E così io guarderò te con i tuoi occhi e tu guarderai me con i miei
E così io guarderò te con i tuoi occhi e tu guarderai me con i miei
E così io guarderò te con i tuoi occhi e tu guarderai me con i miei
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Il viagg<strong>io</strong>, la par<strong>te</strong>nza<br />
Il g<strong>io</strong>rno prima della par<strong>te</strong>nza sono rimasta a casa e a casa mia sono venuti <strong>tu</strong>tti i <strong>miei</strong> amici. Io<br />
pensavo di sognare, quella cosa non era vera! Pensavo che quella era la mia festa di compleanno,<br />
non una festa della par<strong>te</strong>nza, anche perché era il g<strong>io</strong>rno del m<strong>io</strong> compleanno, <strong>così</strong> tris<strong>te</strong>. Ero tris<strong>te</strong>,<br />
preoccupata, perché non sapevo cosa mi aspettava, perché stavo lasciando <strong>tu</strong>tto quello che avevo<br />
fatto in 15 anni, una storia, tan<strong>te</strong> persone che facevano par<strong>te</strong> della mia vita, mia nonna. Le vogl<strong>io</strong><br />
troppo bene, mi manca tanto…<br />
Ho portato in mano <strong>tu</strong>t<strong>te</strong> le let<strong>te</strong>re che i <strong>miei</strong> amici mi avevano dato, che per <strong>me</strong> sono molto care.<br />
Era mattina presto. Non credevo che stavo par<strong>te</strong>ndo, avevo una tris<strong>te</strong>zza in<strong>te</strong>r<strong>io</strong>re, uno squarc<strong>io</strong> nel<br />
cuore, guardavo le cose co<strong>me</strong> non avevo mai guardato, non lo so co<strong>me</strong> spiegare…<br />
Per il fu<strong>tu</strong>ro non penso nien<strong>te</strong>, lasc<strong>io</strong> nelle mani di D<strong>io</strong>.<br />
(Adrieli, 2^C)<br />
Avevo 10 anni quando la mia famiglia decise di emigrare in Italia. Prima partì mia madre, <strong>con</strong><br />
un’amica. Mi mancava mia madre. Pensavo spesso a lei, a cosa faceva. Quando pensavo all’Italia<br />
immaginavo un altro mondo, pieno di cose da scoprire. Quando ho avuto 14 anni, la mia famiglia<br />
decise che anch’<strong>io</strong> e mia sorella dovevamo venire in Italia. Il g<strong>io</strong>rno prima di partire andai a trovare<br />
i <strong>miei</strong> amici sulla spiaggia. Ero felice ed en<strong>tu</strong>siasta, perché per <strong>me</strong> era un mondo da scoprire, ma ero<br />
anche arrabbiato, perché mi piaceva Navsdari e non volevo abbandonarla. All’aeroporto ci<br />
accompagno m<strong>io</strong> padre, <strong>con</strong> un amico. Abbracciai m<strong>io</strong> padre, ma non piangevo.<br />
(Andrei, 2^A)