />
limoncelli. Un tempo erano esportati in tutto il<br />
mondo: arance, limoni e melangoli viaggiavano<br />
per i mari nelle stive delle navi dirette negli Stati<br />
Uniti e in Inghilterra. Nel 1870, su un terreno<br />
accidentato e difficile, si estendevano 804 ettari<br />
coltivati a frutteto che producevano circa 150<br />
mila quintali l’anno di agrumi. Poi è iniziata la<br />
crisi e l’economia agricola della penisola garganica<br />
è crollata.<br />
I “giardini”, così sono chiamati i terreni coltivati<br />
a frutta sul Gargano, costituiscono ancora oggi<br />
un paesaggio agrario unico: sono realizzati quasi<br />
sempre nei pressi di case padronali e sono<br />
protetti dai venti e dalla salsedine con muriccioli<br />
a secco o barriere di canne, di leccio e alloro.<br />
Il Presidio ha promosso la nascita del Consorzio<br />
per la valorizzazione e la tutela degli agrumi del<br />
Gargano. Ora gli agrumi sono venduti in tutta<br />
Italia ed è iniziata la produzione di un’interessante<br />
gamma di trasformati.
32<br />
aprile 2010<br />
vivere bene<br />
Il fascino dei Sassi<br />
La basilicata e i suoi gioielli scavati nella roccia<br />
Di giusEPPE OrTOLanO<br />
vOLO deLL’aNGeLO<br />
Che bRIvIdI!<br />
un cavo di acciaio lungo un chilometro<br />
e mezzo, sospeso a 400<br />
metri di altezza, dove si corre fino<br />
a 120 km all’ora. Queste le caratteristiche<br />
del “volo dell’angelo”, attrazione<br />
da brivido unica in italia<br />
che, nella bella stagione, propone<br />
un’escursione tra cielo e terra circondati<br />
dall’incantevole paesaggio<br />
delle Dolomiti Lucane. si viaggia<br />
tra le vette di Castelmezzano e<br />
Pietrapertosa, i due suggestivi<br />
borghi incastonati nella roccia che<br />
ospitano la partenza e l’arrivo per<br />
questa avventura.<br />
Per informazioni: tel. 0971-986020,<br />
• www.volodellangelo.com<br />
a matera e non solo per scoprire le tracce e la meraviglia<br />
di case e chiese rupestri, dove, non a caso, celebri registi<br />
hanno scelto di ambientare le loro opere<br />
È<br />
piccola e poco conosciuta,<br />
ma è pronta a svelare<br />
al turista il silenzioso fascino<br />
dei suoi “sassi”, la<br />
seducente bellezza delle spiagge<br />
e delle oasi verdi del Parco del<br />
Pollino e la sottile seduzione dei<br />
riti arcaici, ancora vivi nei borghi<br />
medievali. È la Basilicata, terra<br />
dichiarata nel 1993 Patrimonio<br />
Mondiale dell’Unesco grazie ai<br />
celebri Sassi di Matera. Un intricato<br />
avvicendarsi di vicoli e scale,<br />
grotte e palazzetti signorili, archi<br />
e ballatoi, orti e ampie terrazze,<br />
da cui sbucano, improvvisi, i caratteristici<br />
comignoli o i campa-<br />
nili di chiese scavate nella roccia.<br />
La sensazione è quella di trovarsi<br />
all’interno di un presepe e di vivere<br />
in un’altra epoca, tanto che<br />
alcuni maestri del cinema, da<br />
Pier Paolo Pasolini a Mel Gibson,<br />
hanno scelto di ambientare i loro<br />
film in questa suggestiva cornice<br />
naturale. I Sassi sono dominati<br />
dal fascino delle chiese rupestri,<br />
luoghi mistici scavati nella roccia,<br />
spesso dotati di decori architettonici<br />
raffinati e affascinanti<br />
affreschi con elementi di arte<br />
orientale.<br />
Tra queste spiccano l’imponente<br />
San Pietro Barisano, l’elegante<br />
Santa Lucia alle Malve, l’affrescata<br />
Santa Barbara e il suggestivo<br />
complesso rupestre del Convicinio<br />
di Sant’Antonio, composto<br />
da ben quattro chiese affacciate<br />
sullo stesso cortile. Le grotte scavate<br />
nel tufo di Palazzo Pomarici<br />
sono invece dedicate alla scultura<br />
contemporanea, così come il<br />
complesso rupestre di Madonna<br />
delle Virtù e San Nicola dei Greci<br />
che, dopo avere ospitato per se
33<br />
aprile 2010<br />
vivere bene<br />
DA MARATEA A POLICORO: La rEgiOnE Tra DuE marI<br />
Pur essendo piccola la basilicata è bagnata da due mari. a sudovest si affaccia<br />
sul mar Tirreno, con la cittadina di maratea adagiata sulle rive del golfo di Policastro.<br />
a sudest guarda al mar Jonio, con metaponto e Policoro, già importanti<br />
centri abitati della magna grecia.<br />
La costa nei pressi di maratea, tipicamente mediterranea, è un continuo alternarsi<br />
di ripide falesie, promontori a picco e tranquille calette sabbiose, bagnate da un<br />
mare che si è aggiudicato l’unica bandiera blu della regione. il centro abitato, con<br />
le sue 44 chiese, è dominato dal monte san biagio, sulla cui vetta si scaglia la<br />
statua del redentore, seconda per dimensioni soltanto a quella di rio de Janeiro.<br />
metaponto e Policoro offrono al turista, oltre alle loro ampie spiagge sabbiose, il<br />
Parco archeologico situato alle spalle del museo nazionale della siritide.<br />
Qui si possono ammirare i resti dell’antica città greca di siris-Heraclea, con il bel<br />
santuario di Demetra e l’imponente Tempio arcaico dedicato a Dionisio, risalente<br />
al vii sec. a.C. nei pressi di Policoro troviamo l’oasi protetta del bosco Pantano,<br />
una rara testimonianza di foresta con alberi di grosse dimensioni direttamente<br />
affacciata sul mar Jonio, e il paesino di scanzano, nuovo centro balneare<br />
con ampie spiagge ben curate.<br />
coli i monaci benedettini, accoglie<br />
ogni anno una interessante<br />
mostra internazionale.<br />
Per comprendere usi, costumi e<br />
condizioni di vita degli abitanti<br />
dei Sassi bisogna visitare una Casa<br />
Grotta, la tipica abitazione<br />
scavata nella roccia e utilizzata<br />
fino al secolo scorso. Le più accessibili<br />
si trovano nel rione Casalnuovo,<br />
in prossimità del complesso<br />
rupestre del Convicinio di<br />
Sant’Antonio, e in Vico Solitario.<br />
La scoperta del mondo rupestre<br />
lucano può quindi proseguire nel<br />
vicino Parco Regionale Archeologico<br />
Storico Naturale delle Chiese<br />
Rupestri del Materano, anch’esso<br />
Patrimonio Mondiale dell’Une-<br />
Per informazioni su viaggi organizzati e soggiorni in<br />
basilicata i soci COOP possono rivolgersi alle agenzie<br />
di viaggio di robintur (www.robintur.it). il gruppo<br />
nuova Planetario (Planetario viaggi, bonolatours,<br />
<strong>Coop</strong> viaggi: www.planetarioviaggi.it) ha in programma<br />
un itinerario inedito fra centri medievali,<br />
oasi naturalistiche, architetture rupestri e castelli<br />
della regione, con partenza il 12 maggio, e convenienti<br />
soggiorni individuali per famiglie a Policoro<br />
dal 29 maggio al 27 agosto a partire da € 475. altre<br />
notizie sulla regione si possono richiedere all’aPT<br />
della basilicata, tel. 0971-507622, www.aptbasilicata.it.<br />
Le guide autorizzate del Parco archeologico<br />
storico naturale delle Chiese rupestri del materano<br />
sco, che tra rupi, forre, grotte e<br />
gravine conta più di 150 chiese<br />
rupestri, in gran parte affrescate<br />
e utilizzate dall’uomo sin dalla<br />
preistoria.<br />
Tra queste spicca La Cripta del<br />
Peccato Originale, presso la Masseria<br />
Dragone, un luogo dove,<br />
grazie al supporto audio e all’illuminazione<br />
particolare, si assiste<br />
ad una magistrale lezione di storia<br />
di arte sacra.<br />
La meraviglia degli affreschi, databili<br />
fra l’Ottavo e il Nono secolo<br />
hanno fatto meritare alla Cripta<br />
l’appellativo di “Cappella Sistina”<br />
della Basilicata.<br />
Per comprendere meglio la storia<br />
dei popoli che hanno vissuto nel-<br />
INFO uTILI peR ORGaNIzzaRe uN vIaGGIO<br />
la Basilicata antica e lasciato sul<br />
territorio testimonianze archeologiche<br />
straordinarie conviene affidarsi<br />
all’Archeoparco del Basileus,<br />
a Baragiano (Pz), che grazie a scenografie<br />
e ricostruzioni multimediali<br />
offre l’opportunità al visitatore<br />
di tutte le età di immergersi<br />
nella storia della Lucania attraverso<br />
oggetti, situazioni e giochi. Il<br />
più serioso Museo Archeologico<br />
Nazionale di Potenza mette in<br />
mostra ricostruzioni di tombe di<br />
principi e guerrieri, di luoghi di culto<br />
greci e lucani ed esposizioni di<br />
preziosi gioielli e vasellame, che<br />
propongono al visitatore un affascinante<br />
viaggio nella Basilicata<br />
antica.l<br />
(tel. 0835-332262, www.parcomurgia.it), organizzano<br />
piacevoli passeggiate archeologiche o naturalistiche<br />
lungo i tratturi e i sentieri che attraversano<br />
l’altopiano, scendono nella spettacolare gravina, si<br />
inoltrano nel territorio, fino a giungere alle chiese e<br />
complessi rupestri, masserie fortificate. L’ufficio informazioni<br />
dell’archeoparco del basileus risponde al<br />
tel. 320-9714681, www.archeoparco.it. il Touring<br />
Club ha recentemente pubblicato il volume dedicato<br />
alla basilicata (22 euro) con 31 itinerari alla scoperta<br />
delle bellezze della regione. La piccola casa editrice<br />
genovese sagep pubblica, nella collana i Tesori d’italia<br />
e l’unesco, la guida “i sassi di matera e il Parco<br />
delle Chiese rupestri” (4,90 euro).
