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il mensile dei soci coop<br />

edizione coop lombardia aprile N° 3 2010<br />

consumatori<br />

Ogm? No,<br />

noi vogliamo<br />

prodotti naturali<br />

Molti governi (tra cui quello italiano) contrari, come la maggioranza<br />

di cittadini. Eppure l’Europa vuole aprire la porta al transgenico...<br />

40 80.000 soci al voto<br />

Grande successo di partecipazione e ottimi<br />

i voti ottenuti dai punti vendita <strong>Coop</strong><br />

44<br />

<strong>Coop</strong>erare per la legalità<br />

<strong>Coop</strong> Lombardia ha deciso di aderire a Libera Terra,<br />

l’agenzia che sostiene la lotta alla mafia


6<br />

“L’etica da ritrovare”<br />

Intervista a don Luigi Ciotti, presidente di Libera: “Siamo un<br />

paese in crisi civile. Serve più educazione alla responsabilità”<br />

8 Chi vuole la “patata bollente”?<br />

CIttadini contrari, ma l’Europa apre alla coltivazione degli<br />

Ogm. <strong>Coop</strong> ribadisce: i nostri prodotti sono e restano Ogm free<br />

12<br />

soMMArio<br />

Così la crisi colpisce il lavoro<br />

Il calo dell’occupazione si conferma come un problema<br />

drammatico. Intervista al sociologo Luciano Gallino<br />

in primo piano consumare informati<br />

4 Lettere<br />

a <strong>Consumatori</strong><br />

6 Don Ciotti: “L’etica<br />

da ritrovare”<br />

dI SILvIa fabbrI<br />

8 Ogm, chi vuole<br />

“la patata bollente”?<br />

dI aLdO baSSOnI<br />

15 La vignetta<br />

dI ELLE kappa<br />

18<br />

Fai da te<br />

dI bIbI bELLInI<br />

7 Frutta secca<br />

dI EuGEnIO dEL TOma<br />

11<br />

Il nucleare... che<br />

nessuna Regione vuole<br />

dI marIO TOzzI<br />

24 Il rigore<br />

della carne (<strong>Coop</strong>)<br />

dI anna SOmEnzI<br />

26 Un calcino ai mondiali<br />

dI CLaudIO STranO<br />

le pagine di<br />

cooplombardia<br />

40 80.000 soci al voto<br />

di Alfredo de Bellis<br />

44<br />

56<br />

56<br />

<strong>Coop</strong>erare<br />

per la legalità<br />

Schiele<br />

e il suo tempo<br />

Mostre, teatri,<br />

cinema, musica...<br />

A curA di AndreA pertegAto<br />

vivere bene<br />

17 McItaly?<br />

dI maSSImO mOnTanarI<br />

30 Il menu che si sdoppia<br />

dI HELmuT faILOnI<br />

32 Il fascino dei Sassi<br />

dI GIuSEppE OrTOLanO<br />

36 Italiani brava gente<br />

dI m. CIrrI E f. SOLIbELLO<br />

36 Mostre, libri e dischi<br />

Intervista a P. Pietrangeli<br />

dI G. OLdrInI E p. paCOda<br />

Mensile della <strong>Coop</strong>erazione di <strong>Consumatori</strong> 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 tel. 051.6316911 | telefax 051.6316908 redazione@consumatori.coop.it<br />

reg.trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 iscrizione roc 29/8/01 n. 1040 copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10<br />

Direttore responsabile dario guidi Redazione piero giovanolla (vicedirettore), daniela dalpozzo, sivia fabbri, Alberto Martignone, Alessandro Medici, paola Minoliti,<br />

Andrea pertegato, Mauro poletti, gianfranco sansalone, Anna somenzi, claudio strano. Progetto grafico ferro comunicazione & design Impaginazione e grafica ilde ianigro<br />

Responsabile della pubblicità gabriella Zerbini<br />

<strong>Coop</strong> Editrice <strong>Consumatori</strong> 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 tel. 051.6316911 | telefax 051.6316908<br />

c. f., p. iVA e iscrizione al registro delle imprese di Bologna n. 03722150376 iscrizione all’albo delle cooperative a mutualità prevalente n. A108296<br />

coop editrice consumatori Consiglio di amministrazione: paolo cattabiani (presidente) enrico Migliavacca (vicepresidente)<br />

Mauro Bruzzone, giuseppe Bolognesi, claudio cucchiarati, Marco gaiba, luciano landi, Alessandro Medici, daniele Moltrasio, claudio toso.<br />

il numero di marzo è stato stampato in 2.545.181 copie<br />

Associato a Anes, Associazione nazionale editoria specializzata<br />

Questa rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio ecolabel dell’unione europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale


4<br />

aprile 2010<br />

la posta<br />

Tutti i controlli sul miele <strong>Coop</strong><br />

Dopo lo scandalo sulla propoli contaminata da pesticidi, qui in Italia, ed avendo saputo che il<br />

miele negli USA è vietato ai bambini 0-12 mesi (spore di Clostridium botulinum), volevo saperne<br />

di più sul miele <strong>Coop</strong> e sulle modalità con cui viene prodotto.<br />

MONICa STaFFOLaNI - e-maIL<br />

Risponde Claudio Mazzini<br />

responsabile innovazione e valori di <strong>Coop</strong> Italia:<br />

In Italia, per legge, il miele, non può subire alcun tipo<br />

di aggiunta. I soli trattamenti a cui può essere sottoposto<br />

sono: estrazione del miele dai favi per forza<br />

centrifuga, decantazione, filtraggio, cristallizzazione<br />

nonché trattamento termico per inattivare gli enzimi<br />

e prolungarne la conservazione.<br />

Per quanto riguarda i mieli a marchio <strong>Coop</strong> si è deciso<br />

di non fare trattamenti termici in quanto questi, privano<br />

il miele di molti principi nutritivi. Pertanto i mieli<br />

<strong>Coop</strong> non vengono sottoposti ad un riscaldamento<br />

superiore ai 40° C sia per gli impatti che questo avrebbe<br />

sulla qualità del prodotto sia perché il trattamento<br />

termico non elimina totalmente il rischio legato ai<br />

batteri produttori di spore. Il miele <strong>Coop</strong> è sottoposto<br />

a controllo completo per quanto riguarda l’eventuale<br />

presenza di antibiotici, antiparassitari e impurità su<br />

tutte le materie prime. Sul prodotto finito, oltre a ripetere<br />

le analisi di cui sopra, si aggiungono le analisi<br />

microbiologiche che indagano, insieme a molti altri<br />

parametri, anche le spore di Clostridium botulinum.<br />

Come avrà notato il miele <strong>Coop</strong> proviene anche da<br />

paesi esteri. Si tratta di provenienze sempre controllate<br />

(e sempre riportate in etichetta!) in quanto anche<br />

alcuni produttori stranieri sono soci del Conapi (il<br />

Consorzio apicoltori e agricoltori biologici italiani),<br />

quindi coi medesimi diritti e doveri dei soci apicoltori<br />

italiani.<br />

Per questo motivo <strong>Coop</strong> può garantire in ogni momento<br />

il controllo della filiera produttiva. Dal punto<br />

di vista qualitativo, inoltre, le varie tipologie di miele<br />

devono rispondere a requisiti definiti, sia chimico-fisici<br />

che microscopici.<br />

L’umidità, la gradazione del colore, il rapporto tra gli<br />

zuccheri (fruttosio e glucosio) sono tra i parametri<br />

più importanti per la classificazione di appartenenza<br />

di un miele e per definirne lo stato di freschezza.<br />

I requisiti microscopici, ivi compreso lo studio della<br />

provenienza botanica del polline, permettono<br />

l’identificazione della provenienza: ad esempio nel<br />

miele di castagno <strong>Coop</strong> la percentuale di polline di<br />

Castanea deve essere maggiore del 90%.<br />

Infine alcuni consigli per la conservazione, grazie<br />

alle qualità di “antibatterico naturale”, il miele è un<br />

alimento che naturalmente ha una lunga conservazione.<br />

Tuttavia, sono possibili alcune alterazioni dovute<br />

principalmente a: umidità, luce e calore. Infatti<br />

la temperatura e la luce diretta possono<br />

influenzare l’aroma e i principi nutritivi. Per questo<br />

è opportuno conservare il miele in recipienti scuri o<br />

al chiuso. Inoltre il miele tende ad assorbire l’umidità<br />

e gli odori dell’ambiente, quindi i contenitori dovrebbero<br />

essere a chiusura ermetica.<br />

Tonno <strong>Coop</strong>, primo nella pagella di Greenpeace<br />

Ho letto che il tonno <strong>Coop</strong> è risultato primo in una classifica realizzata da Greenpeace. Complimenti!<br />

MaRTa MedICI - CarPI (mO)<br />

recentemente Greenpeace ha pubblicato la classifica<br />

della campagna “Tonno in trappola”. Il tonno a marchio<br />

<strong>Coop</strong> è risultato il primo, ottenendo il punteggio più<br />

alto rispetto a tutti gli altri concorrenti. Una bella notizia,<br />

anche se siamo consapevoli che le richieste di Greenpeace<br />

vanno oltre a quanto richiesto dagli schemi<br />

previsti dai protocolli Dolphin Safe e Friend of the Sea<br />

cui <strong>Coop</strong> ha già aderito da anni. È da segnalare che molti<br />

marchi di tonno ottengono giudizi inferiori a <strong>Coop</strong> in<br />

particolare per via della scarsa trasparenza nella tracciabilità<br />

e nell’etichettatura, della mancanza di una policy<br />

scritta, di criteri di sostenibilità sociale e di procedure<br />

interne di controllo dei criteri adottati. Si tratta di<br />

temi sui quali, come <strong>Coop</strong>, siamo riusciti a marcare la<br />

differenza, grazie alle nostre scelte distintive.<br />

In ogni caso lavoreremo per individuare le azioni che ci<br />

potrebbero far migliorare ulteriormente il presidio, partendo<br />

proprio dalle indicazioni di Greenpeace. Si conferma<br />

comunque come <strong>Coop</strong> sia una azienda all’avanguardia<br />

anche sul tema della sostenibilità ambientale dei<br />

prodotti ittici a proprio marchio. e ancora una volta - per<br />

prima fra le catene distributive - risponde con fatti concreti<br />

alle richieste dei propri consumatori, facendosi parte<br />

attiva anche verso il mondo della produzione ed altri<br />

interlocutori interessati a questi temi.<br />

Come già accennato, ricordiamo che <strong>Coop</strong> aderisce al<br />

progetto Dolphin Safe, nato a seguito delle proteste<br />

degli ambientalisti contro i sistemi di pesca del tonno


che causano un elevato tasso di mortalità tra i delfini.<br />

earth Island Institute, organizzazione no-profit con<br />

sede a San Francisco, è stata la prima a porre il problema<br />

a produttori e governanti.<br />

<strong>Coop</strong> si è così impegnata, fin dal gennaio 2001, nella<br />

salvaguardia dei delfini durante la pesca del tonno, diventando<br />

la prima catena distributiva italiana inserita<br />

nell’elenco ufficiale delle aziende certificate “Dolphin<br />

Safe”: per questo i prodotti <strong>Coop</strong> a base di tonno riportano<br />

il logo “Dalla parte dei delfini”.<br />

C’è poi il progetto Friend of the sea, che è una estensione<br />

del progetto Dolphin Safe, che ha l’obiettivo di<br />

promuovere politiche di pesca ecologicamente e socialmente<br />

sostenibili. I prodotti ittici devono essere<br />

pescati secondo i seguenti criteri: 1) In aree dove la<br />

risorsa è gestita in maniera sostenibile; 2) Con metodi<br />

selettivi e non dannosi per l’ecosistema; 3) Nel<br />

rispetto del Codice di condotta per la pesca responsabile<br />

della Fao.<br />

C’è poi l’impegno sul tonno rosso, una specie di cui<br />

negli ultimi dieci anni nel mediterraneo sono scomparsi<br />

quattro esemplari su cinque (80% del totale).<br />

In virtù di questa minaccia di estinzione, <strong>Coop</strong> ha<br />

deciso di eliminare dalla vendita il tonno rosso a partire<br />

dal maggio 2007. È stato calcolato che, con questa<br />

scelta, ogni anno sarà risparmiata la vita ad almeno<br />

6.000 esemplari.<br />

LIBrI<br />

Riflessioni sull’identità<br />

Un volume agile ma assai stimolante,<br />

che raccoglie idee e riflessioni sul<br />

tema della cittadinanza, del rapporto<br />

tra città, identità, relazioni e cultura<br />

in un mondo che cambia velocemente.<br />

C’è chi sogna una città verde e<br />

senz’auto, chi ci ricorda che l’identità<br />

non si definisce senza un’alterità. Sono 19 interviste<br />

raccolte da Pierfrancesco Pacoda (giornalista e ormai<br />

storico collaboratore della nostra rivista), a personaggi<br />

che vanno dall’antropologo marc augè, ad artisti come<br />

Beatrice antolini e Paolo Benvegnù, da un dj come<br />

Claudio Coccoluto a uomini di sport come Gianpaolo<br />

montali a una poetessa come Patrizia Valduga, a magistrati-scrittori<br />

come Giancarlo De Cataldo. In mezzo c’è<br />

anche don Luigi Ciotti, presidente del gruppo abele,<br />

non a caso tra i promotori del libro, libro che è una prosecuzione<br />

dell’esperienza seminariale di Campus, che<br />

ormai da diversi anni si svolge a montecatini per volontà<br />

della Provincia di Pistoia.<br />

Identicity<br />

Giunti progetti educativi<br />

5<br />

aprile 2010<br />

L’indirizzo per scrivere a questa rubrica è:<br />

redazione <strong>Consumatori</strong>, Viale aldo moro, 16, 40127 Bologna<br />

fax 051 6316908, oppure, redazione@consumatori.coop.it<br />

Quella “e” nell’etichetta<br />

Spesso sull’etichetta di un prodotto alimentare, vicino<br />

all’indicazione del peso, si trova una lettera “e” minuscola.<br />

Cosa significa?<br />

GIuSeppe TRaLdI - mONDOVì<br />

È una norma europea: la lettera “e” si legge come europa<br />

e significa che la quantità del prodotto è stata controllata<br />

dal produttore con sistemi automatici validi per<br />

ogni paese europeo. È dunque una certificazione ulteriore<br />

sulla quantità contenuta, riconosciuta in tutta la Ce.<br />

Animali malati<br />

Quando il mio cane non sta bene, in qualche modo si fa<br />

capire. Ma come fare con gli altri animali domestici?<br />

eLISa LevIzzaNI - aSCOLI PICeNO<br />

È vero: il malessere del cane lo riusciamo ad interpretare.<br />

ma per gatti, pesci, uccelli è un po’ più difficile. Per il gatto<br />

sintomi allarmanti sono il rifiuto del cibo, la stipsi, il<br />

vomito, l’alito cattivo. Le cure sono le vaccinazioni antiparassitarie<br />

due/tre volte l’anno, un cibo bilanciato, molta<br />

igiene e gioco. Per i pesci i sintomi sono rappresentati<br />

dalla comparsa di punti bianchi, dalle pinne sfilacciate e<br />

squame sollevate, da cambiamenti di colore. Si deve allora<br />

non disturbarli, aumentare l’igiene dell’acquario e arricchire<br />

i fondali. ma di animali ce ne sono tanti altri...<br />

Il decollo della Green economy<br />

Se il 2009 è stato l’anno della consacrazione<br />

per affermare l’importanza<br />

delle energie rinnovabili come chiave<br />

dello sviluppo futuro, c’è ora un interessante<br />

libro che illustra le varie esperienze<br />

presenti in Italia e attraverso<br />

numerosi contributi indica prospettive<br />

e strategie sul mondo della green economy.<br />

a curarlo sono maurizio Guandalini, esperto del<br />

sistema finanziario, e Victor Uckmar, uno dei più importanti<br />

tributaristi italiani. Il loro saggio introduttivo<br />

è seguito da tanti contributi di rappresentanti di società<br />

e imprese che sui temi della green economy si stanno<br />

cimentando. Tra queste c’è anche <strong>Coop</strong>, di cui parla<br />

Silvia mastagni, in un testo che racconta come anche<br />

nel mondo dei supermercati e ipermercati siano da anni<br />

state attivate pratiche di risparmio energetico assieme<br />

a campagne come “risparmia le energie” (che ha<br />

coinvolto 2500 famiglie di soci) o “<strong>Coop</strong> for Kyoto” (che<br />

ha coinvolto decine di industrie fornitrici di <strong>Coop</strong>).<br />

Green economy, Italia<br />

Mondadori Università


6<br />

aprile 2010<br />

in primo piano<br />

“L’etica da ritrovare”<br />

Don Ciotti: “Un paese in crisi civile”<br />

Di siLvia fabbri<br />

Il presidente di Libera parla dell’Italia<br />

di oggi: “Contro il torpore delle coscienze<br />

siamo chiamati a lottare. Serve più<br />

educazione alla responsabilità”<br />

perso la dimensione etica,<br />

la corresponsabilità degli uni verso<br />

gli altri”. Parola di don Luigi Ciotti, il<br />

“Abbiamo<br />

presidente di Libera, la realtà che<br />

raggruppa oltre 1.500 associazioni quotidianamente<br />

impegnate nella lotta contro le mafie. In queste<br />

settimane in cui gli scandali legati alla corruzione e<br />

a comportamenti privi di ogni etica, sono tornati<br />

prepotentemente alla ribalta nel nostro paese, ci è<br />

sembrato quasi doveroso chiedere una opinione a<br />

una figura che da anni si batte proprio per affermare<br />

principi di legalità e per la tutela dei più deboli.<br />

Che fotografia farebbe della società italiana di<br />

oggi? Davvero l’etica comune, il senso civico e il<br />

rispetto delle leggi hanno fatti passi indietro in<br />

questi anni?<br />

Quella che sta attraversando il nostro paese è, prima<br />

che una crisi economica, una crisi etica, politica<br />

e culturale. Oggi siamo tutti più poveri, ma poveri<br />

innanzitutto di diritti. Per uscirne dobbiamo allora<br />

fare tutti uno scatto, impegnarci tutti di più. Non<br />

possiamo restare indifferenti, o silenziosi, o rassegnati<br />

di fronte ai continui attacchi alla Costituzione<br />

o all’approvazione di “mostri giuridici” come il reato<br />

d’immigrazione clandestina. Queste misure ci<br />

colpiscono in prima persona perché sono un attacco<br />

ai valori fondanti della nostra democrazia – primo<br />

fra tutti il principio di uguaglianza – e alle regole<br />

che tutelano e promuovono il bene comune.<br />

“Bene pubblico”, cioè di ciascuno di noi. Senza contare<br />

che tutto questo fa il gioco della criminalità<br />

organizzata, che nell’ingiustizia sociale trova da<br />

sempre terreno fertile ai suoi ricatti e manovre.<br />

Dobbiamo allora avere il coraggio di schierarci senza<br />

ambiguità contro qualsiasi “strappo” alle regole,<br />

contrastare l’idea di una giustizia a doppio binario,<br />

forte coi deboli e debole coi forti. La democrazia ha<br />

bisogno di questa consapevolezza, di questa “vigilanza”<br />

collettiva. E anche della coerenza e credibilità<br />

di chi esercita ruoli e funzioni pubbliche, che oggi<br />

viene troppo spesso meno.<br />

Come si costruiscono i valori di difesa della legalità?<br />

Io ho smesso da tempo di parlare di educazione alla<br />

legalità. Preferisco parlare di educazione alla responsabilità,<br />

anche perché la legalità, in Italia, è<br />

spesso strumentalizzata e calpestata dagli stessi<br />

che dicono di volerla difendere. Serve invece un ritorno<br />

alla responsabilità, che significa adesione autentica<br />

a regole radicate nella coscienza e praticate<br />

nella quotidianità. È una grande sfida culturale,<br />

questa, da affrontare attraverso percorsi educativi<br />

rivolti soprattutto ai giovani, nella scuola e fuori. E<br />

che ci chiede di rompere il silenzio rispetto a tutto<br />

quello che non va e vediamo accadere proprio sotto<br />

i nostri occhi. Serve il coraggio della denuncia, ma<br />

che sia una denuncia seria, documentata, profonda,<br />

dalla quale far scaturire proposte capaci di dare<br />

speranza e costruire cambiamento.<br />

Che legame c’è tra comportamenti diffusi nella<br />

società e ruolo delle organizzazioni criminali?<br />

Provocatoriamente, si può dire che la mafia si “incontra”<br />

quotidianamente in diverse forme di comunicazione:<br />

trasmissioni televisive, spot pubblicitari,<br />

“fiction”, “reality show”, videogiochi. Alla<br />

base c’è sempre lo stesso messaggio: ciò che conta<br />

nella vita è il successo, la notorietà, l’apparenza, la<br />

forza, il possesso, il fare affari e l’affermarsi con<br />

ogni mezzo, anche a discapito degli altri. Sono, a<br />

ben vedere, gli stessi “valori” delle mafie, il cui scopo<br />

è sostanzialmente quello di arricchirsi e di<br />

schiacciare persone e territori tenendoli in ostaggio


con la forza del denaro. Allora, senza confondere i<br />

piani, si può dire che tra l’individualismo insofferente<br />

delle regole e la cultura del crimine organizzato<br />

c’è un forte nesso. E che non possiamo sconfiggere<br />

le mafie senza un grande investimento<br />

educativo e culturale, senza combattere, prima,<br />

l’anestesia delle coscienze, l’interesse privato che<br />

distrugge quello pubblico, la superficialità degli atteggiamenti<br />

e delle informazioni, l’illusione che la<br />

vita possa avere significato senza relazioni vere,<br />

autentiche, responsabili. La lotta alle mafie richiede<br />

giustizia, ma la giustizia si fonda sempre sulla<br />

prossimità.<br />

Pochi giorni fa si è svolta la Xv giornata della<br />

memoria e dell’impegno per ricordare le vittime<br />

delle mafie. a che punto è oggi in italia la lotta<br />

contro le mafie?<br />

Prima di tutto voglio sottolineare che la Giornata<br />

della memoria è solo la tappa, simbolicamente importante,<br />

di un impegno educativo, sociale, culturale<br />

che dura 365 giorni all’anno. All’insegna di<br />

quella continuità che proprio Paolo Borsellino volle<br />

sottolineare all’epoca del “Maxiprocesso” a Cosa<br />

nostra nel 1987, quando sembrava che la mafia siciliana<br />

fosse sul punto di soccombere. «Non dovremmo<br />

concederci sosta alcuna nella lotta alla mafia –<br />

disse – non dovremmo consentirci allentamenti di<br />

tensione né perniciose illusioni». A conferma dei<br />

suoi timori, la più recente relazione dei servizi segreti<br />

al Parlamento ci dice che la risalita delle mafie,<br />

dopo una fase di “inabissamento”, è già cominciata.<br />

Anche se è una criminalità diversa quella che<br />

ci troviamo di fronte oggi. Una mafia “imborghesita”,<br />

“dei colletti bianchi”, capace di fare e farsi impresa,<br />

di aprire varchi e stabilire complicità nel tessuto<br />

sociale. Le attuali inchieste non fanno che<br />

confermare quello che denunciamo da anni: che si<br />

sta allargando la “zona grigia” dell’illecito, i legami<br />

tra organizzazioni criminali, pezzi dell’economia e<br />

della politica. E che il grande lavoro dei magistrati e<br />

delle forze di polizia rischia di essere vano se non<br />

viene sostenuto e affiancato da un impegno sul<br />

piano culturale, educativo, sociale. Non possiamo<br />

pensare di sconfiggere solo per via giudiziaria un<br />

fenomeno che affonda le sue radici nella debolezza<br />

dei legami sociali, nell’aggressione e nello svuotamento<br />

dei valori costituzionali. La lotta alle mafie è<br />

una lotta per la democrazia, ed in tal senso si può<br />

parlare di una nuova resistenza. Serve una presa di<br />

coscienza collettiva simile a quella che, 65 anni fa,<br />

ha contribuito a liberare il nostro Paese da una dittatura<br />

allora politica oggi più culturale. Oggi come<br />

allora, però, appoggiata e alimentata dal torpore<br />

delle coscienze, da troppe sponde, complicità e<br />

neutralità. l<br />

7<br />

aprile 2010<br />

alfabeto alimentare<br />

di eugenio del Toma<br />

presidente onorario dell’associazione<br />

italiana di dietetica e nutrizione clinica<br />

Frutta secca<br />

Alcuni lettori mi hanno rimproverato di non<br />

aver mai parlato di frutta secca ma soltanto di<br />

frutta fresca o di bevande a base di frutta. È<br />

vero! Ma la “frutta secca”, quella a guscio<br />

come mandorle, noci, pinoli, ha un ruolo nutrizionale<br />

con caratteristiche molto diverse sia dalla “frutta essiccata”<br />

(troppo zuccherina per un uso abituale), sia da<br />

quella fresca di cui tutti auspichiamo un aumento dei<br />

consumi.<br />

Secondo le tabelle dell’Istituto Nazionale di Ricerca per<br />

gli Alimenti e la Nutrizione in 100 grammi edibili di<br />

frutta secca (cioè al netto del guscio) sono contenute le<br />

seguenti quantità di grassi: 50,3% nei pinoli, 55,3%<br />

nelle mandorle, 56,1% nel pistacchio, 64,1% nelle nocciole<br />

e 68,1% nelle noci. Ovviamente i grassi innalzano<br />

molto il valore energetico di questi prodotti e già questo<br />

è un problema; tuttavia, si tratta in prevalenza di<br />

grassi polinsaturi, tra cui i progenitori (acido linoleico e<br />

acido linolenico) delle due serie fondamentali, noti anche<br />

come acidi grassi “essenziali”, destinati a svolgere<br />

funzioni plastico-protettive e non solo energetiche.<br />

L’equivoco che ha limitato il consumo della frutta secca<br />

nasce quindi dal potenziale calorico e dal riferimento<br />

che i consumatori fanno rispetto a uno standard di 100<br />

grammi, piuttosto che alla singola razione. Infatti, leggere<br />

che 100 g di noci secche forniscono 689 kcal è un<br />

dato allarmante per molti, mentre la parte commestibile<br />

delle noci è soltanto il 39% per cui le calorie effettive<br />

di due o tre noci, mandorle o nocciole, sono compatibili<br />

con qualsiasi dieta razionalmente ipocalorica.<br />

Non è un caso che la maggior parte dei vegetariani più<br />

rigorosi (i vegani) faccia tutto l’anno un uso regolare<br />

della frutta secca, in quanto anche poche decine di<br />

grammi di frutta secca garantiscono l’optimum di particolari<br />

nutrienti che potrebbero scarseggiare in diete<br />

rigide. Negli ultimi anni la letteratura scientifica ha riportato<br />

diverse segnalazioni sui possibili vantaggi di<br />

un uso moderato ma continuato di frutta secca, con indicazioni<br />

che vanno dalla stipsi all’insulino-resistenza,<br />

dall’apporto di flavonoidi, componenti fenolici e isoflavoni,<br />

fino alla presenza dei decantati acidi grassi della<br />

serie omega-3. Tuttavia, servirebbero degli studi più<br />

ampi e di maggior durata, fermo restando che esiste<br />

anche qualche controindicazione, soprattutto nei colitici<br />

e per i soggetti che hanno già accusato “intolleranze”<br />

verso specifici alimenti. Non per niente le arachidi,<br />

ovvero le noccioline americane, sono al primo posto fra<br />

i cibi a rischio di intolleranza.


