E così io guarderò te con i tuoi occhi e tu guarderai me con i miei

E così io guarderò te con i tuoi occhi e tu guarderai me con i miei E così io guarderò te con i tuoi occhi e tu guarderai me con i miei

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29.05.2013 Views

Avevo sei anni quando la mia famiglia decise di emigrare in Italia. Prima partì il mio caro papà, da solo. Mi mancava molto il mio papà. Spesso pensavo se era cambiato, se era lo stesso. Quando pensavo all’Italia immaginavo una grande e bella città. Quando ho avuto 11 anni, la mia famiglia decise che anch’io dovevo partire per l’Italia. Ero felice, avevo voglia di vedere il papà, ma ero anche triste e infelice. Non potevo portare i miei amici, i miei parenti, i miei libri. I libri erano una vita per me. All’aeroporto di Malpensa ci aspettava mio padre. Era molto tempo che non vedevo il papà. Era il mese di settembre. Usciti dall’aeroporto sento la voce di papà, vedo com’era, com’era cambiato, ma non era cambiato, era lo stesso papà. (Kelly, 1^B) Prima partirono il papà e la mia mamma. Io pensavo che ero rimasta da sola. Pensavo spesso ai miei genitori. Quando pensavo all’Italia immaginavo che c’era la neve. Pensavo: in Italia non avrò le mie amiche vicino. (Doaa, 1^E) Mio padre ci spediva delle foto dall’Italia. Pensavo che c’era freddo, che c’era la neve. (Amandeep, 1^E)

Pian piano le cose iniziavano sul serio. Noi tutti abbiamo deciso di venire in Italia. Pochi giorni prima di partire sono passato da tutti i miei parenti, li ho salutati, li ho abbracciati tutti, ma ho detto arrivederci. Quando facevo il mio bagaglio, volevo mettere di tutto, ma sono riuscito a mettere solo il mio computer. Il primo giorno ho fatto un giro a vedere com’era la città, mi è piaciuta tanto. Adesso qui mi trovo bene, ma mi mancano tantissime cose. In futuro voglio finire la scuola, poi tornare a casa mia. (Alexandru, 2^E) Tutto è successo in un giorno. Mio padre chiamò mia madre: dovevamo andare nella capitale, per poi partire per l’Italia. Io me ne sono andato con mia madre e le mie sorelle senza dire niente ai miei amici.Dopo due giorni abbiamo preso l’aereo per l’Italia. Nel viaggio pensavo a cosa mi succedeva, a cosa pensavano i miei amici, ricordavo tutti gli scherzi che avevamo fatto alla gente, pensavo: i miei amici si ricorderanno di me? (Juan Carlos, 2^B) Volevo portare con me i miei fratelli, ma non potevo, perché dovevano rimanere con la mamma. Quando sono partito piangevo, perché mi mancava tanto la mia famiglia. (Lucian, 1^A)

Pian piano le cose iniziavano sul ser<strong>io</strong>. Noi <strong>tu</strong>tti abbiamo deciso di venire in Italia. Pochi g<strong>io</strong>rni<br />

prima di partire sono passato da <strong>tu</strong>tti i <strong>miei</strong> parenti, li ho salutati, li ho abbracciati <strong>tu</strong>tti, ma ho<br />

detto arrivederci. Quando facevo il m<strong>io</strong> bagagl<strong>io</strong>, volevo <strong>me</strong>t<strong>te</strong>re di <strong>tu</strong>tto, ma sono riuscito a <strong>me</strong>t<strong>te</strong>re<br />

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Adesso qui mi trovo bene, ma mi mancano tantissi<strong>me</strong> cose. In fu<strong>tu</strong>ro vogl<strong>io</strong> finire la scuola, poi<br />

tornare a casa mia.<br />

(Alexandru, 2^E)<br />

Tutto è successo in un g<strong>io</strong>rno. M<strong>io</strong> padre chiamò mia madre: dovevamo andare nella capitale, per<br />

poi partire per l’Italia. Io <strong>me</strong> ne sono andato <strong>con</strong> mia madre e le mie sorelle senza dire nien<strong>te</strong> ai <strong>miei</strong><br />

amici.Dopo due g<strong>io</strong>rni abbiamo preso l’aereo per l’Italia. Nel viagg<strong>io</strong> pensavo a cosa mi succedeva, a<br />

cosa pensavano i <strong>miei</strong> amici, ricordavo <strong>tu</strong>tti gli scherzi che avevamo fatto alla gen<strong>te</strong>, pensavo: i <strong>miei</strong><br />

amici si ricorderanno di <strong>me</strong>?<br />

(Juan Carlos, 2^B)<br />

Volevo portare <strong>con</strong> <strong>me</strong> i <strong>miei</strong> fra<strong>te</strong>lli, ma non po<strong>te</strong>vo, perché dovevano rimanere <strong>con</strong> la mamma.<br />

Quando sono partito piangevo, perché mi mancava tanto la mia famiglia.<br />

(Lucian, 1^A)

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