Ogni anello può anche essere<br />
portato singolarmente<br />
Solo<br />
€46.60 la rata<br />
Prezzo totale: €139.80<br />
(+ € 14.90 per<br />
Spedizione e Servizio)<br />
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Questo gioiello esclusivo, rifinito a mano, è realizzato in argento sterling<br />
925 e decorato da 11 diamanti. L’anello è coronato al centro da<br />
una rosetta, costituita da sette diamanti. Ognuno dei tre anelli ha<br />
un’incisione al suo interno. Le parole Oggi – Domani – Sempre, esprimono<br />
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Buono d’ordine esclusivo<br />
Termine di ordinazione: 10 maggio 2010<br />
Sì, ordino l’anello di diamanti “Oggi - Domani- Sempre”<br />
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12825<br />
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Prendo atto dell'informativa articolo 10 L. 196/03 e acconsento che i miei dati vengano utilizzati<br />
dalla Bradford per le sole finalità descritte. I miei dati possoni essere comunicati ad altre aziende di<br />
comprovata serietà con il solo scopo di ricevere altre proposte commerciali. Sì No
MOSTRE<br />
Il manierismo di Barocci<br />
La Deposizione dalla croce<br />
nel Duomo di Perugia, capolavoro<br />
giovanile (1569) di<br />
Federico Barocci é in assoluto<br />
tra le opere più importanti<br />
del manierismo europeo.<br />
Grazie a un attento restauro,<br />
l’opera è stata pienamente<br />
recuperata nella sua strabiliante “vertigine cromatica”<br />
e viene ora esposta in una mostra dedicata proprio<br />
a Federico Barocci e alla pittura della maniera<br />
nell’Umbria del suo tempo. Il percorso espositivo<br />
comprende una trentina di opere ed è articolato in<br />
quattro sezioni: Il Cristo deposto; L’Annunciazione;<br />
Barocci allo specchio; La miniatura baroccesca a Perugia.<br />
Accanto alla Deposizione dalla croce sono riuniti<br />
altri sei dipinti del Barocci, di cui tre provenienti<br />
dalla Galleria degli Uffizi, due da collezione privata,<br />
uno dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli. Vengono<br />
posti a confronto una quindicina di dipinti eseguiti<br />
da artisti operanti in Umbria al tempo di Barocci.<br />
Federico Barocci e la pittura della maniera<br />
in Umbria<br />
perugia, palazzo baldeschi al Corso<br />
Sino al 6 giugno 2010<br />
Ingresso 5 euro, ridotto Soci <strong>Coop</strong> 3 euro<br />
Info: www.fondazionecrpg.it; tel. 199.151.123<br />
Italiani brava gente<br />
di Massimo Cirri e Filippo Solibello<br />
conduttori radiofonici<br />
La crisi aumenta le difficoltà economiche per<br />
molti cittadini. Si perde il lavoro e si entra in un<br />
circuito di affanno: ad esempio con le bollette.<br />
Si comincia a pagarle un po’ dopo la scadenza,<br />
aspettando di avere i soldi, e le bollette successive aumentano<br />
per gli interessi sul ritardo. Poi si comincia a<br />
saltare qualche pagamento. O a smettere del tutto. Così<br />
arrivano gli avvisi, i solleciti, poi le cortesi minacce di<br />
distacco della fornitura. A volte arriva il distacco, della<br />
luce o del gas. Spesso di entrambe. Una situazione finale<br />
dalla quale non guadagna nessuno: non l’Azienda<br />
36<br />
aprile 2010<br />
cultura e oltre<br />
a cura di giOrgiO OLDrini<br />
Arazzi, meraviglie dei Gonzaga<br />
“Si ritirornò tutti insieme in alcune<br />
camere tappezzate di finissimi<br />
et bellissimi drappi<br />
d’oro, d’argento et di seta di<br />
più colori...”. Ecco come descrive<br />
la residenza episcopale del<br />
cardinale Ercole Gonzaga a<br />
Mantova un testimone delle<br />
nozze, dell’ottobre del 1549, tra Francesco III e Caterina<br />
d’Austria. Fin dall’antichità i tessuti preziosi sono stati<br />
la componente ornamentale mobile prediletta di re e<br />
nobili di tutta Europa e dalla metà del Trecento gli arazzi<br />
ne hanno rappresentato la parte primaria.<br />
Quei tessuti di dimensioni gigantesche, che sono il cuore<br />
dalla mostra di palazzo Te a Mantova, veri e propri<br />
affreschi mobili, facili da trasportare, manifestavano la<br />
ricchezza e il prestigio dei committenti. La maggior parte<br />
degli arazzi era realizzato da artisti fiamminghi e<br />
proponeva scene campestri come storie di eroi biblici o<br />
di personaggi cristiani. O ancora storie come quelle di<br />
Enea, di Alessandro o le Fatiche di Ercole.<br />
Gli arazzi dei Gonzaga nel Rinascimento<br />
Da Mantegna a Raffaello e Giulio Romano<br />
Mantova<br />
palazzo Te, Museo diocesano, Museo di palazzo ducale<br />
Dal 14 marzo al 27 giugno<br />
Ingresso 10 euro, Soci <strong>Coop</strong> 8 euro (inclusa visita a palazzo Te)<br />
Info: tel. 199.199.111 - www.centropalazzote.it.<br />
Da morosi a virtuosi<br />
della luce o del gas, che difficilmente vedrà onorato il<br />
debito. Non il cittadino, che passa da moroso a spento.<br />
E precipita sempre più in basso, in un gorgo di esclusione.<br />
Perché senza luce, acqua e gas non ci si lava, non si<br />
cucina, non si vive più come gli altri. E si finisce per<br />
essere anche un po’ meno presentabili quando si va ad<br />
un colloquio di lavoro. E si finisce sempre più fuori dal<br />
corpo sociale. Interrotti come una fornitura.<br />
A Cremona hanno provato a ricucire questo strappo, o<br />
ad evitare che si formi, utilizzando il lavoro. L’idea è<br />
semplice: chi è alle prese con le bollette che non riesce
LIBRI<br />
L’educazione americana<br />
secondo zia Mame<br />
Un libro divertente questo Zia<br />
Mame, di uno scrittore statunitense<br />
dal nome tanto complicato come<br />
Edward Everett Tanner III che nella<br />
sua carriera ha sempre preferito<br />
pubblicare i suoi libri usando vari<br />
pseudonimi.<br />
Questo che usa per questo romanzo<br />
è Patrick Dennis. E vi racconta la storia di un<br />
bambino che resta orfano a soli 10 anni e viene<br />
affidato alla sua unica parente vivente, una zia,<br />
appunto Mame, che non ha mai visto e conosciuto.<br />
Scopre una donna piena di vita e di stravaganze,<br />
colta e curiosa che lo mette in situazioni<br />
continuamente nuove e appassionanti. E alla fine,<br />
una volta lui diventato adulto e padre, zia Mame,<br />
ormai anziana ma non doma, cercherà di ripetere<br />
quel tipo di educazione sperimentato con Patrick<br />
con il piccolo pronipote.<br />
Patrick Dennis<br />
Zia Mame<br />
Adelphi Editore - 380 pagine, 19,50 euro<br />
a pagare è molto spesso disoccupato. Quindi ha pochi<br />
soldi ma molto tempo a disposizione. Allora può ripianare<br />
il debito lavorando per l’Azienda Energetica Municipale,<br />
quella che eroga acqua, luce e gas. Un lavoro<br />
facile da imparare e poi da fare: nei servizi di pulizia<br />
delle strade o nella manutenzione del verde pubblico.<br />
Un impiego di breve durata, qualche ora o qualche<br />
giorno, finché non si raggiunge la somma necessaria<br />
per andare in pari con il debito.<br />
Prima di iniziare c’è un corso di preparazione, fatto insieme<br />
ad un operatore dell’Azienda. Poi, quando si lavora,<br />
ci sono tutte le garanzie assicurative e sanitarie di<br />
un normale rapporto professionale. Con la possibilità<br />
per il moroso disoccupato di rientrare per un po’ nel<br />
mondo del lavoro. Casomai di sperimentarsi nelle proprie<br />
capacità. Il sistema si chiama “Progetto lavoro” e<br />
per realizzarlo il Centro di solidarietà “Il Ponte” - che ha<br />
avuto l’idea - ha messo in rete, oltre all’Azienda energetica<br />
municipale (Aem), anche l’Azienda sociale cremonese<br />
ed il Comune.<br />
Si è cominciato nel 2009 - spiega il presidente di Aem<br />
37<br />
aprile 2010<br />
La vita di Onofre Bouvila<br />
e la storia di Barcellona<br />
È la storia appassionante della vita<br />
di Onofre Bouvila, un ragazzo<br />
povero e solo che affronta la vita<br />
nella Barcellona di fine ‘800<br />
partendo dalla distribuzione di<br />
volantini anarchici agli operai che<br />
lavorano alla Esposizione<br />
universale, e che nel giro di qualche<br />
decennio diventa uno degli uomini più ricchi,<br />
potenti e temuti della Catalogna e della Spagna<br />
intera. Ma è anche, o forse soprattutto, il racconto<br />
ricco di spunti, di notizie e di poesia della nascita<br />
e della crescita di una città come Barcellona, dello<br />
spirito del luogo e dei suoi abitanti quello che ci<br />
regala Eduardo Mendoza. Che descrivendoci la<br />
parabola di Onofre dal suo arrivo in una piccola e<br />
pidocchiosa pensione della capitale catalana, fino<br />
al successo costellato di tradimenti, furti, omicidi,<br />
mafie e riflessioni profonde, ci porta per mano<br />
attraverso lo sviluppo spesso caotico di quella<br />
città spagnola che ancora oggi contende a Madrid<br />
il primato nazionale e non solo.<br />
Eduardo mendoza<br />
La città dei prodigi<br />
Editore Giunti Blu - pagine 480, euro 16,50<br />
gestioni, Giuseppe Ferrari – con 21 persone, metà italiani<br />
e metà stranieri, metà uomini e metà donne. Tutti<br />
con un piano assistenziale individualizzato, una sorta<br />
di contratto sociale. A fronte di 935 ore di lavoro erogato<br />
sono stati recuperati 19mila euro che altrimenti non<br />
sarebbero mai entrati nelle casse dell’Aem.<br />
Niente a che fare con i lavori forzati dei film americani<br />
– palla al piede, buche da scavare e il vigilante armato<br />
a cavallo – più un nuovo modo di costruire integrazione<br />
sociale al posto dell’assistenza un po’ escludente. “Respinge<br />
una logica assistenzialistica, poiché consente<br />
alla persona di vivere una sua responsabilità, dice don<br />
Alberto Mangili, presidente de “Il Ponte”, si tratta di<br />
cittadini al di fuori del circuito occupazionale, che hanno<br />
espresso gratitudine e soddisfazione a titolo personale<br />
per questa opportunità”. Così, dopo la sperimentazione,<br />
a Cremona si va avanti anche per tutto il 2010. E<br />
sono disponibili a cedere il brevetto di questa invenzione<br />
di ingegneria sociale a chiunque abbia voglia di<br />
replicarla. Cessione gratuita, o in cambio di qualche<br />
ora di lavoro.
...DA LEGGERE<br />
Dalla, dagli esordi a oggi<br />
Tutta la carriera artistica di Lucio<br />
Dalla raccontanta attraverso i<br />
dischi. È molto di più di una<br />
semplice, analitica discografia,<br />
questo libro. Perché ci restituisce<br />
il mondo della canzone d’autore<br />
italiana, usando foto, immagini,<br />
grafiche che testimoniano i cambiamenti degli<br />
orizzonti culturali del nostro paese dagli anni ‘60 ad<br />
oggi. C’è davvero tutto, dagli esordì nella Roman New<br />
Orleans Jazz Band, passando per i tanti incontri<br />
artistici (De Gregori, Morandi, Ron), ai progetti colti,<br />
come il rifacimento della Tosca e Amore Disperato.<br />
melisanda massei autunnali<br />
Lucio Dalla. Discografia illustrata - Ed. Coniglio<br />
cultura e oltre<br />
• da dimenticare - •• sufficiente - ••• buono - •••• ottimo - •••••capolavoro<br />
MUSICA DA SENTIRE...<br />
Meraviglie del tango contemporaneo<br />
Omaggio ad Andrea Parodi<br />
Cd e dvd del<br />
concerto che si è<br />
tenuto nel 2007 a<br />
Cagliari per<br />
celebrare la voce di<br />
Andrea Parodi, il<br />
cantante dei Tazenda, uno degli<br />
interpreti più sofisticati della<br />
tradizione sarda. Sul palco Piero<br />
Pelù, Mauro Pagani, Elena Ledda e<br />
molti altri. Un omaggio alle radici di<br />