è una patata<br />

geneticamente modificata<br />

di cui la Commis-<br />

L’Amflora<br />

sione europea ha autorizzato<br />

la coltivazione sul suolo<br />

europeo. Per l’esattezza è stato<br />

il commissario per la salute, lo<br />

sconosciuto maltese John Dalli, a<br />

dire sì per la prima volta a prodotti<br />

che però in realtà ben pochi<br />

vogliono, visto che circa i tre<br />

quarti dei cittadini europei sono<br />

contrari alla loro introduzione,<br />

così come molti governi. Ma parlare<br />

di Ogm significa anche parlare<br />

di business miliardari e di grandi<br />

multinazionali come Monsanto<br />

e Dupont.<br />

Dietro Amflora (prodotto in sé<br />

poco significativo come racconteremo<br />

poi) sta dunque una<br />

guerra che dura da anni per far<br />

sbarcare nel vecchio continente,<br />

Dopo anni di stop le ambigue manovre per aprire l’europa<br />

agli Ogm. La storia della patata amflora e il ruolo dell’efsa.<br />

ma il governo italiano ha varato un decreto per dire no<br />

alla coltivazione di questi prodotti sul nostro territorio<br />

8<br />

aprile 2010<br />

in primo piano<br />

Ogm Di aLDO bassOni<br />

Chi vuole la patata “bollente”?<br />

anche il mais e tutto ciò che l’industria<br />

Ogm offre. Sin qui l’Europa<br />

si era opposta, prendendo<br />

tempo, perché esistevano opinioni<br />

diverse. Il tema, oltre ai<br />

controlli scientifici (punto delicatissimo<br />

come vedremo), era soprattutto<br />

quello di definire le<br />

norme per la coesistenza, tra coltivazioni<br />

tradizionali e quelle geneticamente<br />

modificate.<br />

Ma torniamo alla nostra Amflora,<br />

perché la sua storia è illuminante.<br />

Questa patata è stata<br />

sviluppata per l’industria della<br />

carta e dei collanti, per l’alimentazione<br />

animale e come fertilizzante,<br />

perché capace di restituire<br />

il 20 per cento di amido in più. Il<br />

primo paradosso è che il gene introdotto<br />

all’interno della patata<br />

Amflora che conferisce resistenza<br />

ad almeno due antibiotici, non<br />

serve a migliorare le sue caratteristiche<br />

ma è solo uno strumento<br />

economico di selezione: una<br />

semplice scelta industriale che<br />

non ha nessun valore innovativo<br />

per la pianta. Però i marcatori genetici<br />

rimangono dentro la patata<br />

e finiscono nell’organismo degli<br />

animali che se ne nutrono.<br />

«A questo punto, il rischio è che<br />

frammenti di dna transgenico<br />

possano entrare nel dna dei batteri<br />

gastrici ed intestinali ed indurre<br />

la resistenza agli antibiotici<br />

i quali diventano inefficaci – spiega<br />

fabrizio fabbri, direttore<br />

scientifico della Fondazione per i<br />

diritti genetici –. Per questo una<br />

normativa europea stabilì che a<br />

partire dal 2004 non si sarebbero<br />

potuti autorizzare Ogm che contenessero<br />

marcatori capaci di indurre<br />

resistenza ad antibiotici di


“Dire no serve alla nostra agricoltura”<br />

Tassinari: “I prodotti a marchio <strong>Coop</strong> sono e resteranno senza Ogm”<br />

molto<br />

preoccupati<br />

per le recenti<br />

“Siamo<br />

aperture della<br />

Commissione Europea sulle<br />

coltivazioni Ogm. Noi riteniamo<br />

che non ci sia ancora sufficiente<br />

chiarezza in merito ai<br />

rischi ed agli impatti a medio-<br />

vincenzo Tassinari lungo termine di questi pro-<br />

Presidente coop italia<br />

dotti. Ma oltre a questo occorre<br />

tener conto del fatto che tutti i sondaggi d’opinione effettuati,<br />

mettono in evidenza una netta indisponibilità al consumo di<br />

alimenti transgenici anche perché, oltre a non percepire vantaggi<br />

dall’introduzione di queste nuove tecnologie, i consumatori<br />

sentono fortemente minacciato il proprio diritto di scelta”.<br />

A parlare è Vincenzo Tassinari, presidente del consiglio di gestione di<br />

<strong>Coop</strong> Italia. Dichiarazioni le sue che confermano la rigorosa impostazione<br />

che <strong>Coop</strong> si è data sul tema Ogm già a partire dal 1997,<br />

dietro allo slogan “conoscenza e prudenza”. “Di fronte – continua<br />

Tassinari – alle notizie che vengono da Bruxelles, auspichiamo che<br />

l’Italia, come il decereto firmato dal ministro Zaia conferma, utilizzi<br />

tutti gli strumenti normativi e amministrativi disponibili contro<br />

l’introduzione degli Ogm, evitando che il sistema agroalimentare<br />

nazionale precipiti in un caos ingovernato ed esposto alle contaminazioni.<br />

Seguendo Germania e Francia che, per il mais mon 810 -<br />

l’unica varietà di mais autorizzata in Europa - hanno già applicato<br />

la clausola di salvaguardia interrompendone la coltivazione”.<br />

“Dal canto nostro – prosegue Tassinari – la cosa che intendiamo<br />

importanza terapeutica in medicina<br />

umana o veterinaria». Viene<br />

dunque da chiedersi perché i<br />

commissari europei abbiano dato<br />

via libera. Forse a Bruxelles<br />

pesano più gli interessi delle lobby<br />

che quelli dei consumatori?<br />

Coesistenza impossibile…<br />

Oltre ai rischi per la salute, c’è poi<br />

la minaccia di disperdere patrimoni<br />

secolari di produzioni tipiche<br />

e biodiversità. Essendo organismi<br />

viventi, i pollini degli Ogm<br />

possono viaggiare per chilometri<br />

trasportati dagli agenti atmo-<br />

9<br />

aprile 2010<br />

in primo piano<br />

sferici e dagli insetti. Questo, bisogna<br />

dire, riguarda solo in parte<br />

la patata, che sta sottoterra. Ciò<br />

non toglie che quando un Ogm<br />

viene in contatto con una pianta<br />

tradizionale, finisce col passare<br />

le caratteristiche di resistenza al<br />

nuovo ospite, il quale diventa un<br />

Ogm a sua volta.<br />

Ecco perché la “coesistenza” tra<br />

colture tradizionali e colture geneticamente<br />

modificate è difficile<br />

da gestire.<br />

È anche per questa ragione che il<br />

governo italiano ha varato un de-<br />

ribadire con la massima forza a tutti i nostri soci e ai consumatori,<br />

è che comunque i nostri prodotti a marchio sono oggi e continueranno<br />

ad essere domani senza Ogm. Questo perché da anni, e<br />

siamo stati i primi a farlo, abbiamo definito un rigoroso sistema di<br />

controlli, su tutta la filiera. Un sistema che parte dalle materie<br />

prime, dal tipo di mangimi utilizzati, dalle caratteristiche del processo<br />

produttivo. Sono scelte che hanno comportato maggiori costi<br />

di approvvigionamento e quindi un investimento di circa 10<br />

milioni di euro. Per questo quel che vogliamo e quel che chiedono<br />

i consumatori, è che questo diritto di scelta sia garantito nella convinzione<br />

che, per un sistema agrario come quello italiano, fatto di<br />

tipicità, piccole quantità ed elevata qualità, l’introduzione degli<br />

Ogm sarebbe un danno enorme”.<br />

Nello specifico dell’annunciato via libera UE alla coltivazione<br />

della patata “amflora”, <strong>Coop</strong> precisa che si tratta di un prodotto<br />

non destinato al consumo umano, bensì per l’industria della carta<br />

o in alternativa per l’alimentazione degli animali. Quindi,<br />

ancora una volta nessuna innovazione destinata a dare benefici<br />

agli esseri umani, ma casomai un aumento del rischio concreto<br />

di contaminazione sia in campo che nelle filiere alimentari.<br />

Questa patata infatti contiene un gene marcatore antibiotico che<br />

può generare resistenza nei batteri naturalmente presenti nel<br />

tratto intestinale degli esseri umani o animali tanto da sollevare<br />

dubbi e obiezioni anche da parte dell’Organizzazione Mondiale<br />

della Sanità e dell’Agenzia Europea del Farmaco: problemi evidenziati<br />

anche all’interno del comitato OGM dell’Agenzia Europea<br />

per la Sicurezza Alimentare (EFSA) che, contrariamente alle<br />

consuetudini, ha registrato posizioni contrarie al suo interno,<br />

esprimendo un sì a maggioranza. (d.g.) l<br />

creto (firmato il 19 marzo dal ministro<br />

dell’Agricoltura Zaia e, al<br />

momento in cui scriviamo, alla<br />

firma dei ministeri della Salute e<br />

dell’Ambiente) che, sulla base del<br />

parere unanime della Commissione<br />

interministeriale sulle sementi<br />

vieta la coltivazione degli<br />

Ogm in Italia. Nello specifico la<br />

Commissione si è pronunciata su<br />

un mais Ogm prodoto dalla Monsanto<br />

(Mon 810) e autorizzato<br />

dall’Unione europea che un agricoltore<br />

friulano voleva coltivare<br />

sulla base di una sentenza del<br />

continua a pagina 10 >


Consiglio di stato. Il decreto va<br />

dunque oltre clausola di salvaguardia<br />

che un paese può invocare<br />

per decidere di non coltivare<br />

tanto la patata Amflora quanto<br />

gli Ogm in generale. «Al di là di<br />

quelle che sono le incertezze non<br />

ancora risolte sulla problematica<br />

degli Ogm la nostra posizione è<br />

quella di favorire le produzioni<br />

autoctone e naturali». Questa le<br />

parole del ministro della Salute<br />

ferruccio fazio, ribadendo quanto<br />

più volte detto dal suo collega<br />

con delega all’agricoltura Luca<br />

Zaia che firmando il decereto ha<br />

osservato come “nei paesi dove<br />

si vendono Ogm , i ricchi magiano<br />

bilogico e i poveri i cibi geneticamente<br />

modificati”.<br />

Posizione che trova un consenso<br />

molto ampio anche da parte di<br />

tante associazioni del mondo<br />

agricolo, ambientalista e dei consumatori,<br />

preoccupate di non distruggere<br />

un patrimonio agrocolturale<br />

che non ha uguali al mondo.<br />

«L’Italia è il primo produttore di<br />

alimenti biologici a livello europeo<br />

e sarebbe davvero da idioti<br />

buttare a mare questo immenso<br />

patrimonio per coltivare delle cose<br />

omologanti su cui la scienza è<br />

divisa e che possono essere nocive<br />

per la salute», aggiunge mario<br />

Capanna, presidente della Fondazione<br />

per i diritti genetici.<br />

Se comunque l’Europa lascerà<br />

10<br />

aprile 2010<br />

in primo piano<br />

che gli Stati membri restino sovrani<br />

nella decisione su queste<br />

coltivazioni, gli occhi restano<br />

puntati sulle politiche comunitarie<br />

e sui processi decisionali<br />

che le guidano.<br />

Storia di un tubero<br />

L’Efsa è “la chiave di volta dell’Unione<br />

europea per la valutazione<br />

dei rischi relativi alla sicurezza alimentare”.<br />

Così sta scritto nel sito<br />

dell’Authority europea che ha sede<br />

a Parma. Proprio per questa<br />

sua influenza è utile capire che<br />

cosa ha detto l’Efsa a proposito<br />

della patata Ogm. Nel rapporto<br />

pubblicato il 24 febbraio 2006 e<br />

aggiornato il 28 giugno 2008, sta<br />

scritto che “dopo l’estrazione<br />

dell’amido” che viene utilizzato<br />

nell’industria, “i sottoprodotti della<br />

patata Ogm, destinati eventualmente<br />

all’alimentazione animale,<br />

sono altrettanto sicuri di<br />

quelli della linea parentale non<br />

Ogm”. E pertanto, conclude il rapporto,<br />

“con ogni probabilità”<br />

questa patata “non avrà effetti<br />

avversi sulla salute umana, animale<br />

o sull’ambiente”. «Un’affermazione<br />

quantomeno ambigua<br />

dato che non può esserci parte<br />

della pianta e del suo frutto totalmente<br />

immune dalla presenza<br />

del Dna modificato», spiega<br />

Fabbri.<br />

E anche la formula probabilistica<br />

con cui si chiude il rapporto non è<br />

rassicurante. «Ma l’Efsa lavora<br />

così, i suoi rapporti trascurano<br />

spesso dati fondamentali o li sottovalutano»,<br />

commenta Fabbri. È<br />

esattamente quello che è successo<br />

nel 2004 quando l’Efsa dichiarò<br />

poco importanti ai fini terapeutici<br />

sia la karamicina sia la<br />

neomicina, come dire che, se anche<br />

diventiamo immuni a questi<br />

antibiotici non importa, tanto sono<br />

poco usati. Ma nel 2007 l’Ente<br />

europeo del farmaco (Emea) ha<br />

dichiarato che, stabilire l’importanza<br />

di un antibiotico sulla base<br />

dei volumi utilizzati, è un errore<br />

metodologico prima ancora che<br />

di merito. A questo punto la domanda<br />

è: ma l’Efsa quali ricerche<br />

ha condotto per decidere se dare<br />

parere positivo alle richieste delle<br />

multinazionali?<br />

Gli interessi in gioco<br />

«Nel 2007, in un incontro con i<br />

suoi massimi dirigenti – racconta<br />

Mario Capanna – venne fuori<br />

che l’Efsa non ha mai condotto e<br />

non conduce analisi scientifiche<br />

in proprio. Quando arriva una richiesta,<br />

l’Efsa si limita a controllare<br />

che la documentazione fornita<br />

dalla multinazionale di turno<br />

corrisponda alla pubblicistica<br />

scientifica, ma poiché la scienza<br />

è divisa, non si capisce a quali testi<br />

dia più credito. In conclusione<br />

l’Efsa fa da passacarte».<br />

Accompagnati da questi inquie-


tanti elementi, si scopre poi che<br />

della patata Amflora se ne potrebbe<br />

tranquillamente fare a<br />

meno. «Sul mercato sono infatti<br />

già disponibili patate convenzionali<br />

(non-Ogm), con contenuti di<br />

amidi quasi identici e senza geni<br />

di resistenza agli antibiotici», dice<br />

maria Carla giugliano di Greenpeace<br />

(sono state sviluppate<br />

dalla Europlant tedesca e dalla<br />

olandese Avebe). E sappiamo<br />

anche che il secondo produttore<br />

tedesco, la Emsslandstarke Gmbh,<br />

che muove annualmente<br />

350.000 tonnellate di patate da<br />

amido non Ogm, ha dichiarato<br />

che a causa del rischio troppo alto<br />

di contaminazione non adotterà<br />

la patata Amflora. A questo<br />

punto dobbiamo farci una semplice<br />

domanda.<br />

Se la patata che produce più amido<br />

esiste già in natura, se i rischi<br />

per la salute e per l’ambiente sono<br />

tutt’altro che trascurabili e se,<br />

come dimostrano studi recenti, le<br />

piante transgeniche producono<br />

tra il 7 e il 10 per cento in meno<br />

delle piante naturali, per quale<br />

motivo si vuole introdurre questo<br />

prodotto? «Il problema è che<br />

questi potenti concentrati economico-finanziari<br />

mirano al controllo<br />

dell’alimentazione mondiale<br />

– dice Capanna –. Quando una<br />

multinazionale ha in mano il monopolio<br />

dei brevetti impone al<br />

coltivatore un doppio giogo: ogni<br />

anno deve ricomprare i semi modificati<br />

e gli erbicidi per trattarli<br />

riuscendo così ad ottenere un<br />

doppio guadagno. Se il coltivatore<br />

viene trovato a trasgredire<br />

scattano sanzioni severissime.<br />

Tutto questo perché le piante<br />

Ogm sono rese sterili e il coltivatore<br />

è obbligato a rifornirsi dei<br />

semi dalla multinazionale che detiene<br />

il brevetto». Il business è<br />

miliardario. E tutto questo senza<br />

nessun reale beneficio e con molti<br />

rischi per l’ambiente e la salute.<br />

È come se Dio si facesse pagare i<br />

diritti d’autore per il creato. l<br />

11 aprile 2010<br />

un pianeta da difendere<br />

di Mario Tozzi<br />

primo ricercatore Cnr - Igag<br />

e conduttore televisivo<br />

Il nucleare<br />

... che nessuna Regione vuole<br />

Qualcuno dovrebbe spiegarci che cosa succede al programma<br />

energetico italiano che prevede(va) un ritorno al nucleare<br />

fortemente voluto dal ministro Scajola. È stato messo in piedi<br />

un apparato legislativo apposito e si attendevano le normative<br />

per la scelta dei siti quando però si scopre che un eventuale<br />

programma nucleare italiano non potrà mai essere messo in pratica<br />

per un problema molto semplice, la mancanza di siti.<br />

Effettivamente quando si opera in un territorio in cui il 50% è a rischio<br />

sismico e oltre il 60% a rischio idrogeologico (per non parlare di<br />

quello vulcanico), non rimangono molte aree adatte. Più o meno<br />

quanto fu constatato dal CNEN negli anni Ottanta: i possibili siti nucleari<br />

italiani sono solo in pianura padana, nelle pianure costiere tirreniche<br />

(Montalto di Castro, Scarlino-Capalbio, Garigliano, Latina) o<br />

adriatiche (San Benedetto del Tronto) oppure in Puglia e Sardegna. Il<br />

cambiamento climatico in atto costringe a rivedere quelle stime e a<br />

escludere quei siti che potrebbero essere inondati dall’innalzamento<br />

del livello del mare. Inoltre non si è ancora spenta l’eco di Scanzano<br />

Jonico, dove la popolazione scese in piazza nonostante l’accordo compensatorio<br />

che era stato trovato fra governo e sindaco.<br />

Ma il problema non è quello geologico, il problema è che nessuno<br />

dei governatori delle regioni italiane che sono appena andate al<br />

voto si è dichiarato disponibile a ospitare centrali nucleari. Particolare<br />

interessante: non lo hanno fatto né quelli di centro destra né<br />

quelli di centro sinistra. Così, a noi che scriviamo prima di conoscere<br />

i risultati delle elezioni, sorge un dubbio: ma dove si metterà la<br />

prima centrale nucleare italiana? Non in Sardegna, dove Cappellacci<br />

e Berlusconi in persona si sono dichiarati pubblicamente contrari,<br />

e neppure in Sicilia, appena dichiarata denuclearizzata. Ma neppure<br />

nelle regioni “rosse”, eventualmente rinnovate, e nemmeno in<br />

Lombardia dove Formigoni ha dichiarato che il nucleare va bene,<br />

ma non nella sua regione. Siamo cioè al clamoroso paradosso: un<br />

governo centrale che vuole fortemente l’energia nucleare e nessuna<br />

regione disposta ad accoglierla, nemmeno quelle governate da politici<br />

della sua stessa coalizione.<br />

Rimangono adesso due sole possibilità: o il governo impone manu militari<br />

le centrali contro il volere di cittadini e amministratori, oppure il<br />

ministro Scajola di dimette per incapacità di rispettare il programma<br />

di governo. Senza un accordo bipartisan tra forze politiche nessun<br />

programma nucleare è realizzabile in nessuna parte del mondo, come<br />

insegnano i francesi che quest’accordo lo fecero decenni fa. Questa è<br />

la regola e da noi non è rispettata: è chiarissimo che nessuno vuole le<br />

centrali. Non c’è nemmeno bisogno di opporsi: la scelta nucleare in<br />

Italia è semplicemente impossibile. A meno che qualcuno non abbia<br />

barato per ottenere voti turlupinando i cittadini.


12<br />

aprile 2010<br />

in primo piano<br />

Tempi duri<br />

Così la crisi colpisce il lavoro<br />

Di DariO guiDi<br />

Gli ultimi dati disponibili<br />

sono quelli di gennaio<br />

2010, e sono dati drammatici.<br />

Il tasso di disoccupazione<br />

in Italia è arrivato<br />

all’8,6%, cioè 307 mila disoccupati<br />

in più rispetto al gennaio del<br />

2009. Le persone in cerca di occupazione<br />

sono 2 milioni e 144<br />

mila. La disoccupazione morde e<br />

colpisce soprattutto i giovani,<br />

perché nella fascia di età tra i 15<br />

e i 24 anni a essere in cerca di un<br />

lavoro è addirittura il 26,8%.<br />

E in aggiunta a queste cifre, sono<br />

da aggiungere le centinaia di<br />

migliaia di persone che stanno<br />

usufruendo degli ammortizzatori<br />

sociali, come la cassa integrazione,<br />

nella speranza che la<br />

fase di difficoltà della loro azienda<br />

sia transitoria e non strutturale.<br />

Secondo le stime della Banca<br />

d’Italia «sommando i lavoratori<br />

in Cig e gli scoraggiati (cioè quelli<br />

che il lavoro hanno smesso di<br />

cercarlo convinti che non si trovi<br />

ndr) ai disoccupati, il numero di<br />

In un anno i disoccupati in Italia sono cresciuti di<br />

600 mila unità. Il tasso di chi non ha un lavoro<br />

è salito all’8,6%, ma tra i giovani si arriva al 26,3%.<br />

Una fase difficile, ma il nodo vero è la prospettiva<br />

futura dell’industria. e servono politiche per la ripresa<br />

persone non impiegate, ma potenzialmente<br />

impiegabili, nel<br />

processo produttivo» raggiunge<br />

quota 2,6 milioni circa, contro i<br />

due milioni di un anno fa. Dunque<br />

un balzo negativo di 600 mila<br />

unità.<br />

Ma andando oltre queste pur significative<br />

cifre, il punto più delicato<br />

è la prospettiva. Perché se è<br />

vero che il 2010 sarà un anno ancora<br />

molto difficile sul piano<br />

dell’occupazione (dopo il meno<br />

5% del Pil nel 2009, la speranza<br />

per quest’anno è in una modesta<br />

crescita intorno allo 0,8%), la<br />

preoccupazione maggiore è legata,<br />

non tanto al come superare<br />

l’ennesima stretta, ma al capire<br />

quale sarà il destino di interi settori<br />

industriali, destinati a quanto<br />

pare, ad andare incontro a ridimensionamenti<br />

significativi.<br />

Con tutto le conseguenze che ciò<br />

comporta per le grandi industrie<br />

come per le migliaia di piccole imprese<br />

dell’indotto. Il timore (per<br />

alcuni già una realtà) è che la mo-<br />

destissima ripresa del 2010, sul<br />

piano dell’occupazione non produrrà<br />

alcun risultato, lasciando<br />

inalterati i segni meno di oggi.<br />

Basta pensare al mondo dell’automobile,<br />

destinato a significativi<br />

cali. Opel ha presentato un<br />

piano che prevede il taglio di<br />

8.300 posti.<br />

Ma anche lasciando da parte le<br />

valutazioni sul sistema mondiale<br />

dell’auto, nel quale si prevede il<br />

numero di produttori sia destinato<br />

a calare (vedi la fusione tra Fiat<br />

e Chrysler), basta guardare solo<br />

all’orto italiano, dove la fine degli<br />

incentivi statali all’acquisto, significherà<br />

400 mila vetture in<br />

meno vendute nel 2010 e un calo<br />

del mercato europeo del 16%.<br />

Da queste cifre facile immaginarsi<br />

le conseguenze a cascata<br />

che ci saranno. Non a caso, come<br />

in un effetto domino incontrollabile,<br />

nel 2009 in Italia ci sono stati<br />

oltre 9 mila fallimenti di industrie,<br />

il 23% in più sull’anno<br />

precedente (e già il 2008 era sta-<br />

continua a pagina 17 >


13<br />

aprile 2010<br />

in primo piano<br />

“Se non si ridimensiona la finanza...”<br />

Intervista a Luciano Gallino: “Ancora anni difficili sul piano dell’occupazione”<br />

piano dell’occupazione<br />

il futuro<br />

si prospetta<br />

“Sul<br />

molto critico per<br />

almeno due tre anni, se non di<br />

più”, parola di Luciano Gallino,<br />

sociologo, tra i più attenti osservatori<br />

del mondo del lavoro.<br />

Professore, perché anco-<br />

Luciano Gallino ra due o tre anni?<br />

sociologo<br />

Ci sono dati su cui concordano i<br />

numerosi rapporti internazionali, di agenzie e istituti di ricerca.<br />

Non dimentichiamo che l’esperienza di precedenti crisi<br />

economiche dice che per tornare a recuperare in pieno i livelli<br />

occupazionali, dopo una grande crisi, servono mediamente<br />

7 anni. E questo ammettendo che tutto, prima o poi, torni<br />

esattamente come prima. Cosa che ritengo del tutto improbabile.<br />

Quindi le nostre società devono prepararsi a convivere<br />

con un notevole livello di disoccupati di lungo periodo, cioè di<br />

persone che si trovano senza lavoro per almeno 2 o 3 anni,<br />

con un aumento delle occupazioni malpagate e sottopagate.<br />

Quest’ultimo è un fenomeno presente in tutta Europa. A questo<br />

si aggiunge il problema delle persone dai 40/50 anni che,<br />

se anche riusciranno a ritrovare un lavoro, sarà con condizioni<br />

decisamente peggiori rispetto a quelle che avevano prima<br />

della crisi. Dunque ci saranno da gestire effetti molto pesanti<br />

e destinati a durare nel tempo.<br />

gli ammortizzatori sociali basteranno ad affrontare<br />

le difficoltà dei prossimi mesi?<br />

Gli ammortizzatori sociali vanno sicuramente estesi e rafforzati.<br />

Strumenti come la Cassa integrazione, sono fondamentali per<br />

attenuare l’impatto della crisi. Ma si tratta anche di strumenti<br />

che non incidono a monte, cioè sulle cause di determinate situazioni.<br />

Io credo serva qualcosa di sistematico a sostegno del reddito,<br />

in particolare per le nuove generazioni che sono quelle più<br />

colpite dalla disoccupazione. Solo che i giovani in cerca di prima<br />

occupazione sono esclusi dagli attuali strumenti disponibili,<br />

Cassa integrazione in testa, riservata a chi ha già lavorato. Occorre<br />

introdurre elementi nuovi, tipo il reddito di solidarietà che<br />

c’è in Francia e funziona molto bene.<br />

se come lei pensa uscirà da questa crisi una<br />

società diversa da quella che abbiamo visto<br />

negli ultimi anni, che posto avrà il lavoro?<br />

È chiaro che è in atto una ristrutturazione delle attività produttive.<br />

Si tratta del completamento di un processo partito già da diversi<br />

anni, di un progetto politico che vede le forze del lavoro e i<br />

sindacati sempre più indeboliti. Quello che dunque occorrerebbe<br />

è una svolta sul piano politico e culturale. La scossa della crisi è<br />

stata forte, vediamo se si saprà invertire una tendenza.<br />

Cambierà anche la considerazione e l’atteggiamento<br />

verso il lavoro?<br />

Certo per molti occorrerà tornare a fare lavori che non si sarebbero<br />

voluti fare. Ma i laureati in fisica che fanno i bagnini o le<br />

laureate in biologia che fanno le commesse, non sono una no-<br />

continua a pagina 15 >


assOCiaZiOni<br />

di sETTOrE<br />

LEgaCOOP<br />

agroalimentare<br />

14<br />

2008<br />

cons.vi<br />

faTTuraTO<br />

(milioni di euro)<br />

aprile 2010<br />

2009<br />

pre-cons.vi<br />

in primo piano<br />

%<br />

09/08<br />

LeGaCOOp, L’OCCupazIONe TIeNe<br />

UN 2009 DIFFICILe, ma COL SeGNO PIÙ<br />

anche le cooperative risentono, inevitabilmente, della<br />

pesante crisi che investe l’economia italiana e mondiale,<br />

ma conservano comunque, in molti comparti di<br />

attività, una capacità di crescita che si traduce in un<br />

quadro complessivo di tenuta sia sul fronte del giro<br />

d’affari che su quello dell’occupazione.<br />

È questa la fotografia delineata dai dati di preconsuntivo<br />

2009 elaborati dal Centro Studi di Legacoop,<br />

sulle cooperative aderenti. <strong>Coop</strong>erative che registrano<br />

un incremento complessivo del fatturato pari<br />

all’1,62% (in valore assoluto, dai 55 miliardi e 909 milioni<br />

ai 56 miliardi e 813 milioni) e dell’occupazione<br />

dello 0,77% (da 481.831 a 485.541 occupati).<br />

“un dato - sottolinea il presidente di Legacoop Giuliano<br />

poletti - non in linea con i ritmi di crescita fatti registrare<br />

negli anni precedenti, e con significative differenziazioni<br />

rispetto ai diversi comparti di attività,<br />

ma, in ogni caso, particolarmente significativo se paragonato<br />

ai principali indicatori dell’economia nazionale.<br />

Non va dimenticato che nel 2009 il pIL italiano<br />

ha fatto registrare una diminuzione del 5%, mentre la<br />

rilevazione Istat sulle forze lavoro evidenzia, su base<br />

fonte: associazioni nazionali di settore Elaborazione Centro studi Legacoop<br />