una terra musicalmente ricchissima.<br />
Cantano andrea Parodi<br />
Vari - JazzinSardegna<br />
Il nostro giudizio: ••••<br />
Se ti piace ascolta: Mauro Palmas,<br />
Mauro Pagani<br />
38<br />
aprile 2010<br />
Il terzo album dei Gotan Project, la band franco argentina che ha rivoluzionato<br />
il tango, riportando le atmosfere delle milonga di Buenos Aires nel<br />
cuore delle generazioni più giovani, è da un lato un omaggio profondo, al<br />
maestro Astor Piazzolla, dall’altro rappresenta il suono contemporaneo,<br />
che nasce da una continua sovrapposizione, spontanea, di citazioni. Ci<br />
sono i quartieri più romantici di Parigi, c’è il delta del Mississippi, c’è tutta<br />
l’emozione di un viaggio nelle radici culturali dell’America Latina. C’è la<br />
poesia e, al centro di tutto, c’è il bandoneon, con il suo melodico incedere<br />
che mai come in questo Tango 3.0 ci fa sentire sulla pelle la sensualità<br />
morbida di una notte dentro l’anima di Buenos Aires.<br />
gotan Project Tango 3.0 - Ya Basta<br />
Il nostro giudizio: •••••<br />
Se ti piace ascolta: melingo, astor Piazzolla<br />
Dal desetro al blues<br />
Arriva da Addis<br />
Abeba una del voci<br />
più rappresentative<br />
del ‘nu jazz’<br />
internazionale.<br />
Saba canta, in<br />
aramaico, inglese, somalo e italiano,<br />
ballate che ci portano tra il deserto<br />
e metropoli dove vivono comunità<br />
dimenticate. L’acqua è il tema di<br />
questo bel lavoro, ricco di citazioni<br />
blues e di frammenti tribali.<br />
biyo (Water is Love)<br />
Saba - Jgea<br />
Il nostro giudizio: ••••<br />
Se ti piace ascolta: Chaba Fadela,<br />
Betty Lavette<br />
Fanfare dell’est a New York<br />
Vivono a New York i<br />
musicisti dei Balcan<br />
Beat Box, fanfare e<br />
tamburi dall’est<br />
europeo che, nella<br />
città americana,<br />
hanno incontrato i ritmi tecnologici e<br />
metallici delle piste da ballo<br />
internazionali. C’è il reggae, il funk,<br />
l’elettronica, i paesi latini in questo<br />
lavoro che definisce i labili confini<br />
della world music moderna.<br />
blue Eyed black boy<br />
Balkan Beat Box - Crammed<br />
Il nostro giudizio: ••••<br />
Se ti piace ascolta: Fanfare Tirana,<br />
Boban Markovic Orchestra<br />
Il viaggio di Radio Egnatia<br />
È un prodotto ibrido, Radio Egnatia.<br />
È un film, innanzitutto, che ripercorre<br />
le rotte di antiche civiltà, partendo<br />
dal sud dell’Italia ed arrivando,<br />
attraverso i Balcani e la Grecia, a<br />
Istanbul. È un’opera dedicata alle<br />
possibili radici comuni, alle culture<br />
che trovano punti di incontro non<br />
solo nella tradizione, ma anche nel quotidiano sentire.<br />
Ed è un cd, che raccoglie la colonna sonora di questo<br />
percorso che sa di minoranze etniche e musiche che<br />
esplorano i rituali che fanno entrare in sintonia l’uomo<br />
con la natura.<br />
Davide barletti Radio Egnatia -<br />
Ed. Anima Mundi
di PiErfranCEsCO PaCODa<br />
L’INTERVISTA<br />
Paolo Pietrangeli<br />
La voce di Paolo Pietrangeli, ha accompagnato gli anni<br />
delle rivolte giovanili, del ‘68 italiano e la nascita della<br />
cultura del movimento operaio. Un’epoca che sembra<br />
appartenere ad un passato remoto e che invece,<br />
ancora adesso, contagia la nuova generazione di<br />
cantautori italiani. È questo il motivo del successo che<br />
ha avuto il cd Antologia che raccoglie le canzoni che<br />
hanno segnato una fase vivace e controversa della<br />
storia italiana, da Contessa a Valle Giulia.<br />
Pietrangeli, che musica ascolta? Quali cd<br />
ha apprezzato negli ultimi mesi?<br />
Io sono un ascoltatore che ama scoprire, anche anni<br />
dopo la loro uscita, suoni ed artisti molto diversi tra<br />
loro. Adesso, ad esempio, è il momento del grande jazz<br />
americano degli ‘40. Ho acquistato molte antologie<br />
dedicate a quell’ondata sonora. Un’altra tardiva<br />
scoperta è stata quella di Bruce Springsteen. Ho<br />
comprato molti suoi album e, Born to Run mi ha<br />
emozionato. Infine, Randy Newman, un compositore<br />
americano noto per le colonne sonore. Mi piace la sua<br />
vena irridente, ironica e beffarda, capace di acute<br />
osservazioni, ai confini del “politicamente corretto”.<br />
E i libri?<br />
Anche con le letture mi piace soffermarmi su un<br />
autore e leggere tutto quello che ha scritto. Adesso<br />
sono impegnato con George Simenon e volerlo leggere<br />
tutto è una impresa che mi impegna da mesi. Passo da<br />
Maigret ai romanzi più drammatici sino alla sua<br />
L’EVENTO<br />
Il ritorno dei Litfiba<br />
La notizia è di quelle destinate a segnare l’agenda<br />
musicale del 2010. I Litfiba tornano insieme. Si<br />
incontreranno nuovamente, dopo tanti anni, la voce<br />
narrante di Piero Pelù e le epiche chitarre di Ghigo<br />
Renzulli. Un tour italiano che ci riporterà alle atmosfere<br />
mediterranee di Istanbul, ai viaggi avventurosi di Luna,<br />
alle frenetiche ambientazioni latine di Cangaceiros, sino<br />
allo sguardo a oriente di Versante Est. Nel ritorno sul<br />
palco dei Litfiba non c’è soltanto un inevitabile effetto<br />
nostalgia, ma, soprattutto, c’è il desiderio di far<br />
rivivere una delle stagioni più belle del recente rock<br />
italiano, canzoni diventate dei classici che anticiperanno<br />
un album di inediti che i Litfiba, tra qualche mese,<br />
realizzeranno. Le date: 13 aprile, Milano; 16/17 aprile,<br />
Firenze; 19 aprile, Roma; 21 aprile, Acireale.<br />
• per informazioni: International Music 059-644688<br />
39<br />
aprile 2010<br />
biografia. A Simenon sono arrivato seguendo una mia<br />
passione recente, quella per i gialli nella lettura e per la<br />
fantascienza nei film. Così passo da Il Falcone Maltese<br />
di Chandler a Il Ladro di Merendine di Camilleri.<br />
Per il cinema, quindi, le scelte fiction<br />
sono d’obbligo...<br />
Certo! Consiglio ai lettori di <strong>Consumatori</strong> un film poco<br />
noto e affascinante, District 9, la storia di una astronave<br />
extraterrestre che si perde e finisce sulla terra. Gli<br />
alieni vengono così catturati dagli umani e chiusi in<br />
campi di concentramento che sembrano gli attuali<br />
centri di accoglienza per gli immigrati clandestini.<br />
Una bella metafora di quello che accade oggi, più<br />
incisiva della favola antimilitarista di Avatar, che ho<br />
trovato troppo elementare, specie se messa in<br />
relazione con la magnificenza della tecnologica usata.<br />
Ho anche acquistato un dvd con i video più belli di<br />
Michael Jackson, alcuni sono costruiti proprio come un<br />
film di science fiction.
dai un voto alla tua coop<br />
80.000<br />
dI aLfredo de beLLIs<br />
C’era da parte di tanti<br />
soci una gran voglia di<br />
partecipare, di esprimere<br />
un’opinione sul negozio<br />
e di dare la propria<br />
valutazione sui prodotti<br />
e i servizi, di contribuire<br />
anche personalmente<br />
ad affrontare i problemi<br />
e a migliorare<br />
40<br />
aprile 2010<br />
Il risultato della campagna<br />
“vota il tuo punto vendita”<br />
ha sorpreso tutti. Ci aspettavamo<br />
sì una buona partecipazione,<br />
ma il numero di soci<br />
che hanno votato, 80.000, è stato<br />
eccezionale. Il 10% dei soci di<br />
<strong>Coop</strong> Lombardia ha espresso un<br />
voto sul proprio punto vendita.<br />
Il record di partecipazione è<br />
stato raggiunto all’ipercoop di<br />
Crema con 5.837 voti mentre<br />
tra i supermercati il maggior numero<br />
di votanti si è avuto al superstore<br />
di Cassano D’Adda (2068<br />
voti). Lo sforzo organizzativo<br />
messo in campo da <strong>Coop</strong> è stato<br />
sicuramente ragguardevole. Per<br />
l’allestimento e la gestione dei<br />
seggi si sono mobilitati soci volontari<br />
in tutti i punti vendita insieme<br />
a molti dipendenti della<br />
cooperativa che si sono dati da<br />
fare con grande spirito di collaborazione.<br />
Ma l’esito del voto non si<br />
spiega certo per la sola buona organizzazione.<br />
C’è stata da parte<br />
di tanti soci una gran voglia di<br />
partecipare, di esprimere un’<br />
opinione sul negozio e di dare<br />
un parere sui prodotti e i servizi,<br />
di contribuire anche personalmente<br />
ad affrontare i problemi<br />
e a migliorare. È questo<br />
il segno di un “attaccamento”<br />
a <strong>Coop</strong> che rappresenta per noi<br />
un valore inestimabile.<br />
Molti soci sono giunti al negozio<br />
con la scheda ritagliata da questo<br />
giornale e già compilata, la maggior<br />
parte ha votato al seggio.<br />
Nessuna fatica da parte dei volontari<br />
per convincere i soci a votare.<br />
8 le domande sulla scheda<br />
riguardanti la cortesia del personale,<br />
l’ordine e la pulizia del negozio,<br />
il tempo di attesa alle casse, il<br />
rifornimento degli scaffali, i prodotti<br />
<strong>Coop</strong>, l’assortimento, la<br />
convenienza e i servizi. In conclusione,<br />
in uno spazio apposito, la<br />
possibilità di esprimere un giudizio<br />
complessivo sul supermercato.<br />
I dati definitivi delle votazioni<br />
continua a pagina 41 >
41<br />
aprile 2010<br />
cooplombardia<br />
soci al voto<br />
Sono tanti i soci che hanno dato un voto al proprio supermercato.<br />
Complessivamente si conferma un giudizio più che positivo.<br />
Tra i punti più critici l’attesa alle casse.<br />
Il voto medio al punto vendita è stato 8.<br />
La convenienza resta sempre un’esigenza fondamentale
saranno presentati in ciascun<br />
punto vendita con modalità comunicate<br />
localmente. Su queste<br />
pagine ci limiteremo a dare una<br />
valutazione complessiva. Gli elementi<br />
più critici emersi riguardano<br />
sicuramente la fila alle casse e la<br />
convenienza. Le ragioni sono del<br />
tutto comprensibili. In questi ultimi<br />
anni per far fronte alle sempre<br />
più difficili condizioni di mercato è<br />
stato avviato in cooperativa un<br />
piano di riorganizzazione e contenimento<br />
dei costi. Questo ha riguardato<br />
sia la sede centrale che i<br />
punti vendita con la conseguenza<br />
di qualche inevitabile ripercussione<br />
sui servizi. D’altra parte la crisi<br />
economica e occupazionale sta incidendo<br />
pesantemente sul potere<br />
d’acquisto di moltissime famiglie.<br />
supermercato<br />
di cassano d’adda:<br />
voti totali 2.087<br />
CorTesIa 8,22<br />
ordINe e PULIZIa 8,40<br />
TeMPI dI aTTesa 6,26<br />
rIforNIMeNTo baNCHI 7,91<br />
ProdoTTI CooP 8,48<br />
assorTIMeNTo 8,12<br />
CoNVeNIeNZa 7,14<br />
serVIZI 7,58<br />
GIUdIZIo GLobaLe 8,02<br />
42<br />
aprile 2010<br />
La convenienza, che da sempre fa<br />
parte degli obiettivi di <strong>Coop</strong>, diventa<br />
in questo momento un elemento<br />
essenziale per alleviare le<br />
difficoltà economiche di tante famiglie<br />
ed è quindi uno degli aspetti<br />
maggiormente avvertiti. I punti<br />
più critici hanno avuto come voto<br />
medio 7.<br />
Gli altri argomenti presi in considerazione<br />
hanno avuto un punteggio<br />
medio da 8 a 9. Tra questi<br />
i punteggi più bassi sono stati<br />
attribuiti ai tempi di attesa e<br />
quelli più alti ai prodotti a marchio<br />
<strong>Coop</strong>, all’ordine e alla pulizia.<br />
Il voto riguardante il giudizio<br />
complessivo dato al punto vendita<br />
è stato mediamente di 8. Un<br />
giudizio lusinghiero che è sicuramente<br />
un segno di affezione<br />
a <strong>Coop</strong> da parte di tanti soci, ma<br />
che deve spingere ancor di più la<br />
cooperativa e i suoi dirigenti ad<br />
affrontare le criticità e problemi<br />
che sono stati evidenziati.<br />
Del resto era proprio questo lo<br />
scopo dell’iniziativa: raccogliere<br />
orientamenti e valutazioni dei soci<br />
per indirizzare le politiche aziendali<br />
verso il soddisfacimento delle<br />
esigenze e dei bisogni più avvertiti.<br />
Ora arriva la parte più difficile<br />
che richiederà impegno e determinazione<br />
da parte di tutte le<br />
componenti aziendali. Sull’esito<br />
delle votazioni e sugli impegni che<br />
si assumerà l’azienda verranno<br />
prese iniziative in ciascun supermercato.<br />
Ne daremo comunicazione<br />
nei prossimi numeri, anche<br />
sulle pagine di <strong>Consumatori</strong>. •<br />
ipermercato<br />
di crema:<br />
voti totali 5.837<br />
CorTesIa 8,38<br />
ordINe e PULIZIa 8,42<br />
TeMPI dI aTTesa 7,11<br />
rIforNIMeNTo baNCHI 7,88<br />
ProdoTTI CooP 8,54<br />
assorTIMeNTo 8,53<br />
CoNVeNIeNZa 7,66<br />
serVIZI 8,08<br />
GIUdIZIo GLobaLe 8,30
Tantissimi soci si sono avvicinati spontaneamente ai seggi,<br />
hanno voluto esprimere le proprie valutazioni per dare<br />
un contributo a migliorare prestazioni e servizi<br />
Grazie a tutti<br />
dI sILVaNo aMbroseTTI<br />
PRESIDENTE DI COOP LOmbARDIA<br />
Un grazie sentito e di cuore. Anzitutto ai<br />
soci che hanno votato così numerosi<br />
dando un forte significato all’iniziativa<br />
che abbiamo intrapreso. Personalmente<br />
ci credevo, ero assolutamente convinto dell’utilità<br />
del coinvolgimento dei nostri soci sul funzionamento<br />
e l’efficienza dei nostri punti vendita.<br />
Qualsiasi politica aziendale che si prefigge obiettivi<br />
di miglioramento non può prescindere, anzi<br />
dovrebbe partire proprio dal giudizio di chi utilizza<br />
i servizi che vengono erogati. I dubbi riguardavano<br />
semmai il come, le modalità di coinvolgimento<br />
di tanti soci. Oggi si dice che la gente non<br />
ha più una gran voglia di partecipare, la tendenza<br />
sembra sia a chiudersi in un proprio ambito, sempre<br />
più ristretto, rifuggendo da responsabilità che<br />
vanno appena oltre lo spazio individuale. Non era<br />
quindi così scontato il successo della nostra iniziativa<br />
e il risultato è stato meglio di ogni più rosea<br />
previsione. In questo dato c’è una spiegazione<br />
e anche una conferma. E’ il legame che esiste da<br />
parte di tanti soci con la cooperativa. Un legame<br />
fatto sicuramente di interesse concreto, la spesa,<br />
ma anche di condivisione di valori e obiettivi. Il<br />
cliente “normale” di un supermercato difficilmen-<br />
43<br />
aprile 2010<br />
te perde tempo a compilare un questionario indicando<br />
pure nome e cognome. Ragiona in un altro<br />
modo: finchè mi vai bene vengo da te, se non soddisfi<br />
le mie aspettative vado da un’altra parte. Da<br />
noi tantissimi soci si sono avvicinati spontaneamente<br />
ai seggi, hanno voluto esprimere le proprie<br />
valutazioni per dare un contributo a migliorare<br />
prestazioni e servizi. È stato da parte di tanti una<br />
atto di fiducia verso la cooperativa e nella sua capacità<br />
di crescere e svilupparsi.<br />
Questa fiducia e questo legame dei soci verso la<br />
cooperativa è un patrimonio prezioso e ci aiuterà<br />
ad affrontare le sfide più impegnative che la situazione<br />
economica e del mercato ci impone.<br />
Spetta ora al gruppo dirigente e a tutti i collaboratori<br />
non disperderlo, anzi valorizzarlo tenendo<br />
conto di quanto espresso dai soci nelle scelte e<br />
nelle politiche aziendali che saranno portate avanti<br />
nei prossimi mesi. Lo faremo a partire dalle problematiche<br />
emerse in ciascun supermercato ed<br />
evidenziate nel voto e organizzando nel punto<br />
vendita nuove modalità di informazione e di partecipazione<br />
dei soci. Un grazie infine anche ai dirigenti<br />
e a tutti i collaboratori che con il loro impegno<br />
hanno reso possibile questa iniziativa. •
<strong>Coop</strong>erare per<br />
la legalità<br />
44<br />
aprile 2010<br />
Il Consiglio d’amministrazione di <strong>Coop</strong> Lombardia<br />
ha deliberato nell’ultima seduta l’ingresso della cooperativa<br />
nell’Agenzia <strong>Coop</strong>erare con Libera Terra.<br />
L’Agenzia nasce nel maggio 2006 per iniziativa di<br />
alcune importanti imprese cooperative e ha visto aumentare<br />
la base sociale nel giro di pochi anni da 25 a 60 soci.<br />
<strong>Coop</strong>erare con Libera Terra nasce con un duplice obiettivo:<br />
il primo, consolidare e supportare lo sviluppo imprenditoriale<br />
delle cooperative che gestiscono beni e terreni<br />
confiscati al crimine organizzato attraverso il trasferimento<br />
di competenze professionali da parte delle cooperative<br />
associate, una “banca delle competenze” al<br />
servizio delle giovani cooperative che operano nel mezzogiorno<br />
d’Italia. <strong>Coop</strong>erative ad alto valore sociale che<br />
si riconoscono nel progetto “Libera Terra” e nell’associazione<br />
“Libera” presieduta da Don Luigi Ciotti.<br />
Il secondo obiettivo è creare iniziative di reciproca conoscenza<br />
tra i soci dell’Agenzia e le cooperative di Libe-<br />
<strong>Coop</strong> Lombardia entra<br />
nell’agenzia <strong>Coop</strong>erare<br />
con Libera Terra
cooplombardia<br />
ra Terra attraverso lo scambio di esperienze e la creazione<br />
di percorsi comuni tra imprese e territori diversi.<br />
L’Agenzia è quindi una “banca delle esperienze”, un incrocio<br />
di percorsi che si contaminano reciprocamente e<br />
creano nuovo spirito cooperativo e nuova cittadinanza<br />
democratica unendo, alla pari, il Nord e il Sud del nostro<br />
Paese.<br />
In definitiva, “scambio delle esperienze e crescita delle<br />
professionalità” è l’originale “scambio mutualistico”<br />
che sviluppa l’Agenzia <strong>Coop</strong>erare con Libera Terra, con<br />
al centro la volontà di creare nuova cooperazione e nuova<br />
legalità.<br />
In questi anni l’Agenzia ha realizzato numerose attività,<br />
come la stesura del disciplinare del marchio Libera<br />
Terra, che ha definito gli standard qualitativi (sociali ed<br />
economico-tecnici) per l’utilizzo del marchio stesso,<br />
che è quello del vino, della pasta e di altri prodotti venduti<br />
nei punti vendita di <strong>Coop</strong> Lombardia; ha supporta-<br />
Passato il gelo dell’inverno ritorna il piacere di trascorrere<br />
qualche ora all’aria aperta e tra le varie attività vi<br />
proponiamo quella di dedicarvi ai colori dell’orto e ai<br />
profumi delle piante aromatiche. Meglio se si dispone<br />
di un piccolo pezzetto di terra, ma anche il terrazzo, o<br />
un balcone, possono dare grande soddisfazione! e ottimi<br />
frutti. Ma di cosa abbiamo bisogno? di una buona<br />
esposizione alla luce, di vasi, terra e semi che possiamo<br />
trovare facilmente al supermercato e, ovviamente, di<br />
un po’ di terriccio nutriente da aggiungere alla terra<br />
che, se fatto in casa, mostrerà anche i suoi vantaggi<br />
economici. Per rendere il nostro orto autosufficiente<br />
dall’acquisto di concime, iniziamo imitando la natura:<br />
facciamo il compost. Il compostaggio domestico è un<br />
processo naturale che permette di non sprecare nulla<br />
dalla nostra cucina (filtri di caffè, scarti di frutta e verdura,<br />
resti di cibo, ecc.) e dal giardino - per chi lo possie-<br />
to con un’attenta pianificazione strategica ed imprenditoriale<br />
la costituzione ed il consolidamento di<br />
cooperative su beni e terreni confiscati alle mafie; ha<br />
effettuato consulenze per il miglioramento qualitativo<br />
e il marketing del vino prodotto dalle cooperative di Libera<br />
Terra e ha presidiato in generale il miglioramento<br />
continuo della qualità dei prodotti a marchio Libera<br />
Terra, con particolare attenzione agli aspetti organolettici<br />
e del rispetto dell’agricoltura biologica; ha promosso<br />
percorsi di turismo responsabile presso le cooperative<br />
di Libera Terra.<br />
La nostra cooperativa entra nell’Agenzia al termine di<br />
un percorso segnato sia di numerose iniziative organizzate<br />
nei territori dai Comitati soci di zona sui temi della<br />
legalità e dell’antimafia che da un impegno costante<br />
nelle scuole per l’educazione alla legalità, attraverso<br />
“Le mani in pasta”, percorso che ha attivato già centinaia<br />
di classi in Lombardia. •<br />
Le 3R: Risparmio, Riutilizzo, Riciclo<br />
È arrivata la primavera!<br />
de (foglie, sfalci d’erba, potature, ecc.) – e permette di<br />
ottenere un’ottima materia organica per il terriccio.<br />
Una buona aereazione del cumulo, fondamentale per<br />
evitare l’eccesso di umidità e odori sgradevoli, è garantita<br />
da un suo frequente rimescolamento e dalla preziosa<br />
aggiunta di pezzi di carta e cartone, fazzoletti,<br />
carta da cucina... La presenza di questi materiali, sebbene<br />
possa rallentare il processo di compostaggio,<br />
mantiene elevata la porosità e può evitare gli stati di<br />
putrefazione.<br />
si consiglia di verificare se il Comune di residenza ha<br />
attivato progetti di promozione del compostaggio domestico:<br />
potreste avere diritto a una compostiera in<br />
comodato gratuito. se così non fosse e avete voglia di<br />
cimentarvi, è possibile costruire la compostiera anche<br />
fai-da-te: sono diversi i riferimenti nel web che conducono<br />
passo passo nella sua realizzazione.
46<br />
aprile 2010<br />
cooplombardia<br />
3a Partecipa<br />
edizione del concorso fotografico di <strong>Coop</strong> Lombardia<br />
Fermati<br />
e... scatta !<br />
velocità e lentezza è il tema di quest’anno.<br />
invia la tua foto, puoi farlo fino al 15 giugno.<br />
una giuria presieduta da Gianni Berengo Gardin<br />
selezionerà le foto che saranno esposte in una mostra<br />
presso Forma e i vincitori del concorso<br />
Il tema della velocità e della lentezza<br />
di deNIs CUrTI direttore agenzia Contrasto<br />
“Il tema<br />
velocità-lentezza - antico e complicato<br />
– riguarda tutti da vicino: è la storia<br />
dell’uomo e del tempo, o meglio dell’uomo e<br />
del suo modo di percepire e usare il tempo.<br />
e’ fondamentale vivere il presente nella densità di ogni<br />
momento, nello spessore dell’esistenza, dando valore a<br />
ogni cosa che sentiamo e, soprattutto, mettendoci nella<br />
condizione di ascolto nei confronti degli altri, nei confronti<br />
della nostra e della loro vita. e’ appagante agire<br />
con “lentezza”, ossia prendere tutte le iniziative con<br />
una certa rilassatezza, scegliersi la condizione in cui il<br />
slow<br />
pensiero vaga libero. È l’atto della contemplazione, del<br />
vedere: è il tempo della scoperta, della conoscenza dei<br />
vissuti personali. Ma è necessario, altre volte, essere<br />
“veloci” avere la rapidità, prontezza nell’afferrare l’attimo<br />
e il nostro occhio è uno strumento meraviglioso, è<br />
flessibile, si adatta straordinariamente alla visione della<br />
realtà. alla fotografia “affidiamo” il compito di<br />
“catturare l’attimo” e attraverso la macchina fotografica<br />
possiamo guardare, rallentare, memorizzare, “congelare”,<br />
rendere fluttuante, aspettare il momento “giusto”<br />
che con prontezza fermiamo.”