2008<br />

cons.vi<br />

OCCuPaTi sOCi<br />

2009<br />

pre-cons.vi<br />

%<br />

09/08<br />

2008<br />

cons.vi<br />

2009<br />

pre-cons.vi<br />

%<br />

09/08<br />

7.252 7.311 0,81 21.901 21.976 0,34 19.6821 19.6219 -0,31<br />

LEga PEsCa 840 873 3,93 4.800 4.650 -3,33 18.800 18.780 -0,11<br />

anCPL<br />

Prod.ne lavoro<br />

10.250 10.000 -2,44 36,920 36.940 0,05 24.500 24.500 0,00<br />

anCsT<br />

servizi<br />

LEgaCOOPsOCiaLi<br />

7.951 8.350 5,02 188.200 190.000 0,96 121.100 122.000 0,74<br />

<strong>Coop</strong>erazione<br />

sociale<br />

2.700 2.750 1,85 91.000 92.000 1,10 98.000 98.000 0,00<br />

LEgaCOOP<br />

TurismO<br />

550 550 0,00 1.100 1.100 0,00 2.400 2.400 0,00<br />

anCC-COOP<br />

<strong>Consumatori</strong><br />

12.625 12.074 0,94 56.500 57.00 0,88 6.958.749 7.200.000 3,47<br />

anCD-COnaD 8.806 9.361 6,30 36.600 37.000 1,09 3.600 3.600 0,00<br />

anCab<br />

abitazioni (a)<br />

1.190 1.074 -9,75 1.540 1.535 -0,32 418.000 419.200 0,29<br />

altre attività 3.745 3.800 1,47 43.270 43.350 0,18 465.590 466.000 0,09<br />

TOTaLE 55.909 56.813 1,62 481.831 485.541 0,77 8.307.560 8.550.699 2,93<br />

(a) valore immobili ultimati nell’anno.<br />

annua, un calo del 2,2%, pari a 508.000 unità”.<br />

In crescita (+2,9%) anche i soci delle cooperative Legacoop,<br />

che passano da 8.307.550 a 8.550.699, con un<br />

contributo particolarmente significativo della cooperazione<br />

di consumatori, che mette a segno un +3,47%.<br />

Quanto al settore specifico delle cooperative di consumatori,<br />

il fatturato 2009 prevede una crescita dello<br />

0,94%, mentre l’occupazione registra un +0,88%<br />

raggiungendo la cifra complessiva di 57 mila dipendenti.<br />

Questo nonostante <strong>Coop</strong> risenta della generale<br />

diminuzione dei consumi legata alla crisi in atto.<br />

La base sociale, tuttavia, continua ad aumentare a<br />

ritmi sostenuti con un +3,5% nel 2009, che porta a<br />

raggiungere i 7.200.000 aderenti. Il tutto in una fase<br />

in cui <strong>Coop</strong> ha puntato su una politica di contenimento<br />

dei prezzi che ha inciso sulla redditività commerciale,<br />

ma ha consentito di tutelare il potere d’acquisto<br />

di soci e clienti. un impegno, quest’ultimo, che si<br />

protrarrà anche per tutto il 2010 e che sarà accompagnato<br />

da un piano di sviluppo che prevede l’apertura<br />

di numerosi nuovi punti vendita, con una particolare<br />

attenzione al sud Italia.


continua da pagina 13<br />

15<br />

aprile 2010<br />

in primo piano<br />

vità di oggi. Sono la conferma di una male profondo. Del resto<br />

quando si smette di investire su innovazione e ricerca si smette<br />

di puntare sul futuro. Il caso della casa farmaceutica Glaxo che<br />

vuol chiudere il centro di Verona, dove lavorano oltre 500 ricercatori<br />

di primissima fascia è l’ennesima conferma di quanto sto<br />

dicendo e della miopia di certe scelte.<br />

La crisi attuale è nata nella finanza ma si è<br />

rovesciata sull’economia e sulle famiglie. se<br />

non si mette in discussione questo rapporto<br />

non si va da nessuna parte…<br />

Guardi sto scrivendo un libro incentrato su queste cose. La mia tesi<br />

di fondo è che in questi ultimi anni l’impresa industriale è stata<br />

totalmente finanziarizzata, cessando di essere un’organizzazione<br />

nella quale ogni parte è legata alle altre e il cui funzionamento<br />

tocca interessi di molti gruppi, dai dipendenti alle comunità locali<br />

agli azionisti. Invece quel che conta è solo il rendimento finanziario<br />

nell’immediato. Se questo non c’è si taglia.<br />

Da mesi si discute sulle misure per evitare che<br />

le distorsioni legate alla speculazione possano<br />

ripetersi. a che punto siamo?<br />

Paradossalmente i dati attuali ci dicono che il peso della finanza<br />

si è accresciuto, proprio grazie agli ingenti capitali pubblici<br />

che sono serviti al salvataggio delle grandi banche, negli Usa<br />

ma non solo. È un paradosso, ma per tamponare la crisi, alla<br />

fine le dimensioni delle istituzioni che l’hanno causata si sono<br />

La vignetta di ellekappa<br />

accresciute. Ci sono dozzine di rapporti che indicano nel peso<br />

spropositato della finanza il problema da affrontare. Ma fino a<br />

che le varie forme di speculazione valgono da 4 a 6 volte il Pil<br />

mondiale, siamo al punto di partenza.<br />

Lei vede segnali di una volontà di affrontare<br />

questo nodo?<br />

Personalmente mi pare che le proposte del presidente Obama (finalmente<br />

presentate dai democratici al Senato Usa con l’annunciata<br />

contrarietà dei repubblicani ndr) risentano ancora molto<br />

del suo essere prigioniero della lobby di Wall Street, da cui vengono<br />

molti dei suoi collaboratori. Certo si parla di rafforzare le garanzie<br />

per i consumatori e di maggiori controlli. Ma se proprio devo dire,<br />

il paese in cui mi pare ci siano sul tappeto le proposte più incisive<br />

e significative è la Gran Bretagna, che è anche una delle realtà che<br />

proporzionalmente ha pagato di più la crisi. In Gran Bretagna<br />

oggi si parla esplicitamente di restringimento dell’attività bancaria,<br />

di separazione tra attività legata alla raccolta del prestito e agli<br />

investimenti. In sede di Unione Europea la discussione è ancora<br />

molto centrata sulla vigilanza. Nelle ultime settimane il dibattito<br />

è ripartito, ma bisogna pensare alle crepe nei muri e non solo a dei<br />

ritocchi. La speranza che davvero si riesca a incidere sul peso della<br />

finanza non è tanta. Nel 2008, subito dopo il crollo della Lehman<br />

Brothers sembrava che i potenti della terra avessero appreso la lezione.<br />

Ma ormai, a un anno e mezzo di distanza, siamo ancora<br />

fermi e molte buone intenzioni sono ancora nel cassetto. l


I FRULLATI<br />

Novita<br />

100% frutta, 100% Mulino Bianco.


to un anno finito in forte crescita).<br />

Ogni giorno muoiono nel nostro<br />

paese 24 imprese. Una<br />

tendenza negativa che abbraccia<br />

diversi settori, con quello delle<br />

costruzioni (+31%) in testa. Il numero<br />

due di Confindustria, Guidalberto<br />

Guidi, ha parlato di un<br />

rischio di ridimensionamento<br />

dell’industria manifatturiera in<br />

Italia nell’ordine del 30-40%.<br />

Del resto il valore della produzione<br />

industriale italiana è crollato<br />

del 26% nel 2009 e, secondo le<br />

stime, non tornerà ai livelli del<br />

2008 prima della fine del 2013.<br />

Una fotografia che ci rimanda al<br />

punto di partenza. Cioè che la<br />

crisi occupazionale non è per<br />

niente finita e anzi, come spiega<br />

dettagliatamente il professor<br />

Luciano Gallino nell’intervista in<br />

queste pagine, non solo è destinata<br />

a durare, ma se non si affrontano<br />

nodi di fondo, a cominciare<br />

da quello dello strapotere<br />

della finanza, di cui l’economia e<br />

l’industria finiscono per essere<br />

una sorta di settore derivato,<br />

molto lontano non si va.<br />

Poi certo, più nello specifico,<br />

servono investimenti, politiche<br />

industriali sui diversi settori,<br />

scelte innovative e così via. Anche<br />

perché se il panorama complessivamente<br />

è quello descritto,<br />

qualche segno positivo si<br />

trova, ci sono settori che tengono<br />

meglio di altri, realtà (basta<br />

pensare alla green economy) che<br />

hanno ampi margini di crescita.<br />

C’è poi il dato del mondo cooperativo<br />

(vedi la scheda su Legacoop)<br />

che conferma, come anche in<br />

una fase così difficile, una tenuta<br />

occupazionale e dei fatturati<br />

sia possibile. A tutti servirebbe<br />

comunque una politica capace di<br />

stare sui problemi concreti, di<br />

definire opzioni precise e di fare<br />

scelte coraggiose. Tutte cose che<br />

però, per ora, non sembrano abbondare.<br />

Né sulla scena italiana,<br />

né su quella mondiale. l<br />

17<br />

aprile 2010<br />

di Massimo Montanari<br />

docente di Storia medievale e di Storia<br />

dell’alimentazione, Università di Bologna<br />

McItaly?<br />

Riassumiamo i fatti. Qualche mese fa la multinazionale<br />

McDonald’s mette sul mercato un panino “italiano”, denominato<br />

McItaly, costituito da ingredienti tutti di produzione<br />

nostrana: carne 100% italiana, pane all’olio extravergine<br />

di oliva dei Monti Iblei, crema di carciofi italiani, una fetta<br />

di Asiago, un ciuffo d’insalata. Parallelamente al McItaly, in altre<br />

regioni del mondo vengono presentati un McGreek (con la “pita” al<br />

posto del pane, e yogurt e verdure), un McLaks (sandwich con<br />

salmone norvegese) e così via, fino al McFalafel egiziano, al McKebab<br />

israeliano, al McMaharaja indiano e a molte altre declinazioni<br />

“nazionali” del tradizionale hamburger. Questo pacchetto di proposte<br />

risponde con grande intelligenza (pur rispettando i meccanismi<br />

produttivi e distributivi della McDonald’s) alla domanda di<br />

cibo “locale” che viene oggi dai consumatori, in modo sempre più<br />

forte e convinto: lo stesso processo di globalizzazione alimentare,<br />

paradossalmente, ha contribuito a rafforzarla.<br />

La nascita del McItaly è patrocinata dal ministro delle politiche<br />

agricole Luca Zaia, per rilanciare i prodotti italiani in un momento<br />

economicamente difficile e facendo loro assumere un’inedita visibilità<br />

internazionale: addirittura, il ministro si fa fotografare con<br />

indosso un grembiulone targato McDonald’s, nell’atto di addentare<br />

golosamente il nuovo panino. E si scatena la polemica: Carlin Petrini,<br />

il padre di SlowFood, esprime le sue perplessità: può un<br />

ministro della repubblica sponsorizzare un’industria privata? Inoltre:<br />

quanto, del giro di affari movimentato dal McItaly, effettivamente<br />

finirà nelle tasche dei contadini e degli artigiani italiani, di<br />

quei pochi che ancora resistono al prepotere della grande industria<br />

alimentare?<br />

Lasciando a ciascuno la libertà delle proprie opinioni, vorrei considerare<br />

la vicenda dal punto di vista strettamente gastronomico.<br />

È davvero possibile considerare il panino McItaly come espressione<br />

del “gusto italiano”, come sostiene il ministero auspicando che<br />

anche attraverso operazioni di questo genere “le nuove generazioni<br />

possano avere una memoria gustativa d’impronta italiana”?<br />

In realtà mi sembra che ci troviamo di fronte a un grosso equivoco,<br />

quello di scambiare i prodotti con le ricette, la materia prima con<br />

l’uso che se ne fa in cucina. Il manzo può essere italiano, come<br />

pure la crema di carciofi o il formaggio o il pane. Ma il modo in cui<br />

questi prodotti vengono messi insieme – la “ricetta” del panino –<br />

ha poco a che fare con la tradizione gastronomica del nostro paese.<br />

Qualcuno ha mai visto una “svizzera” combinarsi dentro un<br />

panino con una fetta di provolone e della crema di carciofi? Questa<br />

non è “cultura italiana”, questi sono prodotti italiani assemblati<br />

sul modello McDonald’s (che infatti scrive, nella pubblicità del<br />

McItaly: “il gusto McDonald’s parla italiano”). I produttori sicuramente<br />

ne saranno contenti. I consumatori faticheranno a riconoscervi<br />

la propria identità gastronomica.


Di bibi bELLini<br />

Do it yourself! Fattelo da<br />

te! Se siete tra coloro<br />

che quasi con orgoglio,<br />

confessano di non saper<br />

fare alcunché di materiale<br />

siete avvisati. Se siete tra quelli<br />

che quando incappano in una<br />

gomma bucata o nella lampada<br />

che ha smesso di funzionare, alzano<br />

le braccia al cielo e pensano<br />

che la vita stia procedendo verso<br />

sventura certa, sappiate che è<br />

ora di smetterla di bocciare con<br />

sprezzante sufficienza tutto ciò<br />

che è lavoro manuale. Perché,<br />

sta ritornando “L’uomo artigiano”,<br />

per dirla con il titolo di un<br />

recente libro di Richard Sennett.<br />

Un libro che propone proprio<br />

questa figura come paradigma<br />

in ascesa del lavoro contemporaneo.<br />

E sono tanti i segnali che<br />

18<br />

aprile 2010<br />

in primo piano<br />

Fai da te<br />

molto più di una moda<br />

sembrano dargli ragione.<br />

Lo si vede nelle pagine degli annunci<br />

dove rispuntano le offerte<br />

di riparazioni e di cucito. O anche<br />

nelle sale d’attesa dove compaiono<br />

di nuovo giovani donne (mica<br />

nonnine del secolo scorso) impegnate<br />

a fare la maglia.<br />

Ma al di là delle impressioni empiriche<br />

sono tanti i dati che confermano<br />

questa tendenza:<br />

dall’esplosione del fenomeno degli<br />

orti urbani alla vendita dei prodotti<br />

per il bricolage, nuova passione<br />

montante degli italiani.<br />

E se le vacanze fai da te sono ormai<br />

un fatto consolidato, stessa<br />

cosa sta accadendo allo shopping.<br />

Lo rivela una recente indagine<br />

condotta a livello europea da<br />

eBay, la maggiore comunità mondiale<br />

di compravendita on line,<br />

che registra incrementi a due cifre<br />

delle vendite generali su internet.<br />

Qualche esempio? +70%<br />

delle vendite di prodotti d’erboristeria<br />

un po’ ovunque e in Gran<br />

Bretagna e Germania, udite udite!,<br />

gli acquisti che hanno fatto<br />

registrare la crescita più rilevante<br />

sono quelli “legati agli articoli per<br />

la riparazione di scarpe (+97% in<br />

Inghilterra) e ai lacci per le scarpe<br />

(+80% in Germania)”.<br />

Stessa tendenza anche tra gli<br />

utenti bancari. Da una recente<br />

indagine che l’Associazione Banche<br />

Italiane ha realizzato con Eurisko<br />

emerge che - sebbene rimanga<br />

ancora maggioritario il<br />

numero di clienti che preferiscono<br />

il rapporto faccia a faccia -<br />

cresce il numero di coloro, soprattutto<br />

giovani conquistati


19<br />

aprile 2010<br />

in primo piano<br />

Dalle riparazioni in casa alla gestione del<br />

proprio conto in banca: non solo per risparmiare<br />

ma anche per una nuova filosofia di vita<br />

dalla tecnologia, che gestiscono<br />

le proprie operazioni via internet,<br />

bancomat, telefono.<br />

Ma non è solo internet il protagonista<br />

del fai da te. Esistono<br />

fenomeni più complessi e terragni<br />

come il co-housing, con tanto<br />

di ristrutturazione partecipata<br />

della propria casa o l’autocostruzione<br />

di pannelli solari e mini impianti<br />

eolici.<br />

Niente di già visto. Ci sono molti<br />

caratteri di novità rispetto a movimenti<br />

del passato. Non serve<br />

scomodare la cultura underground<br />

che, dagli hippy alla controcultura<br />

punk, promuoveva<br />

l’autoproduzione. Oggi il do it<br />

yourself smette d’essere pratica<br />

alternativa e diventa stile di vita<br />

nuovo. Il fenomeno è trasversale<br />

e interessa le più disparate<br />

comunità e i loro valori di riferimento:<br />

ecologia, salute, sobrietà,<br />

responsabilità…<br />

I motivi e le ragioni s’intrecciano<br />

e sovrappongono. Mentre fino a<br />

qualche tempo fa alcune dinamiche<br />

di consumo erano segmentabili<br />

per reddito e cultura, oggi<br />

dice il sociologo Francesco Morace,<br />

(vedi intervista nella pagina<br />

seguente) “le fasce di pubblico si<br />

mescolano” e il ritorno della cultura<br />

materiale si fa strada proprio<br />

tra coloro meno abituati al<br />

lavoro manuale.<br />

Per anni si è disquisito sui nuovi<br />

lavori dell’economia della conoscenza:<br />

artisti, architetti, analisti<br />

di borsa, creativi d’ogni sorta e<br />

giornalisti per fare alcuni esempi<br />

di professioni post-industriali.<br />

Oggi invece, riscopriamo il rap-<br />

porto concreto con la materia. Un<br />

rapporto capace di restituire senso<br />

al nostro fare e chissà, magari<br />

nuovo vigore al “made in Italy”.<br />

Del resto siamo il paese delle botteghe<br />

rinascimentali, dove il genio<br />

italico si è espresso con la maestria.<br />

Una parola quest’ultima,<br />

che rimanda ai maestri artigiani<br />

di un tempo, ma che riassume<br />

senso anche oggi. Perché designa<br />

quell’impulso umano a svolgere<br />

bene un lavoro. Un impulso umano<br />

utile sia per essere cittadini<br />

partecipi di una comunità, che<br />

per i lavoratori della conoscenza:<br />

dal giornalista al programmatore<br />

informatico.<br />

C’è anche una sorta di compensazione<br />

rispetto a un mondo<br />

dove il virtuale e l’immateriale<br />

rivestono sempre più peso. Una<br />

sorta di ritorno al concreto, al<br />

tangibile da affiancare a un<br />

mondo che si fa più etereo. Sono<br />

le contraddizioni della modernità<br />

dove convivono nello<br />

stesso condominio chi si prepara<br />

il dentifricio in casa e chi non<br />

riesce neppure a lavarsi l’insalata,<br />

chi coltiva l’orto sul balcone<br />

e chi non si fa a piedi neppure<br />

una rampa di scale.<br />

Impara l’arte e mettila da parte<br />

recita un vecchio adagio. Oggi<br />

invece l’arte di fare qualsiasi cosa<br />

anziché metterla da parte la<br />

metti e quindi la trovi su internet.<br />

Oggi “andare a bottega”<br />

significa collegarsi alla rete e<br />

vedere filmati fatti da nipoti<br />

che hanno convinto la nonna a<br />

svelare i propri segreti.<br />

You tube il popolare canale di vi-<br />

Per SaPerNe DI PIÙ<br />

LIbRI e NON SOLO...<br />

•alcuni libri: L’uomo artigiano di<br />

richard sennett edito da feltrinelli;<br />

Il Balcone dell’indipendenza<br />

- Un infinito minimo e Io lo so fare<br />

entrambi di marinella Correggia<br />

editi da altraeconomia; Formaggio<br />

fai da te di matilde Calandrelli,<br />

Donato nicastro edito da Caseus;<br />

guida ai detersivi bioallegri, Facciamo<br />

un videogioco! di ivan venturi<br />

edito da grado Zero Edizioni.<br />

•Per abitare insieme o autocostruire<br />

la propria casa: www.cohousing.it;<br />

www.alisei.org/italia/<br />

italia.html; www.autocostruzionesolare.it.<br />

•infine la sezione fai da te del sito<br />

www.risparmiare-risparmiando.<br />

com/bricolage-e-fai-da-te.html<br />

deo su internet tracima di proposte<br />

e insegnamenti. Di veri e propri<br />

“tutorial” dove ti insegnano di<br />

tutto: da come fare il nodo alla<br />

cravatta, a come si preparano i<br />

piatti tipici pugliesi, dalla potatura<br />

di alberi da frutta ai segreti per<br />

farsi da sé l’orlo ai pantaloni.<br />

Un mare magnum di proposte e<br />

suggerimenti che in rete sono<br />

indicizzati perlopiù con le espressioni<br />

“how to” (come fare) e con<br />

la sigla “DIY” (do it yourself appunto)<br />

Ma l’autoproduzione non arriva<br />

solo dal mondo digitale. La rete<br />

per l’autocostruzione del solare<br />

termico ci prova da tempo, organizzando<br />

corsi dove si insegna e<br />

si impara a costruirsi pannelli solari<br />

per l’acqua calda, ma anche a<br />

valutare le dimensioni del pannello,<br />

la convenienza economica,<br />

le agevolazioni vigenti, le pratiche<br />

burocratiche da espletare.<br />

Tante facce di un’Italia che sembra<br />

volersi rimboccare le maniche<br />

partendo dalle primarie necessità,<br />

l’alimentazione ad esempio.<br />

“Quasi un italiano su cinque, secondo<br />

dati Coldiretti, fa la pausa<br />

pranzo sul lavoro portandosi<br />

continua a pagina 20 >


il cibo da casa”. Le ragioni? Risparmiare<br />

tempo e denaro e garantirsi<br />

un’alimentazione di<br />

qualità o comunque direttamente<br />

controllata.<br />

E se farsi pane, yogurt, liquori,<br />

marmellate, sottaceti in casa è<br />

ormai pratica diffusa, c’è chi si<br />

spinge un tantino più in là e<br />

cerca l’avventura del formaggio<br />

fai da te.<br />

Non è ascetismo o neo pauperismo<br />

quello che emerge dalle dinamiche<br />

d’autoproduzione. Anzi,<br />

c’è una componente divertente<br />

tutta da scoprire e condividere,<br />

alimentata da nuovi stili di vita<br />

emergenti più improntati alla sobrietà<br />

e al prendersi cura delle<br />

cose: riparandole o creandole per<br />

il proprio uso e consumo.<br />

Iniziative semplici ma di grande<br />

portata che passano lungo quattro<br />

direttrici: l’autoproduzione,<br />

la riparazione, il riciclo creativo e<br />

20<br />

aprile 2010<br />

in primo piano<br />

il risparmio. Quella saggia e salutare<br />

abitudine dei nostri nonni di<br />

prepararsi e ripararsi le cose, ma<br />

anche di non sprecare. Perché<br />

accanto all’intelligenza della<br />

mano c’è anche quella del dito<br />

indice – tecnologia a costo zero<br />

di cui disponiamo tutti – da utilizzare<br />

per spegnere interruttori<br />

troppo spesso lasciati accesi.<br />

“Consumare meno e meglio significa<br />

in un certo senso autoprodurre.<br />

Se riesco a farmi bastare<br />

due kilowatt e non tre<br />

equivale a autoprodurne uno”<br />

dice Marinella Correggia autrice<br />

di svariati libri e contributi sui temi<br />

del vivere con cura.<br />

Il fai da te “a regola d’arte”, quello<br />

dell’”opera ben fatta” e non di<br />

quella “purché sia fatta”, vuol<br />

dire, infatti, prendersi cura delle<br />

cose che ci circondano oltre che<br />

di se stessi.<br />

Significa riscoprire il lavoro fatto<br />

con intelligenza e conoscenza capace<br />

di ricostruire - attraverso<br />

una sorta di dialogo serrato tra<br />

problema, immaginazione e praticabilità<br />

di una soluzione - il nesso<br />

intimo che esiste tra mano e<br />

testa. E scoprire magari che dovere<br />

ecosociale e piacere personale<br />

possono coincidere.<br />

In un mondo che tende a separare<br />

e dove la scissione tra lavoro<br />

intellettuale e lavoro manuale<br />

è affermata un po’<br />

ovunque, ricominciare a prendersi<br />

cura dei beni e degli oggetti<br />

che ci circondano, vuol<br />

dire anche ridare valore al nostro<br />

stare al mondo. “Le persone<br />

possono apprendere informazioni<br />

su di sé attraverso le<br />

cose che fabbricano” sostiene<br />

Sennet e perseguire così anche<br />

un importante momento introspettivo:<br />

“Fai da te”, ovviamente.<br />

(bibi@ilikebike.org) l<br />

INTerVISTa a FraNCeSCO mOraCe<br />

L’ORTO dI MICheLLe ObaMa È uN SIMbOLO...<br />

sociologo, scrittore e giornalista, francesco morace lavora<br />

da oltre venti anni nell’ambito della ricerca sociale<br />

e di mercato. È presidente di future Concept Lab e consulente<br />

strategico di aziende e istituzioni internazionali.<br />

Docente alla Domus academy e al Politecnico di<br />

milano ha curato di recente il volume Consum-autori.<br />

Dal suo osservatorio sulle tendenze in atto nel costume<br />

e negli stili di vita, c’è davvero un ritorno al fai da te?<br />

non c’è dubbio. Tutti i dati, sia qualitativi che quantitativi,<br />

vanno nella medesima direzione e ci dicono che<br />

quella che era una nicchia di appassionati sta diventando<br />

maggioranza. Lo si vede in numerosi ambiti compreso<br />

quello gastronomico dove si va oltre un certo<br />

elitarismo aristocratico per ricercare una dimensione<br />

più attenta alle cose che riguardano in modo diretto la<br />

nostra vita. si tratta di un fenomeno trasversale che<br />

vede nell’orto di michelle Obama il simbolo. ma è un<br />

fenomeno più complesso di quanto possa sembrare.<br />

Ci spieghi meglio…<br />

Questo ritorno al fai da te è qualcosa di più di un semplice<br />

“re-innamoramento” del bricolage. non siamo di<br />

fronte a una mera propensione alla manutenzione, ma<br />

anche a una più generale cura della qualità della vita.<br />

C’è una componente creativa nell’azione di questi<br />

“nuovi artigiani” che va sottolineata. un fai da te che<br />

non è hobbystica classica o impiego del tempo libero.<br />

il ritorno del fare manuale e soprattutto del fare di<br />

qualità, del lavoro fatto bene, indica una ritorno alla<br />

bottega. non quella del mercante ma quella rinascimentale<br />

dell’artista artigiano.<br />

Quanto influisce la crisi economica?<br />

La cornice della crisi indubbiamente favorisce comportamenti<br />

volti a economizzare. riparazioni in primis.<br />

Del resto da questa crisi non si esce. nel senso che nulla<br />

più sarà come prima. Cambiano i valori e i comportamenti<br />

delle persone che cominciano a capire il cambiamento<br />

in atto. La direzione è quella di una sostenibilità<br />

nuova che è riduttivo limitare agli aspetti ambientali. È<br />

ricerca di nuovi equilibri nella propria vita quotidiana<br />

dove vengono banditi gli sprechi, dove la quantità lascia<br />

spazio alla qualità.<br />

Riscopriamo la parsimonia?<br />

in un certo senso sì, purché non la si assuma in senso<br />

privativo. non c’è un neopauperismo che avanza.<br />

non è risparmio a tutti i costi. Prende piede l’idea di<br />

scegliere alcune cose anziché altre, facendo talvolta<br />

anche investimenti importanti. C’è un riequilibrio in<br />

cui non è la parsimonia che guida, ma una nuova capacità<br />

di giudizio nei comportamenti di consumo e<br />

di vita. il consumo ha trainato negli anni 80 e 90 una<br />

concezione della felicità che rimane ancora valida.<br />

non siamo alla vigilia di un’era di anticonsumo, ma<br />

di un consumo intelligente che prende il posto di un<br />

consumismo incondizionato.