al concorso<br />
Tutte le informazioni e il regolamento:<br />
www.fotoconcorsocoop.it<br />
Puoi vincere ricchi premi!<br />
CaTeGorIa soCI<br />
1° PREmIO buono spesa <strong>Coop</strong> del valore di 1.000,00 euro<br />
2° PREmIO un weekend per due persone a St. moritz<br />
viaggio con Treno Rosso del bernina -<br />
Patrimonio dell’UNESCO<br />
3° PREmIO fotocamera Canon réflex EOS 500D + EF 18-55mm<br />
4° PREmIO buono spesa <strong>Coop</strong> del valore di 500,00 euro<br />
5° PREmIO buono spesa <strong>Coop</strong> del valore di 300,00 euro<br />
6° PREmIO una videocamera Canon FS 306<br />
7° PREmIO buono spesa <strong>Coop</strong> del valore di 150,00 euro<br />
8° PREmIO stampante Canon ink Jet PIXmA iP4700<br />
9° e 10° PREmIO un volume fotografico<br />
CaTeGorIa NoN soCI<br />
DAL 1° AL 3° PREmIO<br />
iscrizione gratuita a un corso di tecnica fotografica di Forma<br />
(Centro Internazionale di Fotografia, milano)<br />
DAL 4° AL 7° PREmIO<br />
una tessera del club Forma (ingresso gratuito<br />
a tutte le mostre e sconto al bookshop del 10%)<br />
DALL’ 8° AL 10° PREmIO<br />
un volume fotografico<br />
CaTeGorIa GIoVaNI ParTeCIPaNTI (UNder 26)<br />
SOCIO COOP LOmbARDIA fotocamera compatta Canon IXUS 105<br />
NON SOCIO un volume fotografico
dIGITaLe TerresTre IN PILLOLE<br />
Il 18 maggio comincia il passaggio dalla tv analogica<br />
alla tv digitale: Rai2 e Rete4 saranno i primi canali<br />
a trasmettere con la nuova tecnologia.<br />
A partire dal 15 settembre e comunque entro il 20<br />
ottobre 2010 sarà completato in Lombardia<br />
il passaggio alla TV digitale (switch off).<br />
Il tradizionale segnale tv non sarà più trasmesso<br />
e tutte le trasmissioni saranno in digitale.<br />
Si tratta di una importante innovazione tecnologica<br />
che porterà notevoli benefici a tutti gli utenti.<br />
• UNa TV MIGLIore<br />
ecco i principali vantaggi dovuti<br />
al digitale terrestre:<br />
• MULTICaNaLITà: si moltiplica il numero di canali<br />
gratuiti disponibili, perché sulla stessa frequenza si<br />
potranno ricevere numerosi canali anziché uno solo<br />
come avviene col la trasmissione analogica. alle offerte<br />
attuali di rai e Mediaset si aggiungeranno altri<br />
canali tematici, come boing e rai4, e nuovi programmi<br />
(sport cartoni animati documentari programmi<br />
locali telepromozioni approfondimento)<br />
• MIGLIore QUaLITa’ aUdIo e VIdeo: il digitale,<br />
più resistente ai disturbi, permetterà l’eliminazione<br />
delle interferenze garantendo una qualità di trasmissione<br />
decisamente superiore<br />
• forMaTo 16:9: il digitale terrestre renderà possibile<br />
la visione dei programmi in formato panoramico<br />
• INTeraTTIVITa’: il telespettatore potrà ottenere<br />
informazioni aggiuntive dalle singole emittenti, e a<br />
sua volta richiederne<br />
• CaNaLI a PaGaMeNTo: saranno disponibili svariati<br />
canali di cinema, sport e intrattenimento a servizi<br />
payperview semplicemente utilizzando la scheda<br />
prepagata o l’abbonamento<br />
48<br />
aprile 2010<br />
cooplombardia<br />
• eCCo CoMe Passare<br />
aL dIGITaLe TerresTre<br />
se VUoI CaMbIare TV<br />
Tutti i nuovi apparecchi tv (a schermo piatto, LCd o al<br />
plasma), riconoscibili dalla sigla dVb-T applicata al televisore<br />
o stampata sul libretto di istruzioni , sono già<br />
predisposti per la ricezione dei canali digitali gratuiti.<br />
Non hanno bisogno di sintonizzatore digitale esterno<br />
si utilizzano con un solo telecomando sono predisposti<br />
per l’alloggiamento del modulo di accesso condizionato<br />
(CaM), in cui inserire la tessera dell’abbonamento<br />
ai canali digitali a pagamento<br />
se VUoI MaNTeNere<br />
La TUa VeCCHIa TV<br />
Per poter ricevere le nuove trasmissioni digitali con i<br />
vecchi apparecchi tv (ad es.: a tubo catodico) ecco tutto<br />
ciò di cui hai bisogno:<br />
- deCoder<br />
- Zapper (per i soli canali digitali gratuiti)<br />
- MHP (interattivo)<br />
UN CaVo sCarT o HdMI<br />
per collegare decoder e tv<br />
RicoRdati che:<br />
Il telecomando della tv servirà per accenderla, spegnerla<br />
e regolarne il volume. Il telecomando del decoder<br />
servirà per cambiare canale<br />
e iNFiNe…<br />
Verifica da subito se la tua antenna è predisposta alla<br />
ricezione dei programmi digitali.<br />
ricorda che anche i VHs e dVd recorder dovranno essere<br />
aggiornati collegandoli a un decoder digitale dedicato<br />
nel caso tu voglia vedere e registrare contemporaneamente<br />
2 programmi differenti<br />
NEI PUNTI VENDITA COOP<br />
DECODER A PARTIRE DA €19,90
www.rhb.ch<br />
Il Trenino rosso:<br />
Molto più di un semplice treno!<br />
Informazioni e prenotazioni:<br />
Ferrovia retica Tirano<br />
Tel 0342 701353<br />
tirano@rhb.ch<br />
49<br />
aprile 2010<br />
Inserat A4 italienisch 2009.indd 1 17.09.2009 08:35:51
La crescenza<br />
Un formaggio a pasta molle ideale per<br />
grandi e piccini. Adatto per la<br />
preparazione di svariate ricette della<br />
tradizione culinaria del nostro paese.<br />
Forse non tutti sanno che tra i prodotti tipici<br />
della pianura padana c’è anche la crescenza,<br />
che oggi viene prodotta quasi esclusivamente<br />
a livello industriale, ma nasce nella<br />
zona sud di milano, tra le province di Lodi e Pavia,<br />
ben conosciute per la produzione di formaggi molli.<br />
Il termine crescenza sembra che derivi da “carsenza”,<br />
vocabolo che significa focaccia, proprio perché<br />
la crescenza, se lasciata in ambienti caldi, fermenta<br />
e si gonfia come il pane durante la lievitazione. La<br />
crescenza fa parte della famiglia degli stracchini, è<br />
un formaggio molle, a pasta cruda, prodotto esclusivamente<br />
con latte intero pastorizzato. Si tratta di<br />
un formaggio non stagionato. Viene salata in salamoia<br />
(il processo dura circa un’ora) e matura in 5/6<br />
giorni in celle frigorifere a 6°/7° con una umidità che<br />
raggiunge il 90%. La forma di stampo quadrato è<br />
priva di crosta (anche se la parte esterna è di aspetto<br />
asciutto), la pasta è omogenea, compatta e di<br />
colore bianco. Ciascuna forma è di circa due chilogrammi.<br />
Il sapore è dolce e delicato, l’aroma richiama<br />
profondamente il profumo del latte. Le varietà<br />
di crescenza sono due: la crescenza invernale, di pasta<br />
morbida e la crescenza estiva, con pasta molto<br />
più compatta.<br />
Una volta aperta la confezione, il formaggio va con-<br />
50<br />
aprile 2010<br />
il prodotto tipico lombardo<br />
sumato nel giro di due/tre giorni, e comunque va<br />
conservata in frigorifero tenendola ben chiusa<br />
nell’involucro. La crescenza che diventa gialla o con<br />
la muffa , a differenza dei formaggi a pasta dura,<br />
non è più commestibile, in quanto perde le sue caratteristiche<br />
organolettiche. La crescenza è molto<br />
ricca di proteine, calcio, vitamine, oltre che sodio,<br />
potassio e fosforo. La composizione media è 58%<br />
acqua, 23% grassi e 16% proteine. Il suo consumo<br />
ideale è al naturale, ottima accompagnata dalla<br />
mostarda. Per il suo consumo al naturale si consiglia<br />
di lasciarla a temperatura ambiente una<br />
mezz’ora prima. ma nella moderna cucina la crescenza<br />
viene spesso usata per condire piatti veloci<br />
come torte salate, pizze, piadine e focacce. Viene<br />
spesso usata per mantecare il riso e condire alcuni<br />
piatti di pasta. La crescenza è un ottimo alimento<br />
per diete a basso regime calorico, infatti 100 gr. di<br />
crescenza danno un apporto di circa 280 kcal. <strong>Coop</strong>,<br />
attenta alle richieste dei consumatori, ai prodotti<br />
tipici, ai valori nutrizionali, ha nel suo assortimento<br />
di prodotti a marchio una serie di varianti e di formati<br />
di crescenza: dal prodotto <strong>Coop</strong> standard, alla<br />
versione bio, al top di gamma Fior Fiore, vendute sia<br />
nel banco a libero servizio nei panetti da 165 o 200<br />
gr, che sfusa nel banco tradizionale.•<br />
raffaeLLa orLaNdINI
51<br />
cooplombardia<br />
il circolo dei golosi<br />
Buongustai tra i circoli cooperativi lombardi<br />
Osteria Rosso Conero<br />
<strong>Coop</strong>erativa Consumo di Oggiona<br />
Finalmente l’inverno sembra allontanarsi e noi partiamo<br />
alla volta di Oggiona, in provincia di Varese, in<br />
una tersa giornata di sole. Il Circolo si trova su una<br />
collinetta poco distante dall’autostrada A8, comodo<br />
e facile da raggiungere. Uno stendardo con un<br />
invitante bicchiere di vino ci indica che siamo arrivati<br />
a destinazione. L’interno, ristrutturato tre anni fa,<br />
quando il Circolo ha affidato il servizio di ristorazione<br />
a maurizio e Chiara Gasparotto, è molto accogliente:<br />
pareti dipinte a spatola sui toni caldi del<br />
rosso e dell’arancione, sculture e pannelli in terracotta,<br />
“tovagliette in broccato bordeaux”.<br />
È sabato e la sala è occupata da gruppi e coppie, che<br />
con le loro chiacchiere creano un leggero, ma per<br />
nulla fastidioso, brusio. Chiara ci accoglie al tavolo e<br />
ci presenta il menù: lasagnette al ragù di salsiccia,<br />
ravioli alla bolognese, linguine con pomodoro e basilico,<br />
pasta e fagioli, zuppa di verdura; e ancora stufato<br />
d’asino, bocconcini di vitello alla cacciatora,<br />
cotoletta alla milanese, anatra in casseruola, manzo<br />
brasato, vitello tonnato. Optiamo per le lasagnette<br />
e i ravioli e come secondo scegliamo stufato<br />
d’asino e bocconcini di vitello, accompagnati da patate<br />
al forno.<br />
Osteria Rosso Conero<br />
<strong>Coop</strong>erativa Consumo di Oggiona<br />
Oggiona con Santo Stefano - (VA)<br />
via Roma, 13<br />
Tel. 0331 219466<br />
Aperto da martedì a domenica<br />
(domenica solo a pranzo)<br />
Menù pranzo (lunedì – sabato)<br />
11,00 euro (bevande incluse)<br />
Cena 20/30,00 euro (bevande escluse)<br />
Le porzioni sono abbondanti e i sapori ben definiti: la<br />
salsiccia delle lasagnette è saporita e i ravioli hanno<br />
la giusta proporzione tra spessore della pasta e consistenza<br />
del ripieno. A conquistare il nostro palato,<br />
però, è lo stufato d’asino: ne mangeremmo un’altra<br />
porzione, per sentire ancora quell’armonia delicata<br />
tra chiodi di garofano, barbera e carne. Chiediamo se<br />
i dolci sono fatti in casa e, quando ci dicono di sì, ordiniamo<br />
immediatamente: tarte Tatin e tortino al<br />
cioccolato con cuore fondente. Nella lotta tra i due<br />
vince il cioccolato, che ci affascina anche per la presentazione<br />
del piatto: al centro il tortino con una<br />
spruzzata di zucchero a velo, attorno una mezzaluna<br />
di zabaione leggero, attraversata da una scia di<br />
cacao amaro. Il Circolo ospita anche cene a tema, dedicate<br />
alla cucina regionale, serate con musica dal<br />
vivo e cabaret; un pianoforte a muro, all’ingresso, è<br />
protagonista di questi eventi musicali.<br />
Una meta piacevole per il palato e la gentilezza dei<br />
ristoratori, ottimo punto di partenza per una visita<br />
alle bellezze della zona: a un quarto d’ora si trovano<br />
Varese e la villa Panza del FAI, con le sue collezioni<br />
di arte contemporanea, e il borgo di Castiglione Olona,<br />
piccolo tesoro del Rinascimento lombardo.<br />
IL CIrCoLo deI GoLosI
com.coop<br />
dire fare sociale dei comitati di zona<br />
tutte le iniziative sono disponibili sul sito www.e-coop.it<br />
Home page Lombardia nelle sezioni Attività Sociali - Zone Soci<br />
8 aprile<br />
• varese<br />
Cultura<br />
L’anima del<br />
viaggiatore<br />
sala Urano – Multisala<br />
Impero Varese ore 17.00<br />
Il Comitato soci di Varese-Malnate,<br />
promuove la proiezione di film -<br />
documentario inseriti nel programma<br />
de “La settimana del Documentario”<br />
organizzata dall’Associazione<br />
Culturale FreeZone, che propone<br />
proiezioni di film girati in continenti<br />
extraeuropei, con particolare<br />
attenzione all’America Latina e al<br />
Medio Oriente,<br />
mondi culturali<br />
spesso conosciuti<br />
superficialmente<br />
innanzitutto per<br />
ciò che riguarda il<br />
cinema.<br />
Il pomeriggio sarà aperto da un<br />
Incontro–dialogo con Giuseppe<br />
Cederna, attore, scrittore e viaggiatore<br />
e Paolo Novelli fotografo e regista.<br />
A seguire, proiezione di Speak Africa!<br />
e I popoli dell’acqua di Paolo Novelli in<br />
collaborazione con Giuseppe Cederna.<br />
L’incontro sarà preceduto dal<br />
documentario Cammino di Santiago-<br />
Tres en El camino di Laurence<br />
Boulting.<br />
9 aprile<br />
• lodi<br />
Cultura<br />
Berta Rojas Concerto<br />
di chitarra classica<br />
Chiesa s. Chiara Nuova, via<br />
delle orfane Lodi ore 21.15<br />
L’Atelier Chitarristico Laudense<br />
promuove eventi concertistici legati<br />
all’arte della chitarra classica, il<br />
recupero, la ripubblicazione e<br />
l’archiviazione di antichi manuali, libri,<br />
partiture e manoscritti che riguardano<br />
questo strumento. Propone inoltre la<br />
valorizzazione dell’artigianato<br />
liuteristico attraverso incontri e prove<br />
pubbliche con i liutai per avvicinare gli<br />
appassionati ai maestri di questa arte.<br />
Il Concerto a cura dell’artista<br />
paraguayana Berta Rojas , scelto e<br />
sostenuto dal Comitato soci di Lodi si<br />
tiene nella Chiesa S. Chiara Nuova,<br />
luogo in cui il Comitato soci offrirà un<br />
rinfresco.<br />
9 aprile<br />
• como<br />
Ambiente<br />
HOME<br />
La nostra Terra<br />
spazio Gloria via Varesina 72 –<br />
Como ore 21.00<br />
HOME - La nostra Terra, questo è il<br />