Meno spaventati dalla crisi<br />

e con più fiducia in <strong>Coop</strong><br />

La quinta rilevazione del Barometro <strong>Coop</strong>: calano le difficoltà nel gestire<br />

i budget familiari mentre si afferma uno stile di vita più sobrio<br />

LE PREVISIONI SULLE<br />

CONDIZIONI ECONOMICHE<br />

DELLA PROPRIA FAMIGLIA<br />

NEI PROSSIMI MESI<br />

La peRFORMaNCe dI COOp<br />

SuI FONdaMeNTaLI deLLa Sua MISSIONe<br />

%<br />

miglioreranno molto 1<br />

miglioreranno poco 9<br />

rimarranno le stesse 74<br />

Peggioreranno un poco 12<br />

Peggioreranno molto 2<br />

(non sa) 2<br />

Totale 100<br />

Tutela del potere d’acquisto<br />

Controllo qualità e sicurezza<br />

dei prodotti a marchio <strong>Coop</strong><br />

rapporto<br />

qualità/prezzo<br />

La crisi c’è ancora e non è per niente uscita dalla vita di tutti i<br />

giorni degli italiani. Certo, cala il numero di chi pensa che le<br />

cose possano ulteriormente peggiorare (14% contro il 22% di<br />

un anno fa). All’altro estremo, c’è qualcuno in più a pensare<br />

che, invece, un leggero miglioramento si stia avvicinando (10% contro<br />

il 7% di un anno fa). Ma la stragrande maggioranza (74%, era il<br />

68% a marzo 2009) dice che, nel prossimo futuro, le condizioni economiche<br />

della propria famiglia resteranno quelle che sono. In sostanza<br />

si conferma che gli italiani, con la crisi, hanno imparato a conviverci.<br />

Si sono abituati a questo scenario e si muovono al suo interno con<br />

tutte le prudenze del caso, ma con un po’ meno ansia. È questa la<br />

fotografia che esce dal quinto rilevamento del Barometro <strong>Coop</strong>, l’osservatorio<br />

sulle percezioni e i comportamenti di soci e clienti <strong>Coop</strong><br />

(realizzato dalla KKien Connecting di Torino attraverso 3.500 interviste<br />

telefoniche).<br />

“Uno dei dati che conferma questa evoluzione – spiega il direttore del<br />

settore marketing, information e controllo di <strong>Coop</strong> Italia, Francesco<br />

Cecere – è che, anche nelle famiglie a reddito medio-basso, c’è una<br />

miglior capacità di governare il budget economico. Non perché ci siano<br />

più soldi, ma perché si sono fatti dei tagli sulla spesa e si è consolidato<br />

uno stile di vita più sobrio”. Infatti il 56% di intervistati (era il 47% a<br />

giugno e il 51% a dicembre 2009) dice di non avere difficoltà a far fronte<br />

a tutte le spese necessarie, mentre la quota di chi ha qualche difficoltà,<br />

dal 38% del dicembre scorso scende al 35%. De resto anche la<br />

propensione al consumo si mostra stazionaria (per un 86% ).<br />

Dove invece si confermano dati positivi, è nella valutazione complessiva<br />

su <strong>Coop</strong> che migliora in tutti i fondamentali. Il 69% (più 1,3% su<br />

dicembre 2009) riconosce la tutela del potere d’acquisto, l’87% (più<br />

3,2%) la sicurezza dei prodotti e l’85% (più 1,9%) il rapporto qualità<br />

prezzo. Fiducia in <strong>Coop</strong> viene espressa dal 95% (più 2,8% sempre su<br />

dicembre 2009), mentre la distintività rispetto alle altre catene viene<br />

apprezzata dal 72% (più 2,5%). l<br />

13 56 12 16 2<br />

26 61 9 3<br />

17 68 7 7<br />

0% 20% 40% 60% 80% 100%<br />

molto abbastanza (non lo sa) poco nulla<br />

21 aprile 2010<br />

delta<br />

marzo 2010dic.2009<br />

+1,3%<br />

+3,2%<br />

+1,9%


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il risparmio è assicurato.<br />

Per i Soci <strong>Coop</strong> è<br />

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Iniziativa valida solo per le <strong>Coop</strong>erative aderenti e nel periodo di validità dei rispettivi collezionamenti


Il percorso del cibo è lungo,<br />

comincia dalla terra e per<br />

arrivare alla nostra tavola<br />

passa per molte tappe, tante<br />

mani e manipolazioni. Governare<br />

questo percorso nei diversi<br />

passaggi è fondamentale per la<br />

sicurezza degli alimenti.<br />

La filiera produttiva, il percorso<br />

del cibo appunto, ha una lunga<br />

storia in <strong>Coop</strong>, dove si è da tempo<br />

maturata la convinzione che<br />

a dare garanzie di qualità sia il<br />

controllo di tutto il processo di<br />

produzione, quindi i capitolati di<br />

fornitura allegati ai contratti che<br />

si stipulano sono molto precisi<br />

come le verifiche che ne conseguono.<br />

È del 1989 la prima carne<br />

fresca, vitello, a marchio <strong>Coop</strong>,<br />

progetto che oggi coinvolge più<br />

di 2.000 allevamenti e oltre 60<br />

macelli e che firma le carni di vitello,<br />

bovino adulto, suino, pollame.<br />

Ma cosa vuol dire in sostan-<br />

24<br />

aprile 2010<br />

consumare informati<br />

Il rigore Di<br />

della carne (<strong>Coop</strong>)<br />

Conoscenza e controllo sono la base della sicurezza dei prodotti alimentari e<br />

la carne non fa eccezione. In <strong>Coop</strong> il dominio di tutta la filiera è il requisito per<br />

dare il proprio marchio: una scelta datata nel tempo che ha dato buoni frutti<br />

La LeGGe dICe<br />

za controllare tutta la filiera,<br />

essere sicuri di quello che succede<br />

agli animali dalla nascita alla<br />

vendita al supermercato. Lo<br />

chiediamo a Nicola Brina responsabile<br />

della qualità del settore<br />

carni in <strong>Coop</strong> Italia: “Vuol dire conoscere<br />

il processo e i protagonisti,<br />

progettarlo e governarlo, vincolare<br />

contrattualmente tutte le<br />

parti della catena allo stesso risultato.<br />

Il capitolato coop chiede<br />

al macello la fornitura di carne<br />

che risponda ai requisiti stabiliti,<br />

diversamente non viene acquistata.<br />

Lo obbliga a riversare specifiche<br />

richieste (alimentazione,<br />

benessere animale…) sull’allevamento,<br />

richieste delle quali<br />

deve dare conto in termini di documentazione<br />

ma anche di controllo<br />

a <strong>Coop</strong>; l’allevamento per<br />

arrivare al risultato a sua volta<br />

lega il mangimificio a forniture<br />

specificate da capitolati dei qua-<br />

anna sOmEnZi<br />

li controlla l’applicazione e relaziona<br />

a <strong>Coop</strong>. Ecco che tutti i<br />

soggetti sono vincolati e interessati<br />

al risultato finale di vendere<br />

quei prodotti che rispondono a<br />

richieste e regole specifiche”.<br />

La sicurezza paga e oggi nei negozi<br />

della catena tutta la carne<br />

di bovino è a marchio <strong>Coop</strong>.<br />

Le regole sono chiare: gli animali<br />

devono essere allevati nel rispetto<br />

dei loro tempi di crescita<br />

senza scorciatoie, in spazi vivibili,<br />

i mangimi, oltre a rispettare<br />

le normative vigenti, non contengono<br />

grassi animali e sono<br />

senza organismi geneticamente<br />

modificati (ogm). Attenzione<br />

è richiesta nel trattamento degli<br />

animali in allevamento, nel<br />

trasporto oltre che nella macellazione.<br />

I fornitori sono controllati<br />

assiduamente e le determinazioni<br />

analitiche sui capi di<br />

bestiame sono oltre 100 mila.<br />

Dal 1989 la Comunità europea ha vietato l’uso di sostanze contenenti ormoni quali stimolatori della crescita<br />

negli animali da allevamento, divieto applicato anche alle importazioni da paesi terzi. anche rispetto agli<br />

antibiotici, che possono rimanere nella carne macellata, la legge impone limiti da non superare. Dal 1994 dopo<br />

i guai causati dalla bse gli animali non possono essere alimentati con proteine provenienti da altri animali.<br />

• Le informazioni obbligatorie in etichetta per le carni di bovino sono: il paese di nascita, di allevamento,<br />

di macellazione, di sezionamento; il numero identificativo dell’animale o del gruppo di animali; i codici<br />

identificativi dell’impianto che ha macellato e sezionato l’animale.<br />

• <strong>Coop</strong> ha ottenuto dal ministero delle Politiche agricole l’approvazione del disciplinare per l’etichettatura<br />

volontaria delle carni di bovino, infatti le etichette portano informazioni aggiuntive tipo l’alimentazione<br />

non ogm.


I capitolati sono stati via via aggiornati<br />

seguendo le novità<br />

scientifiche e tecnologiche e<br />

adeguando standard e verifiche.<br />

Guardiamo l’evoluzione del controllo<br />

sull’alimentazione animale,<br />

un punto critico e importante<br />

della filiera carni, gli animali sono<br />

ciò che mangiano e noi con<br />

loro. All’inizio l’attenzione era<br />

diretta agli aspetti nutrizionali e<br />

mirava a verificare l’esclusione di<br />

anabolizzanti, in seguito sono<br />

state escluse tutte le presenze<br />

di proteine animali, poi sono stati<br />

eliminati anche i grassi animali,<br />

quindi oltre alle analisi per verificare<br />

l’assenza di residui di<br />

antibiotici, metalli pesanti, pesticidi,<br />

eccetera, sono state inserite<br />

analisi specifiche per verificare<br />

l’assenza di diossina e Pcb,<br />

policlorobifenili; con la scelta di<br />

prudenza nei confronti degli<br />

ogm è stato introdotto il divieto<br />

per mais e soia geneticamente<br />

modificati. Con le analisi istologiche,<br />

realizzate su organi e<br />

ghiandole bersaglio, si sono rinforzate<br />

le verifiche sul divieto di<br />

utilizzo di anabolizzanti.<br />

E chi sorveglia <strong>Coop</strong>? Due sono<br />

gli istituti che verificano e certificano<br />

il servizio di controllo<br />

esercitato su tutte le filiere delle<br />

carni: CSQA, ente di certificazione<br />

italiano accreditato a livello<br />

internazionale nei diversi<br />

settori dell’agroalimentare, e<br />

Bv, Bureau Veritas fra i leader a<br />

livello mondiale nella valutazione<br />

di conformità e certificazione<br />

della qualità, l’ambiente, la<br />

salute.<br />

Molti sono e sono stati gli allarmi<br />

sicurezza sugli alimenti, e la<br />

carne non si è salvata, tutti gli<br />

“incidenti” hanno alzato il livello<br />

di attenzione e portato diffidenza<br />

nei consumatori, la risposta<br />

non può che essere la<br />

conoscenza, il controllo e l’informazione.<br />

l<br />

25<br />

aprile 2010<br />

consumare informati<br />

CarnE frEsCa COOP<br />

nel 1989 è con il vitello che inizia ad essere sugli scaffali la carne a marchio<br />

coop, nel 1990 si aggiunge il bovino adulto e nel 1992 il suino. È<br />

datata 2000 la filiera del pollo seguita da tacchino, faraona, grangallo,<br />

galletto livornese e cappone. nel 2001 è la volta del pesce. nel 2002<br />

arrivano le galline ovaiole che forniscono le uova biologiche e nel 2004<br />

delle galline allevate a terra.<br />

I NuMeRI deLLe CaRNI COOp<br />

mangimifici incubatori allevamenti macelli capi<br />

avicolo 8 25 921 14 19 milioni<br />

suino<br />

leggero<br />

bovino<br />

adulto<br />

bovino<br />

tipico<br />

5 - 7 2 40 mila<br />

32 - 377 28 165 mila<br />

62 - 687 10 48 mila<br />

vitello 22 - 300 11 140 mila<br />

Le CeRTIFICazIONI<br />

gli istituti di certificazione sono: bureau veritas (fra i leader a livello<br />

mondiale nella valutazione di conformità e certificazione, servizio di<br />

controllo coop certificato n°198/001) e CsQa (istituto di certificazione<br />

che opera a livello nazionale nei settori agroalimentare, servizio di<br />

controllo coop certificato n° 4507DTs007) e verificano le garanzie:<br />

bOvinO suinO aviCOLO<br />

rintracciabilità<br />

controllo della filiera<br />

alimentazione<br />

vegetale<br />

no-ogm<br />

rintracciabilità<br />

controllo della filiera<br />

alimentazione<br />

vegetale<br />

origine italiana<br />

no-ogm<br />

rintracciabilità<br />

controllo della filiera<br />

alimentazione<br />

vegetale<br />

origine italiana<br />

no-ogm<br />

no coloranti


26<br />

aprile 2010<br />

consumare informati<br />

Di CLauDiO sTranO<br />

un calcino ai mondiali<br />

Le MaNI SuL pORTaFOGLI<br />

• Calcino da casa indoor, in<br />

numerose varianti compresa la<br />

multisport per bambini: da 100<br />

a 500 euro circa<br />

• Calcino da casa outdoor, per<br />

esterni, in materiali resistenti alle<br />

intemperie. adatto per giardini,<br />

spiagge, campeggi, ora anche per<br />

terrazzi: da 500 a 1.000 euro<br />

• Calcino da bar, con gettoniera<br />

e struttura molto robusta per<br />

resistere ai trattamenti più rudi:<br />

sui 900-1.000 euro<br />

• Calcino coperto, sigillato da un<br />

vetro superiore che riduce il<br />

rumore delle partite e previene<br />

furti di palline e interferenze di<br />

gioco: oltre i 1.000 euro<br />

I prezzi sono indicativi e soggetti<br />

alle variazioni del mercato<br />

Chiamatelo calcino alla<br />

toscana o calcio da tavolo<br />

(table soccer), non calcetto<br />

che ormai sta per<br />

calcio a cinque, o biliardino un po’<br />

troppo gergale. Ufficialmente è<br />

ancora il calciobalilla, dal genovese<br />

“balilla” (pare) che significa<br />

“piccolo”: una definizione risalente<br />

agli anni Cinquanta quando<br />

questo gioco fu importato dalla<br />

natìa Spagna entrando, come<br />

molte altre cose, dal porto di Genova.<br />

Oggi il calcino sogna di diventare<br />

sport olimpico (a Pechino<br />

2008 il primo torneo<br />

dimostrativo). Da noi è regolamentato<br />

dalla FICB (Federazione<br />

Italiana Calcio Balilla) famosa per<br />

vietare, tra le poche al mondo, il<br />

gancio e la rullata, perché lo stile<br />

all’italiana è veloce e smanettone,<br />

all’estero più lento e di controllo.<br />

Sono decine di migliaia i<br />

tesserati e gli appassionati grandi<br />

e piccini, una schiera che man<br />

mano si infoltirà – per l’effetto<br />

imitativo già visto nella vela durante<br />

l’American’s cup – con l’avvicinarsi<br />

dei campionati del mondo<br />

del calcio vero, quello che si<br />

disputerà in Sud Africa dall’11<br />

giugno all’11 luglio.<br />

Per l’occasione il calcino si prepara<br />

a fare il suo ingresso in porticati<br />

e tavernette e ora anche sui<br />

terrazzi (con un nuovo modello<br />

da esterno, in plastica e fibra di<br />

vetro, a gambe richiudibili salvaspazio)<br />

con personalizzazioni<br />

ispirate al modello più nobile e<br />

miliardario. Calcini rivestiti con il<br />

logo e i colori “autentici” della<br />

squadra del cuore riprodotti su<br />

licenza pagata a grosse società di<br />

serie A, come Inter, Milan, Roma,<br />

Napoli, Sampdoria, Lazio: l’idea<br />

ha permesso a un’azienda italiana<br />

che l’ha ripresa di triplicare i<br />

suoi introiti. Più in generale i giochi<br />

sono un’ambìta preda del<br />

mercato e il fenomeno dei calciobalilla<br />

brandizzati (usati cioè come<br />

veicolo pubblicitario) sta lì a


• Trampolino elastico. Per saltellare su un mini-tappeto<br />

elastico in un ambiente della casa, facendo fitness<br />

o lasciando sfogare i bambini, serve un trampolino<br />

da interno: in genere è largo poco più di un metro<br />

e alto una spanna e può essere pieghevole per toglierlo<br />

facilmente di mezzo. ma siamo in primavera e i più<br />

venduti sono i tampolini elastici da esterno. Da tenere<br />

d’occhio, nella scelta, i materiali e le misure ma prima<br />

di tutto la forma. Quella circolare, la più comune, richiede<br />

un angolo del giardino sicuro e libero da impedimenti;<br />

in alternativa esiste il trampolino ovale studiato<br />

per ottimizzare lo spazio. fondamentale è la<br />

rete di protezione se si hanno bambini nonché la qualità<br />

del telaio, delle molle e delle giunzioni con tanto di<br />

certificazione di conformità ai criteri di sicurezza.<br />

fate attenzione inoltre, nell’uso, che sia una persona<br />

per volta a saltare se volete evitare infortuni. il trampolino,<br />

dal 1998 è una delle discipline olimpiche della<br />

ginnastica, nella sua versione domestica è tra i giochi<br />

all’aria aperta più richiesti. Lo si porta a casa a partire<br />

da 130 euro il tappetino elastico (diametro 180 cm),<br />

con una spesa di 400 - 500 euro i trampolini di maggiori<br />

dimensioni (diametro 4 metri). Passiamo ora ad<br />

altri due giochi, uno classico e l’altro meno, da piazzare<br />

in giardino ma anche in casa.<br />

27<br />

aprile 2010<br />

consumare informati<br />

il “calciobalilla” è un sempreverde che resiste alla concorrenza<br />

dei videogiochi ma non solo: in vista dei prossimi campionati<br />

mondiali di calcio in sud africa, torna sulla breccia con nuovi<br />

modelli (personalizzati) e una folta schiera di appassionati<br />

dimostrarlo. La febbre, intanto,<br />

sale e la stessa <strong>Coop</strong>, dopo un<br />

test molto positivo fatto a Natale,<br />

amplierà l’offerta negli ipercoop<br />

per questo come per altri intrattenimenti<br />

per il tempo libero,<br />

mettendo in promozione un calcino<br />

che richiama i colori della<br />

nazionale di calcio.<br />

Ma quali sono i principali binari<br />

d’acquisto su cui muoversi? Se<br />

guardiamo all’età degli utenti, la<br />

prima cosa a cui prestare attenzione<br />

è la sicurezza. Dunque le<br />

aste tubolari devono essere rientranti<br />

(telescopiche) per garantire<br />

l’incolumità dei piccoli<br />

giocatori impegnati sul lato op-<br />

posto alla manopola. Un meccanismo<br />

di scorrimento dell’asta<br />

su se stessa (resa scorrevole da<br />

cuscinetti a sfera) assicura che<br />

questa non fuoriesca dal mobile,<br />

riducendo inoltre l’ingombro del<br />

biliardino. Per giocatori più grandi<br />

e “rudi”, avvezzi a spostare o<br />

sollevare il tavolo, sono più utili<br />

le aste uscenti (passanti) molto<br />

più grosse e robuste. Un’altra<br />

scelta fondamentale è tra calciobalilla<br />

per interno o per esterno,<br />

quest’ultimo in materiale<br />

resistente all’acqua e al sole. Poi,<br />

c’è da decidere ancora tra il piano<br />

di gioco in vetro, che assicura<br />

l’indeformabilità della superficie<br />

GIOChI aLL’arIa aPerTa<br />

TramPOLini, Ping POng E...<br />

Dal 3 al 16 giugno nei maggiori ipercoop<br />

“speciale mondiali” con due modelli di<br />

calciobalilla in promozione.<br />

Dal 6 al 21 aprile, intanto, sconti sui<br />

tappeti elastici per esterno e sui tavoli<br />

da ping pong per esterno<br />

ed è di gran lunga il più diffuso<br />

da noi, e quello in laminato plastico,<br />

meno delicato. Tra i modelli<br />

curiosi, da segnalare il versatile<br />

mutisport per bambini che<br />

consente 12 giochi diversi: calciobalilla,<br />

biliardo, ping pong, speed<br />

hockey, bowling, shuffleboard,<br />

backgammon, black jack, scacchi,<br />

dama, dadi con bussolotto e<br />

carte da gioco. Tra gli accessori<br />

d’obbligo, gli oblò dietro le porte<br />

per il recupero della pallina, sempreché<br />

non possediate un calcino<br />

da bar con la gettoniera disattivabile<br />

(e ci mancherebbe<br />

altro) per poter giocare tranquillamente<br />

gratis... l<br />

• ping pong. il tavolo da esterno ha un piano rivestito<br />

in resina melaminica stratificata di 4 mm che lo differenzia<br />

da quello indoor. in quasi tutte le versioni, non<br />

solo per bambini, dispone di ruote ed è richiudibile, ad<br />

eccezione del tavolo professionale (cm 274x152x76)<br />

solitamente statico e fisso. in taluni casi sollevando<br />

uno dei due piani è possibile giocare da soli. Essenziali<br />

sono gli accessori. Le racchette si differenziano per<br />

impieghi e tecnologie, l’unica cosa che le accomuna è<br />

la classificazione federale a stelle: da una stella per la<br />

racchetta base, fino a sette stelle per la racchetta top.<br />

stesso discorso vale per le palline. Prezzo di un tavolo<br />

da ping pong: dai 150 al 600 euro circa.<br />

• air hockey. L’hockey da tavolo è un facsimile di quello<br />

da sala giochi: un tavolo e il piattino e due sfidanti<br />

che si fronteggiano con grande dispendio di energie.<br />

L’obiettivo è fare gol nella porta avversaria. Prezzi: a<br />

partire dai 120 euro che lievitano a quasi 1.000 nella<br />

versione lusso con roll bar illuminato.


EXPLORA IL MUSEO DEI BAMBINI<br />

Roma - Via Flaminia, 82<br />

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invernale, primaverile estivo.<br />

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Proposte di 7/15 giorni di vacanza in Italia: al<br />

mare, in montagna o al lago personalizzate per<br />

fasce di età (dai ragazzini agli adolescenti) con<br />

programmi per una vacanza attiva e ricca di vita in<br />

comune che include sport, escursionismo e natura.<br />

Riduzione 8% sulle proposte di vacanze per ragazzi<br />

del catalogo Gira l’estate 2010.<br />

Riduzione 10% nel caso di iscrizione di 2 o più fratelli.<br />

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Dal 13 giugno al 7 agosto, quattro periodi di<br />

vacanze articolati su tre differenti percorsi, della<br />

durata di due settimane per ragazzi da 8 a 14 anni:<br />

• “Avventura” (all’insegna della natura, del gioco e<br />

della scoperta): euro 800 anzichè 960.<br />

• “English” (una vacanza trascorsa con un animatoreinsegnante<br />

madrelingua perché il gioco e la vita in<br />

comune siano uno stimolo continuo ad ampliare la<br />

capacità linguistica. Lezione quotidiana in aula di<br />

75 minuti): euro 860 anziché 1.020.<br />

• “Special English” (due animatori-insegnanti<br />

madrelingua, un impegno maggiore in aula e nel<br />

parlare il più possibile l’inglese con gli amici e nel<br />

gioco. Lezione quotidiana in aula di 2 ore): euro<br />

910 anziché 1.080.<br />

Ulteriore sconto di euro 70 dal secondo fratello su<br />

tutti i programmi.<br />

Per prenotare, il Socio <strong>Coop</strong> dovrà rivolgersi<br />

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Toscana (Donoratico) 6 - 11 anni e in Sardegna<br />

(Santa Teresa di Gallura) 12 - 14 anni e campeggi<br />

itineranti per adolescenti 15 -17 anni in Francia,<br />

Grecia e Croazia.<br />

Ogni attività è tesa a creare esperienze di relazione<br />

e di vita associata tra i ragazzi in un contesto<br />

divertente di laboratori (manuali, teatrali, eccetera).<br />

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potrà rivolgersi direttamente alla struttura.<br />

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Milano - Via Fratelli Ruffini, 1<br />

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6 tipologie di sport (calcio, tennis, pallavolo, judo,<br />

difesa personale, equitazione).<br />

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tipologie di sport (calcio, tennis e multi sport).<br />

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programma bisettimanale euro 895 anziché 990.<br />

LE ORME – Vacanze, Natura, Avventura<br />

Grosseto - Via F. Ferrucci,6<br />

Tel. 0564.416276 - www.leorme.com<br />

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all’insegna dell’avventura e della conoscenza, sulle<br />

rive del fiume Ombrone, nella Maremma grossetana.<br />

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iscrive più di un figlio/a.<br />

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due settimane.<br />

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Torino - Via Assietta,16/b<br />

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Dal 17 giugno al 21 agosto soggiorni e vacanze<br />

per bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni,<br />

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Viale Mazzini, 11 - Abano Terme<br />

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giovedì.<br />

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Tel. 0465.806069 - www.fontevalrendena.it<br />

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soggiorni<br />

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Via Bagni di Fieno, 13 - Garniga Terme (TN)<br />

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Altre informazioni più dettagliate sulle convenzioni e su tutti i vantaggi riservati ai soci<br />

le trovi sul sito www.e-coop.it.<br />

Ricorda di portare sempre con te la Carta Socio <strong>Coop</strong>.


Dal carciofo alla<br />

verza, il menu<br />

proposto dallo chef<br />

Graziano Cominelli<br />

è a cavallo tra due<br />

stagioni. Ma anche<br />

tra terra e mare,<br />

visto che spazia<br />

da cappesante<br />

e calamari fino<br />

alla carne d’agnello<br />

30<br />

aprile 2010<br />

vivere bene<br />

un menu contro la crisi<br />

Il menu che si sdoppia<br />

tra inverno e primavera<br />

aD aPrILe<br />

CI SONO aNChe...<br />

aSpaRaGI e FRaGOLe<br />

sono gli asparagi la verdura primaverile<br />

per eccellenza. indicati<br />

nelle diete dimagranti essi sono<br />

ricchi di calcio, fosforo, potassio,<br />

vitamina a e b. Oltre agli asparagi,<br />

la primavera porta in tavola<br />

porri, bietole, carote, cavolfiore,<br />

cipolle, fagiolini, fave, finocchi,<br />

indivia, patate novelle, spinaci e<br />

piselli. Per quanto riguarda la<br />

frutta invece potrete optare soprattutto<br />

per le fragole (e vi accorgerete<br />

della differenza con<br />

quelle che forse vi è capitato di<br />

mangiare d’inverno).<br />

Siamo ufficialmente entrati<br />

nel periodo primaverile,<br />

anche se molti<br />

prodotti dell’inverno<br />

sono ancora di stagione. Graziano<br />

Cominelli, chef e patron del<br />

ristorante La Piazzetta di Brescia<br />

(via Indipendenza, 87-c, tel.<br />

030/362668) propone infatti<br />

un menu che attinge da entrambe<br />

le stagioni. L’antipasto è un<br />

piatto di cappesante con carciofi<br />

croccanti, cubo di mortadella<br />

e uovo di quaglia “sudato”. Gli<br />

ingredienti per 4 persone sono<br />

12 cappesante grosse, 6 carciofi<br />

medi, gr. 150 di olio extravergine<br />

di oliva, gr. 200 di mortadella<br />

(un pezzo intero), 4 uova di quaglia,<br />

sale e pepe. Pulire i carciofi<br />

mantenendo solo il cuore. Tagliare<br />

i cuori sottili e saltarli in<br />

un velo d’olio caldo in una padella<br />

bassa. In un’altra padella<br />

caldissima scottare la mortadella<br />

tagliata a cubi grossi. Togliere<br />

i cubi e nel grasso della<br />

mortadella scottare le cappesante<br />

sui due lati. In acqua bol-<br />

Di HELmuT faiLOni<br />

lente mettere per 2 minuti l’uovo<br />

di quaglia sgusciato, avvolto<br />

nella pellicola.<br />

Il primo di Cominelli è puro territorio<br />

e tradizione: gnocchi di pane<br />

alla bresciana con burro e formaggio.<br />

Gli ingredienti (sempre<br />

da intendersi per 4 persone): gr.<br />

400 di pane grattugiato, gr. 200<br />

di burro, gr. 350 di Grana padano<br />

grattuggiato, gr. 100 guanciale o<br />

pancetta affumicata, 6-8 foglie<br />

di salvia, 1 uovo intero, 2 dadi per<br />

brodo, gr. 40 di prezzemolo, sale<br />

e pepe. Si comincia mescolando<br />

in una ciotola il pane, il formaggio,<br />

il prezzemolo trito,<br />

aggiungendo l’uovo e il brodo di<br />

dado tiepido un poco alla volta.<br />

Faremo gli gnocchi con le mani,<br />

ottenendo una forma cilindrica<br />

da 5-6 cm di lunghezza e 3 cm di<br />

diametro. Nel frattempo cuoceremo<br />

brevemente nel burro le<br />

foglie di salvia insieme al guanciale<br />

tagliato a strisce sottili. Disporremo<br />

gli gnocchi in un piatto<br />

fondo e li condiremo con abbondante<br />

formaggio e 2-3 cucchiaia-


te di burro e guanciale. Guarnire con le foglie di salvia<br />

croccanti.<br />

Due sono i secondi che propone Cominelli, uno di<br />

mare e uno di terra. Partiamo con il calamaro arricciato<br />

con radicchio trevisano tardivo. Ingredienti<br />

per 4: 8 calamari freschi puliti, gr. 100 di<br />

olio extravergine di oliva, 4 cespi di trevisano<br />

tardivo, 1 limone, gr. 50 di zenzero fresco. Sfogliare<br />

in una ciotola il trevisano. Aprire i calamari<br />

e inciderli con un coltello. In una padella caldissima<br />

mettere un cucchiaio d’olio extravergine e<br />

cuocere velocemente sulla parte incisa i calamari<br />

fino a che non si arricciano. In un piatto piano<br />

mettere al centro il trevisano, tagliare i calamari<br />

in tre parti e servirli condendo il tutto con una<br />

vinaigrette fatta con l’olio rimasto con sale e pepe,<br />

il succo di limone e lo zenzero grattugiato.<br />

Il secondo di terra è un agnello in crosta di aromi<br />

con tortino di verza. Ingredienti: gr. 800 di carrè<br />

di agnello, gr. 400 di verza gialla, gr. 200 di grissini,<br />

gr. 100 di olio extravergine di oliva, 12 foglie<br />

di basilico fresco, gr. 60 di prezzemolo, gr. 50 di<br />

cipollotto fresco, gr. 50 di erba cipollina, gr. 30 di<br />

senape, 3 cucchiai da cucina di aceto di vino. In<br />

una padella bassa in un filo d’olio rosolare sui lati<br />

il carrè di agnello salato e pepato. Spalmarlo<br />

con la senape e impanarlo con la crosta di aromi<br />

fatta frullando i grissini con il basilico, il prezzemolo,<br />

il cipollotto, la cipollina con sale e pepe.<br />

Passarlo al forno per 6-7 minuti a 200 gradi.<br />

Nel frattempo avremo sfogliato le verze privandole<br />

delle coste più dure e tagliandole grossolanamente<br />

le faremo saltare in una padella<br />

bassa e grande, nell’olio fumante. Continuare la<br />

cottura per 5-6 minuti, bagnare con l’aceto e<br />

salare lasciando evaporare il tutto. l<br />

uN MeNu CONTRO La CRISI<br />

Ristorante: La Piazzetta (Brescia)<br />

Chef: Graziano Cominelli<br />

L’antipasto<br />

Cappesante con carciofi croccanti, cubo<br />

di mortadella e uovo di quaglia “sudato”<br />

(costo a porzione: 4 € circa)<br />

Il primo<br />

gnocchi di pane alla bresciana con burro e formaggio<br />

(costo a porzione: 3 € circa)<br />

I secondi<br />

Calamaro arricciato con radicchio trevisano tardivo<br />

(costo a porzione: 4 € circa)<br />

agnello in crosta di aromi con tortino di verza<br />

(costo a porzione: 4 € circa)<br />

31 aprile 2010<br />

Gli agrumi<br />

del Gargano<br />

Sulla costa adriatica non ci sono agrumi,<br />

con un’unica eccezione: il Gargano. Non<br />

si tratta di un esperimento bizzarro, ma<br />

di un esempio importante di agricoltura<br />

storica, risultato di intelligenti scelte agronomiche<br />

in armonia con la vocazione, il clima e il<br />

terreno di questa felice nicchia ambientale. Gli<br />

agrumeti del Gargano rappresentano l’identità<br />

culturale di interi paesi. Rodi è ancora il paese<br />

dei limoni, Vico e Ischitella sono i paesi delle<br />

arance. Gli agrumi qui maturano tutto l’anno: a<br />

Natale ci sono le Durette, ad aprile-maggio le<br />

arance Bionde, a giugno la Limoncella, e così<br />

via.<br />

Il melangolo è un’arancia di pezzatura mediopiccola,<br />

ha un colore rosso intenso e lucente,<br />

buccia sottilissima, polpa croccante e succo modesto<br />

ma tendente al dolce (agrodolce). Il Biondo<br />

del Gargano matura tra aprile e maggio, conservandosi<br />

dolce e succoso sull’albero fino a settembre.<br />

La Duretta del Gargano matura a Natale,<br />

è praticamente priva di semi e ha una polpa<br />

dura e croccante. Il Femminello del Gargano è la<br />

varietà di limone più antica d’Italia e si trova in<br />

tre tipologie: a scorza gentile (buccia sottilissima<br />

e polpa succosa), a forma oblunga e senza<br />

semi. Con gli agrumi del Gargano i produttori del<br />

presidio preparano ottime marmellate, canditi e<br />

limoncelli. Un tempo erano esportati in tutto il<br />

mondo: arance, limoni e melangoli viaggiavano<br />

per i mari nelle stive delle navi dirette negli Stati<br />

Uniti e in Inghilterra. Nel 1870, su un terreno<br />

accidentato e difficile, si estendevano 804 ettari<br />

coltivati a frutteto che producevano circa 150<br />

mila quintali l’anno di agrumi. Poi è iniziata la<br />

crisi e l’economia agricola della penisola garganica<br />

è crollata.<br />

I “giardini”, così sono chiamati i terreni coltivati<br />

a frutta sul Gargano, costituiscono ancora oggi<br />

un paesaggio agrario unico: sono realizzati quasi<br />

sempre nei pressi di case padronali e sono<br />

protetti dai venti e dalla salsedine con muriccioli<br />

a secco o barriere di canne, di leccio e alloro.<br />

Il Presidio ha promosso la nascita del Consorzio<br />

per la valorizzazione e la tutela degli agrumi del<br />

Gargano. Ora gli agrumi sono venduti in tutta<br />

Italia ed è iniziata la produzione di un’interessante<br />

gamma di trasformati.


32<br />

aprile 2010<br />

vivere bene<br />

Il fascino dei Sassi<br />

La basilicata e i suoi gioielli scavati nella roccia<br />

Di giusEPPE OrTOLanO<br />

vOLO deLL’aNGeLO<br />

Che bRIvIdI!<br />

un cavo di acciaio lungo un chilometro<br />

e mezzo, sospeso a 400<br />

metri di altezza, dove si corre fino<br />

a 120 km all’ora. Queste le caratteristiche<br />

del “volo dell’angelo”, attrazione<br />

da brivido unica in italia<br />

che, nella bella stagione, propone<br />

un’escursione tra cielo e terra circondati<br />

dall’incantevole paesaggio<br />

delle Dolomiti Lucane. si viaggia<br />

tra le vette di Castelmezzano e<br />

Pietrapertosa, i due suggestivi<br />

borghi incastonati nella roccia che<br />

ospitano la partenza e l’arrivo per<br />

questa avventura.<br />

Per informazioni: tel. 0971-986020,<br />

• www.volodellangelo.com<br />

a matera e non solo per scoprire le tracce e la meraviglia<br />

di case e chiese rupestri, dove, non a caso, celebri registi<br />

hanno scelto di ambientare le loro opere<br />

È<br />

piccola e poco conosciuta,<br />

ma è pronta a svelare<br />

al turista il silenzioso fascino<br />

dei suoi “sassi”, la<br />

seducente bellezza delle spiagge<br />

e delle oasi verdi del Parco del<br />

Pollino e la sottile seduzione dei<br />

riti arcaici, ancora vivi nei borghi<br />

medievali. È la Basilicata, terra<br />

dichiarata nel 1993 Patrimonio<br />

Mondiale dell’Unesco grazie ai<br />

celebri Sassi di Matera. Un intricato<br />

avvicendarsi di vicoli e scale,<br />

grotte e palazzetti signorili, archi<br />

e ballatoi, orti e ampie terrazze,<br />

da cui sbucano, improvvisi, i caratteristici<br />

comignoli o i campa-<br />

nili di chiese scavate nella roccia.<br />

La sensazione è quella di trovarsi<br />

all’interno di un presepe e di vivere<br />

in un’altra epoca, tanto che<br />

alcuni maestri del cinema, da<br />

Pier Paolo Pasolini a Mel Gibson,<br />

hanno scelto di ambientare i loro<br />

film in questa suggestiva cornice<br />

naturale. I Sassi sono dominati<br />

dal fascino delle chiese rupestri,<br />

luoghi mistici scavati nella roccia,<br />

spesso dotati di decori architettonici<br />

raffinati e affascinanti<br />

affreschi con elementi di arte<br />

orientale.<br />

Tra queste spiccano l’imponente<br />

San Pietro Barisano, l’elegante<br />

Santa Lucia alle Malve, l’affrescata<br />

Santa Barbara e il suggestivo<br />

complesso rupestre del Convicinio<br />

di Sant’Antonio, composto<br />

da ben quattro chiese affacciate<br />

sullo stesso cortile. Le grotte scavate<br />

nel tufo di Palazzo Pomarici<br />

sono invece dedicate alla scultura<br />

contemporanea, così come il<br />

complesso rupestre di Madonna<br />

delle Virtù e San Nicola dei Greci<br />

che, dopo avere ospitato per se


33<br />

aprile 2010<br />

vivere bene<br />

DA MARATEA A POLICORO: La rEgiOnE Tra DuE marI<br />

Pur essendo piccola la basilicata è bagnata da due mari. a sudovest si affaccia<br />

sul mar Tirreno, con la cittadina di maratea adagiata sulle rive del golfo di Policastro.<br />

a sudest guarda al mar Jonio, con metaponto e Policoro, già importanti<br />

centri abitati della magna grecia.<br />

La costa nei pressi di maratea, tipicamente mediterranea, è un continuo alternarsi<br />

di ripide falesie, promontori a picco e tranquille calette sabbiose, bagnate da un<br />

mare che si è aggiudicato l’unica bandiera blu della regione. il centro abitato, con<br />

le sue 44 chiese, è dominato dal monte san biagio, sulla cui vetta si scaglia la<br />

statua del redentore, seconda per dimensioni soltanto a quella di rio de Janeiro.<br />

metaponto e Policoro offrono al turista, oltre alle loro ampie spiagge sabbiose, il<br />

Parco archeologico situato alle spalle del museo nazionale della siritide.<br />

Qui si possono ammirare i resti dell’antica città greca di siris-Heraclea, con il bel<br />

santuario di Demetra e l’imponente Tempio arcaico dedicato a Dionisio, risalente<br />

al vii sec. a.C. nei pressi di Policoro troviamo l’oasi protetta del bosco Pantano,<br />

una rara testimonianza di foresta con alberi di grosse dimensioni direttamente<br />

affacciata sul mar Jonio, e il paesino di scanzano, nuovo centro balneare<br />

con ampie spiagge ben curate.<br />

coli i monaci benedettini, accoglie<br />

ogni anno una interessante<br />

mostra internazionale.<br />

Per comprendere usi, costumi e<br />

condizioni di vita degli abitanti<br />

dei Sassi bisogna visitare una Casa<br />

Grotta, la tipica abitazione<br />

scavata nella roccia e utilizzata<br />

fino al secolo scorso. Le più accessibili<br />

si trovano nel rione Casalnuovo,<br />

in prossimità del complesso<br />

rupestre del Convicinio di<br />

Sant’Antonio, e in Vico Solitario.<br />

La scoperta del mondo rupestre<br />

lucano può quindi proseguire nel<br />

vicino Parco Regionale Archeologico<br />

Storico Naturale delle Chiese<br />

Rupestri del Materano, anch’esso<br />

Patrimonio Mondiale dell’Une-<br />

Per informazioni su viaggi organizzati e soggiorni in<br />

basilicata i soci COOP possono rivolgersi alle agenzie<br />

di viaggio di robintur (www.robintur.it). il gruppo<br />

nuova Planetario (Planetario viaggi, bonolatours,<br />

<strong>Coop</strong> viaggi: www.planetarioviaggi.it) ha in programma<br />

un itinerario inedito fra centri medievali,<br />

oasi naturalistiche, architetture rupestri e castelli<br />

della regione, con partenza il 12 maggio, e convenienti<br />

soggiorni individuali per famiglie a Policoro<br />

dal 29 maggio al 27 agosto a partire da € 475. altre<br />

notizie sulla regione si possono richiedere all’aPT<br />

della basilicata, tel. 0971-507622, www.aptbasilicata.it.<br />

Le guide autorizzate del Parco archeologico<br />

storico naturale delle Chiese rupestri del materano<br />

sco, che tra rupi, forre, grotte e<br />

gravine conta più di 150 chiese<br />

rupestri, in gran parte affrescate<br />

e utilizzate dall’uomo sin dalla<br />

preistoria.<br />

Tra queste spicca La Cripta del<br />

Peccato Originale, presso la Masseria<br />

Dragone, un luogo dove,<br />

grazie al supporto audio e all’illuminazione<br />

particolare, si assiste<br />

ad una magistrale lezione di storia<br />

di arte sacra.<br />

La meraviglia degli affreschi, databili<br />

fra l’Ottavo e il Nono secolo<br />

hanno fatto meritare alla Cripta<br />

l’appellativo di “Cappella Sistina”<br />

della Basilicata.<br />

Per comprendere meglio la storia<br />

dei popoli che hanno vissuto nel-<br />

INFO uTILI peR ORGaNIzzaRe uN vIaGGIO<br />

la Basilicata antica e lasciato sul<br />

territorio testimonianze archeologiche<br />

straordinarie conviene affidarsi<br />

all’Archeoparco del Basileus,<br />

a Baragiano (Pz), che grazie a scenografie<br />

e ricostruzioni multimediali<br />

offre l’opportunità al visitatore<br />

di tutte le età di immergersi<br />

nella storia della Lucania attraverso<br />

oggetti, situazioni e giochi. Il<br />

più serioso Museo Archeologico<br />

Nazionale di Potenza mette in<br />

mostra ricostruzioni di tombe di<br />

principi e guerrieri, di luoghi di culto<br />

greci e lucani ed esposizioni di<br />

preziosi gioielli e vasellame, che<br />

propongono al visitatore un affascinante<br />

viaggio nella Basilicata<br />

antica.l<br />

(tel. 0835-332262, www.parcomurgia.it), organizzano<br />

piacevoli passeggiate archeologiche o naturalistiche<br />

lungo i tratturi e i sentieri che attraversano<br />

l’altopiano, scendono nella spettacolare gravina, si<br />

inoltrano nel territorio, fino a giungere alle chiese e<br />

complessi rupestri, masserie fortificate. L’ufficio informazioni<br />

dell’archeoparco del basileus risponde al<br />

tel. 320-9714681, www.archeoparco.it. il Touring<br />

Club ha recentemente pubblicato il volume dedicato<br />

alla basilicata (22 euro) con 31 itinerari alla scoperta<br />

delle bellezze della regione. La piccola casa editrice<br />

genovese sagep pubblica, nella collana i Tesori d’italia<br />

e l’unesco, la guida “i sassi di matera e il Parco<br />

delle Chiese rupestri” (4,90 euro).


Ogni anello può anche essere<br />

portato singolarmente<br />

Solo<br />

€46.60 la rata<br />

Prezzo totale: €139.80<br />

(+ € 14.90 per<br />

Spedizione e Servizio)<br />

valori che restano<br />

Ti amo, oggi, domani, sempre...<br />

Un messaggio d’amore che viene dal cuore<br />

Un anello in tre parti in argento sterling e con diamanti<br />

Questo gioiello esclusivo, rifinito a mano, è realizzato in argento sterling<br />

925 e decorato da 11 diamanti. L’anello è coronato al centro da<br />

una rosetta, costituita da sette diamanti. Ognuno dei tre anelli ha<br />

un’incisione al suo interno. Le parole Oggi – Domani – Sempre, esprimono<br />

un messaggio d’amore che viene dal cuore.<br />

Un prezioso dono per l’amore della sua vita<br />

Con l’elegante astuccio per gioielli e con il certificato di autenticità che<br />

garantisce l’autenticità del gioiello, verrà in possesso di un capolavoro<br />

dell’arte orafa e di un prezioso regalo per l’amore della Sua vita. Si assicuri<br />

questo esclusivo gioiello preferibilmente oggi stesso!<br />

La preghiamo di indicare la grandezza del Suo anello:<br />

Ponga uno dei Suoi anelli su uno dei cerchi. Il bordo interno dell’anello<br />

deve coincidere con il cerchio. Indichi quel numero sul Buono<br />

d'Ordine e ce lo invii insieme a quanto ha ordinato.<br />

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Garanzia di resa valida 120 giorni<br />

Le garantiamo la riservatezza dei Suoi dati. Informativa articolo 10 L. 196/03 sarà nostra cura inserire i dati che Lei fornirà nell'archivio informatico della Bradford (titolare<br />

del trattamento) garantendone la massima riservatezza e utilizzandoli unicamente per l'invio gratuito di proposte commerciali. Ai sensi dell'articolo 13 della Legge i<br />

dati potranno comunque essere cancellati dietro semplice richiesta scritta da inviare all'ufficio dati presso la nostra sede.<br />

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MOSTRE<br />

Il manierismo di Barocci<br />

La Deposizione dalla croce<br />

nel Duomo di Perugia, capolavoro<br />

giovanile (1569) di<br />

Federico Barocci é in assoluto<br />

tra le opere più importanti<br />

del manierismo europeo.<br />

Grazie a un attento restauro,<br />

l’opera è stata pienamente<br />

recuperata nella sua strabiliante “vertigine cromatica”<br />

e viene ora esposta in una mostra dedicata proprio<br />

a Federico Barocci e alla pittura della maniera<br />

nell’Umbria del suo tempo. Il percorso espositivo<br />

comprende una trentina di opere ed è articolato in<br />

quattro sezioni: Il Cristo deposto; L’Annunciazione;<br />

Barocci allo specchio; La miniatura baroccesca a Perugia.<br />

Accanto alla Deposizione dalla croce sono riuniti<br />

altri sei dipinti del Barocci, di cui tre provenienti<br />

dalla Galleria degli Uffizi, due da collezione privata,<br />

uno dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli. Vengono<br />

posti a confronto una quindicina di dipinti eseguiti<br />

da artisti operanti in Umbria al tempo di Barocci.<br />

Federico Barocci e la pittura della maniera<br />

in Umbria<br />

perugia, palazzo baldeschi al Corso<br />

Sino al 6 giugno 2010<br />

Ingresso 5 euro, ridotto Soci <strong>Coop</strong> 3 euro<br />

Info: www.fondazionecrpg.it; tel. 199.151.123<br />

Italiani brava gente<br />

di Massimo Cirri e Filippo Solibello<br />

conduttori radiofonici<br />

La crisi aumenta le difficoltà economiche per<br />

molti cittadini. Si perde il lavoro e si entra in un<br />

circuito di affanno: ad esempio con le bollette.<br />

Si comincia a pagarle un po’ dopo la scadenza,<br />

aspettando di avere i soldi, e le bollette successive aumentano<br />

per gli interessi sul ritardo. Poi si comincia a<br />

saltare qualche pagamento. O a smettere del tutto. Così<br />

arrivano gli avvisi, i solleciti, poi le cortesi minacce di<br />

distacco della fornitura. A volte arriva il distacco, della<br />

luce o del gas. Spesso di entrambe. Una situazione finale<br />

dalla quale non guadagna nessuno: non l’Azienda<br />

36<br />

aprile 2010<br />

cultura e oltre<br />

a cura di giOrgiO OLDrini<br />

Arazzi, meraviglie dei Gonzaga<br />

“Si ritirornò tutti insieme in alcune<br />

camere tappezzate di finissimi<br />

et bellissimi drappi<br />

d’oro, d’argento et di seta di<br />

più colori...”. Ecco come descrive<br />

la residenza episcopale del<br />

cardinale Ercole Gonzaga a<br />

Mantova un testimone delle<br />

nozze, dell’ottobre del 1549, tra Francesco III e Caterina<br />

d’Austria. Fin dall’antichità i tessuti preziosi sono stati<br />

la componente ornamentale mobile prediletta di re e<br />

nobili di tutta Europa e dalla metà del Trecento gli arazzi<br />

ne hanno rappresentato la parte primaria.<br />

Quei tessuti di dimensioni gigantesche, che sono il cuore<br />

dalla mostra di palazzo Te a Mantova, veri e propri<br />

affreschi mobili, facili da trasportare, manifestavano la<br />

ricchezza e il prestigio dei committenti. La maggior parte<br />

degli arazzi era realizzato da artisti fiamminghi e<br />

proponeva scene campestri come storie di eroi biblici o<br />

di personaggi cristiani. O ancora storie come quelle di<br />

Enea, di Alessandro o le Fatiche di Ercole.<br />

Gli arazzi dei Gonzaga nel Rinascimento<br />

Da Mantegna a Raffaello e Giulio Romano<br />

Mantova<br />

palazzo Te, Museo diocesano, Museo di palazzo ducale<br />

Dal 14 marzo al 27 giugno<br />

Ingresso 10 euro, Soci <strong>Coop</strong> 8 euro (inclusa visita a palazzo Te)<br />

Info: tel. 199.199.111 - www.centropalazzote.it.<br />

Da morosi a virtuosi<br />

della luce o del gas, che difficilmente vedrà onorato il<br />

debito. Non il cittadino, che passa da moroso a spento.<br />

E precipita sempre più in basso, in un gorgo di esclusione.<br />

Perché senza luce, acqua e gas non ci si lava, non si<br />

cucina, non si vive più come gli altri. E si finisce per<br />

essere anche un po’ meno presentabili quando si va ad<br />

un colloquio di lavoro. E si finisce sempre più fuori dal<br />

corpo sociale. Interrotti come una fornitura.<br />

A Cremona hanno provato a ricucire questo strappo, o<br />

ad evitare che si formi, utilizzando il lavoro. L’idea è<br />

semplice: chi è alle prese con le bollette che non riesce


LIBRI<br />

L’educazione americana<br />

secondo zia Mame<br />

Un libro divertente questo Zia<br />

Mame, di uno scrittore statunitense<br />

dal nome tanto complicato come<br />

Edward Everett Tanner III che nella<br />

sua carriera ha sempre preferito<br />

pubblicare i suoi libri usando vari<br />

pseudonimi.<br />

Questo che usa per questo romanzo<br />

è Patrick Dennis. E vi racconta la storia di un<br />

bambino che resta orfano a soli 10 anni e viene<br />

affidato alla sua unica parente vivente, una zia,<br />

appunto Mame, che non ha mai visto e conosciuto.<br />

Scopre una donna piena di vita e di stravaganze,<br />

colta e curiosa che lo mette in situazioni<br />

continuamente nuove e appassionanti. E alla fine,<br />

una volta lui diventato adulto e padre, zia Mame,<br />

ormai anziana ma non doma, cercherà di ripetere<br />

quel tipo di educazione sperimentato con Patrick<br />

con il piccolo pronipote.<br />

Patrick Dennis<br />

Zia Mame<br />

Adelphi Editore - 380 pagine, 19,50 euro<br />

a pagare è molto spesso disoccupato. Quindi ha pochi<br />

soldi ma molto tempo a disposizione. Allora può ripianare<br />

il debito lavorando per l’Azienda Energetica Municipale,<br />

quella che eroga acqua, luce e gas. Un lavoro<br />

facile da imparare e poi da fare: nei servizi di pulizia<br />

delle strade o nella manutenzione del verde pubblico.<br />

Un impiego di breve durata, qualche ora o qualche<br />

giorno, finché non si raggiunge la somma necessaria<br />

per andare in pari con il debito.<br />

Prima di iniziare c’è un corso di preparazione, fatto insieme<br />

ad un operatore dell’Azienda. Poi, quando si lavora,<br />

ci sono tutte le garanzie assicurative e sanitarie di<br />

un normale rapporto professionale. Con la possibilità<br />

per il moroso disoccupato di rientrare per un po’ nel<br />

mondo del lavoro. Casomai di sperimentarsi nelle proprie<br />

capacità. Il sistema si chiama “Progetto lavoro” e<br />

per realizzarlo il Centro di solidarietà “Il Ponte” - che ha<br />

avuto l’idea - ha messo in rete, oltre all’Azienda energetica<br />

municipale (Aem), anche l’Azienda sociale cremonese<br />

ed il Comune.<br />

Si è cominciato nel 2009 - spiega il presidente di Aem<br />

37<br />

aprile 2010<br />

La vita di Onofre Bouvila<br />

e la storia di Barcellona<br />

È la storia appassionante della vita<br />

di Onofre Bouvila, un ragazzo<br />

povero e solo che affronta la vita<br />

nella Barcellona di fine ‘800<br />

partendo dalla distribuzione di<br />

volantini anarchici agli operai che<br />

lavorano alla Esposizione<br />

universale, e che nel giro di qualche<br />

decennio diventa uno degli uomini più ricchi,<br />

potenti e temuti della Catalogna e della Spagna<br />

intera. Ma è anche, o forse soprattutto, il racconto<br />

ricco di spunti, di notizie e di poesia della nascita<br />

e della crescita di una città come Barcellona, dello<br />

spirito del luogo e dei suoi abitanti quello che ci<br />

regala Eduardo Mendoza. Che descrivendoci la<br />

parabola di Onofre dal suo arrivo in una piccola e<br />

pidocchiosa pensione della capitale catalana, fino<br />

al successo costellato di tradimenti, furti, omicidi,<br />

mafie e riflessioni profonde, ci porta per mano<br />

attraverso lo sviluppo spesso caotico di quella<br />

città spagnola che ancora oggi contende a Madrid<br />

il primato nazionale e non solo.<br />

Eduardo mendoza<br />

La città dei prodigi<br />

Editore Giunti Blu - pagine 480, euro 16,50<br />

gestioni, Giuseppe Ferrari – con 21 persone, metà italiani<br />

e metà stranieri, metà uomini e metà donne. Tutti<br />

con un piano assistenziale individualizzato, una sorta<br />

di contratto sociale. A fronte di 935 ore di lavoro erogato<br />

sono stati recuperati 19mila euro che altrimenti non<br />

sarebbero mai entrati nelle casse dell’Aem.<br />

Niente a che fare con i lavori forzati dei film americani<br />

– palla al piede, buche da scavare e il vigilante armato<br />

a cavallo – più un nuovo modo di costruire integrazione<br />

sociale al posto dell’assistenza un po’ escludente. “Respinge<br />

una logica assistenzialistica, poiché consente<br />

alla persona di vivere una sua responsabilità, dice don<br />

Alberto Mangili, presidente de “Il Ponte”, si tratta di<br />

cittadini al di fuori del circuito occupazionale, che hanno<br />

espresso gratitudine e soddisfazione a titolo personale<br />

per questa opportunità”. Così, dopo la sperimentazione,<br />

a Cremona si va avanti anche per tutto il 2010. E<br />

sono disponibili a cedere il brevetto di questa invenzione<br />

di ingegneria sociale a chiunque abbia voglia di<br />

replicarla. Cessione gratuita, o in cambio di qualche<br />

ora di lavoro.