titolo della rassegna di film a<br />
tematiche ambientaliste che si terrà<br />
nel mese di aprile allo Spazio Gloria.<br />
La rassegna organizzata dal Comitato<br />
soci di Como, ARCI Como, Circolo Arci<br />
Xanadù, Circolo Ambiente Ilaria Alpi,<br />
rappresenta una selezione dei migliori<br />
film proposti al festival<br />
Cinemambiente 2009 che collabora<br />
all’iniziativa, ed è parte del progetto<br />
Cinemambiente tour.<br />
Rifiuti, Nucleare e Acqua sono alcuni<br />
dei temi che la rassegna tratterà con<br />
lungometraggi e corti, un viaggio<br />
attraverso ambiti che affrontano<br />
problematiche ambientali, in cui<br />
saremo accompagnati da alcuni ospiti<br />
che porteranno esperienze di buone<br />
pratiche messe in atto nei loro<br />
territori:<br />
programma rassegna:<br />
9 aprile - tema rifiuti<br />
Alessio Ciacci, assessore Comune di<br />
Capannori (LU) - La vera alternativa<br />
agli inceneritori: la campagna “Zero<br />
Rifiuti”<br />
dI aLfredo de beLLIs<br />
16 aprile - tema nucleare<br />
Marco Boschini, assessore Comune di<br />
Colorno (PR) - La vera alternativa al<br />
nucleare: il risparmio energetico<br />
23 aprile - tema acqua<br />
Roberto Fumagalli, consigliere<br />
Contratto Mondiale Acqua - Il<br />
Referendum contro la privatizzazione<br />
dell’acqua.<br />
Durante la rassegna saranno raccolte<br />
le firme per il referendum contro la<br />
privatizzazione dell’acqua pubblica<br />
15 aprile<br />
• sesto san Giovanni<br />
Consumo Consapevole<br />
I Corsi alla <strong>Coop</strong><br />
Conosciamo<br />
i nostri vini<br />
sala soci Centro sarca 1° piano<br />
dalle 18.30 -20.00<br />
coordina Giuseppe Magani<br />
La sede del Comitato soci apre le<br />
porte a Luigi Pirotta di AIS,<br />
Associazione italiana sommellier e<br />
a coloro che apprezzano il vino e<br />
sono interessati alla sua storia. Il<br />
corso prevede quattro incontri in<br />
cui si parlerà di viticultura, enologia,<br />
degustazione e abbinamento con le<br />
pietanze. A conclusione degli<br />
incontri ci sarà una visita guidata<br />
presso una cantina dell’Oltrepo’<br />
Pavese.<br />
calendario corso:<br />
Giovedì 15 aprile Viticultura -<br />
degustazione di 2 vini<br />
Venerdì 16 aprile Enologia -<br />
degustazione di 4 vini<br />
Lunedì 19 aprile DOCG/DOC/IGT-<br />
degustazione di 2 vini<br />
Giovedì 22 aprile Abbinamento<br />
cibo-vino con degustazione finale<br />
sabato 8 maggio 2010 visita<br />
cantina dell’Oltrepò<br />
Costo soci 50.00 euro, iscrizioni e<br />
informazioni presso ufficio soci<br />
Ipercoop Sarca, Sesto S.G. V.le Italia<br />
23 aprile
• Bollate<br />
25 aprile<br />
Anniversario della Liberazione<br />
Al Vento del nord:<br />
una donna nella lotta<br />
per la liberazione<br />
biblioteca Comunale di bollate<br />
ore 21.00<br />
Inserito nel progetto “La polvere della<br />
terra” che si propone di stimolare la<br />
curiosità intellettuale e di accogliere lo<br />
scambio interculturale, il Comitato soci<br />
di Bollate promuove la presentazione<br />
del libro “ Al Vento del nord: una donna<br />
nella lotta per la liberazione”. Incontro<br />
con Laura Seghettini, Partigiana di<br />
Pontremoli che ricoprì il ruolo di<br />
vicecomandante della 12a Brigata<br />
Garibaldi. L’autrice raccoglie i suoi<br />
ricordi della Resistenza e della guerra in<br />
una testimonianza forte attraverso la<br />
quale, a distanza di sessant’anni, fà<br />
dono di preziosi frammenti della sua<br />
memoria di donna e di partigiana.<br />
La serata viene promossa dal Comitato<br />
soci di Bollate e organizzata<br />
dall’Associazione Lazzati<br />
Saperecoop:<br />
LE PROPOSTE DI COOP LOmbARDIA PER LE SCUOLE<br />
Pulcinella<br />
e il Mediterraneo<br />
Una grande mostra-scenografia<br />
creata per <strong>Coop</strong> da Emanuele<br />
Luzzati, indiscusso maestro<br />
dell’illustrazione internazionale.<br />
Una coloratissima struttura, una<br />
porta nascosta e numerose<br />
suggestioni per un’animazione<br />
dedicata al cibo quale veicolo di<br />
cultura e mediazione culturale.<br />
cooplombardia<br />
25 aprile<br />
• vignate<br />
Cultura<br />
Villaggio operaio di<br />
fine ‘800<br />
Il Villaggio Crespi d’Adda denominato<br />
anche “villaggio ideale del lavoro”<br />
prende il nome dalla famiglia di<br />
industriali cotonieri lombardi, che a<br />
fine Ottocento lo realizzò accanto al<br />
proprio opificio tessile, lungo la riva<br />
bergamasca del fiume Adda.<br />
L’Unesco ha accolto Crespi d’Adda<br />
nella Lista del Patrimonio Mondiale<br />
Protetto, in quanto esempio<br />
eccezionale del fenomeno dei villaggi<br />
operai, il più completo e meglio<br />
conservato del Sud Europa”.<br />
Il Comitato soci di Vignate organizza<br />
una visita culturale guidata nella<br />
giornata del 25 aprile.<br />
Per iscrizioni e informazioni ufficio soci<br />
Ipercoop Vignate Tel. 02-95020259<br />
oppure scrivi a:<br />
soci.vignate@lombardia.coop.it<br />
obiettivi<br />
• Stimolare la conoscenza dei<br />
legami e delle radici comuni delle<br />
culture del Mediterraneo<br />
attraverso il cibo.<br />
• Incoraggiare la cultura del<br />
dialogo e della collaborazione fra<br />
popoli.<br />
Quando e dove<br />
13/15 aprile 2010 sesto s.G., Centro Commerciale sarca<br />
20/23 aprile 2010 Varese, via daverio 44<br />
27/29 aprile 2010 Vigevano, Centro Commerciale Il ducale<br />
25 aprile<br />
• muggiò<br />
25 aprile<br />
Anniversario della Liberazione<br />
La strage di<br />
Marzabotto scritta<br />
dagli studenti<br />
Municipio - Piazza Matteotti,<br />
Muggiò ore 11.00<br />
La decima edizione del Concorso<br />
Letterario nella città di Muggiò, darà<br />
respiro ai pensieri tradotti in parole,<br />
degli studenti di III Media e degli<br />
Istituti Superiori dei comuni limitrofi a<br />
Muggiò. Il tema da sviluppare è “la<br />
strage di Marzabotto” avvenuta nel<br />
settembre del 1944. Ancora una volta<br />
<strong>Coop</strong> entra nella scuola con la<br />
consolidata collaborazione con ANPI e<br />
il Comune di Muggio’. I 3 temi vincitori<br />
saranno premiati nella mattinata del<br />
25 Aprile, con un buono acquisto <strong>Coop</strong><br />
sostenuto dal Comitato soci.<br />
CITTA’ DI MUGGIO’<br />
A.N.P.I. sezione di Muggiò/Nova Milanese e il Comitato Soci COOP<br />
Lombardia con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Muggiò<br />
promuovono il:<br />
10°CONCORSO A.N.P.I.<br />
di LETTERATURA<br />
Riservato agli studenti della III media e istituti superiori.<br />
L'infamia criminale delle rappresaglie sui civili. Il tragico fenomeno è quasi sempre parte integrante delle guerre e<br />
l'Italia, nel suo periodo più recente, lo ha conosciuto durante l'occupazione nazista. Uno degli episodi più gravi per<br />
dimensioni e modalità è stata la strage di Marzabotto, dove per mano di soldati tedeschi e SS in pochi giorni vennero<br />
trucidate circa 1800 persone, per lo più donne, vecchi e bambini.<br />
La strage di Marzabotto del 29 settembre 1944 fu la tragica tappa finale di una «marcia della morte» che era iniziata<br />
in Versilia. L'esercito alleato indugiava davanti alla Linea Gotica e il maresciallo Albert Kesserling, per proteggersi<br />
dall'«incubo» dei partigiani, aveva ordinato di fare «terra bruciata» alle sue spalle.<br />
Il 22 gennaio 2010 è uscito nelle sale italiane “L’uomo che verrà” film di Giorgio Diritti<br />
Il/la Candidato/a ripercorra i passi storici di quel periodo e dopo la visione del film motivi il perché l’uomo possa<br />
arrivare a tali atrocità e perché questi fatti non devono essere mai dimenticati.<br />
REGOLAMENTO<br />
II concorso è aperto a tutti gli studenti della III Media e<br />
Istituti Superiori.<br />
La partecipazione è libera e gratuita.<br />
Gli elaborati dovranno essere consegnati entro il 16-04-<br />
2010 presso <strong>Coop</strong> Lombardia, Viale della<br />
Repubblica, Muggiò.<br />
Ogni partecipante dovrà presentare un lavoro<br />
dattiloscritto. Gli elaborati saranno anonimi. A parte, in<br />
una busta chiusa, gli studenti scriveranno il loro nome, la<br />
classe di appartenenza e l'Istituto.<br />
L'organizzazione, pur garantendo la buona<br />
conservazione<br />
degli elaborati declina ogni responsabilità per eventuali<br />
danni.<br />
Una competente Giuria esaminerà gli elaborati<br />
presentati e assegnerà i premi.<br />
Il parere della giuria è irrevocabile. I risultati saranno<br />
comunicati nel corso della premiazione.<br />
Gli elaborati rimarranno di proprietà<br />
dell'organizzazione del premio, che potrà disporre per<br />
eventuali pubblicazioni a scopo culturale.<br />
La partecipazione al Concorso, comporta l'integrale<br />
accettazione delle norme che lo regolano.<br />
PREMI:<br />
1° Classificato per Istituti Superiori:<br />
n. 1 Buono acquisto <strong>Coop</strong> da Euro 250,00.<br />
2° Classificato per Istituti Superiori:<br />
n. 1 Buono acquisto <strong>Coop</strong> da Euro 200,00.<br />
1° e 2° Classificato per le Scuole Medie Inferiori:<br />
n. 1 Buono acquisto <strong>Coop</strong> da Euro 150,00 cad.<br />
destinatari<br />
Alunni/e dagli 6 ai 11 anni<br />
percorso<br />
Un incontro di due ore al<br />
supermercato<br />
ambiti tematici<br />
Identità, geografia e scambi,<br />
cultura dell’incontro e del dialogo.<br />
• Questo è solo uno dei percorsi proposti da <strong>Coop</strong> Lombardia nell’anno scolastico<br />
in corso: per informazioni su tutte le proposte e prenotazioni:<br />
<strong>Coop</strong> Scuola tel. 02 66101754; scuola@lombardia.coop.it; www.e-coop.it.<br />
di Alfredo De Bellis
Turismo educativo per i ragazzi<br />
Le proposte per l’estate<br />
dI VaLTer MoLINaro<br />
Consentire ai ragazzi esperienze indimenticabili in<br />
mezzo alla natura, vacanze basate sull’animazione<br />
e il divertimento, sulla scoperta delle ricchezze naturali<br />
e culturali del territorio, sul valore della comunità,<br />
del gioco e della responsabilità, queste<br />
sono le “vacanze ragazzi” che abbiamo proposto<br />
negli scorsi anni e che anche quest’anno riproponiamo<br />
per il successo che hanno ottenuto. La migliore<br />
garanzia che offriamo ai nostri soci ed ai loro ragazzi<br />
nasce dall’esperienza dei nostri partner e dalla qualità<br />
degli animatori ed educatori che li seguono ed accompagnano<br />
durante la vacanza. La <strong>Coop</strong>erativa<br />
Rousseau, il mastio, Keluar e School and Vacation<br />
sono leader del turismo educativo offrendo una<br />
730, Unico, Dichiarazione dei redditi...<br />
54<br />
aprile 2010<br />
gamma di proposte diversificate per i ragazzi dai 6<br />
ai 17 anni in Toscana o Sardegna, al mare o in collina<br />
tra i boschi, e per i ragazzi più grandi esperienze di<br />
viaggio e soggiorno all’estero sia in modo itinerante<br />
in Francia, Grecia e Croazia, o stanziale come<br />
ospiti nelle famiglie o nei campus, in ogni<br />
caso si potrà vivere un’esperienza importante<br />
che è insieme ludica ed educativa.<br />
• Per informazioni sulle date, i luoghi e le proposte<br />
di turismo educativo o itinerante, sui costi e gli<br />
sconti per i soci coop, chiamate il numero verde:<br />
800 990 000<br />
oppure visitate le offerte “per te” nel sito e-coop<br />
Lombardia.<br />
ASSISTENzA FISCALE PER I SOCI COOP<br />
Come ogni anno siamo vicini alle scadenze fiscali per<br />
la Dichiarazione dei redditi 2009 e per la compilazione<br />
dei modelli 730 e Unico. Il termine di presentazione,<br />
se non ci sono proroghe è il prossimo maggio,<br />
presentando il modello ad un CAAF (Centro Autorizzato<br />
Assistenza Fiscale). Il 730 può essere presentato<br />
dai lavoratori dipendenti pubblici e privati, dai<br />
pensionati e da tutti coloro che sono in genere equiparati<br />
ai lavoratori dipendenti. Ai soci <strong>Coop</strong> Lombardia<br />
anche quest’anno è offerta l’opportunità di usufruire<br />
del servizio qualificato e garantito in tutti i<br />
CAAF CGIL della Lombardia. I CAAF rispondono ad<br />
un’esigenza concreta e diffusa: fornire un’assistenza<br />
professionale, mirata a risolvere tutti i problemi<br />
LIBRETTO DI PRESTITO SOCIALE COOP<br />
OGNI GIORNO<br />
INTERESSI<br />
SICURI<br />
legati alle incombenze fiscali e ad evitare, così, il rischio<br />
di sanzioni. Molti i vantaggi per i soci <strong>Coop</strong>:<br />
qualità del servizio, capillarità degli uffici presenti<br />
nel territorio, condizioni economicamente vantaggiose<br />
(sconto previsto intorno al 50% sulle tariffe<br />
degli utenti “privati”), la sicurezza nella compilazione<br />
e la garanzia di risarcimento delle sopratasse<br />
e pene pecuniarie in caso di errori.<br />
Presso gli uffici soci <strong>Coop</strong> Lombardia sono disponibili<br />
gli indirizzi e i riferimenti delle sedi CAAF CGIL più vicine<br />
alla propria residenza, per presentare la dichiarazione<br />
dei redditi o farsi assistere nella compilazione.<br />
• Per informazioni numero verde “per te”:<br />
800 990 000.<br />
Fino a<br />
4.000,00 euro<br />
Tasso lordo<br />
0,70%<br />
Tasso netto<br />
0,56%<br />
Da 4.000,01 a<br />
17.000,00 euro<br />
Tasso lordo<br />
0,80%<br />
Tasso netto<br />
0,64%<br />
Da 17.000,01 a<br />
33.350,00 euro<br />
Tasso lordo<br />
1,60%<br />
Tasso netto<br />
1,28%<br />
SENZA NESSUN VINCOLO E ZERO SPESE<br />
Tassi in vigore dal 1° Marzo 2010.<br />
Ritenuta Fiscale vigente 20%.<br />
Per informazioni dettagliate sui tassi e le condizioni economiche praticate,<br />
si rinvia al Foglio Informativo Analitico.<br />
Comunicazione riservata ai Soci.
cooplombardia<br />
minitalia Leolandia Park<br />
molto più di quanto immagini!<br />
il 20 marzo ha riaperto il parco più importante della lombardia:<br />
sconto all’ingresso per i soci coop e gli accompagnatori<br />
Dal tour fra i più bei monumenti italiani all’adrenalinica<br />
discesa delle Rapide di Leonardo. Per provare<br />
queste emozioni basta una giornata a minitalia Leolandia<br />
Park: un’oasi di divertimento per tutta la famiglia,<br />
a due passi da Milano e bergamo. Un luogo<br />
unico in Italia, totalmente restaurato, in cui convivono<br />
avventura, cultura, divertimento e scoperta.<br />
Un’affascinante riproduzione in scala dello stivale<br />
italiano e dei suoi più celebri monumenti, con tantissime<br />
novità e sorprese. minitalia Leolandia Park<br />
offre inoltre il museo multimediale dedicato a Leonardo<br />
da Vinci, l’acquario con ogni sorta di pesci<br />
tropicali e squali, la fattoria, il rettilario, la più<br />
grande collezione italiana di pappagalli viventi e<br />
ben 27 divertentissime attrazioni, alcune delle<br />
quali tratte dai bozzetti di Leonardo da Vinci. In<br />
più, ogni giorno, tante sorprese, balli e spettacoli.<br />
Sconto all’ingresso per i soci coop<br />
e per gli accompagnatori.<br />
• Per informazioni:<br />
02 9090169 - www.minitalia.com<br />
CERCHI UN’AUTO NUOVA,<br />
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per i soci coop!<br />
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per i<br />
per<br />
soci<br />
i soci<br />
coop!<br />
coop!<br />
il logo, per non perdere leggibilità nella scritta tt holding, non deve essere ridotto sotto i 5 cm di lunghezza
a CUra dI aNdrea PerTeGaTo<br />
schiele e il suo tempo<br />
Milano, Palazzo reale / Fino al 6 giugno 2010<br />
Gli anni di Look<br />
stanley Kubrick<br />
Per la prima volta una mostra indaga un aspetto finora<br />
poco conosciuto della carriera di Stanley Kubrick. Saranno<br />
esposte trecento fotografie, molte delle quali inedite<br />
e stampate dai negativi originali, realizzate da Kubrick<br />
dal 1945 al 1950 quando, a soli 17 anni, venne assunto<br />
dalla rivista americana Look. La mostra testimonia la<br />
sua capacità di documentare la vita quotidiana dell’America<br />
del tempo, attraverso le storie di celebri personaggi<br />
come Rocky Graziano o montgomery Clift, le inquadrature<br />
fulminanti e ironiche nella New York che si apprestava<br />
a diventare la nuova capitale mondiale, o ancora la<br />
vita quotidiana dei musicisti dixieland. Accompagna la<br />
mostra un catalogo Giunti Arte.<br />
Milano Palazzo della ragione<br />
Dal 16 aprile al 4 luglio 2010<br />
Soci coop biglietto ridotto<br />
www.mostrakubrick.it<br />
Benvenuto<br />
Socio <strong>Coop</strong><br />
per te il biglietto è ridotto!<br />
egon schiele Autoritratto con alchechengi, 1912<br />
olio e vernici opache su tavola, 32,4x40,2 cm
Realizzata da Palazzo Reale e Skira Editore in<br />
collaborazione con il Leopold museum di Vienna<br />
- dove ha sede la maggiore raccolta al mondo<br />
di opere del grande artista austriaco Egon<br />
Schiele (1890-1918) - la mostra presenta circa 40 dipinti e<br />
opere su carta di Schiele, accompagnati da altrettanti<br />
capolavori di Klimt, Kokoschka, Gerstl, moser e vari altri<br />
protagonisti della cultura viennese del primo Novecento.<br />
La mostra ricostruisce attorno alla figura di Egon Schiele,<br />
il clima culturale di Vienna nei primi anni del XX secolo,<br />
partendo dalla fondazione della Secessione, attraversando<br />
le tendenze espressioniste della generazione<br />
successiva, fino al 1918, anno segnato dalla fine della prima<br />
guerra mondiale e dalla morte di Klimt e Schiele. Un<br />
breve ma intenso periodo, in cui Vienna, da centro della<br />
cultura mitteleuropea, diventa teatro di rovina della vecchia<br />
Europa. Si tratta di una rara occasione per ammirare,<br />
affiancati alle oltre 40 opere esposte di Schiele, altri numerosi<br />
capolavori dell’espressionismo austriaco per la<br />
prima volta riuniti in una sola mostra.<br />
Soci coop biglietto ridotto<br />
sconto 10% sul catalogo skira<br />
presso bookshop mostra<br />
Teatro della <strong>Coop</strong>erativa<br />
Il Teatro della <strong>Coop</strong>erativa, con sede a Niguarda, zona nord<br />
est milano, dal 2001 è ormai una realtà consolidata. Nelle<br />
scelte di programmazione grande attenzione alla memoria<br />
storica, alla multiculturalità, al teatro di impegno civile, sociale,<br />
ma tutto affrontato con la giusta dose di ironia.<br />
Quest’anno la stagione s’intitola ’Chi non ama Totò peste<br />
lo colga!’ e si caratterizza per un cartellone all’insegna del<br />
comico che non dimentica però l’impegno e la riflessione. Si<br />
sono già avvicendati infatti artisti come Giulio Cavalli con<br />
‘A 100 passi dal Duomo’, Renato Sarti con il cabaret-tragico<br />
di “Chicago boys”, Debora Villa con un divertentissimo monologo<br />
tutto al femminile e “Servi”, spettacolo con marco<br />
Rovelli e l’attore senegalese mohamed ba .<br />
In arrivo i “beyond Therapy”, in un’esilarante commedia dal<br />
6 all’11 aprile. A seguire, dal 14 al 18 Piero Lenardon e marta<br />
marangoni saranno in scena con lo spettacolo “Stasera<br />
57<br />
aprile 2010<br />
egon schiele Donna inginocchiata con abito rosso-arancione, 1910<br />
gesso nero, gouache su carta; 446x310 mm<br />
mohamed Ba e marco rovelli<br />
in Servi, regia di Renato Sarti<br />
brecht”. In maggio, ospitato al Teatro Ringhiera, uno spettacolo<br />
dedicato alle donne della Resistenza e alla partigiana<br />
Gina Galeotti bianchi, dal titolo “Nome di battaglia Lia”.<br />
I Pupkin Kabarett presenteranno dal 5 al 9 maggio il loro<br />
“Tingeltanz”, una bizzarra messinscena sugli anni vuoti in<br />
cui viviamo e sui paradossali personaggi che li animano.<br />
Uno spazio, il Teatro della <strong>Coop</strong>erativa, pervaso da una forte<br />
connotazione popolare come ama affermare lo stesso<br />
Sarti: .<br />
Soci coop biglietto ridotto<br />
Info 026420761 / www.teatrodellacooperativa.it
DA NON PERDERE<br />
mOSTRe, TeATRi, CinemA, muSiCA...<br />
Milano Teatro smeraldo<br />
dal 20 aprile al 2 maggio 2010<br />
Los Vivancos in 7 hermanos<br />
Los Vivancos, veri fenomeni del flamenco moderno,<br />
acclamati e ricercati in tutta Europa hanno una<br />
peculiarità unica nel panorama artistico<br />
internazionale: i sette membri della compagnia sono<br />
infatti fratelli. Con lo spettacolo “7 Hermanos”<br />
portano in scena allo Smeraldo uno spettacolo<br />
innovativo e originale che mescola musica e danza.<br />
La base è il flamenco, nella sua evoluzione moderna,<br />
mescolato a una gamma di stili di danza che vanno<br />
dal funk al balletto, che i sette fratelli padroneggiano<br />
con grande virtuosismo e presenza scenica. Si parla<br />
di loro, come fu a suo tempo per Joaquin Cortes, del<br />
nuovo fenomeno mondiale del flamenco moderno.<br />
soci <strong>Coop</strong> biglietto ridotto<br />
info: 0229006767 / www.teatrosmeraldo.it<br />
gruppi@officinesmeraldo.it<br />
mOSTRe, TeATRi, CinemA, muSiCA...<br />
• Bergamo<br />
GaMeC - Galleria d’arte moderna<br />
e contemporanea di bergamo<br />
Via San Tomaso, 53<br />
035.270272<br />
www.gamec.it<br />
• Brescia<br />
Musei Civici santa Giulia<br />
via Musei 81/b - 030.2977833/34<br />
www.bresciamusei.com<br />
Pinacoteca “Tosio Martinengo”<br />
piazza Moretto - 030.3774999<br />
www.bresciamusei.com<br />
Museo delle armi “Luigi Marzoli”<br />
Museo del Risorgimento<br />
via Castello 9 - 030.293292<br />
www.bresciamusei.com<br />
• Cremona<br />
Museo Civico ala Ponzone<br />
via Ugolino Dati 4 - 0372.31222<br />
www.musei.comune.cremona.it<br />
• Genova<br />
acquario di Genova - bigo -<br />
Galata Museo del Mare -<br />
La città dei bambini e dei ragazzi<br />
010.2345678 www.acquariodigenova.it<br />
Musei Civici del Comune di Genova<br />
largo Pertini 4 - 010.2758098<br />
www.museigenova.it<br />
• Milano<br />
fondazione arnaldo Pomodoro<br />
via Andrea Solari 35 - 02.89075394<br />
www.fondazionearnaldopomodoro.it<br />
fondazione Mazzotta<br />
Foro Buonaparte 50 - 02.878197<br />
www.mazzotta.it<br />
forma - Centro<br />
Internazionale di fotografia<br />
piazza Tito Lucrezio Caro, 1<br />
02.58118067 www.formafoto.it<br />
Museo della scienza e della Tecnologia<br />
via S. Vittore , 21 - 02.485551<br />
www.museoscienza.org<br />
biblioteca Pinacoteca<br />
accademia ambrosiana<br />
piazza Pio XI, 2 - 20123 Milano -<br />
Tel. 02 80692.1 www.ambrosiana.it<br />
PaC - Padiglione d’arte<br />
Contemporanea<br />
via Palestro 14, Milano - 02.76009085<br />
www.comune.milano.it/pac<br />
spazio oberdan<br />
via Vittorio Veneto 2 - 02.77406300<br />
www.provincia.milano.it/cultura<br />
• Pavia<br />
Musei Civici del Castello Visconteo<br />
Scuderie del Castello Visconteo<br />
viale XI Febbraio 35 - 0382.33853<br />
www.museicivici.pavia.it<br />
• Torino<br />
GaM – Galleria d’arte Moderna<br />
e Contemporanea<br />
via Magenta, 31 - 011.4429518<br />
www.gamtorino.it<br />
Palazzo Madama<br />
Museo Civico d’arte antica<br />
piazza Castello - 011.4433501<br />
www.palazzomadamatorino.it<br />
Mao – Museo d’arte orientale<br />
Palazzo Mazzonis via San Domenico 9<br />
011.4436927 www.maotorino.it<br />
rocca – borgo Medievale<br />
viale Virgilio 107, parco del Valentino<br />
011.4431701<br />
www.borgomedievaletorino.it<br />
La Venaria reale<br />
Soci <strong>Coop</strong>: ingresso<br />
ridotto ai Giardini<br />
e alla Reggia di Venaria<br />
www.lavenaria.it<br />
• Trento - Rovereto<br />
Mart - Museo di arte Moderna e<br />
Contemporanea di Trento e rovereto<br />
corso Bettini, 43 - Rovereto TN<br />
800.397760 www.mart.trento.it<br />
Brescia<br />
Musei Civici santa Giulia<br />
fino al 27 giugno 2010<br />
inca. origini e misteri<br />
Attraverso una panoramica di<br />
splendidi reperti, l’esposizione<br />
ripercorre le tappe principali delle<br />
civiltà che si sono susseguite in<br />
Perù e documenta le loro<br />
straordinarie realizzazioni.<br />
Oltre duecentosettanta reperti:<br />
opere in ceramica, raffinate<br />
lavorazioni in oro, turchese, legno e<br />