...DA LEGGERE<br />

Dalla, dagli esordi a oggi<br />

Tutta la carriera artistica di Lucio<br />

Dalla raccontanta attraverso i<br />

dischi. È molto di più di una<br />

semplice, analitica discografia,<br />

questo libro. Perché ci restituisce<br />

il mondo della canzone d’autore<br />

italiana, usando foto, immagini,<br />

grafiche che testimoniano i cambiamenti degli<br />

orizzonti culturali del nostro paese dagli anni ‘60 ad<br />

oggi. C’è davvero tutto, dagli esordì nella Roman New<br />

Orleans Jazz Band, passando per i tanti incontri<br />

artistici (De Gregori, Morandi, Ron), ai progetti colti,<br />

come il rifacimento della Tosca e Amore Disperato.<br />

melisanda massei autunnali<br />

Lucio Dalla. Discografia illustrata - Ed. Coniglio<br />

cultura e oltre<br />

• da dimenticare - •• sufficiente - ••• buono - •••• ottimo - •••••capolavoro<br />

MUSICA DA SENTIRE...<br />

Meraviglie del tango contemporaneo<br />

Omaggio ad Andrea Parodi<br />

Cd e dvd del<br />

concerto che si è<br />

tenuto nel 2007 a<br />

Cagliari per<br />

celebrare la voce di<br />

Andrea Parodi, il<br />

cantante dei Tazenda, uno degli<br />

interpreti più sofisticati della<br />

tradizione sarda. Sul palco Piero<br />

Pelù, Mauro Pagani, Elena Ledda e<br />

molti altri. Un omaggio alle radici di<br />

una terra musicalmente ricchissima.<br />

Cantano andrea Parodi<br />

Vari - JazzinSardegna<br />

Il nostro giudizio: ••••<br />

Se ti piace ascolta: Mauro Palmas,<br />

Mauro Pagani<br />

38<br />

aprile 2010<br />

Il terzo album dei Gotan Project, la band franco argentina che ha rivoluzionato<br />

il tango, riportando le atmosfere delle milonga di Buenos Aires nel<br />

cuore delle generazioni più giovani, è da un lato un omaggio profondo, al<br />

maestro Astor Piazzolla, dall’altro rappresenta il suono contemporaneo,<br />

che nasce da una continua sovrapposizione, spontanea, di citazioni. Ci<br />

sono i quartieri più romantici di Parigi, c’è il delta del Mississippi, c’è tutta<br />

l’emozione di un viaggio nelle radici culturali dell’America Latina. C’è la<br />

poesia e, al centro di tutto, c’è il bandoneon, con il suo melodico incedere<br />

che mai come in questo Tango 3.0 ci fa sentire sulla pelle la sensualità<br />

morbida di una notte dentro l’anima di Buenos Aires.<br />

gotan Project Tango 3.0 - Ya Basta<br />

Il nostro giudizio: •••••<br />

Se ti piace ascolta: melingo, astor Piazzolla<br />

Dal desetro al blues<br />

Arriva da Addis<br />

Abeba una del voci<br />

più rappresentative<br />

del ‘nu jazz’<br />

internazionale.<br />

Saba canta, in<br />

aramaico, inglese, somalo e italiano,<br />

ballate che ci portano tra il deserto<br />

e metropoli dove vivono comunità<br />

dimenticate. L’acqua è il tema di<br />

questo bel lavoro, ricco di citazioni<br />

blues e di frammenti tribali.<br />

biyo (Water is Love)<br />

Saba - Jgea<br />

Il nostro giudizio: ••••<br />

Se ti piace ascolta: Chaba Fadela,<br />

Betty Lavette<br />

Fanfare dell’est a New York<br />

Vivono a New York i<br />

musicisti dei Balcan<br />

Beat Box, fanfare e<br />

tamburi dall’est<br />

europeo che, nella<br />

città americana,<br />

hanno incontrato i ritmi tecnologici e<br />

metallici delle piste da ballo<br />

internazionali. C’è il reggae, il funk,<br />

l’elettronica, i paesi latini in questo<br />

lavoro che definisce i labili confini<br />

della world music moderna.<br />

blue Eyed black boy<br />

Balkan Beat Box - Crammed<br />

Il nostro giudizio: ••••<br />

Se ti piace ascolta: Fanfare Tirana,<br />

Boban Markovic Orchestra<br />

Il viaggio di Radio Egnatia<br />

È un prodotto ibrido, Radio Egnatia.<br />

È un film, innanzitutto, che ripercorre<br />

le rotte di antiche civiltà, partendo<br />

dal sud dell’Italia ed arrivando,<br />

attraverso i Balcani e la Grecia, a<br />

Istanbul. È un’opera dedicata alle<br />

possibili radici comuni, alle culture<br />

che trovano punti di incontro non<br />

solo nella tradizione, ma anche nel quotidiano sentire.<br />

Ed è un cd, che raccoglie la colonna sonora di questo<br />

percorso che sa di minoranze etniche e musiche che<br />

esplorano i rituali che fanno entrare in sintonia l’uomo<br />

con la natura.<br />

Davide barletti Radio Egnatia -<br />

Ed. Anima Mundi


di PiErfranCEsCO PaCODa<br />

L’INTERVISTA<br />

Paolo Pietrangeli<br />

La voce di Paolo Pietrangeli, ha accompagnato gli anni<br />

delle rivolte giovanili, del ‘68 italiano e la nascita della<br />

cultura del movimento operaio. Un’epoca che sembra<br />

appartenere ad un passato remoto e che invece,<br />

ancora adesso, contagia la nuova generazione di<br />

cantautori italiani. È questo il motivo del successo che<br />

ha avuto il cd Antologia che raccoglie le canzoni che<br />

hanno segnato una fase vivace e controversa della<br />

storia italiana, da Contessa a Valle Giulia.<br />

Pietrangeli, che musica ascolta? Quali cd<br />

ha apprezzato negli ultimi mesi?<br />

Io sono un ascoltatore che ama scoprire, anche anni<br />

dopo la loro uscita, suoni ed artisti molto diversi tra<br />

loro. Adesso, ad esempio, è il momento del grande jazz<br />

americano degli ‘40. Ho acquistato molte antologie<br />

dedicate a quell’ondata sonora. Un’altra tardiva<br />

scoperta è stata quella di Bruce Springsteen. Ho<br />

comprato molti suoi album e, Born to Run mi ha<br />

emozionato. Infine, Randy Newman, un compositore<br />

americano noto per le colonne sonore. Mi piace la sua<br />

vena irridente, ironica e beffarda, capace di acute<br />

osservazioni, ai confini del “politicamente corretto”.<br />

E i libri?<br />

Anche con le letture mi piace soffermarmi su un<br />

autore e leggere tutto quello che ha scritto. Adesso<br />

sono impegnato con George Simenon e volerlo leggere<br />

tutto è una impresa che mi impegna da mesi. Passo da<br />

Maigret ai romanzi più drammatici sino alla sua<br />

L’EVENTO<br />

Il ritorno dei Litfiba<br />

La notizia è di quelle destinate a segnare l’agenda<br />

musicale del 2010. I Litfiba tornano insieme. Si<br />

incontreranno nuovamente, dopo tanti anni, la voce<br />

narrante di Piero Pelù e le epiche chitarre di Ghigo<br />

Renzulli. Un tour italiano che ci riporterà alle atmosfere<br />

mediterranee di Istanbul, ai viaggi avventurosi di Luna,<br />

alle frenetiche ambientazioni latine di Cangaceiros, sino<br />

allo sguardo a oriente di Versante Est. Nel ritorno sul<br />

palco dei Litfiba non c’è soltanto un inevitabile effetto<br />

nostalgia, ma, soprattutto, c’è il desiderio di far<br />

rivivere una delle stagioni più belle del recente rock<br />

italiano, canzoni diventate dei classici che anticiperanno<br />

un album di inediti che i Litfiba, tra qualche mese,<br />

realizzeranno. Le date: 13 aprile, Milano; 16/17 aprile,<br />

Firenze; 19 aprile, Roma; 21 aprile, Acireale.<br />

• per informazioni: International Music 059-644688<br />

39<br />

aprile 2010<br />

biografia. A Simenon sono arrivato seguendo una mia<br />

passione recente, quella per i gialli nella lettura e per la<br />

fantascienza nei film. Così passo da Il Falcone Maltese<br />

di Chandler a Il Ladro di Merendine di Camilleri.<br />

Per il cinema, quindi, le scelte fiction<br />

sono d’obbligo...<br />

Certo! Consiglio ai lettori di <strong>Consumatori</strong> un film poco<br />

noto e affascinante, District 9, la storia di una astronave<br />

extraterrestre che si perde e finisce sulla terra. Gli<br />

alieni vengono così catturati dagli umani e chiusi in<br />

campi di concentramento che sembrano gli attuali<br />

centri di accoglienza per gli immigrati clandestini.<br />

Una bella metafora di quello che accade oggi, più<br />

incisiva della favola antimilitarista di Avatar, che ho<br />

trovato troppo elementare, specie se messa in<br />

relazione con la magnificenza della tecnologica usata.<br />

Ho anche acquistato un dvd con i video più belli di<br />

Michael Jackson, alcuni sono costruiti proprio come un<br />

film di science fiction.


dai un voto alla tua coop<br />

80.000<br />

dI aLfredo de beLLIs<br />

C’era da parte di tanti<br />

soci una gran voglia di<br />

partecipare, di esprimere<br />

un’opinione sul negozio<br />

e di dare la propria<br />

valutazione sui prodotti<br />

e i servizi, di contribuire<br />

anche personalmente<br />

ad affrontare i problemi<br />

e a migliorare<br />

40<br />

aprile 2010<br />

Il risultato della campagna<br />

“vota il tuo punto vendita”<br />

ha sorpreso tutti. Ci aspettavamo<br />

sì una buona partecipazione,<br />

ma il numero di soci<br />

che hanno votato, 80.000, è stato<br />

eccezionale. Il 10% dei soci di<br />

<strong>Coop</strong> Lombardia ha espresso un<br />

voto sul proprio punto vendita.<br />

Il record di partecipazione è<br />

stato raggiunto all’ipercoop di<br />

Crema con 5.837 voti mentre<br />

tra i supermercati il maggior numero<br />

di votanti si è avuto al superstore<br />

di Cassano D’Adda (2068<br />

voti). Lo sforzo organizzativo<br />

messo in campo da <strong>Coop</strong> è stato<br />

sicuramente ragguardevole. Per<br />

l’allestimento e la gestione dei<br />

seggi si sono mobilitati soci volontari<br />

in tutti i punti vendita insieme<br />

a molti dipendenti della<br />

cooperativa che si sono dati da<br />

fare con grande spirito di collaborazione.<br />

Ma l’esito del voto non si<br />

spiega certo per la sola buona organizzazione.<br />

C’è stata da parte<br />

di tanti soci una gran voglia di<br />

partecipare, di esprimere un’<br />

opinione sul negozio e di dare<br />

un parere sui prodotti e i servizi,<br />

di contribuire anche personalmente<br />

ad affrontare i problemi<br />

e a migliorare. È questo<br />

il segno di un “attaccamento”<br />

a <strong>Coop</strong> che rappresenta per noi<br />

un valore inestimabile.<br />

Molti soci sono giunti al negozio<br />

con la scheda ritagliata da questo<br />

giornale e già compilata, la maggior<br />

parte ha votato al seggio.<br />

Nessuna fatica da parte dei volontari<br />

per convincere i soci a votare.<br />

8 le domande sulla scheda<br />

riguardanti la cortesia del personale,<br />

l’ordine e la pulizia del negozio,<br />

il tempo di attesa alle casse, il<br />

rifornimento degli scaffali, i prodotti<br />

<strong>Coop</strong>, l’assortimento, la<br />

convenienza e i servizi. In conclusione,<br />

in uno spazio apposito, la<br />

possibilità di esprimere un giudizio<br />

complessivo sul supermercato.<br />

I dati definitivi delle votazioni<br />

continua a pagina 41 >


41<br />

aprile 2010<br />

cooplombardia<br />

soci al voto<br />

Sono tanti i soci che hanno dato un voto al proprio supermercato.<br />

Complessivamente si conferma un giudizio più che positivo.<br />

Tra i punti più critici l’attesa alle casse.<br />

Il voto medio al punto vendita è stato 8.<br />

La convenienza resta sempre un’esigenza fondamentale


saranno presentati in ciascun<br />

punto vendita con modalità comunicate<br />

localmente. Su queste<br />

pagine ci limiteremo a dare una<br />

valutazione complessiva. Gli elementi<br />

più critici emersi riguardano<br />

sicuramente la fila alle casse e la<br />

convenienza. Le ragioni sono del<br />

tutto comprensibili. In questi ultimi<br />

anni per far fronte alle sempre<br />

più difficili condizioni di mercato è<br />

stato avviato in cooperativa un<br />

piano di riorganizzazione e contenimento<br />

dei costi. Questo ha riguardato<br />

sia la sede centrale che i<br />

punti vendita con la conseguenza<br />

di qualche inevitabile ripercussione<br />

sui servizi. D’altra parte la crisi<br />

economica e occupazionale sta incidendo<br />

pesantemente sul potere<br />

d’acquisto di moltissime famiglie.<br />

supermercato<br />

di cassano d’adda:<br />

voti totali 2.087<br />

CorTesIa 8,22<br />

ordINe e PULIZIa 8,40<br />

TeMPI dI aTTesa 6,26<br />

rIforNIMeNTo baNCHI 7,91<br />

ProdoTTI CooP 8,48<br />

assorTIMeNTo 8,12<br />

CoNVeNIeNZa 7,14<br />

serVIZI 7,58<br />

GIUdIZIo GLobaLe 8,02<br />

42<br />

aprile 2010<br />

La convenienza, che da sempre fa<br />

parte degli obiettivi di <strong>Coop</strong>, diventa<br />

in questo momento un elemento<br />

essenziale per alleviare le<br />

difficoltà economiche di tante famiglie<br />

ed è quindi uno degli aspetti<br />

maggiormente avvertiti. I punti<br />

più critici hanno avuto come voto<br />

medio 7.<br />

Gli altri argomenti presi in considerazione<br />

hanno avuto un punteggio<br />

medio da 8 a 9. Tra questi<br />

i punteggi più bassi sono stati<br />

attribuiti ai tempi di attesa e<br />

quelli più alti ai prodotti a marchio<br />

<strong>Coop</strong>, all’ordine e alla pulizia.<br />

Il voto riguardante il giudizio<br />

complessivo dato al punto vendita<br />

è stato mediamente di 8. Un<br />

giudizio lusinghiero che è sicuramente<br />

un segno di affezione<br />

a <strong>Coop</strong> da parte di tanti soci, ma<br />

che deve spingere ancor di più la<br />

cooperativa e i suoi dirigenti ad<br />

affrontare le criticità e problemi<br />

che sono stati evidenziati.<br />

Del resto era proprio questo lo<br />

scopo dell’iniziativa: raccogliere<br />

orientamenti e valutazioni dei soci<br />

per indirizzare le politiche aziendali<br />

verso il soddisfacimento delle<br />

esigenze e dei bisogni più avvertiti.<br />

Ora arriva la parte più difficile<br />

che richiederà impegno e determinazione<br />

da parte di tutte le<br />

componenti aziendali. Sull’esito<br />

delle votazioni e sugli impegni che<br />

si assumerà l’azienda verranno<br />

prese iniziative in ciascun supermercato.<br />

Ne daremo comunicazione<br />

nei prossimi numeri, anche<br />

sulle pagine di <strong>Consumatori</strong>. •<br />

ipermercato<br />

di crema:<br />

voti totali 5.837<br />

CorTesIa 8,38<br />

ordINe e PULIZIa 8,42<br />

TeMPI dI aTTesa 7,11<br />

rIforNIMeNTo baNCHI 7,88<br />

ProdoTTI CooP 8,54<br />

assorTIMeNTo 8,53<br />

CoNVeNIeNZa 7,66<br />

serVIZI 8,08<br />

GIUdIZIo GLobaLe 8,30


Tantissimi soci si sono avvicinati spontaneamente ai seggi,<br />

hanno voluto esprimere le proprie valutazioni per dare<br />

un contributo a migliorare prestazioni e servizi<br />

Grazie a tutti<br />

dI sILVaNo aMbroseTTI<br />

PRESIDENTE DI COOP LOmbARDIA<br />

Un grazie sentito e di cuore. Anzitutto ai<br />

soci che hanno votato così numerosi<br />

dando un forte significato all’iniziativa<br />

che abbiamo intrapreso. Personalmente<br />

ci credevo, ero assolutamente convinto dell’utilità<br />

del coinvolgimento dei nostri soci sul funzionamento<br />

e l’efficienza dei nostri punti vendita.<br />

Qualsiasi politica aziendale che si prefigge obiettivi<br />

di miglioramento non può prescindere, anzi<br />

dovrebbe partire proprio dal giudizio di chi utilizza<br />

i servizi che vengono erogati. I dubbi riguardavano<br />

semmai il come, le modalità di coinvolgimento<br />

di tanti soci. Oggi si dice che la gente non<br />

ha più una gran voglia di partecipare, la tendenza<br />

sembra sia a chiudersi in un proprio ambito, sempre<br />

più ristretto, rifuggendo da responsabilità che<br />

vanno appena oltre lo spazio individuale. Non era<br />

quindi così scontato il successo della nostra iniziativa<br />

e il risultato è stato meglio di ogni più rosea<br />

previsione. In questo dato c’è una spiegazione<br />

e anche una conferma. E’ il legame che esiste da<br />

parte di tanti soci con la cooperativa. Un legame<br />

fatto sicuramente di interesse concreto, la spesa,<br />

ma anche di condivisione di valori e obiettivi. Il<br />

cliente “normale” di un supermercato difficilmen-<br />

43<br />

aprile 2010<br />

te perde tempo a compilare un questionario indicando<br />

pure nome e cognome. Ragiona in un altro<br />

modo: finchè mi vai bene vengo da te, se non soddisfi<br />

le mie aspettative vado da un’altra parte. Da<br />

noi tantissimi soci si sono avvicinati spontaneamente<br />

ai seggi, hanno voluto esprimere le proprie<br />

valutazioni per dare un contributo a migliorare<br />

prestazioni e servizi. È stato da parte di tanti una<br />

atto di fiducia verso la cooperativa e nella sua capacità<br />

di crescere e svilupparsi.<br />

Questa fiducia e questo legame dei soci verso la<br />

cooperativa è un patrimonio prezioso e ci aiuterà<br />

ad affrontare le sfide più impegnative che la situazione<br />

economica e del mercato ci impone.<br />

Spetta ora al gruppo dirigente e a tutti i collaboratori<br />

non disperderlo, anzi valorizzarlo tenendo<br />

conto di quanto espresso dai soci nelle scelte e<br />

nelle politiche aziendali che saranno portate avanti<br />

nei prossimi mesi. Lo faremo a partire dalle problematiche<br />

emerse in ciascun supermercato ed<br />

evidenziate nel voto e organizzando nel punto<br />

vendita nuove modalità di informazione e di partecipazione<br />

dei soci. Un grazie infine anche ai dirigenti<br />

e a tutti i collaboratori che con il loro impegno<br />

hanno reso possibile questa iniziativa. •


<strong>Coop</strong>erare per<br />

la legalità<br />

44<br />

aprile 2010<br />

Il Consiglio d’amministrazione di <strong>Coop</strong> Lombardia<br />

ha deliberato nell’ultima seduta l’ingresso della cooperativa<br />

nell’Agenzia <strong>Coop</strong>erare con Libera Terra.<br />

L’Agenzia nasce nel maggio 2006 per iniziativa di<br />

alcune importanti imprese cooperative e ha visto aumentare<br />

la base sociale nel giro di pochi anni da 25 a 60 soci.<br />

<strong>Coop</strong>erare con Libera Terra nasce con un duplice obiettivo:<br />

il primo, consolidare e supportare lo sviluppo imprenditoriale<br />

delle cooperative che gestiscono beni e terreni<br />

confiscati al crimine organizzato attraverso il trasferimento<br />

di competenze professionali da parte delle cooperative<br />

associate, una “banca delle competenze” al<br />

servizio delle giovani cooperative che operano nel mezzogiorno<br />

d’Italia. <strong>Coop</strong>erative ad alto valore sociale che<br />

si riconoscono nel progetto “Libera Terra” e nell’associazione<br />

“Libera” presieduta da Don Luigi Ciotti.<br />

Il secondo obiettivo è creare iniziative di reciproca conoscenza<br />

tra i soci dell’Agenzia e le cooperative di Libe-<br />

<strong>Coop</strong> Lombardia entra<br />

nell’agenzia <strong>Coop</strong>erare<br />

con Libera Terra


cooplombardia<br />

ra Terra attraverso lo scambio di esperienze e la creazione<br />

di percorsi comuni tra imprese e territori diversi.<br />

L’Agenzia è quindi una “banca delle esperienze”, un incrocio<br />

di percorsi che si contaminano reciprocamente e<br />

creano nuovo spirito cooperativo e nuova cittadinanza<br />

democratica unendo, alla pari, il Nord e il Sud del nostro<br />

Paese.<br />

In definitiva, “scambio delle esperienze e crescita delle<br />

professionalità” è l’originale “scambio mutualistico”<br />

che sviluppa l’Agenzia <strong>Coop</strong>erare con Libera Terra, con<br />

al centro la volontà di creare nuova cooperazione e nuova<br />

legalità.<br />

In questi anni l’Agenzia ha realizzato numerose attività,<br />

come la stesura del disciplinare del marchio Libera<br />

Terra, che ha definito gli standard qualitativi (sociali ed<br />

economico-tecnici) per l’utilizzo del marchio stesso,<br />

che è quello del vino, della pasta e di altri prodotti venduti<br />

nei punti vendita di <strong>Coop</strong> Lombardia; ha supporta-<br />

Passato il gelo dell’inverno ritorna il piacere di trascorrere<br />

qualche ora all’aria aperta e tra le varie attività vi<br />

proponiamo quella di dedicarvi ai colori dell’orto e ai<br />

profumi delle piante aromatiche. Meglio se si dispone<br />

di un piccolo pezzetto di terra, ma anche il terrazzo, o<br />

un balcone, possono dare grande soddisfazione! e ottimi<br />

frutti. Ma di cosa abbiamo bisogno? di una buona<br />

esposizione alla luce, di vasi, terra e semi che possiamo<br />

trovare facilmente al supermercato e, ovviamente, di<br />

un po’ di terriccio nutriente da aggiungere alla terra<br />

che, se fatto in casa, mostrerà anche i suoi vantaggi<br />

economici. Per rendere il nostro orto autosufficiente<br />

dall’acquisto di concime, iniziamo imitando la natura:<br />

facciamo il compost. Il compostaggio domestico è un<br />

processo naturale che permette di non sprecare nulla<br />

dalla nostra cucina (filtri di caffè, scarti di frutta e verdura,<br />

resti di cibo, ecc.) e dal giardino - per chi lo possie-<br />

to con un’attenta pianificazione strategica ed imprenditoriale<br />

la costituzione ed il consolidamento di<br />

cooperative su beni e terreni confiscati alle mafie; ha<br />

effettuato consulenze per il miglioramento qualitativo<br />

e il marketing del vino prodotto dalle cooperative di Libera<br />

Terra e ha presidiato in generale il miglioramento<br />

continuo della qualità dei prodotti a marchio Libera<br />

Terra, con particolare attenzione agli aspetti organolettici<br />

e del rispetto dell’agricoltura biologica; ha promosso<br />

percorsi di turismo responsabile presso le cooperative<br />

di Libera Terra.<br />

La nostra cooperativa entra nell’Agenzia al termine di<br />

un percorso segnato sia di numerose iniziative organizzate<br />

nei territori dai Comitati soci di zona sui temi della<br />

legalità e dell’antimafia che da un impegno costante<br />

nelle scuole per l’educazione alla legalità, attraverso<br />

“Le mani in pasta”, percorso che ha attivato già centinaia<br />

di classi in Lombardia. •<br />

Le 3R: Risparmio, Riutilizzo, Riciclo<br />

È arrivata la primavera!<br />

de (foglie, sfalci d’erba, potature, ecc.) – e permette di<br />

ottenere un’ottima materia organica per il terriccio.<br />

Una buona aereazione del cumulo, fondamentale per<br />

evitare l’eccesso di umidità e odori sgradevoli, è garantita<br />

da un suo frequente rimescolamento e dalla preziosa<br />

aggiunta di pezzi di carta e cartone, fazzoletti,<br />

carta da cucina... La presenza di questi materiali, sebbene<br />

possa rallentare il processo di compostaggio,<br />

mantiene elevata la porosità e può evitare gli stati di<br />

putrefazione.<br />

si consiglia di verificare se il Comune di residenza ha<br />

attivato progetti di promozione del compostaggio domestico:<br />

potreste avere diritto a una compostiera in<br />

comodato gratuito. se così non fosse e avete voglia di<br />

cimentarvi, è possibile costruire la compostiera anche<br />

fai-da-te: sono diversi i riferimenti nel web che conducono<br />

passo passo nella sua realizzazione.


46<br />

aprile 2010<br />

cooplombardia<br />

3a Partecipa<br />

edizione del concorso fotografico di <strong>Coop</strong> Lombardia<br />

Fermati<br />

e... scatta !<br />

velocità e lentezza è il tema di quest’anno.<br />

invia la tua foto, puoi farlo fino al 15 giugno.<br />

una giuria presieduta da Gianni Berengo Gardin<br />

selezionerà le foto che saranno esposte in una mostra<br />

presso Forma e i vincitori del concorso<br />

Il tema della velocità e della lentezza<br />

di deNIs CUrTI direttore agenzia Contrasto<br />

“Il tema<br />

velocità-lentezza - antico e complicato<br />

– riguarda tutti da vicino: è la storia<br />

dell’uomo e del tempo, o meglio dell’uomo e<br />

del suo modo di percepire e usare il tempo.<br />

e’ fondamentale vivere il presente nella densità di ogni<br />

momento, nello spessore dell’esistenza, dando valore a<br />

ogni cosa che sentiamo e, soprattutto, mettendoci nella<br />

condizione di ascolto nei confronti degli altri, nei confronti<br />

della nostra e della loro vita. e’ appagante agire<br />

con “lentezza”, ossia prendere tutte le iniziative con<br />

una certa rilassatezza, scegliersi la condizione in cui il<br />

slow<br />

pensiero vaga libero. È l’atto della contemplazione, del<br />

vedere: è il tempo della scoperta, della conoscenza dei<br />

vissuti personali. Ma è necessario, altre volte, essere<br />

“veloci” avere la rapidità, prontezza nell’afferrare l’attimo<br />

e il nostro occhio è uno strumento meraviglioso, è<br />

flessibile, si adatta straordinariamente alla visione della<br />

realtà. alla fotografia “affidiamo” il compito di<br />

“catturare l’attimo” e attraverso la macchina fotografica<br />

possiamo guardare, rallentare, memorizzare, “congelare”,<br />

rendere fluttuante, aspettare il momento “giusto”<br />

che con prontezza fermiamo.”


al concorso<br />

Tutte le informazioni e il regolamento:<br />

www.fotoconcorsocoop.it<br />

Puoi vincere ricchi premi!<br />

CaTeGorIa soCI<br />

1° PREmIO buono spesa <strong>Coop</strong> del valore di 1.000,00 euro<br />

2° PREmIO un weekend per due persone a St. moritz<br />

viaggio con Treno Rosso del bernina -<br />

Patrimonio dell’UNESCO<br />

3° PREmIO fotocamera Canon réflex EOS 500D + EF 18-55mm<br />

4° PREmIO buono spesa <strong>Coop</strong> del valore di 500,00 euro<br />

5° PREmIO buono spesa <strong>Coop</strong> del valore di 300,00 euro<br />

6° PREmIO una videocamera Canon FS 306<br />

7° PREmIO buono spesa <strong>Coop</strong> del valore di 150,00 euro<br />

8° PREmIO stampante Canon ink Jet PIXmA iP4700<br />

9° e 10° PREmIO un volume fotografico<br />

CaTeGorIa NoN soCI<br />

DAL 1° AL 3° PREmIO<br />

iscrizione gratuita a un corso di tecnica fotografica di Forma<br />

(Centro Internazionale di Fotografia, milano)<br />

DAL 4° AL 7° PREmIO<br />

una tessera del club Forma (ingresso gratuito<br />

a tutte le mostre e sconto al bookshop del 10%)<br />

DALL’ 8° AL 10° PREmIO<br />

un volume fotografico<br />

CaTeGorIa GIoVaNI ParTeCIPaNTI (UNder 26)<br />

SOCIO COOP LOmbARDIA fotocamera compatta Canon IXUS 105<br />

NON SOCIO un volume fotografico


dIGITaLe TerresTre IN PILLOLE<br />

Il 18 maggio comincia il passaggio dalla tv analogica<br />

alla tv digitale: Rai2 e Rete4 saranno i primi canali<br />

a trasmettere con la nuova tecnologia.<br />

A partire dal 15 settembre e comunque entro il 20<br />

ottobre 2010 sarà completato in Lombardia<br />

il passaggio alla TV digitale (switch off).<br />

Il tradizionale segnale tv non sarà più trasmesso<br />

e tutte le trasmissioni saranno in digitale.<br />

Si tratta di una importante innovazione tecnologica<br />

che porterà notevoli benefici a tutti gli utenti.<br />

• UNa TV MIGLIore<br />

ecco i principali vantaggi dovuti<br />

al digitale terrestre:<br />

• MULTICaNaLITà: si moltiplica il numero di canali<br />

gratuiti disponibili, perché sulla stessa frequenza si<br />

potranno ricevere numerosi canali anziché uno solo<br />

come avviene col la trasmissione analogica. alle offerte<br />

attuali di rai e Mediaset si aggiungeranno altri<br />

canali tematici, come boing e rai4, e nuovi programmi<br />

(sport cartoni animati documentari programmi<br />

locali telepromozioni approfondimento)<br />

• MIGLIore QUaLITa’ aUdIo e VIdeo: il digitale,<br />

più resistente ai disturbi, permetterà l’eliminazione<br />

delle interferenze garantendo una qualità di trasmissione<br />

decisamente superiore<br />

• forMaTo 16:9: il digitale terrestre renderà possibile<br />

la visione dei programmi in formato panoramico<br />

• INTeraTTIVITa’: il telespettatore potrà ottenere<br />

informazioni aggiuntive dalle singole emittenti, e a<br />

sua volta richiederne<br />

• CaNaLI a PaGaMeNTo: saranno disponibili svariati<br />

canali di cinema, sport e intrattenimento a servizi<br />

payperview semplicemente utilizzando la scheda<br />

prepagata o l’abbonamento<br />

48<br />

aprile 2010<br />

cooplombardia<br />

• eCCo CoMe Passare<br />

aL dIGITaLe TerresTre<br />

se VUoI CaMbIare TV<br />

Tutti i nuovi apparecchi tv (a schermo piatto, LCd o al<br />

plasma), riconoscibili dalla sigla dVb-T applicata al televisore<br />

o stampata sul libretto di istruzioni , sono già<br />

predisposti per la ricezione dei canali digitali gratuiti.<br />

Non hanno bisogno di sintonizzatore digitale esterno<br />

si utilizzano con un solo telecomando sono predisposti<br />

per l’alloggiamento del modulo di accesso condizionato<br />

(CaM), in cui inserire la tessera dell’abbonamento<br />

ai canali digitali a pagamento<br />

se VUoI MaNTeNere<br />

La TUa VeCCHIa TV<br />

Per poter ricevere le nuove trasmissioni digitali con i<br />

vecchi apparecchi tv (ad es.: a tubo catodico) ecco tutto<br />

ciò di cui hai bisogno:<br />

- deCoder<br />

- Zapper (per i soli canali digitali gratuiti)<br />

- MHP (interattivo)<br />

UN CaVo sCarT o HdMI<br />

per collegare decoder e tv<br />

RicoRdati che:<br />

Il telecomando della tv servirà per accenderla, spegnerla<br />

e regolarne il volume. Il telecomando del decoder<br />

servirà per cambiare canale<br />

e iNFiNe…<br />

Verifica da subito se la tua antenna è predisposta alla<br />

ricezione dei programmi digitali.<br />

ricorda che anche i VHs e dVd recorder dovranno essere<br />

aggiornati collegandoli a un decoder digitale dedicato<br />

nel caso tu voglia vedere e registrare contemporaneamente<br />

2 programmi differenti<br />

NEI PUNTI VENDITA COOP<br />

DECODER A PARTIRE DA €19,90


www.rhb.ch<br />

Il Trenino rosso:<br />

Molto più di un semplice treno!<br />

Informazioni e prenotazioni:<br />

Ferrovia retica Tirano<br />

Tel 0342 701353<br />

tirano@rhb.ch<br />

49<br />

aprile 2010<br />

Inserat A4 italienisch 2009.indd 1 17.09.2009 08:35:51


La crescenza<br />

Un formaggio a pasta molle ideale per<br />

grandi e piccini. Adatto per la<br />

preparazione di svariate ricette della<br />

tradizione culinaria del nostro paese.<br />

Forse non tutti sanno che tra i prodotti tipici<br />

della pianura padana c’è anche la crescenza,<br />

che oggi viene prodotta quasi esclusivamente<br />

a livello industriale, ma nasce nella<br />

zona sud di milano, tra le province di Lodi e Pavia,<br />

ben conosciute per la produzione di formaggi molli.<br />

Il termine crescenza sembra che derivi da “carsenza”,<br />

vocabolo che significa focaccia, proprio perché<br />

la crescenza, se lasciata in ambienti caldi, fermenta<br />

e si gonfia come il pane durante la lievitazione. La<br />

crescenza fa parte della famiglia degli stracchini, è<br />

un formaggio molle, a pasta cruda, prodotto esclusivamente<br />

con latte intero pastorizzato. Si tratta di<br />

un formaggio non stagionato. Viene salata in salamoia<br />

(il processo dura circa un’ora) e matura in 5/6<br />

giorni in celle frigorifere a 6°/7° con una umidità che<br />

raggiunge il 90%. La forma di stampo quadrato è<br />

priva di crosta (anche se la parte esterna è di aspetto<br />

asciutto), la pasta è omogenea, compatta e di<br />

colore bianco. Ciascuna forma è di circa due chilogrammi.<br />

Il sapore è dolce e delicato, l’aroma richiama<br />

profondamente il profumo del latte. Le varietà<br />

di crescenza sono due: la crescenza invernale, di pasta<br />

morbida e la crescenza estiva, con pasta molto<br />

più compatta.<br />

Una volta aperta la confezione, il formaggio va con-<br />

50<br />

aprile 2010<br />

il prodotto tipico lombardo<br />

sumato nel giro di due/tre giorni, e comunque va<br />

conservata in frigorifero tenendola ben chiusa<br />

nell’involucro. La crescenza che diventa gialla o con<br />

la muffa , a differenza dei formaggi a pasta dura,<br />

non è più commestibile, in quanto perde le sue caratteristiche<br />

organolettiche. La crescenza è molto<br />

ricca di proteine, calcio, vitamine, oltre che sodio,<br />

potassio e fosforo. La composizione media è 58%<br />

acqua, 23% grassi e 16% proteine. Il suo consumo<br />

ideale è al naturale, ottima accompagnata dalla<br />

mostarda. Per il suo consumo al naturale si consiglia<br />

di lasciarla a temperatura ambiente una<br />

mezz’ora prima. ma nella moderna cucina la crescenza<br />

viene spesso usata per condire piatti veloci<br />

come torte salate, pizze, piadine e focacce. Viene<br />

spesso usata per mantecare il riso e condire alcuni<br />

piatti di pasta. La crescenza è un ottimo alimento<br />

per diete a basso regime calorico, infatti 100 gr. di<br />

crescenza danno un apporto di circa 280 kcal. <strong>Coop</strong>,<br />

attenta alle richieste dei consumatori, ai prodotti<br />

tipici, ai valori nutrizionali, ha nel suo assortimento<br />

di prodotti a marchio una serie di varianti e di formati<br />

di crescenza: dal prodotto <strong>Coop</strong> standard, alla<br />

versione bio, al top di gamma Fior Fiore, vendute sia<br />

nel banco a libero servizio nei panetti da 165 o 200<br />

gr, che sfusa nel banco tradizionale.•<br />

raffaeLLa orLaNdINI


51<br />

cooplombardia<br />

il circolo dei golosi<br />

Buongustai tra i circoli cooperativi lombardi<br />

Osteria Rosso Conero<br />

<strong>Coop</strong>erativa Consumo di Oggiona<br />

Finalmente l’inverno sembra allontanarsi e noi partiamo<br />

alla volta di Oggiona, in provincia di Varese, in<br />

una tersa giornata di sole. Il Circolo si trova su una<br />

collinetta poco distante dall’autostrada A8, comodo<br />

e facile da raggiungere. Uno stendardo con un<br />

invitante bicchiere di vino ci indica che siamo arrivati<br />

a destinazione. L’interno, ristrutturato tre anni fa,<br />

quando il Circolo ha affidato il servizio di ristorazione<br />

a maurizio e Chiara Gasparotto, è molto accogliente:<br />

pareti dipinte a spatola sui toni caldi del<br />

rosso e dell’arancione, sculture e pannelli in terracotta,<br />

“tovagliette in broccato bordeaux”.<br />

È sabato e la sala è occupata da gruppi e coppie, che<br />

con le loro chiacchiere creano un leggero, ma per<br />

nulla fastidioso, brusio. Chiara ci accoglie al tavolo e<br />

ci presenta il menù: lasagnette al ragù di salsiccia,<br />

ravioli alla bolognese, linguine con pomodoro e basilico,<br />

pasta e fagioli, zuppa di verdura; e ancora stufato<br />

d’asino, bocconcini di vitello alla cacciatora,<br />

cotoletta alla milanese, anatra in casseruola, manzo<br />

brasato, vitello tonnato. Optiamo per le lasagnette<br />

e i ravioli e come secondo scegliamo stufato<br />

d’asino e bocconcini di vitello, accompagnati da patate<br />

al forno.<br />

Osteria Rosso Conero<br />

<strong>Coop</strong>erativa Consumo di Oggiona<br />

Oggiona con Santo Stefano - (VA)<br />

via Roma, 13<br />

Tel. 0331 219466<br />

Aperto da martedì a domenica<br />

(domenica solo a pranzo)<br />

Menù pranzo (lunedì – sabato)<br />

11,00 euro (bevande incluse)<br />

Cena 20/30,00 euro (bevande escluse)<br />

Le porzioni sono abbondanti e i sapori ben definiti: la<br />

salsiccia delle lasagnette è saporita e i ravioli hanno<br />

la giusta proporzione tra spessore della pasta e consistenza<br />

del ripieno. A conquistare il nostro palato,<br />

però, è lo stufato d’asino: ne mangeremmo un’altra<br />

porzione, per sentire ancora quell’armonia delicata<br />

tra chiodi di garofano, barbera e carne. Chiediamo se<br />

i dolci sono fatti in casa e, quando ci dicono di sì, ordiniamo<br />

immediatamente: tarte Tatin e tortino al<br />

cioccolato con cuore fondente. Nella lotta tra i due<br />

vince il cioccolato, che ci affascina anche per la presentazione<br />

del piatto: al centro il tortino con una<br />

spruzzata di zucchero a velo, attorno una mezzaluna<br />

di zabaione leggero, attraversata da una scia di<br />

cacao amaro. Il Circolo ospita anche cene a tema, dedicate<br />

alla cucina regionale, serate con musica dal<br />

vivo e cabaret; un pianoforte a muro, all’ingresso, è<br />

protagonista di questi eventi musicali.<br />

Una meta piacevole per il palato e la gentilezza dei<br />

ristoratori, ottimo punto di partenza per una visita<br />

alle bellezze della zona: a un quarto d’ora si trovano<br />

Varese e la villa Panza del FAI, con le sue collezioni<br />

di arte contemporanea, e il borgo di Castiglione Olona,<br />

piccolo tesoro del Rinascimento lombardo.<br />

IL CIrCoLo deI GoLosI


com.coop<br />

dire fare sociale dei comitati di zona<br />

tutte le iniziative sono disponibili sul sito www.e-coop.it<br />

Home page Lombardia nelle sezioni Attività Sociali - Zone Soci<br />

8 aprile<br />

• varese<br />

Cultura<br />

L’anima del<br />

viaggiatore<br />

sala Urano – Multisala<br />

Impero Varese ore 17.00<br />

Il Comitato soci di Varese-Malnate,<br />

promuove la proiezione di film -<br />

documentario inseriti nel programma<br />

de “La settimana del Documentario”<br />

organizzata dall’Associazione<br />

Culturale FreeZone, che propone<br />

proiezioni di film girati in continenti<br />

extraeuropei, con particolare<br />

attenzione all’America Latina e al<br />

Medio Oriente,<br />

mondi culturali<br />

spesso conosciuti<br />

superficialmente<br />

innanzitutto per<br />

ciò che riguarda il<br />

cinema.<br />

Il pomeriggio sarà aperto da un<br />

Incontro–dialogo con Giuseppe<br />

Cederna, attore, scrittore e viaggiatore<br />

e Paolo Novelli fotografo e regista.<br />

A seguire, proiezione di Speak Africa!<br />

e I popoli dell’acqua di Paolo Novelli in<br />

collaborazione con Giuseppe Cederna.<br />

L’incontro sarà preceduto dal<br />

documentario Cammino di Santiago-<br />

Tres en El camino di Laurence<br />

Boulting.<br />

9 aprile<br />

• lodi<br />

Cultura<br />

Berta Rojas Concerto<br />

di chitarra classica<br />

Chiesa s. Chiara Nuova, via<br />

delle orfane Lodi ore 21.15<br />

L’Atelier Chitarristico Laudense<br />

promuove eventi concertistici legati<br />

all’arte della chitarra classica, il<br />

recupero, la ripubblicazione e<br />

l’archiviazione di antichi manuali, libri,<br />

partiture e manoscritti che riguardano<br />

questo strumento. Propone inoltre la<br />

valorizzazione dell’artigianato<br />

liuteristico attraverso incontri e prove<br />

pubbliche con i liutai per avvicinare gli<br />

appassionati ai maestri di questa arte.<br />

Il Concerto a cura dell’artista<br />

paraguayana Berta Rojas , scelto e<br />

sostenuto dal Comitato soci di Lodi si<br />

tiene nella Chiesa S. Chiara Nuova,<br />

luogo in cui il Comitato soci offrirà un<br />

rinfresco.<br />

9 aprile<br />

• como<br />

Ambiente<br />

HOME<br />

La nostra Terra<br />

spazio Gloria via Varesina 72 –<br />

Como ore 21.00<br />

HOME - La nostra Terra, questo è il<br />

titolo della rassegna di film a<br />

tematiche ambientaliste che si terrà<br />

nel mese di aprile allo Spazio Gloria.<br />

La rassegna organizzata dal Comitato<br />

soci di Como, ARCI Como, Circolo Arci<br />

Xanadù, Circolo Ambiente Ilaria Alpi,<br />

rappresenta una selezione dei migliori<br />

film proposti al festival<br />

Cinemambiente 2009 che collabora<br />

all’iniziativa, ed è parte del progetto<br />

Cinemambiente tour.<br />

Rifiuti, Nucleare e Acqua sono alcuni<br />

dei temi che la rassegna tratterà con<br />

lungometraggi e corti, un viaggio<br />

attraverso ambiti che affrontano<br />

problematiche ambientali, in cui<br />

saremo accompagnati da alcuni ospiti<br />

che porteranno esperienze di buone<br />

pratiche messe in atto nei loro<br />

territori:<br />

programma rassegna:<br />

9 aprile - tema rifiuti<br />

Alessio Ciacci, assessore Comune di<br />

Capannori (LU) - La vera alternativa<br />

agli inceneritori: la campagna “Zero<br />

Rifiuti”<br />

dI aLfredo de beLLIs<br />

16 aprile - tema nucleare<br />

Marco Boschini, assessore Comune di<br />

Colorno (PR) - La vera alternativa al<br />

nucleare: il risparmio energetico<br />

23 aprile - tema acqua<br />

Roberto Fumagalli, consigliere<br />

Contratto Mondiale Acqua - Il<br />

Referendum contro la privatizzazione<br />

dell’acqua.<br />

Durante la rassegna saranno raccolte<br />

le firme per il referendum contro la<br />

privatizzazione dell’acqua pubblica<br />

15 aprile<br />

• sesto san Giovanni<br />

Consumo Consapevole<br />

I Corsi alla <strong>Coop</strong><br />

Conosciamo<br />

i nostri vini<br />

sala soci Centro sarca 1° piano<br />

dalle 18.30 -20.00<br />

coordina Giuseppe Magani<br />

La sede del Comitato soci apre le<br />

porte a Luigi Pirotta di AIS,<br />

Associazione italiana sommellier e<br />

a coloro che apprezzano il vino e<br />

sono interessati alla sua storia. Il<br />

corso prevede quattro incontri in<br />

cui si parlerà di viticultura, enologia,<br />

degustazione e abbinamento con le<br />

pietanze. A conclusione degli<br />

incontri ci sarà una visita guidata<br />

presso una cantina dell’Oltrepo’<br />

Pavese.<br />

calendario corso:<br />

Giovedì 15 aprile Viticultura -<br />

degustazione di 2 vini<br />

Venerdì 16 aprile Enologia -<br />

degustazione di 4 vini<br />

Lunedì 19 aprile DOCG/DOC/IGT-<br />

degustazione di 2 vini<br />

Giovedì 22 aprile Abbinamento<br />

cibo-vino con degustazione finale<br />

sabato 8 maggio 2010 visita<br />

cantina dell’Oltrepò<br />

Costo soci 50.00 euro, iscrizioni e<br />

informazioni presso ufficio soci<br />

Ipercoop Sarca, Sesto S.G. V.le Italia<br />

23 aprile


• Bollate<br />

25 aprile<br />

Anniversario della Liberazione<br />

Al Vento del nord:<br />

una donna nella lotta<br />

per la liberazione<br />

biblioteca Comunale di bollate<br />

ore 21.00<br />

Inserito nel progetto “La polvere della<br />

terra” che si propone di stimolare la<br />

curiosità intellettuale e di accogliere lo<br />

scambio interculturale, il Comitato soci<br />

di Bollate promuove la presentazione<br />

del libro “ Al Vento del nord: una donna<br />

nella lotta per la liberazione”. Incontro<br />

con Laura Seghettini, Partigiana di<br />

Pontremoli che ricoprì il ruolo di<br />

vicecomandante della 12a Brigata<br />

Garibaldi. L’autrice raccoglie i suoi<br />

ricordi della Resistenza e della guerra in<br />

una testimonianza forte attraverso la<br />

quale, a distanza di sessant’anni, fà<br />

dono di preziosi frammenti della sua<br />

memoria di donna e di partigiana.<br />

La serata viene promossa dal Comitato<br />

soci di Bollate e organizzata<br />

dall’Associazione Lazzati<br />

Saperecoop:<br />

LE PROPOSTE DI COOP LOmbARDIA PER LE SCUOLE<br />

Pulcinella<br />

e il Mediterraneo<br />

Una grande mostra-scenografia<br />

creata per <strong>Coop</strong> da Emanuele<br />

Luzzati, indiscusso maestro<br />

dell’illustrazione internazionale.<br />

Una coloratissima struttura, una<br />

porta nascosta e numerose<br />

suggestioni per un’animazione<br />

dedicata al cibo quale veicolo di<br />

cultura e mediazione culturale.<br />

cooplombardia<br />

25 aprile<br />

• vignate<br />

Cultura<br />

Villaggio operaio di<br />

fine ‘800<br />

Il Villaggio Crespi d’Adda denominato<br />

anche “villaggio ideale del lavoro”<br />

prende il nome dalla famiglia di<br />

industriali cotonieri lombardi, che a<br />

fine Ottocento lo realizzò accanto al<br />

proprio opificio tessile, lungo la riva<br />

bergamasca del fiume Adda.<br />

L’Unesco ha accolto Crespi d’Adda<br />

nella Lista del Patrimonio Mondiale<br />

Protetto, in quanto esempio<br />

eccezionale del fenomeno dei villaggi<br />

operai, il più completo e meglio<br />

conservato del Sud Europa”.<br />

Il Comitato soci di Vignate organizza<br />

una visita culturale guidata nella<br />

giornata del 25 aprile.<br />

Per iscrizioni e informazioni ufficio soci<br />

Ipercoop Vignate Tel. 02-95020259<br />

oppure scrivi a:<br />

soci.vignate@lombardia.coop.it<br />

obiettivi<br />

• Stimolare la conoscenza dei<br />

legami e delle radici comuni delle<br />

culture del Mediterraneo<br />

attraverso il cibo.<br />

• Incoraggiare la cultura del<br />

dialogo e della collaborazione fra<br />

popoli.<br />

Quando e dove<br />

13/15 aprile 2010 sesto s.G., Centro Commerciale sarca<br />

20/23 aprile 2010 Varese, via daverio 44<br />

27/29 aprile 2010 Vigevano, Centro Commerciale Il ducale<br />

25 aprile<br />

• muggiò<br />

25 aprile<br />

Anniversario della Liberazione<br />

La strage di<br />

Marzabotto scritta<br />

dagli studenti<br />

Municipio - Piazza Matteotti,<br />

Muggiò ore 11.00<br />

La decima edizione del Concorso<br />

Letterario nella città di Muggiò, darà<br />

respiro ai pensieri tradotti in parole,<br />

degli studenti di III Media e degli<br />

Istituti Superiori dei comuni limitrofi a<br />

Muggiò. Il tema da sviluppare è “la<br />

strage di Marzabotto” avvenuta nel<br />

settembre del 1944. Ancora una volta<br />

<strong>Coop</strong> entra nella scuola con la<br />

consolidata collaborazione con ANPI e<br />

il Comune di Muggio’. I 3 temi vincitori<br />

saranno premiati nella mattinata del<br />

25 Aprile, con un buono acquisto <strong>Coop</strong><br />

sostenuto dal Comitato soci.<br />

CITTA’ DI MUGGIO’<br />

A.N.P.I. sezione di Muggiò/Nova Milanese e il Comitato Soci COOP<br />

Lombardia con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Muggiò<br />

promuovono il:<br />

10°CONCORSO A.N.P.I.<br />

di LETTERATURA<br />

Riservato agli studenti della III media e istituti superiori.<br />

L'infamia criminale delle rappresaglie sui civili. Il tragico fenomeno è quasi sempre parte integrante delle guerre e<br />

l'Italia, nel suo periodo più recente, lo ha conosciuto durante l'occupazione nazista. Uno degli episodi più gravi per<br />

dimensioni e modalità è stata la strage di Marzabotto, dove per mano di soldati tedeschi e SS in pochi giorni vennero<br />

trucidate circa 1800 persone, per lo più donne, vecchi e bambini.<br />

La strage di Marzabotto del 29 settembre 1944 fu la tragica tappa finale di una «marcia della morte» che era iniziata<br />

in Versilia. L'esercito alleato indugiava davanti alla Linea Gotica e il maresciallo Albert Kesserling, per proteggersi<br />

dall'«incubo» dei partigiani, aveva ordinato di fare «terra bruciata» alle sue spalle.<br />

Il 22 gennaio 2010 è uscito nelle sale italiane “L’uomo che verrà” film di Giorgio Diritti<br />

Il/la Candidato/a ripercorra i passi storici di quel periodo e dopo la visione del film motivi il perché l’uomo possa<br />

arrivare a tali atrocità e perché questi fatti non devono essere mai dimenticati.<br />

REGOLAMENTO<br />

II concorso è aperto a tutti gli studenti della III Media e<br />

Istituti Superiori.<br />

La partecipazione è libera e gratuita.<br />

Gli elaborati dovranno essere consegnati entro il 16-04-<br />

2010 presso <strong>Coop</strong> Lombardia, Viale della<br />

Repubblica, Muggiò.<br />

Ogni partecipante dovrà presentare un lavoro<br />

dattiloscritto. Gli elaborati saranno anonimi. A parte, in<br />

una busta chiusa, gli studenti scriveranno il loro nome, la<br />

classe di appartenenza e l'Istituto.<br />

L'organizzazione, pur garantendo la buona<br />

conservazione<br />

degli elaborati declina ogni responsabilità per eventuali<br />

danni.<br />

Una competente Giuria esaminerà gli elaborati<br />

presentati e assegnerà i premi.<br />

Il parere della giuria è irrevocabile. I risultati saranno<br />

comunicati nel corso della premiazione.<br />

Gli elaborati rimarranno di proprietà<br />

dell'organizzazione del premio, che potrà disporre per<br />

eventuali pubblicazioni a scopo culturale.<br />

La partecipazione al Concorso, comporta l'integrale<br />

accettazione delle norme che lo regolano.<br />

PREMI:<br />

1° Classificato per Istituti Superiori:<br />

n. 1 Buono acquisto <strong>Coop</strong> da Euro 250,00.<br />

2° Classificato per Istituti Superiori:<br />

n. 1 Buono acquisto <strong>Coop</strong> da Euro 200,00.<br />

1° e 2° Classificato per le Scuole Medie Inferiori:<br />

n. 1 Buono acquisto <strong>Coop</strong> da Euro 150,00 cad.<br />

destinatari<br />

Alunni/e dagli 6 ai 11 anni<br />

percorso<br />

Un incontro di due ore al<br />

supermercato<br />

ambiti tematici<br />

Identità, geografia e scambi,<br />

cultura dell’incontro e del dialogo.<br />

• Questo è solo uno dei percorsi proposti da <strong>Coop</strong> Lombardia nell’anno scolastico<br />

in corso: per informazioni su tutte le proposte e prenotazioni:<br />

<strong>Coop</strong> Scuola tel. 02 66101754; scuola@lombardia.coop.it; www.e-coop.it.<br />

di Alfredo De Bellis


Turismo educativo per i ragazzi<br />

Le proposte per l’estate<br />

dI VaLTer MoLINaro<br />

Consentire ai ragazzi esperienze indimenticabili in<br />

mezzo alla natura, vacanze basate sull’animazione<br />

e il divertimento, sulla scoperta delle ricchezze naturali<br />

e culturali del territorio, sul valore della comunità,<br />

del gioco e della responsabilità, queste<br />

sono le “vacanze ragazzi” che abbiamo proposto<br />

negli scorsi anni e che anche quest’anno riproponiamo<br />

per il successo che hanno ottenuto. La migliore<br />

garanzia che offriamo ai nostri soci ed ai loro ragazzi<br />

nasce dall’esperienza dei nostri partner e dalla qualità<br />

degli animatori ed educatori che li seguono ed accompagnano<br />

durante la vacanza. La <strong>Coop</strong>erativa<br />

Rousseau, il mastio, Keluar e School and Vacation<br />

sono leader del turismo educativo offrendo una<br />

730, Unico, Dichiarazione dei redditi...<br />

54<br />

aprile 2010<br />

gamma di proposte diversificate per i ragazzi dai 6<br />

ai 17 anni in Toscana o Sardegna, al mare o in collina<br />

tra i boschi, e per i ragazzi più grandi esperienze di<br />

viaggio e soggiorno all’estero sia in modo itinerante<br />

in Francia, Grecia e Croazia, o stanziale come<br />

ospiti nelle famiglie o nei campus, in ogni<br />

caso si potrà vivere un’esperienza importante<br />

che è insieme ludica ed educativa.<br />

• Per informazioni sulle date, i luoghi e le proposte<br />

di turismo educativo o itinerante, sui costi e gli<br />

sconti per i soci coop, chiamate il numero verde:<br />

800 990 000<br />

oppure visitate le offerte “per te” nel sito e-coop<br />

Lombardia.<br />

ASSISTENzA FISCALE PER I SOCI COOP<br />

Come ogni anno siamo vicini alle scadenze fiscali per<br />

la Dichiarazione dei redditi 2009 e per la compilazione<br />

dei modelli 730 e Unico. Il termine di presentazione,<br />

se non ci sono proroghe è il prossimo maggio,<br />

presentando il modello ad un CAAF (Centro Autorizzato<br />

Assistenza Fiscale). Il 730 può essere presentato<br />

dai lavoratori dipendenti pubblici e privati, dai<br />

pensionati e da tutti coloro che sono in genere equiparati<br />

ai lavoratori dipendenti. Ai soci <strong>Coop</strong> Lombardia<br />

anche quest’anno è offerta l’opportunità di usufruire<br />

del servizio qualificato e garantito in tutti i<br />

CAAF CGIL della Lombardia. I CAAF rispondono ad<br />

un’esigenza concreta e diffusa: fornire un’assistenza<br />

professionale, mirata a risolvere tutti i problemi<br />

LIBRETTO DI PRESTITO SOCIALE COOP<br />

OGNI GIORNO<br />

INTERESSI<br />

SICURI<br />

legati alle incombenze fiscali e ad evitare, così, il rischio<br />

di sanzioni. Molti i vantaggi per i soci <strong>Coop</strong>:<br />

qualità del servizio, capillarità degli uffici presenti<br />

nel territorio, condizioni economicamente vantaggiose<br />

(sconto previsto intorno al 50% sulle tariffe<br />

degli utenti “privati”), la sicurezza nella compilazione<br />

e la garanzia di risarcimento delle sopratasse<br />

e pene pecuniarie in caso di errori.<br />

Presso gli uffici soci <strong>Coop</strong> Lombardia sono disponibili<br />

gli indirizzi e i riferimenti delle sedi CAAF CGIL più vicine<br />

alla propria residenza, per presentare la dichiarazione<br />

dei redditi o farsi assistere nella compilazione.<br />

• Per informazioni numero verde “per te”:<br />

800 990 000.<br />

Fino a<br />

4.000,00 euro<br />

Tasso lordo<br />

0,70%<br />

Tasso netto<br />

0,56%<br />

Da 4.000,01 a<br />

17.000,00 euro<br />

Tasso lordo<br />

0,80%<br />

Tasso netto<br />

0,64%<br />

Da 17.000,01 a<br />

33.350,00 euro<br />

Tasso lordo<br />

1,60%<br />

Tasso netto<br />

1,28%<br />

SENZA NESSUN VINCOLO E ZERO SPESE<br />

Tassi in vigore dal 1° Marzo 2010.<br />

Ritenuta Fiscale vigente 20%.<br />

Per informazioni dettagliate sui tassi e le condizioni economiche praticate,<br />

si rinvia al Foglio Informativo Analitico.<br />

Comunicazione riservata ai Soci.