tessuti in una straordinaria varietà<br />
di espressioni artistiche. È un<br />
percorso ricco e articolato, un<br />
viaggio alla scoperta della visione<br />
• Milano<br />
blue Note<br />
via Pietro Borsieri, 37 – 02.69016888<br />
www.bluenotemilano.com<br />
Acquisto biglietti ridotti solo presso Box<br />
Office Blue Note, Milano.<br />
orchestra e Coro sinfonico<br />
di Milano Giuseppe Verdi<br />
l.go Gustav Mahler- 02.83389.201/2/3<br />
www.laverdi.org<br />
Teatro dal Verme<br />
via S. Giovanni sul Muro 2<br />
02.87905 www.dalverme.org<br />
Le riduzioni sono valide per il turno del<br />
giovedì sera e alcune rassegne.<br />
• Pavia<br />
Concerti Collegio Ghislieri<br />
piazza Ghisleri 6 Pavia - 0382.3786266<br />
www.ghislierimusica.org<br />
• Cremona<br />
Cinema multisala Megacine<br />
Centro Commerciale Ipercoop<br />
Cremona Po - 0372.460437<br />
www.megacine.it<br />
• Sesto San Giovanni<br />
Cinema multisala skyline<br />
Centro Commerciale Centrosarca<br />
Sesto S.Giovanni (Mi) - 02.24860547<br />
www.skylinemultiplex.it<br />
• Bergamo<br />
Teatro Creberg<br />
via Pizzo della Presolana<br />
035.343251 www.teatrocreberg.com<br />
Le riduzioni non sono valide per i concerti<br />
• Crema<br />
Teatro san domenico<br />
via G. Matteotti, 39 - 0373.85418<br />
www.sandomenicoteatro.it
sacra del mondo che caratterizzò le<br />
culture dell’antico Perù. La mostra<br />
evoca la magia e il mistero che<br />
ancora avvolge queste civiltà.<br />
soci <strong>Coop</strong> biglietto ridotto<br />
info: 030.2977833/34<br />
www.bresciamusei.com<br />
• Milano<br />
allianz Teatro<br />
Forum Assago - 02.488577510<br />
www.allianzteatro.it<br />
Nuovo Teatro oscar<br />
via Lattanzio 58 – 02.55196754<br />
www.teatrooscar.it<br />
PIM spazio scenico<br />
via Tertulliano 68 - 02.55196240<br />
www.pimspazioscenico.it<br />
Teatro Leonardo<br />
via Ampère 1 - 02.26681166<br />
Teatro elfo Puccini<br />
corso Buenos Aires 33 - 02 00660606<br />
www.elfo.org<br />
Teatro degli arcimboldi<br />
via dell’Innovazione 1<br />
02.64.11.42.212/214<br />
www.teatroarcimboldi.it<br />
Sconto sul biglietto d’ingresso per titolare<br />
tessera e un accompagnatore.<br />
Le riduzioni non sono valide per i concerti<br />
e produzioni esterne.<br />
Teatro arsenale<br />
via C. Correnti 11 – 02.8321999<br />
www.teatroarsenale.org<br />
Teatro Ciak<br />
c/o Fabbrica del Vapore<br />
via Procaccini, 4 - 02.76110093<br />
www.teatrociak.it Sconto sul biglietto<br />
d’ingresso per titolare tessera e un<br />
accompagnatore.<br />
Le riduzioni non sono valide per i concerti<br />
Teatro Cinque<br />
via Ascanio Sforza 37 - 02.58114535<br />
www.teatrocinque.it<br />
Teatro della <strong>Coop</strong>erativa<br />
via Hermada 8 -02.6420761<br />
www.teatrodellacooperativa.it<br />
Teatro CrT - CrT Teatro dell’arte<br />
viale Alemagna 6<br />
Teatro CrT -CrT salone<br />
via U. Dini 7 - Info 02.89011644<br />
www.teatrocrt.it<br />
Teatro i<br />
via Gaudenzio Ferrari, 11<br />
tel 02/8323156 www.teatroi.org<br />
Teatro filodrammatici<br />
via Filodrammatici 1<br />
02 365956.71-75<br />
www.teatrofilodrammatici.com<br />
Torino<br />
Museo arte orientale<br />
fino al 6 giugno 2010<br />
L’india dei Rājpūt<br />
Opere dalla<br />
Collezione Ducrot<br />
Il museo d’Arte Orientale di Torino<br />
propone per la prima volta una<br />
mostra temporanea dedicata alle<br />
miniature indiane dalla Collezione<br />
Ducrot. La mostra presenta una<br />
panoramica degli stili e dei temi<br />
Teatro Libero<br />
Via Savona, 10 - 02.8323126<br />
www.teatripossibili.it<br />
Teatro Litta<br />
corso Magenta 24 - 02.86454545<br />
www.teatrolitta.it<br />
Teatro della Memoria<br />
via Cucchiari, 4 - 02. 313663<br />
www.teatrodellamemoria.it<br />
Teatro Nuovo<br />
piazza San Babila - 02.794026<br />
www.teatronuovo.it<br />
Teatro out off<br />
via Mac Mahon 16 - 02.34532140<br />
www.teatrooutoff.it<br />
Teatro franco Parenti<br />
via Pier Lombardo, 14 - 02.599951<br />
www.teatrofrancoparenti.com<br />
Teatro san babila<br />
corso Venezia 2/a Milano<br />
02.795469 www.teatrosanbabila.it<br />
Teatro ringhiera<br />
via Boifava 17 02.58325578<br />
www.atirteatro.it<br />
Teatro Ventaglio smeraldo<br />
piazza XXV Aprile 10 - 02 29006767<br />
www.teatrosmeraldo.it<br />
Sconto sul biglietto d’ingresso per titolare<br />
tessera e un accompagnatore.<br />
Le riduzioni non sono valide per i concerti<br />
Teatro Verdi<br />
via Pastrengo 16<br />
02 6880030<br />
www.teatrodelburatto.it<br />
Teatro del buratto al Pime<br />
via Mosè Bianchi 94<br />
0227002476<br />
www.teatrodelburatto.it<br />
spazioTeatro 89<br />
via F.lli Zoia, - 02 40.914.901<br />
www.spazioteatro89.org<br />
Teatro derby<br />
via Pietro Mascagni, 8 - 02.76016352<br />
www.teatroderby.it<br />
argomm Teatro<br />
tel. 02.6437001<br />
www.argommteatro.it<br />
iconografici della produzione pittorica<br />
su carta che si sviluppò nell’area<br />
nord-occidentale e centrale del<br />
sub-continente indiano tra il XVII e il<br />
XIX secolo, periodo in cui alla grande<br />
potenza dell’impero musulmano<br />
mugal si contrappose alla resistenza<br />
dei principi indiani Rājpūt.<br />
soci <strong>Coop</strong> biglietto ridotto<br />
info: 011 4436927<br />
www.maotorino.it<br />
Milano<br />
Luna europark Idroscalo<br />
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sull’acquisto del bracciale Giornaliero.<br />
Offerta valida anche per tre<br />
accompagnatori<br />
Per informazioni: 02.70201039<br />
www.lunaeuropark.it<br />
Zelig Cabaret<br />
Viale Monza 140<br />
02.2551774<br />
www.areazelig.it<br />
• Sesto San Giovanni<br />
spazio Mil<br />
Sesto S.Giovanni (Mi) - 02/36592544<br />
www.tieffeteatro.it<br />
• Varese<br />
Teatro di Varese<br />
piazza Repubblica - 0332.247897<br />
www.teatrodivarese.it<br />
Teatro Nuovo di Varese<br />
viale dei Mille 39 - 0332.237325<br />
www.filmstudio90.it<br />
• Gallarate<br />
fondazione Culturale Gallarate<br />
Teatro Condominio Vittorio Gassman<br />
via Sironi, Gallarate. tel. 0331.775311<br />
Teatro del Popolo di Gallarate<br />
via Palestro, 5 – Gallarate centro<br />
www.fondazioneculturalegallarate.it<br />
Quando trovi questo simbolo<br />
lo spettacolo è convenzionato<br />
con il servizio di prenotazione<br />
Il servizio è attivo negli Ipercop di Bonola,<br />
Baggio, Metropoli, Piazza Lodi di Milano,<br />
Centrosarca di Sesto, gli Ipercoop di Vignate,<br />
Crema, Cantù, Vigevano e nei superstore di via<br />
Arona e via Palmanova a Milano, di Settimo,<br />
Cassano, Pavia, Brescia via Mantova e Cremona<br />
via del Sale. In collaborazione con Vivaticket by<br />
Charta.<br />
Il calendario e gli orari delle manifestazioni<br />
possono subire variazioni.<br />
L’ingresso è ridotto presentando<br />
la tessera sociocoop.<br />
Il piano tariffario convenzionato per i<br />
soci <strong>Coop</strong> può essere soggetto ad<br />
esclusione su alcuni spettacoli fuori<br />
sede o extra calendario.
Nei supermercati di <strong>Coop</strong> Lombardia<br />
SOLO PER TE<br />
dal 6 al 24 aprile 2010<br />
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8 giorni/7 notti *** / ****- mezza pensione, visite guidate<br />
Partenze da Milano Malpensa: 8 giugno e<br />
3, 12, 17 agosto 0 1190<br />
6 luglio e 31 agosto 0 1145<br />
20 luglio 0 1120<br />
Organizzazione tecnica: Columbia Turismo<br />
LE CAPITALI DEL NORD<br />
COPENHAGEN, STOCCOLMA E OSLO<br />
8 giorni/7 notti ****- pensione completa<br />
Partenze da Milano Malpensa: 21 luglio<br />
4 agosto 0 1910<br />
Organizzazione tecnica: Nuova Planetario<br />
LE QUOTE SI INTENDONO PER PERSONA E SONO COMPRENSIVE DI: sistemazione in camera doppia. Offerte soggette<br />
al raggiungimento di un numero minimo di partecipanti. Per tutti i dettagli relativi all’offerta (supplementi, tasse,<br />
visti, riduzioni, quote di iscrizione e coperture assicurative) si rimanda ai programmi di viaggio reperibili presso le<br />
agenzie Bonolatours (Gruppo Planetario Viaggi) e inoltre presso gli Uffici Soci dei Supermercati e Ipermercati <strong>Coop</strong><br />
Lombardia.
GRECIA: RODI<br />
8 giorni/7 notti<br />
da Milano Malpensa, Verona<br />
e Bologna - All inclusive<br />
Prenota entro il 30 aprile e potrai<br />
usufruire della quota “prenota prima”<br />
HOTEL ALDEMAR<br />
NEFELI BEACH ****<br />
Partenze: dal 30/05 al 26/09<br />
da € 645<br />
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da Savona 8 giorni/7 notti<br />
Partenze:<br />
13 giugno da € 755<br />
27 giugno da € 800<br />
(cabine interne)<br />
Speciale<br />
bambini<br />
gratis*<br />
Organizzazione tecnica: Costa Crociere<br />
GRECIA: KOS<br />
8 giorni/7 notti<br />
da Milano Malpensa, Verona<br />
e Bologna - All inclusive<br />
Prenota entro il 30 aprile e potrai<br />
usufruire della quota “prenota prima”<br />
HOTEL AMMOS<br />
BEACH ****<br />
Partenze: dal 29/05 al 25/09<br />
Organizzazione tecnica: Firmatour Mediterraneo<br />
LE QUOTE SI INTENDONO PER PERSONA E SONO COMPRENSIVE DI: sistemazione in camera doppia e valide per prenotazioni<br />
confermate entro il 30/04 per la Grecia; sistemazione in cabina doppia e pensione completa per le crociere.<br />
Per tutti i dettagli relativi all’offerta (supplementi, tasse, visti, riduzioni, quote di iscrizione e coperture assicurative) si<br />
rimanda ai programmi di viaggio reperibili presso le agenzie Bonolatours (Gruppo Planetario Viaggi) e inoltre presso<br />
gli Uffici Soci dei Supermercati e Ipermercati <strong>Coop</strong> Lombardia.<br />
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da € 585<br />
*Per la Grecia: bambini 2/11anni (Rodi)<br />
e 2/12 anni (Kos) in terzo letto con 2 adulti<br />
€105 a settimana (disponibilità limitata<br />
al termine della quale verrà applicata<br />
la quota di €290).<br />
Per le crociere: ragazzi fino a 17 anni gratis<br />
(tasse portuali escluse).<br />
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da Venezia 8 giorni/7 notti<br />
Partenze:<br />
5 giugno da € 615<br />
26 giugno da € 710<br />
24 luglio da € 800<br />
4 settembre da € 650<br />
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