cooplombardia<br />

minitalia Leolandia Park<br />

molto più di quanto immagini!<br />

il 20 marzo ha riaperto il parco più importante della lombardia:<br />

sconto all’ingresso per i soci coop e gli accompagnatori<br />

Dal tour fra i più bei monumenti italiani all’adrenalinica<br />

discesa delle Rapide di Leonardo. Per provare<br />

queste emozioni basta una giornata a minitalia Leolandia<br />

Park: un’oasi di divertimento per tutta la famiglia,<br />

a due passi da Milano e bergamo. Un luogo<br />

unico in Italia, totalmente restaurato, in cui convivono<br />

avventura, cultura, divertimento e scoperta.<br />

Un’affascinante riproduzione in scala dello stivale<br />

italiano e dei suoi più celebri monumenti, con tantissime<br />

novità e sorprese. minitalia Leolandia Park<br />

offre inoltre il museo multimediale dedicato a Leonardo<br />

da Vinci, l’acquario con ogni sorta di pesci<br />

tropicali e squali, la fattoria, il rettilario, la più<br />

grande collezione italiana di pappagalli viventi e<br />

ben 27 divertentissime attrazioni, alcune delle<br />

quali tratte dai bozzetti di Leonardo da Vinci. In<br />

più, ogni giorno, tante sorprese, balli e spettacoli.<br />

Sconto all’ingresso per i soci coop<br />

e per gli accompagnatori.<br />

• Per informazioni:<br />

02 9090169 - www.minitalia.com<br />

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USATA OPPURE A KM 0?<br />

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per i soci coop!<br />

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per i<br />

per<br />

soci<br />

i soci<br />

coop!<br />

coop!<br />

il logo, per non perdere leggibilità nella scritta tt holding, non deve essere ridotto sotto i 5 cm di lunghezza


a CUra dI aNdrea PerTeGaTo<br />

schiele e il suo tempo<br />

Milano, Palazzo reale / Fino al 6 giugno 2010<br />

Gli anni di Look<br />

stanley Kubrick<br />

Per la prima volta una mostra indaga un aspetto finora<br />

poco conosciuto della carriera di Stanley Kubrick. Saranno<br />

esposte trecento fotografie, molte delle quali inedite<br />

e stampate dai negativi originali, realizzate da Kubrick<br />

dal 1945 al 1950 quando, a soli 17 anni, venne assunto<br />

dalla rivista americana Look. La mostra testimonia la<br />

sua capacità di documentare la vita quotidiana dell’America<br />

del tempo, attraverso le storie di celebri personaggi<br />

come Rocky Graziano o montgomery Clift, le inquadrature<br />

fulminanti e ironiche nella New York che si apprestava<br />

a diventare la nuova capitale mondiale, o ancora la<br />

vita quotidiana dei musicisti dixieland. Accompagna la<br />

mostra un catalogo Giunti Arte.<br />

Milano Palazzo della ragione<br />

Dal 16 aprile al 4 luglio 2010<br />

Soci coop biglietto ridotto<br />

www.mostrakubrick.it<br />

Benvenuto<br />

Socio <strong>Coop</strong><br />

per te il biglietto è ridotto!<br />

egon schiele Autoritratto con alchechengi, 1912<br />

olio e vernici opache su tavola, 32,4x40,2 cm


Realizzata da Palazzo Reale e Skira Editore in<br />

collaborazione con il Leopold museum di Vienna<br />

- dove ha sede la maggiore raccolta al mondo<br />

di opere del grande artista austriaco Egon<br />

Schiele (1890-1918) - la mostra presenta circa 40 dipinti e<br />

opere su carta di Schiele, accompagnati da altrettanti<br />

capolavori di Klimt, Kokoschka, Gerstl, moser e vari altri<br />

protagonisti della cultura viennese del primo Novecento.<br />

La mostra ricostruisce attorno alla figura di Egon Schiele,<br />

il clima culturale di Vienna nei primi anni del XX secolo,<br />

partendo dalla fondazione della Secessione, attraversando<br />

le tendenze espressioniste della generazione<br />

successiva, fino al 1918, anno segnato dalla fine della prima<br />

guerra mondiale e dalla morte di Klimt e Schiele. Un<br />

breve ma intenso periodo, in cui Vienna, da centro della<br />

cultura mitteleuropea, diventa teatro di rovina della vecchia<br />

Europa. Si tratta di una rara occasione per ammirare,<br />

affiancati alle oltre 40 opere esposte di Schiele, altri numerosi<br />

capolavori dell’espressionismo austriaco per la<br />

prima volta riuniti in una sola mostra.<br />

Soci coop biglietto ridotto<br />

sconto 10% sul catalogo skira<br />

presso bookshop mostra<br />

Teatro della <strong>Coop</strong>erativa<br />

Il Teatro della <strong>Coop</strong>erativa, con sede a Niguarda, zona nord<br />

est milano, dal 2001 è ormai una realtà consolidata. Nelle<br />

scelte di programmazione grande attenzione alla memoria<br />

storica, alla multiculturalità, al teatro di impegno civile, sociale,<br />

ma tutto affrontato con la giusta dose di ironia.<br />

Quest’anno la stagione s’intitola ’Chi non ama Totò peste<br />

lo colga!’ e si caratterizza per un cartellone all’insegna del<br />

comico che non dimentica però l’impegno e la riflessione. Si<br />

sono già avvicendati infatti artisti come Giulio Cavalli con<br />

‘A 100 passi dal Duomo’, Renato Sarti con il cabaret-tragico<br />

di “Chicago boys”, Debora Villa con un divertentissimo monologo<br />

tutto al femminile e “Servi”, spettacolo con marco<br />

Rovelli e l’attore senegalese mohamed ba .<br />

In arrivo i “beyond Therapy”, in un’esilarante commedia dal<br />

6 all’11 aprile. A seguire, dal 14 al 18 Piero Lenardon e marta<br />

marangoni saranno in scena con lo spettacolo “Stasera<br />

57<br />

aprile 2010<br />

egon schiele Donna inginocchiata con abito rosso-arancione, 1910<br />

gesso nero, gouache su carta; 446x310 mm<br />

mohamed Ba e marco rovelli<br />

in Servi, regia di Renato Sarti<br />

brecht”. In maggio, ospitato al Teatro Ringhiera, uno spettacolo<br />

dedicato alle donne della Resistenza e alla partigiana<br />

Gina Galeotti bianchi, dal titolo “Nome di battaglia Lia”.<br />

I Pupkin Kabarett presenteranno dal 5 al 9 maggio il loro<br />

“Tingeltanz”, una bizzarra messinscena sugli anni vuoti in<br />

cui viviamo e sui paradossali personaggi che li animano.<br />

Uno spazio, il Teatro della <strong>Coop</strong>erativa, pervaso da una forte<br />

connotazione popolare come ama affermare lo stesso<br />

Sarti: .<br />

Soci coop biglietto ridotto<br />

Info 026420761 / www.teatrodellacooperativa.it


DA NON PERDERE<br />

mOSTRe, TeATRi, CinemA, muSiCA...<br />

Milano Teatro smeraldo<br />

dal 20 aprile al 2 maggio 2010<br />

Los Vivancos in 7 hermanos<br />

Los Vivancos, veri fenomeni del flamenco moderno,<br />

acclamati e ricercati in tutta Europa hanno una<br />

peculiarità unica nel panorama artistico<br />

internazionale: i sette membri della compagnia sono<br />

infatti fratelli. Con lo spettacolo “7 Hermanos”<br />

portano in scena allo Smeraldo uno spettacolo<br />

innovativo e originale che mescola musica e danza.<br />

La base è il flamenco, nella sua evoluzione moderna,<br />

mescolato a una gamma di stili di danza che vanno<br />

dal funk al balletto, che i sette fratelli padroneggiano<br />

con grande virtuosismo e presenza scenica. Si parla<br />

di loro, come fu a suo tempo per Joaquin Cortes, del<br />

nuovo fenomeno mondiale del flamenco moderno.<br />

soci <strong>Coop</strong> biglietto ridotto<br />

info: 0229006767 / www.teatrosmeraldo.it<br />

gruppi@officinesmeraldo.it<br />

mOSTRe, TeATRi, CinemA, muSiCA...<br />

• Bergamo<br />

GaMeC - Galleria d’arte moderna<br />

e contemporanea di bergamo<br />

Via San Tomaso, 53<br />

035.270272<br />

www.gamec.it<br />

• Brescia<br />

Musei Civici santa Giulia<br />

via Musei 81/b - 030.2977833/34<br />

www.bresciamusei.com<br />

Pinacoteca “Tosio Martinengo”<br />

piazza Moretto - 030.3774999<br />

www.bresciamusei.com<br />

Museo delle armi “Luigi Marzoli”<br />

Museo del Risorgimento<br />

via Castello 9 - 030.293292<br />

www.bresciamusei.com<br />

• Cremona<br />

Museo Civico ala Ponzone<br />

via Ugolino Dati 4 - 0372.31222<br />

www.musei.comune.cremona.it<br />

• Genova<br />

acquario di Genova - bigo -<br />

Galata Museo del Mare -<br />

La città dei bambini e dei ragazzi<br />

010.2345678 www.acquariodigenova.it<br />

Musei Civici del Comune di Genova<br />

largo Pertini 4 - 010.2758098<br />

www.museigenova.it<br />

• Milano<br />

fondazione arnaldo Pomodoro<br />

via Andrea Solari 35 - 02.89075394<br />

www.fondazionearnaldopomodoro.it<br />

fondazione Mazzotta<br />

Foro Buonaparte 50 - 02.878197<br />

www.mazzotta.it<br />

forma - Centro<br />

Internazionale di fotografia<br />

piazza Tito Lucrezio Caro, 1<br />

02.58118067 www.formafoto.it<br />

Museo della scienza e della Tecnologia<br />

via S. Vittore , 21 - 02.485551<br />

www.museoscienza.org<br />

biblioteca Pinacoteca<br />

accademia ambrosiana<br />

piazza Pio XI, 2 - 20123 Milano -<br />

Tel. 02 80692.1 www.ambrosiana.it<br />

PaC - Padiglione d’arte<br />

Contemporanea<br />

via Palestro 14, Milano - 02.76009085<br />

www.comune.milano.it/pac<br />

spazio oberdan<br />

via Vittorio Veneto 2 - 02.77406300<br />

www.provincia.milano.it/cultura<br />

• Pavia<br />

Musei Civici del Castello Visconteo<br />

Scuderie del Castello Visconteo<br />

viale XI Febbraio 35 - 0382.33853<br />

www.museicivici.pavia.it<br />

• Torino<br />

GaM – Galleria d’arte Moderna<br />

e Contemporanea<br />

via Magenta, 31 - 011.4429518<br />

www.gamtorino.it<br />

Palazzo Madama<br />

Museo Civico d’arte antica<br />

piazza Castello - 011.4433501<br />

www.palazzomadamatorino.it<br />

Mao – Museo d’arte orientale<br />

Palazzo Mazzonis via San Domenico 9<br />

011.4436927 www.maotorino.it<br />

rocca – borgo Medievale<br />

viale Virgilio 107, parco del Valentino<br />

011.4431701<br />

www.borgomedievaletorino.it<br />

La Venaria reale<br />

Soci <strong>Coop</strong>: ingresso<br />

ridotto ai Giardini<br />

e alla Reggia di Venaria<br />

www.lavenaria.it<br />

• Trento - Rovereto<br />

Mart - Museo di arte Moderna e<br />

Contemporanea di Trento e rovereto<br />

corso Bettini, 43 - Rovereto TN<br />

800.397760 www.mart.trento.it<br />

Brescia<br />

Musei Civici santa Giulia<br />

fino al 27 giugno 2010<br />

inca. origini e misteri<br />

Attraverso una panoramica di<br />

splendidi reperti, l’esposizione<br />

ripercorre le tappe principali delle<br />

civiltà che si sono susseguite in<br />

Perù e documenta le loro<br />

straordinarie realizzazioni.<br />

Oltre duecentosettanta reperti:<br />

opere in ceramica, raffinate<br />

lavorazioni in oro, turchese, legno e<br />

tessuti in una straordinaria varietà<br />

di espressioni artistiche. È un<br />

percorso ricco e articolato, un<br />

viaggio alla scoperta della visione<br />

• Milano<br />

blue Note<br />

via Pietro Borsieri, 37 – 02.69016888<br />

www.bluenotemilano.com<br />

Acquisto biglietti ridotti solo presso Box<br />

Office Blue Note, Milano.<br />

orchestra e Coro sinfonico<br />

di Milano Giuseppe Verdi<br />

l.go Gustav Mahler- 02.83389.201/2/3<br />

www.laverdi.org<br />

Teatro dal Verme<br />

via S. Giovanni sul Muro 2<br />

02.87905 www.dalverme.org<br />

Le riduzioni sono valide per il turno del<br />

giovedì sera e alcune rassegne.<br />

• Pavia<br />

Concerti Collegio Ghislieri<br />

piazza Ghisleri 6 Pavia - 0382.3786266<br />

www.ghislierimusica.org<br />

• Cremona<br />

Cinema multisala Megacine<br />

Centro Commerciale Ipercoop<br />

Cremona Po - 0372.460437<br />

www.megacine.it<br />

• Sesto San Giovanni<br />

Cinema multisala skyline<br />

Centro Commerciale Centrosarca<br />

Sesto S.Giovanni (Mi) - 02.24860547<br />

www.skylinemultiplex.it<br />

• Bergamo<br />

Teatro Creberg<br />

via Pizzo della Presolana<br />

035.343251 www.teatrocreberg.com<br />

Le riduzioni non sono valide per i concerti<br />

• Crema<br />

Teatro san domenico<br />

via G. Matteotti, 39 - 0373.85418<br />

www.sandomenicoteatro.it


sacra del mondo che caratterizzò le<br />

culture dell’antico Perù. La mostra<br />

evoca la magia e il mistero che<br />

ancora avvolge queste civiltà.<br />

soci <strong>Coop</strong> biglietto ridotto<br />

info: 030.2977833/34<br />

www.bresciamusei.com<br />

• Milano<br />

allianz Teatro<br />

Forum Assago - 02.488577510<br />

www.allianzteatro.it<br />

Nuovo Teatro oscar<br />

via Lattanzio 58 – 02.55196754<br />

www.teatrooscar.it<br />

PIM spazio scenico<br />

via Tertulliano 68 - 02.55196240<br />

www.pimspazioscenico.it<br />

Teatro Leonardo<br />

via Ampère 1 - 02.26681166<br />

Teatro elfo Puccini<br />

corso Buenos Aires 33 - 02 00660606<br />

www.elfo.org<br />

Teatro degli arcimboldi<br />

via dell’Innovazione 1<br />

02.64.11.42.212/214<br />

www.teatroarcimboldi.it<br />

Sconto sul biglietto d’ingresso per titolare<br />

tessera e un accompagnatore.<br />

Le riduzioni non sono valide per i concerti<br />

e produzioni esterne.<br />

Teatro arsenale<br />

via C. Correnti 11 – 02.8321999<br />

www.teatroarsenale.org<br />

Teatro Ciak<br />

c/o Fabbrica del Vapore<br />

via Procaccini, 4 - 02.76110093<br />

www.teatrociak.it Sconto sul biglietto<br />

d’ingresso per titolare tessera e un<br />

accompagnatore.<br />

Le riduzioni non sono valide per i concerti<br />

Teatro Cinque<br />

via Ascanio Sforza 37 - 02.58114535<br />

www.teatrocinque.it<br />

Teatro della <strong>Coop</strong>erativa<br />

via Hermada 8 -02.6420761<br />

www.teatrodellacooperativa.it<br />

Teatro CrT - CrT Teatro dell’arte<br />

viale Alemagna 6<br />

Teatro CrT -CrT salone<br />

via U. Dini 7 - Info 02.89011644<br />

www.teatrocrt.it<br />

Teatro i<br />

via Gaudenzio Ferrari, 11<br />

tel 02/8323156 www.teatroi.org<br />

Teatro filodrammatici<br />

via Filodrammatici 1<br />

02 365956.71-75<br />

www.teatrofilodrammatici.com<br />

Torino<br />

Museo arte orientale<br />

fino al 6 giugno 2010<br />

L’india dei Rājpūt<br />

Opere dalla<br />

Collezione Ducrot<br />

Il museo d’Arte Orientale di Torino<br />

propone per la prima volta una<br />

mostra temporanea dedicata alle<br />

miniature indiane dalla Collezione<br />

Ducrot. La mostra presenta una<br />

panoramica degli stili e dei temi<br />

Teatro Libero<br />

Via Savona, 10 - 02.8323126<br />

www.teatripossibili.it<br />

Teatro Litta<br />

corso Magenta 24 - 02.86454545<br />

www.teatrolitta.it<br />

Teatro della Memoria<br />

via Cucchiari, 4 - 02. 313663<br />

www.teatrodellamemoria.it<br />

Teatro Nuovo<br />

piazza San Babila - 02.794026<br />

www.teatronuovo.it<br />

Teatro out off<br />

via Mac Mahon 16 - 02.34532140<br />

www.teatrooutoff.it<br />

Teatro franco Parenti<br />

via Pier Lombardo, 14 - 02.599951<br />

www.teatrofrancoparenti.com<br />

Teatro san babila<br />

corso Venezia 2/a Milano<br />

02.795469 www.teatrosanbabila.it<br />

Teatro ringhiera<br />

via Boifava 17 02.58325578<br />

www.atirteatro.it<br />

Teatro Ventaglio smeraldo<br />

piazza XXV Aprile 10 - 02 29006767<br />

www.teatrosmeraldo.it<br />

Sconto sul biglietto d’ingresso per titolare<br />

tessera e un accompagnatore.<br />

Le riduzioni non sono valide per i concerti<br />

Teatro Verdi<br />

via Pastrengo 16<br />

02 6880030<br />

www.teatrodelburatto.it<br />

Teatro del buratto al Pime<br />

via Mosè Bianchi 94<br />

0227002476<br />

www.teatrodelburatto.it<br />

spazioTeatro 89<br />

via F.lli Zoia, - 02 40.914.901<br />

www.spazioteatro89.org<br />

Teatro derby<br />

via Pietro Mascagni, 8 - 02.76016352<br />

www.teatroderby.it<br />

argomm Teatro<br />

tel. 02.6437001<br />

www.argommteatro.it<br />

iconografici della produzione pittorica<br />

su carta che si sviluppò nell’area<br />

nord-occidentale e centrale del<br />

sub-continente indiano tra il XVII e il<br />

XIX secolo, periodo in cui alla grande<br />

potenza dell’impero musulmano<br />

mugal si contrappose alla resistenza<br />

dei principi indiani Rājpūt.<br />

soci <strong>Coop</strong> biglietto ridotto<br />

info: 011 4436927<br />

www.maotorino.it<br />

Milano<br />

Luna europark Idroscalo<br />

soci <strong>Coop</strong> sconto del 25%<br />

sull’acquisto del bracciale Giornaliero.<br />

Offerta valida anche per tre<br />

accompagnatori<br />

Per informazioni: 02.70201039<br />

www.lunaeuropark.it<br />

Zelig Cabaret<br />

Viale Monza 140<br />

02.2551774<br />

www.areazelig.it<br />

• Sesto San Giovanni<br />

spazio Mil<br />

Sesto S.Giovanni (Mi) - 02/36592544<br />

www.tieffeteatro.it<br />

• Varese<br />

Teatro di Varese<br />

piazza Repubblica - 0332.247897<br />

www.teatrodivarese.it<br />

Teatro Nuovo di Varese<br />

viale dei Mille 39 - 0332.237325<br />

www.filmstudio90.it<br />

• Gallarate<br />

fondazione Culturale Gallarate<br />

Teatro Condominio Vittorio Gassman<br />

via Sironi, Gallarate. tel. 0331.775311<br />

Teatro del Popolo di Gallarate<br />

via Palestro, 5 – Gallarate centro<br />

www.fondazioneculturalegallarate.it<br />

Quando trovi questo simbolo<br />

lo spettacolo è convenzionato<br />

con il servizio di prenotazione<br />

Il servizio è attivo negli Ipercop di Bonola,<br />

Baggio, Metropoli, Piazza Lodi di Milano,<br />

Centrosarca di Sesto, gli Ipercoop di Vignate,<br />

Crema, Cantù, Vigevano e nei superstore di via<br />

Arona e via Palmanova a Milano, di Settimo,<br />

Cassano, Pavia, Brescia via Mantova e Cremona<br />

via del Sale. In collaborazione con Vivaticket by<br />

Charta.<br />

Il calendario e gli orari delle manifestazioni<br />

possono subire variazioni.<br />

L’ingresso è ridotto presentando<br />

la tessera sociocoop.<br />

Il piano tariffario convenzionato per i<br />

soci <strong>Coop</strong> può essere soggetto ad<br />

esclusione su alcuni spettacoli fuori<br />

sede o extra calendario.


Nei supermercati di <strong>Coop</strong> Lombardia<br />

SOLO PER TE<br />

dal 6 al 24 aprile 2010<br />

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MOSCA<br />

E SAN PIETROBURGO<br />

8 giorni/7 notti *** / ****- mezza pensione, visite guidate<br />

Partenze da Milano Malpensa: 8 giugno e<br />

3, 12, 17 agosto 0 1190<br />

6 luglio e 31 agosto 0 1145<br />

20 luglio 0 1120<br />

Organizzazione tecnica: Columbia Turismo<br />

LE CAPITALI DEL NORD<br />

COPENHAGEN, STOCCOLMA E OSLO<br />

8 giorni/7 notti ****- pensione completa<br />

Partenze da Milano Malpensa: 21 luglio<br />

4 agosto 0 1910<br />

Organizzazione tecnica: Nuova Planetario<br />

LE QUOTE SI INTENDONO PER PERSONA E SONO COMPRENSIVE DI: sistemazione in camera doppia. Offerte soggette<br />

al raggiungimento di un numero minimo di partecipanti. Per tutti i dettagli relativi all’offerta (supplementi, tasse,<br />

visti, riduzioni, quote di iscrizione e coperture assicurative) si rimanda ai programmi di viaggio reperibili presso le<br />

agenzie Bonolatours (Gruppo Planetario Viaggi) e inoltre presso gli Uffici Soci dei Supermercati e Ipermercati <strong>Coop</strong><br />

Lombardia.


GRECIA: RODI<br />

8 giorni/7 notti<br />

da Milano Malpensa, Verona<br />

e Bologna - All inclusive<br />

Prenota entro il 30 aprile e potrai<br />

usufruire della quota “prenota prima”<br />

HOTEL ALDEMAR<br />

NEFELI BEACH ****<br />

Partenze: dal 30/05 al 26/09<br />

da € 645<br />

PROFUMI DI<br />

MEDITERRANEO<br />

Con COSTA CONCORDIA<br />

da Savona 8 giorni/7 notti<br />

Partenze:<br />

13 giugno da € 755<br />

27 giugno da € 800<br />

(cabine interne)<br />

Speciale<br />

bambini<br />

gratis*<br />

Organizzazione tecnica: Costa Crociere<br />

GRECIA: KOS<br />

8 giorni/7 notti<br />

da Milano Malpensa, Verona<br />

e Bologna - All inclusive<br />

Prenota entro il 30 aprile e potrai<br />

usufruire della quota “prenota prima”<br />

HOTEL AMMOS<br />

BEACH ****<br />

Partenze: dal 29/05 al 25/09<br />

Organizzazione tecnica: Firmatour Mediterraneo<br />

LE QUOTE SI INTENDONO PER PERSONA E SONO COMPRENSIVE DI: sistemazione in camera doppia e valide per prenotazioni<br />

confermate entro il 30/04 per la Grecia; sistemazione in cabina doppia e pensione completa per le crociere.<br />

Per tutti i dettagli relativi all’offerta (supplementi, tasse, visti, riduzioni, quote di iscrizione e coperture assicurative) si<br />

rimanda ai programmi di viaggio reperibili presso le agenzie Bonolatours (Gruppo Planetario Viaggi) e inoltre presso<br />

gli Uffici Soci dei Supermercati e Ipermercati <strong>Coop</strong> Lombardia.<br />

www.planetarioviaggi.it<br />

da € 585<br />

*Per la Grecia: bambini 2/11anni (Rodi)<br />

e 2/12 anni (Kos) in terzo letto con 2 adulti<br />

€105 a settimana (disponibilità limitata<br />

al termine della quale verrà applicata<br />

la quota di €290).<br />

Per le crociere: ragazzi fino a 17 anni gratis<br />

(tasse portuali escluse).<br />

GRECIA CLASSICA<br />

E ISOLE<br />

Con COSTA VICTORIA<br />

da Venezia 8 giorni/7 notti<br />

Partenze:<br />

5 giugno da € 615<br />

26 giugno da € 710<br />

24 luglio da € 800<br />

4 settembre da € 650<br />

(cabine interne)


SIAMO COME IL CACIO<br />

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